Lo Stato - anno II - n. 14 - 20 maggio 1961

l\1ENTO Il dato è incontrovertibile e <Iimostra, se ve n'è bisogno, che quel giudizio è sbagìiato. Il nostro giudizio è un altro. Il paese sente la debolezza politica del/,a classe dirigente: sente che non ha prospettive né autorità. Vede i successi sovietici nel mondo e si orienta verso una posizione che vede forte. In Val d'Aosta l'incremento delle sinistre è stato costante: la DC si è vista offrire un'occasione poli– tica nel 1948. L'ha perduta. In Val d' Ao-sta il re– gime d.c. è stato soltanto un regime di lenta avan– zaf.a d•el PCI. Nel 1948 il voto di sinistra era infe– riore al voto democristiano: oggi lo supera del 15 per cento. L'on. Tambroni ha detto che si è sbaglia.ta la po– litica della democrazia verso il comwnismo. I fattt provano che è vero. La tragedia <Iel nostro paese è <Ii essere guidati da uomini politici che, sul pro– blema più vitale del nostro Stato, hanno sbagliato strada. E per tornare sulla via buona ci vuo 1 e molta fatica e molta buona volontà: uomini e metodi nuovi. Pateracchio romano Quando su queste colonne abbiamo polemizzato can Andreotti e con la corrente di Primavera, ne abbiamo ricevuto dei rimproveri. Ma come, ci si di– ceva, non è meglio che quelli che la pensano alla stessa maniera va<Iano d'accordo? No, non abbiamo mai pensato come Andreotti ed Evangelisti: e co– noscendoci e -canoscendoli, credo che questo non avverrà mai. Il ;r,rincipio della corrente « Primavera i> è la transazione universale: governo, paragoverno e sot– togoverno offrono posti per tutti purché si abbiano buone maniere, buon gusto e non si voglia insidiare l'erba del vicino con il pretesto di rifare il mondo. Nella rie, l'on. Andreotti è la voce del beninteso interesse: c'è pane per tutti, basta un poco di mo– derazione. Della linea politica <!egli an'dreottianf, ora abbiamo due simpatici esempi: Frosinone e Roma. A Frosinone, in Provincia, dove esisteva persino una maggioranza dell'arco democratico, una mag– gioranza convergente, l'on. Fanelli, della corrente « Primavera i>, ha preferito un monocolore democri– stiano, votato dai socialisti in cambio dell'accetta– zion-e del programma socialista. I comunisti hanno rivelato in aula che il programma socialista lo ave– vano fatto loro. Ma l'on. Fanelli ha conchiuso egual– mente l'operazione: assessori democri.sttani, voti so– cialisti, programma comunista. Un trittico vera– mente f eitoe. Ora a Roma, nel congresso provinciale << Prima– vera i> lancia un prograrrima accettabile ai socia– listi e si dichiara aperta anche ai loro voti, sulla base di una Giunta espre-ssione <Iei partiti <Iemo– cratioi. Il problema è Ciocetti o non Ciocetti. Ciocetti si affanna ad accettare la nuova formula, dichiarando che vuo'e spoliticizzare i voti: ma Evangelisti dice che se Ciocetti vedrà che è necess-ario andarsene, lo deciderà lui stesso... .,,....,. ___________________________________ . .,.....,. . _ ,, _ _________ bibliotecaginobianco ~~~~~ cilmente voteranno Cioocetti. Siamo verramente al livello dell'opera buffa. Si può parlare qui di Roma, del Campz'doglio. No, ci senti– remmo ridicoli. E' tutto così piccolo e risibile che ci tolgono persino la consolazione dello sdegno. Le risorse dell'umorismo Commentando il discorso dell'6n . Tam.brani a Loreto, Enrico Mattei nota che l'onorevole T-ambroni afferma di possedere un metodo per combattere il comunismo ora, mentre non l'ha spe– rimentato ai tempi in cui era titolare degli Interni. Lasciamo perdere il fatto che l'on. Tambroni, unico crediamo tra i nostri uomini politici, ha avuto il coraggio e l'onestà di ammette.re di aver sbagliato. Il dr. Mattei non può apprezzare q ueste cose perch~ apprezza l'on. Malagodi, che ha fatto più errori (ci si ricor<Ia ancora dei patti agrari?), che fatti, ed ostenta una sicumera da ragion politica fatta per– sona. Ma poi in verità, forse che l'esperienza di luglio non ha rivelato che il comunismo possiede delle possibilità di alleanze (e quindi una pericolo– sità) insospettata? Per molto tempo una delle tesi della presupposta assenza di ogni effettivo antico– munismo di Stato nel decennio 1948-1958 era che il comunismo fosse « isolato i>. Il 1960 ha rivelato invece che il comunismo non è per nulla isolato. Le masse comuniste che attac– cavano a Genova la polizia hanno avuto la coper– tura dell'intero sistema politico italiano: <Iai so– cialisti ai liberali. E' questo o no un fatto nuovo? Quando un capo di governo sostiene che le masse lanciate all'attacco <Ielw, polizia fanno un atto politicamente legtttimo (ora sappiamo dall'on. Lombardi che Fanfani si era impegnato con il PSI a sostenere questa tesi, tanto che non a caso Nenni intervenn,e in Parlamento per chiedere che nessuna sanzione venisse irrogata per gli atti compiuti durant.e la in-surrezione di luglio), {l problema comunista (ce lo concederà lo illustre giornalista) cambia un po'. Gwardiamo i fatti. Il governo nato per lottare contro gli opposti estremismi ha rafforzato un estremismo: e quello, Mattei ce lo concederà, vera– mente pericoloso: quello comunista. Il governo della convergenza ha forse combat– tuto il comunismo? Certo nessuno d-ei governi che lo ha preceduto ha su questo punto le carte in re– gola. Solo l'on Scelba nel 1955 cercò di prendere qualche provvedimento anticomunista. Ma la con– vergenza ha questo di buono: che ha fatto <Iel– l'on. Scelba una persona irriconwcibtle: tantum mutatus ab illo! Se avremo ancora un po' di convergenza, avremo ancora un altro po' di comuntsmo, come le elezioni che si sono susseguite dal luglio stanno confer– mando in modo crescente. Il dr. Mattei vuole questo? 17

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