Lo Stato - anno II - n. 9 - 30 marzo 1961

La sperimentazione continua Abituati a seguire gli scritti e i discorsi deH'o– norevoLe Moro, abbiamo ormai raggiunto col nostro oggetto un rapporto talmente domestico che ose– remmo chiamarlo di tenerezza. Conosciamo· ormai quel lento faticoso snodarsi di parole, che coprono un tema minore, (queHo essenziale) che saLe e scen– de, emerge, in genere, a metà esatta deL discorso, per ridiscendere poi nel vorticoso ff,uire degli aggettivi e sostantivi riequilibratori. Possiamo rivelare a voi, lettori sprovveduti, che non avete, in materia di lectura Aldi Mori, la nostra esperienza, qual'è la frase chiave del lungo commen– to del segretario d.c. al congresso socialista? EccoLo qui (stavolta è piuttosto verso il fondo): « DeL resto, la concreta realtà politica, come lo stesso on. Nenni sembrava indicare ne!la sua pre– messa congressuale, impegnerà iL PSI in attegia– menti che costituiranno il metro più sicuro per mi– surare effettivamente iL percorso su!la via accidentata deHe ass·unzioni di responsabilità ne!la vita demo– cratica». In volgare: iL congresso del PSI non conta nul– la o conta solo in quanto ha rieletto l'on. Nenni. Bi– sogna vedere che cosa l'on. Nenni farà, regolandosi come meglio crede per quanto riguarda iL suo par– tito. L'« a!largamento dell'area democratica> conti– nua. Poteva L'on. Moro avere un'altra tesi? Egli si è ormai legato al ruolo di "sperimentatore" de!la de– mocraticità dei socialismo e non può più rovesciare questa sua parte. E poi il minimalismo tattico den'on. Nenni vie– ne incontro a!lo stemperamento sistematico dei pro– blemi praticato daH'on. Moro: qual'è l'obiettivo fran– camente confessato da Ha mozione autonomista se non il culmine dei sogni morotei, cioè 1a nuova con– vergenza? Comunque ci giriamo, la convergenza sembra es– sere il. nostro destino. Una volta dissipate le nuvole di fumo che i com– menti dei quotidiani hanno rovesciato sul congresso, si vedrà che tutto resta in sostanza come prima e che la nostra diligenza si muove sempre con iL cauto obiettivo di dare il benservito all'on. Malagodi ed il ben arrivato al PSI. Sino a quel momento l'on. Moro ha in mano le carte migliori. E' da quel momento che i nodi co– minceranno a venire al pettine. Il ~~ dialogo~~ dei convergenti Dopo il lungo dibattito del «Popolo» con la« Vo– ce repubblicana», si può dire che la disistima è il pre– supposto de!la convergenza. La "Voce repubblicana" ha detto con chiarezza che la OC è incapace di affron– tare i veri problemi democratici del paese, anzi che esso stesso è il primo di questi problemi: e che la I L e o coiLaborazione con essa è cosa talmente poco gra– dita da porre in stato di revulsione tutte le forze po– litiche che hanno questa malasorte. Noi non abbiamo mai nascosto il nostro giudizio su!le responsabilità morali e politiche di quei cat– tolici che, posti alla direzione di un così importante strumento politico, non hanno dato a!la vita nazio– nale una nuova impronta di idee, di moralità e di costume : e se possiamo riconoscere con Sturzo che vi fu responsabiLità di uomini, pure con Sturzo dob– biamo mantenere che non vi è responsabilità nel– L'idea di un rinnovamento «ristiano deHa demo– crazia. Non c'è dubbio che l'on. La Malfa mira a ritro– vare, ne!la presente atonia morale e civile de!la vita de! paese, una conseguenza diretta deH'egemonia deL partito cattolico. Ma questo è negare la realtà. La crisi morale e politica del paese è antecedente aL– l' avvento politico dei cattolici: iL meno che si pos– sa dire è che iL Laicismo risorgimentale, di cui una parte nutevole partecipò attivamente aH'esperienza fascista, è fanito nel suo compito e ha condotto lo Stato italiano a!la prostrazione, aH'umiliazione, al dramma. Da queL dramma parte l'egemonia politica dei cattolici: e si vorrà riconoscere che non fu un punto di pertenza né lieto né faciLe. L'on. La Malfa può rimproverare ai cattolici ita– liani, e a quel partito che ne è stato sinora l'espres– sione unitaria, "di non aver risolto i problemi di Sta– to e di costume che stanno aHa base dell'ordine ci– vile : ma non può non tener conto deHa gravità del– La crisi antecedente e deHa scarsità del contributo " laico" a tale soluzione. n contributo laicista è sem– pre stato soltanto un contributo critico, talvolta nel senso positivo ma altre volte nel senso negativo del termine. E in particolare: in che cosa il partito repubbli– cano ha dimostrato un senso deUo Stato e deHa sua autorità, al di sopra deLL'interesse di partito? Ha cioè le carte in regola sul punto che esso può Legittima– mente contestare a!la DC? Non si può invece dire che il P.R. ha giocato deUa sua inff,uenza morale in modo per lo meno unilaterale, nel senso deUa riani– mazione del fronte laicista mediante il recupero, ad iniziativa laicista, deLL'autonomismo nenniano? Non ha anch'esso saputo tutelare Le meno visi– bili posizoni di potere dell'ambiente politico e so– ciale del PRI? n "Popolo", si è stavolta persino potuto difen– dere con qualche colpo azzeccato: e tuttavia il senso della risposta del quotidiano democristiano era poi tutto qui: come, io faccio La tua politica, io valoriz– zo i fermenti autonomistici del PSI e tu mi attacchi? Tu dici che potrei avere la destra con un fischio e non noti " il senso di responsabilità di chi si guarda daL soHecitare, una coHaborazione che sarebbe peri. colosa per il paese"? L'on. Moro, scrivendo un articolo che era inte– so a mettere in parentesi il congresso del PSI e ad assicurare tutti che la via della nuova convergenza prosegue, non si aspettava certo L'impennata mora– listica del deputato repubblicano. 6.--------------------------------------e---------------~·· bibliotecaginobianco

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