Lo Stato - anno II - n. 9 - 30 marzo 1961

SOMMARIO I! socialismo e lo Stato pag. 1 I! congresso socialista » 5 Elezioni in Germania » 6 La crisi meridionale » 7 Offensiva anticomuni- sta » 9 Chiesa e Stato in Po– lonia La vera democrazia L'agitazione degli av– vocati e procuratori legali Il commento Problemi dell'agricol– tura Stato e Previdenza So- » 11 » 13 » 14 » 16 » 18 ciale » 21 Qualificazione profes- sionale » 22 Panorama culturale to· rinese « Diario romano » . Un inedito di Dino Campana Musica - Cinema Le schede LO STATO Periodico politico Direttore » 25 » 27 » 28 » 30 » 32 GIOVANNI BAGET-BOZZO Anno Il - N. 9 - 30 marzo 1961 Direzione, Redazione, Amministra– zione: ROMA Via Rasella, 6 - Te– lef. 471.117 - Direttore Responsabi– le Ugo Visciòla - Autorizzazione del Tribunale di Roma N. 7786 del 6 dicembre 1960 - Spedizione in abbonamento postale gruppo 11° - Abbonamenti: annuo L. 3.200 seme– strale L. 1.500 - Una copia L. 100 - Concessionaria per la distribuzione in Italia: Messaggerie Italiane s.p.a. - settore periodici - v. P. Lomazzo n. 52 - Milano STAMPERIA TIBER - ROMA caginobianco IL SOCIALISM E LO STATO M ANCHEREMMO di oggettività se non sottolineassimo il valore politic~ del congresso socialista: e questo al di là delle delusioni, sincere o tattiche, che, come era inevitabile, il congresso ha determinato in coloro che con più attesa guardavano verso di esso. Alcuni interventi, e segnatamente quelli di Nenni e di Lombardi, hanno se non altro, indicato i problemi che il socialismo ha dinanzi, anche se li h~nno espressi more oratorio piuttosto che in termni rigo– rosi ed inequivocabili. Ci si consentirà dunque di esaminare il congresso socialista sotto il profilo ideologico-politico, piuttosto che sotto quello tattico-poli– tico: il che vien fatto in altra parte della rivista. E' sotto questo punto di vista che il Congresso socialista ha valore: dal punto di vista della tattica, nulla di nuovo vi è stato e nulla di nuovo vi poteva essere. Fino al '63 anche i socialisti pensano di poter vivere nel regime della convergenza, sia pure con la prospettiva della sostituzione del PSI ai liberali come quarto convergente. Il congresso socialista ha aperto patentemente questa prospettiva: e l'on. Moro ha risposto chiaramente « disco verde » in un saggio della sua singolare prosa sul « Popolo » del 22 marzo. Dalla convergenza non ci si può aspettare nulla di buono, co– me da ogni formula che pecchi non solo contro la verità, ma persino contro la logica formale. Rimane una brutta strada in se stessa, chiun– que siano i suoi componenti, una formula senza idee e senza prospet– tive, un vuoto di concetti e di politica. E non si reggono gli Stati sui nulla, specie quando hanno problemi gravosi da risolvere. Ci si consenta quindi di dire che troviamo la parte politico-tattica del congresso socialista, con la sua prospettiva dell'appoggio esterno alla DC, la parte più vacua del congresso, interessaJ?,te solo perchè essa serve a rilevare i limiti dell'impostazione di fondo del PSI. Veniamo dunque alla parte ideologica. 1

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