Lo Stato - anno II - n. 3 - 30 gennaio 1961

Ha iniziato la DC a venire meno al • suo impegno di ridare ordine, prestigio e modernità alle istituzioni dopo la ca– duta del fascismo; impegno che non po– teva prescindere non solo da una batta– glia anticomunista ma da una battaglia contro tutti i residui del democratici– smo vecchio stampo travolto dagli av– venimenti seguiti a due guerre mondiali. Poi è stata la volta del tradimento • dei monarchici e del MSI, che opponen– dosi a chiacchere ad un sistema deterio– re che aveva preso piede in Italia dopo il 1948 hanno finito per inserirsi in pie– no in quel sistema; nella forma e nella sostanza, sino a confondere la loro azio– ne con quella di quanti all'ombra del potere governativo vegetavano allegra– mente alle spalle degli interessi reali del paese. Poi è stata la volta del PLI, che an– cora in questi ultimi giorni ha dimostra– to di preferire di gran lunga la comoda posizione del baratto ad un impegno concreto di lotta. Se il mio intuito non· ha sbagliato, e voi intendete realmente prendere la bandiera di un serio e concreto impegno politico e culturale che seppelisca nel mondo del dimenticatoio tali tradimen- . ti, avrete sicuramente larghe adesioni e rispondenze. In caso contrario, farete la fine di quelle forze a cui ho sopra ac– cennato. I "salvatori,, della Patria Sig. Direttore, Sino ad ora ho acquistato sempre numeri de « Lo Stato » nella speranza che cambiasse « solfa » dopo il neces– sario lancio a base di articoli « ad ef– fetto». Poiché la cosa non è avvenuta, non credo che lo comprerò più. Mi sembra ingiusto, infatti, che tutta la vostra bat– taglia sia rivolta a contrastare uomini come Moro, Fanfani, Scelba, Saragat, ai quali la èiemocrazia Italiana deve troppo. 32 b1011otecaginobianco Capisco la vostra battaglia in difesa dello Stato di diritto, ina non credo che essa possa avere successo se prescinderà dall'apporto che al rafforzamento dello Stato possono dare uomini quali quelli che ho riominati. A. A. (Cesena) • Dignità di cristiani e cittadini Sig. Direttore, Condivido l'impostazione ideologica e politica del settimanale. Mi auguro che la rivista diventi la voce ufficale di quanti sentono la responsabilità di cittadini e di cristiani e non possono più soppor-– tare di dover accettare e sostenere una politica che non rispetta ne garantisce la dignità del cristiano e del cittadino. Io credo alla possibilità di una par– tecipazione responsabile dei cattolici all'azione politica, senza compromessi ne debolezze, rivolta a. risolvere i pro– blemi di ordine spirituale, sociale ed amministrativo propri di una società che vuol e deve essere democratica. Prof. G. T. (Assisi) Illegalità legale Sig. Direttore, Condivido in pieno la sua iniziativa di mettere la Nazione al corrente della situazione di gravità del pericolo comu– nista. Causa prima del pericolo le infi– nite transazioni su tanti reati. La sua rivista' accenna alla mancanza di processi ai sovvertitori dell'ordine pubblico. Io mi sono sempre do_mandato: come c~n tanti ritrovamenti di armi, anzi di veri arsenali di armi, ottimamente lubrificate non è stato tradotto nessuno davanti alla sbarra degli imputati, non è stato fatto mai nessun grande processo? Non le sembra che si ripetano i tempi del sei– cento descritti dal Manzoni, quando la giustizia si esercitava sugli « un~o,relli», che non avevano alle spalle o non por– tavano sul capello la livrea di un grande signore? Oggi chi ha alle spalle un gran– de partito può ridersi della giustizia (!) Questa è la- situazione attuale in mol– ti casi. Speriamo meglio per l'avvenire. E' proprio da questo vivissimo desi– derio per un avvenire migliore, più conforme alla giustizia, che erompe dal mio cuore un caldo augurio per l'av– venire della sua rivista « Lo Stato >. :P. A. M. p. (Forlì) Operare per linee interne Sig. Direttore, Ho letto attentamente i primi numeri della sua rivista e mi sento in dovere di esprimerle alcune considerazioni che mi derivano dalla appartenenza da lun– ghi anni alla DC. Mi è parso che l'impegno della sua rivista sia rivolto prevalentemente alla sensibilizzazione di strati dell'opinione pubblica che sino a questo momento non si sono impegnati direttamente nella ½attaglia politica, ed in modo partico– lare alcuni settori del mondo cattolico . La cosa mi pare lodevole in se per ~e, anche se io abbia dei dubbi fondati sulla possibilità di impegnare permanen– temente in politica della gente che sino ad ora ha ritenuto opportuno tenersene lontana. Per tale ragione, ai fini di una so– stanziale mobilitazione anticomunista, sono dell'avviso che ella e la rivista dovrebbero impegnarsi con continuità ed organicità in una battaglia all'interno della DC, che valga ad attrarre at– torno a chiari programmi tutte quel– le forze disperse che militano su posi– zioni ami-sinistra sotto cento bandiere di.verse. Con l'augurio che la cosa possa rea– lizzarsi, cordiali saluti. S. A. (Cagliari)

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