Lo Stato - anno II - n. 17 - 20 giugno 1961

NULLISMO "convergente,, L'OFFH1\1Slll ll DHLFISC Concludendosi alla Camera il drbattito sui bilanci finanziari, il ministro delle Finanze, sena– tor,e Trabucchi, ha tra l'altro os– servato che: - date eventuali nuove jniziative recanti oneri finanzia– ri ,econsiderata l'esigenza diga– rantire l'osservanza dell'art. 81 della Costituzione, occorrerà far ricorso a diverse e nuove solu– zioni; - per quanto conc,erne la armonizzazione del nostro ,siste– ma con quelli dei Paesi del M.E.C. bisognerà procedere con grande prudenza, tenendo conto delle differenze di ordine costi– tuzionale, di struttura economi– ca e di natura psicologica che esistono tra i Paesi"membri. Dunque, riconfermando quan– to aveva già detto in Commis– sione Finanze e Tesoro e .cioè di non poter . garantire << che la pressione tributaria non doves'Se aggravarsi in questo esercizio », l'on. Trabucchi preannuncia ul– teriori imposizioni. Come non bastasse, dim,enti– cando tutte le promesse formu– il:ate nel passato, non tenendo conto delle esigenze competitive nei mercati internazionali, il Go– v,ernoci annuncia che per ora U problema dell'armonizzazione fi– scale rtmane come un semplice argom,ento di studio. Naturalmente, un -giorno do– po, i:l ministro del Bilancio, on. Pella, che dovrebbe essere il supremo coordinatore della po– litica economico-finanziaria e bi Lo STATO inobianco quindi anche di quella fiscale, ci ha detto che il Governo cercherà di conciliare libertà e responsa– bilità sociale, per ottenere nella libertà il ma:ssimo di socialità. Ha realmente ragione chi ha scritto a comm,ento delle nuove dichiarazioni del mjnistro delle Finanze che il Governo sembra abbia ormai rinunciato alla fi– ducia tra fisco e contribuenti, ritenendo tale problema del tipo di quello della convergenza del– le parallele! Noi sfidiamo a dhno.strare ~ con il diritto della più ampia fa– coltà di prova - che un altro G01verno,com-e e più del presen– te, abbia impostato tutta la sua politica, dal primo ,giorno a quelH nostri, ed a quelli futuri (che ci auguriamo :siano il meno pos'Sibile), sulla 'base di un gra– duale .aumento della pressione tributaria. Dinanzi alla esigenza di fron– teggiare ,gli oneri derivanti da programmi mastodontici - che potevano ben essere limitati e comunque ,gradualmente impo– sta ti - il Governo ha 1scelto ,la comoda via deHa « spremitura » ad oltranza delle tasche déi con– tribuenti, non tentando mlini– mamente di operare delle econo– 'mie che pur dovrebbero risultare possibili in un bilancio dell'en– tità di quello italiano. Intanto si sta perfezionando la mecicanizzazione per realizzare - come ha dichiarato il mini– stro Tra:bucchi - « quello che dovrebbe essere il sogno di qual– sirusi ministro delle Finanze e cioè avere « la piog.gia e la con- fluenza» sul nome del contri– buente di tutte le informazioni e di tutte le operazioni di accerta– mento, per ,cui un ,giudizio sul reddito totale possa essere quan– to meno induttivo possibile e quanto più -logico possibile». Quanto ci sembrano anacroni– stiche e realistiche al tempo stesso le parole che Luigi E'inau– di scriveva oltre trenta anni or sono, ricordando che necessitava « resistere alle novità formali, alla moltiplicazione dei nomi tri– butari, avere ferma fiduda che il masstmo rendimento si ottie~ ne da una macchina fiscale sem– plice, adeguata ai suoi fini, lavo– rante senza attriti, con ossequio rigido alla giustizia ». Anche nel corso dei recenti di– battiti finanziari al Parlamento è emerso che la ipressione fiscale negli ultimi dieci anni (e consi– derando il carico ,complessivo comprendente an1cihe1gli oneri 1previdenziali) -è aumentata del 320 1percento, rag-giungendo un Hvello di prelievo del 34,2 per cento {,dal 23,7 per cento del Hl50 su di un reddito incremen– tato del 220 ,per cento). H che dimostra addirittura che il fisco, anziché accompa– gnarsi allo sviluppo effettivo del reddito nazionale, vi si discosta per ,incrementar,e le entrate in misura nettamente superiore a:1- le effettive possibilità, e ciò so– pratu tto in quanto il fisco mede– simo ipotizza arbitrariamente un determmato tamo incremen– to, prima ancora ,che ciò possa esser,e verificato dai fatti. Giustamente gli -ambienti eco- 11

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