Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poeti italiani * * * Legale e moderna hai regolato le entrate le uscite, hai negato le fattezze irregolari, gli intralci delle urla. Nei quadrati delle buone maniere mi spingi a entrare e ora lontano dai miei sensi io perfeziono la distanza. * * * Così trasporti gli anni tra falsi amori perché nulla cambi, riducendo in pigrizia ogni terrore: nel punto fermo senza distorsioni tra due inaccessibili passioni, che nulla si avvicini veramente, che nulla se ne vada. * * * Ora ogni oggetto ha trovato una dimora, si offre casto al tempo e aspetta uno spessore dalla polvere. Tu porti le valigie muovendoti da una 51anza all'altra, traslochi una vestaglia le creme, le pantofole; difronte alla carta del mondo ti fermi a viaggiare; sei mesi nel terzo mondo tre mesi nel secondo e gli altri tre passati a organizzare. Per le strade domestiche odiose ti commuovi staccando da un cofano le macchie sabbiose venute dai deserti e stringendo gli occhi quasi ti sembra di vedere quel segnale che ti faccia sembrare la vita come tale. * * * Io, qui, presente, la tua solitudine mi offende. Partirò, porterò via il mio corpo lo metterò in viaggio e nel trasporto, tra scosse di treni e paure di voli, ritroverò la confidenza materiale. 206 - PatriziaCavalli

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