Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poeti italiani rimossa in lei ogni peccata da la Befa al golfo del Tonchino spontaneo un grappolo trasuda a miracolo un crocchio bubbola propizio a la lontana fiore di malva vieni all'argomento di mia salute quasi a ombrello di carità perché un sogno labile recide ti voglio. * * * Ne lo stremo bisogno pane poderi col tetto d'oro infingarde squadriglie al mattino modesti cantori dirimpetto a opifici bianche scogliere capanne che Ulinto ammaia abbrunite valli del Rodano i suoi occhi l'ultima sera crape intonse di miniatori grevi zoppicine imprese salariati verso il loro brutto destino ciondola galante a l'orecchio del cielo ancora come se cazzotti offuscassero glorie o carità o slanci come se rombe di morti agili al passo girovaghe belve insanguinate sotto la luna a la cerca venissero tremende in coppia a lo sbaraglio in pace dormire coi re della terra frane martellando sgorgano sul fuoco carradori tra figli d'assassini al bivacco fremere con loro di una convulsa gioia. * * * Vaga irrompe ne la stagione muta di nervature e bucchero a grembiate effimere cerchia e di ginestre tane l'asta di frassino e la giomèa co' rombi in Sassoforte disciolta ogni ragione e pace sul contado a Montemassi il fistio dolente clamore graduato d'omini imporpora in armi laceri nel sangue morto il serpe spento il veleno 202 - Massimo Lippi

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