Linea d'ombra - anno VI - n. 24 - febbraio 1988

SAGGI/MAHLBERG abbandonare agli appetiti revanscistici di quest'ultima le rivendicazioni di una minoranza sospinta ai margini della storia e in lotta per la salvaguardia della propria individualità culturale. III. Finalmente però ~ ed è questo un fenomeno recente - si registrano mutamenti in un panorama fatto di ignoranza e di imperturbabile indifferenza. E il merito spetta anzitutto a giovani autori, emigrati per lo più solo negli ultimi due anni dalla Romania nella Germania federale o a Berlino Ovest. La nuova letteratura tedesca di Romania ha costituito uno degli eventi principali della Fiera di Francoforte del 1987. Il successo, tuttavia, era già iniziato alcuni anni addietro, quando Herta Miiller riuscì ad affermarsi con il suo volume Niederungen (Bassure), pubblicato a Bucarest nel 1982e a Berlino Ovest nel 1984, e ora disponibile nella traduzione italiana di Fabrizio Rondolino, uscita nel 1987dagli Editori Riuniti. Da allora Herta Miiller ha raccolto numerosi premi, diventando in breve tempo una delle giovani scrittrici più tradotte della letteratura di lingua tedesca. Ma, accanto a lei, vanno ricordati anche altri autori. Richard Wagner, per esempio. Esponente di un'arte più tersa rispetto a quella del suo più famoso omonimo: poesie semplici anziché musica pomposa. Sposato con Herta Miiller e portavoce negli anni settanta del circolo letterario dell'opposizione di sinistra nel Banato "Aktionsgruppe", Wagner ha ottenuto nel 1987 il premio straordinario per la poesia politica conferito per la prima volta dalla Deutsche Akademie fiir Sprache und Dichtung nell'ambito del riconoscimento letterario Leonce-und-Lena-Preis. Il premio è andato al testo qui tradotto Curriculum, una poesia di sole sette righe, eppure tanto più icastica, bilancio lirico di un'esistenza lesa, da sopravvissuto. Di colpo Richard Wagner è entrato a far parte del gruppo piu rappresentativo della attuale letteratura tedesca per il suo uso magistrale della forma breve, inteso a sviluppare le idee della nuova soggettività e della lirica del quotidiano, determinanti per gli anni settanta. (Le poesie qui tradotte sono tratte da Rostregen, Luchterhand 1987, e dalla rivista "die horen", come quelle di Sollner.) Un altro poeta, protagonista di quel panorama letterario di lingua tedesca ora riscoperto, è stato Rolf Bossert. Nato a Reschitza nel Banato, morto a Francoforte sul Meno. Nel febbraio del 1986 - a sei settimane soltanto dal suo trasferimento nella Germania federale - Rolf Bossert si è tolto la vita, gettandosi dalla finestra di un pensionato per profughi. La sua raccolta di poesie Auf der Milchstrasse wieder kein Licht (La via lattea di nuovo senza luci), opera prima, uscita postuma a Berlino Ovest nel 1986 presso Rotbuch Verlag e da cui sono tratte le liriche qui tradotte, ha rappresentato una delle novità più interessanti degli ultimi anni. Di tale interesse è testimone il numero straordinario della rivista "die horen", uscito nell'autunno del 1987, in ricordo di Rolf Bossert e dedicato alla letteratura dei tedeschi di Romania. L'editore Suhrkamp di Francoforte, uno dei piu prestigiosi della Germania federale, ha in programma un'edizione critica di Bossert. Un omaggio non comune per un poeta nato nel 1952. Peccato che il successo arrivi troppo tardi. Esso mette comunque in evidenza - vana riparazione - il livello poetico dell'autore. Werner Sollner, nato ad Arad ma ora residente a Francoforte, è riuscito a raccogliere consensi e premi per la sua produzione poetica già in Romania. Ben preso Sollner è stato riconosciuto come uno degli autori di primo piano della nuova generazione e, dopo iniziali difficoltà di adattamento al mercato letterario tedesco federale - scettico nei confronti della lirica - e alle leggi che lo rego42 lano, la qualità dei suoi testi ha iniziato ad affermarsi anche in Germania. Per il 1988 è prevista la pubblicazione delle più recenti poesie di Sollner, scritte dopo l'emigrazione. Quasi tutti i più famosi autori rumeni di lingua tedesca non vivono più nel loro paese di origine, con l'eccezione di Franz Hodjak. Per le future generazioni di scrittori ciò solleva una questione: potrà mai riformarsi e crescere veramente in Romania una nuova leva di intellettuali di lingua tedesca? Dopo la drammatica rarefazione di questa intelligencija di una minoranza nazionale, determinata dall'emigrazione negli ultimi anni ottanta, sono ancora date le possibilità di uno sviluppo della tradizione? Assai più probabile è che i piu giovani abbandonino il paese prima che siano riusciti a esprimere compiutamente la loro peculiarità intellettuale. IV. Gli intellettuali e scrittori tedeschi di Romania hanno esitato a lungo prima di lasciarsi alle spalle la realtà dell'irreale socialismo rumeno. Sono stati fra gli ultimi a trasferirsi nella Germania federale; essi sapevano infatti che per la loro produzione letteraria il confronto con un contesto familiare di vita e socializzazione costituiva un dato importante. Sentimenti di odio e amore li legavano al loro ambiente, e, non da ultimo, proprio questo atteggiamento contraddittorio aveva risvegliato nella maggior parte di loro un'inquietudine e una vocazione alla scrittura. Il linguaggio non è qualcosa di astratto che si lasci trapiantare a piacere. È costantemente intrecciato con una determinata realtà, fin nel suo uso letterario. E metterlo nei bagagli significa iniziare un viaggio nell'avventura. Con esito incerto. Si rischiano cervello e lingua. A lungo questi autori hanno temuto di cadere nel silenzio. Solo quando la situazione della minoranza tedesca è diventata insostenibile nel paese messo in ginocchio dal conducator Ceausescu, e pur sempre etichettato con l'imbroglio "socialista", se ne sono andati. •Solo quando l'estremo egocentrismo neobizantino del capo rumeno, foriero di miseria, ha reso impossibile qualsiasi futuro. Se a casa propria è vietato aprir bocca, il pericolo di non riuscire più ad articolare le parole nell'estraneità e alienazione dell'Occidente è stato dunque affrontato. Nel frattempo in Romania tutti i libri già pubblicati da questi autori vengono rimossi dalle biblioteche. Amnesia per decreto: chi se ne va cessa di esistere. Peggio ancora: è come se non fosse mai esistito. V. Un capitolo di storia europea delle minoranze pare essersi chiuso. Voltiamo pagina? - Il progresso accumula perdite. Eppure vi sono ancora tracce, tracce leggibili. Se comprendere è riconoscere, allora leggere è salvare. La letteratura dei tedeschi di Romania vive una tarda fioritura che non si esita a presentare come canto del cigno. Ma l'argomentazione è insufficiente. Sottovaluta il fatto che la produzione letteraria dei tedeschi di Romania - emigrati nel paese della propria lingua - viene proseguita nel mutato universo empirico della Germania federale. Andrà corretta la dizione: letteratura tedesca di Romania - in futuro si dovrà parlare di una letteratura dei tedeschi di Romania nella Germania federale. La letteratura dei tedeschi di Romania punta sul rinnovamento e la trasformazione. Già oggi si sta creando il suo futuro. Del resto non rimane nessun'altra alternativa. * * *

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