Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

poeti italiani Anna la messaggera scrivo che mi ha portato il documento della _ assemblea autonoma tramonto rossoscatola dai vetri l'anima passava dell'accumulazione smerigliata soffiavo trai cascati nella polv ere baci la messaggera ex ricca stanca di ricchezza a sinistra fuggita ma concreta la concretezza dei ricchi che tutto hanno avuto e tutto possono vogliono avere quella libertà di rifiuto e transito dovunque dovunque è cielo la messaggera del Collettivo Metropolitano scrivi scrivano delatore: pratico che puoi strozzare il critico e il poeta se escono ma davvero a sinistra scrivi: trema A. del collettivo metropolitano quella sera radiosa di luce neanche brutta ricca di soldi un tempo di generosità come chi sempre casca piuttosto in piedi i ricchi e gli ex ricchi si sa (" ci piacerebbe, si è detto, con Luciano al tel., dal'56 lo si dice, scrivere l'elenco dei beni che parecchi di qua, escluso noi di certo, possiedono; schiene di soldi: la terra del carattere è là) una sera tetra di fine epoca il documento mi ha dato dai vetri vetrosi facendo noi pure il fantasma che s'aggira passava il vero spettro io che travagliato tribolavo ex pavone la mia asmatica ruota tra muri muti prillavo e l'E. già passata di là il docu portava scritto: ciascuno secondo la sua proporzione potrà io pien di mucchi di fotogrammi di baci cinematografici io neppure audace laconico inutile come l'elogiato tanto perché interno infossato Beckett sbrodolavo amore, verso il nuovo oggetto giunto al punto giusto sai com'è la vita batte ma non è male finché non è finita e allora? sono qua e continuava: a noi tutti poi di adoperare secondo la convenienza del proletariato ogru cosa sì sconosciuti compagni il vostro fratello di ogni cosa 198 - Giancarlo Majorino

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