•TORIE/BOND IL MONUMENTO SULLA RAMPA DI LANCIO Il monumento rimane alle spalle degli attori per tutto il corso dell'azione. Fino al momento in cui verrà scoperto, nel corso di questa scena, rimarrà coperto con un grande lenzuoio bianco. Entra la vecchietta e lo guarda. Sulla scena è presente anche un piccolo podio con un quadro comandi e due pulsanti. · Vecchietta: Questo è il grande giorno della mia vita! Chi l'avrebbe mai detto che mio figlio, nato in una povera casa, sarebbe stato un giorno onorato in questo modo? Rientrano la Regina, il PM e il Mago dalla parte opposta a quella da cui sono usciti. La Regina indossa un ampio cappello e tiene al braccio una borsetta enorme. Continua ancora a parlare. Regina: ... mi fa gridare Alleluja / mi fa venire la voglia di ritirarmi sull'isola d'Elba / di firmare un solenne impegno I di darmi all'uncinetto I di emigrare in Australia. Una bambina (oppure una maestrina magra e ossuta) si fa avanti portando in mano un mazzo di fiori. Esita confusa, poi si decide: va dal PM e gli porge i fiori. Il PM reagisce colpendola un paio di volte col mazzo, poi glielo rimette in mano di malagrazia e la spinge verso la Regina. La bambina fa un altro inchino e offre di nuovo i fiori. La Regina li accetta sorridendo. Regina: Oh che bei boccioli! Come sono carini / splendidi I colorati I esotici I ben confezionati I rossi / azzurri / i miei preferiti I simpatici / antipatici / fanno male per la feb30 bre da fieno / fanno bene per l'asma / fanno allegria. Mentre la Regina parla, la bambina mima in modo quanto mai grottesco la sua timidezza: alza un piede, s'inchina, tentenna, comincia a piangere e infine corre via. Il PM accom~ pagna la Regina al podio. PM: Madame, quello è il monumento e qui ci sono due pulsanti. Questo qui serve per langare la bomba, quello invece per scoprire il monumento. Posso suggerirvi di lanciare subito la bomba, così non ci pensiamo più? · Regina: Mi rendo conto. Dunque, qual è quello della bomba? Sapete, non vorrei sbagliarmi. PM (indicandolo): Questo qui. Regina: Ah sì. Sapete, ce ne sono due e ho paura di confondermi. Comunque adesso mi concentro un attimo e vediamo di fare il possibile. Prima però; vorrei dire due parole. (Mette i fiori in mano al PM e tira fuori dalla borsetta dei fogli di carta. Si mette a leggere con molto impegno e serietà) Perepé-perepé, zum-pa-pà, pa-pa-ra-pa-pa-zum-zum. , PM: Udite udite! Regina: E inoltre ... Bla-bla-bla. Giro-giro tondo, bu-busettete, tic-tac, tic-tac e, soprattutto, anghingò tre civette sul comò. PM: Giusto! Regina: Grazie. E non solo! Come se non bastasse, bla-blabla, un piccolo passo per l'umanità, eccetera eccetera, trallallero trallallà, chissà a cena cosa ci sarà: beeeh-beeeh, muuhmuuh, coccodè o qua-qua? PM: Ben detto! Regina: E ora, è con grande piacere che mi appresto a spingere questo pulsante e far salpare questa nave e possa il Signore benedire e proteggere tutti coloro che s'imbarcheranno con lei. (Pausa imbarazzata) Signor Primo ministro, perché non mi avete detto quale pulsante devo spingere? Non vorrei commettere qualche sbaglio. PM: Dovete spingere quello lì, maestà. Regina: Quello lì, eh? Uffa, però, che confusione! Possibile? Comunque, lasciatemi concentrare un attimo, può darsi che riescçia ricordarmelo per cinque secondL .. se solo potessi non pensare a chissà chi ha vinto la corsa delle cinque e mezzo. Allora, proviamo un po'. Dunque, dove eravamo ... e possa il Signore benedire e proteggere tutti coloro che s'imbarcheranno con lei. (Preme il pulsante. Un attimo di pausa. Si guarda attorno). Beh, come mai non succede niente? Ah, capisco, certo: mi sono dimenticata di togliere il dito dal pulsante. Signor Primo ministro, perché non me lo ha ricordato? Accidenti! Adesso si è pure incastrato! (A voce alta, rivolgendosi al pubblico). Signore e signori, c'è un piccolo inconveniente.tecnico... (Tenta di liberareil dito, tirando). Ma
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