Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poeti italiani dalla Norcina, dalla Grande Maiala. Mio padre portava le fascine: 'che ti sei fatto alla fronte?'. Camminavo leggero, mi accorsi che non lasciavo impronte. 6. Da allora tutto mi è consentito. Piange chi la conobbe 1. Dove li hai messi, ma si può sapere? Ci sono garze, medicine, tutto su in camera, tranne i biglietti. Non bastava cieco, anche la perdita di memoria, ora: era meglio nascere orfani. Bevi, è nero, non fare la commedia delle lacrime, rion inventare storie: basta con le vecchie preghiere. 2. Ma nulla ricordi: l'hai vista da giovane una donna bella come un'attrice che prima ti disse di lavarti le mutande. Ora non versarti il caffè addosso; al funerale di mamma abbiamo musica. Entra: tocca con la mano quello che già cominci a ritessere come un ragno dietro gli occhi. 3. Vigliacco, hai sempre avuto paura: di lei e delle speculazioni, potevamo essere ricchi, sempre quel tentennare da civetta o gufo, anche quando gli occhi li avevi buoni; dicesti che tutto era finito se me ne andavo; tornai, c'era solo 216 - Walter Siti •

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