Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poeti italiani Patrizia Cavalli • • • Mi porto al tiepido pascolo, spargendomi nella piazza mastico il sapore dolce. Invitata per poche ore dal mondo mi informo dei prezzi e delle qualità per rallentare il mio corpo in una reticella di scuse, turista perso, e non tornare a casa. • • • Quando la mia gattina tornava da una fuga dopo una lite tra _noidue dava l'annuncio del ritorno con tutto il suo corpo inaspettato davanti a me atterrando da un volo che aveva inizio fuori della stanza per nascondermi il punto di partenza. Accresceva la sua apparizione aggiungendo la voce nel finale, ma dopo quattro passi regalati svogliata se ne andava come se non fosse mai arrivata. • • • Protetta dalla grande cupola correvo incolume in mezzo alle scommesse; la giusta altezza mi rimandava gli echi e fuori dal tempo mi ingraziavo i rumori, riassorbivo le acidità delle scomposizioni: invitata alla battuta della pulsazione celeste al coro della nota eguale non conoscevo il peso diseguale della materia, l'avanzata zoppa dei minuti; libera dagli urti soltanto ringraziavo. PatriziaCavalli - 205

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==