INC0NTRI/KOHOUT Foto di Annolioso Houor. Ho parlato di fatti realmente accaduti, di persone realmente esistentima, allo stesso tempo, volevo che il risultato fosse un romanzo, che i mezzi impiegati fossero quelli della letteratura e non del giornàlismo, che anche una frase, una frase sola avesseuna sua architettura. Per questo il libro ha una struitura rigida - capitoli molto brevi, quasi tutti di tre pagineo di nove - è costruito come un ponte ferroviario. Volevo che in questa struttura inflessibile risaltassero per contrastotutte le emozioni e le sfumature coloristiche. Di esso posso dire quello che scrivo del carattere di mia moglie: ricorda l'architettura liberty: all'interno una costruzione solida, fuori mosaici e decorazioni floreali. Possonoesserequeste sue memorie ricostruite a distanza interpretatenel senso di quanto detto da Dubcek nell'intervistacitatasullanecessità di non dimenticare, ma allo stesso tempodi superarepositivamente il passato? Diecianni fa, quando mi è stata tolta la cittadinanza e la possibilitàdi tornare in patria, è venuto da me un giornalistadi "Stern" a chiedermi un giudizio complessivo su quanto mi era accaduto. Se lo avessi dato, sarebbe stato solo negativo,perchéle ingiustizie patite, le accuse fasulle mi riempivano di rabbia e amarezza. Già allora mi sono reso conto che, semi fossi lasciato andare subito a quel giudizio, mi sarei giocatoqualcosa di molto importante, una volta per sempre. Non solodal punto di vista letterario - perché senz'altro gli anni intercorsi hanno giovato al mio libro - ma anche da quello "umano". Mi sono reso conto che, tramite l'attesa e lo scrivere,ho rielaborato positivamente il passato, tanto da poter dire di non sentirmi danneggiato nell'anima da quanto è accaduto. E credo anche di essere pronto - se me ne capitassemai l'occasione - ad aiutare gli altri, il mio paese, perchépossano anche loro tirare un bilancio meno negativo del passato. E penso di essere in grado di dir loro: "Vogliamodavvero cominciare qualcosa di nuovo? Bene, l'inizio di un'epoca nuova non deve più essere contrassegnato dal sangue, dalle lotte, dalla vendetta, altrimenti la spirale non ha fine". Bisogna, a denti stretti, tollerare i nemici. Ripeto, a denti stretti. Purelaparola vendetta compare nel suo libro, pronunciatasopra il lembo di terra dove ha appena sepolto il suo amatobassotto,avvelenato - nella grottesca guerra del "regime bizantino" contro di lei - dai servizi segreti. Sì, da quel giorno mi ha attraversato un pensiero costante: che al potere totalizzante non si dovesse lasciar passare neanche la morte di un cane. Del resto quella morte ha colpito nel segno: all'improvviso la misura è stata colma. È stato allora che ho deciso di partire con Jelena per Vienna. E, in quel momento, è nato il mio libro, che è il mio modo di vendicarmi,un modo che io ritengo civilizzato, che non torce un capello a nessuno, ma che sa dare dell'assassino agli assassinie tracciare la linea di demarcazione tra bene e male. Non si tratta tanto di un cane, si tratta della questione 44 dell'innocenza e della colpa. In una delle lettere indirizzate a Gunter Grass che fa parte del carteggio avviatosi nel '74 lei parla di "Teamgeneration" e, nel suo libro, usa la parola "famiglia" riferendosi ai firmatari di Charta 77. Che ne è oggi di questa generazione? Stranamente tiene ancora. Originariamente era composta da comunisti che speravano nelle riforme per uscire dalla palude degli anni Quaranta - anche se era chiaro che, da noi, poteva esserci un solo tipo di socialismo - e da non comunisti che, dopo aver constatato l'impossibilità di un reale cambiamento di potere, hanno aderito al tentativo riformistico. Così si è formata questa generazione mista di comunisti e di apartitici, che si è poi ritrovata intorno a Charta 77 e che ancora oggi - a vent'anni dalla primavera di Praga e a 10 dalla nascita di Charta 77 - è unita e solidale. I membri di Charta 77 vengono ancora arrestati e tenuti d'occhio dal regime. Non è in contraddizione con il "vento nuovo" che tira dall'Unione Sovietica? Ah, ma questa è routine. È come negli stadi: se uno assiste a una partita deve tener conto che i tifosi alla fine si prendono a botte e che qualche colpo magari arriverà anche a lui. .. Gli arresti e simili fanno ormai parte del vivere quotidiano praghese. Al momento la grande ondata di persecuzioni è sospesa, perché anche la polizia è incerta sul da farsi, ancora non sa che piega prenderanno le cose, ma si può star certi che, se appena c'è qualcosa da mandare all'aria e da rovinare, quelli ci si buttano subito (una riunione, una manifestazione ... ). Adesso parlano di riforme anche quelli che, vent'anni fa, hanno chiamato i carri armati. Ho sentito che
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