Lo Stato - anno II - n. 4 - 10 febbraio 1961

Crisi nella Mentre gli Stati Uniti si trovano di fronte ad una continua sovraproduzio– ne agricola che ogni anno pone a proble– ma di un surplus di prodotti agricoli da smerciare sul mercato, la stessa stampa comunista ha illustrato ampiamente in questi ultimi giorni il problema riguar– dante la crisi agricola dell'URSS. Krusciov dopo aver accusato di falso e di iurto i maggiori dirigenti agricoli dell'Unione Sovietica li ha costretti ad una umiliante autocritica, dopo aver ri– dicolizzato le loro giustificazioni che si fondavano su pretese condizioni mete– reologiche avverse. L'Unità sempre in linea con le tesi ufficiali sovietiche in un articolo apparso il 28 gennaio affer– mava che « un'analisi più attenta dimo– stra del resto che le spiegazioni mete– reologiche non sono sufficienti. In real– tà è proprio il processo ( di incremento produttivo), cominciato nelle campagne verso la fine del '53 e sviluppatosi im– petuosamente fino al '58, che in questi ultimi due anni ha incominciato ad iste– rilirsi :1>. L'articolo si dilunga poi in una serie di argomentazioni che come al so– lito, nel caso di insuccessi comunisti, mirano a mascherare la sostanza del problema di fondo che in questo caso a nostro avviso rimane pur sempre quello dei contadini e dei sistemi di impresa · agricola esistenti nell'URSS. Le strutture agricole I tipi di « imprese agricole > nei paesi sovietici (esclusa la Cina) sono sostan– zialmente tre: il Sovkcos, il Colcos, e la concessione familiare di una particella di terreno dato ai contadini colcosiani. Il Sovkcos è un'impresa industriale che impiega salariati agricoli ed è di– retta da tecnici e burocrati del partito. Tale tipo di impresa agricola non si differenzia nella sostanza da quelle della nostra valle padana, salvo che in Russia naturalmente il proprietario è lo Stato. Negli ultimi tempi il Sovkcos ha avuto un grande sviluppo specie nelle zone 22 bibliotecag inobianco agricoltura sovietica Ancora una volta · le direttive politiche hanno . urtato contro la inelimi- nabile realtà della natu- ra umana estranea allo schematismo marxista dove è stato portato a termine un mas– siccio dissodamento di terre vergini come ad esempio nell'Asia centrale ed in Si– beria. A tali nuovi dissodamenti ed ai Sovkcos, si deve in_parte il grande au– mento in valore assoluto della produ– zione ·agricola dell'URSS dove sono sta– ti messi a coltura fra il 1953 ed il 1958 circa 40 milioni di ettari di nuove terre. Tuttavia nonostante la propaganda corp.unista, anche secondo le statistiche ufficiali, non sembra che i successi siano stati proporzionati ai mezzi impiegati. Nel Kazakistan ad esempio la produ– zione di grano non ha superato gli 8 q. per ettaro ed in altre zone, Usbekistan e Tadzikistan, non ha raggiunto neppure i 6 q. per ettaro. Anche sul piano sociale il dissodamen– to delle terre vergini ha presentato per i dirgenti sovietici difficoltà molto gran– di. Nonostante che i comunisti abbiano spesso esaltato sulla loro stampa lo slan– cio dimostrato dai nuovi pionieri, i vo– lontari delle terre vergini, tuttavia tra le righe di questi stessi giornali si sono lette spesso preoccupaz~oni provocate da questi « volontari :1> e si è persino ap– preso in occasione di qualche processo che tra le imputazioni e i vari capi di accusa c'era anche quello di « non essere voluto andare volontario nelle terre ver– •• I g1m. ». Ma nonostante il recente sviluppo dei Sovkcos la forma di impresa agricola più tipica dell'URSS rimane sempre quella del Colcos. Nel momento attuale l'estensione media del Colcos nella Rus– sia europea è di circa 5 mila ettari di terre utili con unità più piccole in Ucrai– na e sempre maggiori nelle zone me– no fertili del settentrione. Su queste uni– d culturali sono di solito insediate dalle 200 alle 250 famiglie che lavorano as– sieme sotto la direzione di tecnici e bu– rocrati del partito. La ripartizione degli utili è. fatta col denaro ricavato dalle vendite agli ammassi obbligatori e dalla ripartizione in natura degli eventuali surplus, che poi i contadini possono vendere sul mercato libero. Ombra di libertà Entro il Colcos viene assegnato a tut– te le famiglie un piccolo lotto di terra di solito,· 'Utr quarto di ettaro. Tale struttura del Colcos non deve essere di– menticata ogni qualvolta si verificano delle oscillazioni, in forma di corsi e ricorsi, sui grafici che segnano l'indice della produzione agricola sovietica. Il fenomeno è legato agli indirizzi della politica é\g.ric,ola dello Stato sovietico. Infatti qualora viene lasciata al conta– dino una certa libertà questi tende a dedicarsi con impegno ad incrementare la produzione del piccolo lotto di terra assegnatogli per i --t,isognifamiliari. Nel caso poi che vengano ridotte le quote degli ammassi obbligatori sale persino la produzione dei Colcos. Ma ogni qual– volta lo Stato per ragioni politiche, con– formi alle teorie marxiste, tira i freni a questa « libera iniziativa» l'incremen– to di produzione comincia invariabil– mente .a declinare. Così nel '53 si è da– to inizio ad una politica relativamente << liberale » nei confronti dei contadini. Benché il Colcos continuava a rimanere la figura dominante dell'agricoltura so-

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