Lo Stato - anno II - n. 10 - 10 aprile 1961

corde che sancisse in modo perentorio e brutale la fine dell'Algeria e del Sahara quali dipartimenti francesi e la loro co– stituzione in Stato indipendente. Egli ha bisogno che l'FLN accetti un accor– do formale per un limitato periodo di transizione in modo che agli occhi del– la Francia appaia che son stati gli alge– rini, con l'autodeterminazione, a sce– gliere la strada dell'indipendenza. Solo così De Gaulle potrebbe veder assicu– rata la continuità del suo potere in Fran– cia senza troppo bruschi scossoni. E i francesi '? Con li referendum dell'8 gennaio 1961 i fu-ancesihanno confidato il loro destino a Charles De Gaulle. Da allora i francesi, e per loro le organizzazioni politiche ed i partiti sono entrati in stato di «letargia». I nazionalisti e le forze genericamente di destra ritengono che c'è ancora molta strada da percorrere prima di pervenire ad un'intesa con l'FLN. Sostengono infatti che se un accordo interverrà fra breve, avverrà a condizioni « catastrofiche » per la Na– zione e prevedono allora una aspra lot– ta contro il Potere. La Sinistra, convinta in fondo che le cose andranno a finire così, ritiene però che il Potere dovrà fare ricorso a lei, ma che così facendo dovrà modificare profondamente le proprie strutture e quindi si esautorerà. Alla estrema sini– stra, i comunisti attendono il « salto del– la rana » del Regime e, obbedendo in questo agli ordnii di Mosca, cercheran– no la contropartita, alle meno forti pres– sioni delle loro masse, in una politica neutralista della Francia rivolta da un lato all'immobilizzo dell'Alleanza Atlan– tica e dall'altro al riconoscimento della Cina comuni;ta. (In questo del resto saranno aiutati da tutti quei gruppi della sinistra neutralista che ha i suoi uomini installati persino nelle alte ca– riche del partito al governo). Le forze politiche francesi in realtà non pensano tanto ad Evian, quanto a « prepararsi per il domani ». In Algeria infine, è bene dirlo, « re– gna il caos ». Le Forze Armate, grazie ai metodi ai quali sono sottoposte, si li– mitano ad obbedire « in zona di ope– razioni ». I quadri < rivoluzionari » de– gli ufficiali, hanno atteso per due anni il giorno « X », e si son fatti così disin– tegrare con la semplice disposizione di carattere amministrativo che porta il nome di « trasferimento ». Governo e Parlamento nella Nicolas Denis sulla « Revue Français de Science Politique », Léon Hamon e Jean Cotteret, sulla « Revue du Droit public », passano in rassegna i fatti sa– lienti della recente Yita parlamentare francese, brevemente commentandoli e rilevando le risultanze pratiche delle nuove regole di proc~.Jura parlamentare introdotte con la Costituzione del 1958. I commentatori si soffermano, con particolare attenzione, sul problema dei rapporti tra Governo e Parlamento, insi– stendo su varie questioni relative alla delega legislativa, alla ripartizione della materia tra legge e regolamento; alla mozione di censura; alla determinazione dell'ordine del giorDD; alle· interrogazio– ni e relative risposte orali dei Ministri aL la struttura ed ai compiti delle Commis– sioni parlamentari; aila irricevibilità fi. nanziaria delle iniziative dei parlamen– tari; alla procedura di votazione, ecc. In questa sede dobbiamo limitarci a Lo STATO bibliotecaginobianco richiamare solo alcuni dei temi accen– nati. I) Costituzione, struttura e compiti del– le Commissioni. La Costituzione francese limita a sei il numero delle commissioni permanen– ti e, all'art. 4 dispone che un progetto di legge sia sottoposto ad una commis– sione permanente solo quando non sia stata prevista la creazione di apposita commissione speciale. Sembrerebbe, dun– que, doversi ritenere eccezionale il rin– vio ad una commissione permanente, normale quello ad una commìsisone speciale. Diversa è stata invece - os– serva il Denis - la prassi invalsa. In– fatti, salvo in rari c'lSi, il grosso del lavoro parlamentare risulta svolto dalle Commissioni permanenti. Le vec– chie abitudini hanno, evidentemente, avuto la meglio sul dettato costituzio- L'unico gruppo che il governo non è riuscito a smantellare è costituito dalla Legione Straniera, del resto destinata ad essere sciolta se domani l'Algeria do– vesse diventare indipendente. Le notizie che pervengono da Sidi-bel-Abbes la– sciano capire che il comando della Le– gione opera praticamente, già da qual– che tempo, in maniera « autonoma». D'altra parte i «maquis» dei nazio– nalisti francesi, formati tanto da europei quanto da mussulmani, coprono gran parte del territorio algerino e sono ope– ranti soltanto in alcune città. La cro– naca di tutti i giorni ci indica la loro presenza. Le loro ramificazioni sul ter– ritorio metropolitano comunque sono ancora molto deboli anche se nelle ul– time settimane gli attentati « controter– roristi » si sono intensificati. Soltanto le settimane a venire, nel caso in cui la conferenza di Evian porti a risultati concreti, potranno dirci se la collera dei francesi d'Algeria farà uscir dall'apatia quelli della metropoli, op– pure se la stanchezza della Nazione, sulla quale i negoziatori contano, lasce– rà al loro destino i milioni di occiden– tali, sacrificati sull'altare della « di– stensione ». Repubblica nale, se non altro perché il lavoro ne risultava semplificato ed accelerato. La Costituzione - rileva inoltre il Denis - preveden::b solo sei commis– sioni permanenti, ha voluto evitare una eccessiva specializw.zione all'interno del Parlamento. I redattori dell'art. 43 avevano evidentemente di mira un più r:gido coordinamento della politica eco– nomica e per questo compressero le fun– zioni delle commis,ioni, circoscriven– done rigorosamente l'opera. In prati– ca, peraltro, divenuti assai pletorici pro– prio perché pochi di numero, i nuovi organi funzionano al modo stesso del– le vecchie commissioni, e si è c.osì ri– tornati al tradizionale comportamento del Parlamento francese. Si può dire che già i redattori del Regolamento delle Camere, preoo:upati di non esclu– dere alcun deputato èalle Commissio– ni onde non menomarne il prestigio di fronte all'elettorato, si fossero sostan- 13

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