la Libertà - anno IV - n. 51 - 19 dicembre 1930

~ l!I DICEMBRE 1930 LA LIBERTA' La rovxna. della Se U O I a I• riforme - come la chiamb il Du– ce prima rhe le aM.relo Cosseroan– cora di più. . .C't un Dio - gli agrari non 1ono 1tnti. i puntelli, i 101tcnitori più fe– roci del fa&ci.Jmo 1 Non è il fa1ci- 1mo ... agrario 1 Ma L'a(Jricoltura è rovinata. La piu' ripugnante <e bactagtia » de{ fascismo u Per cui concludo - è sempre Il signor Morriconl del Regime Fa.ret- 1t11 che pnrla - che la riforma Gen- Do .stes,o Dedalo agyiu119e r:he due in1ig11i opere dt!l Tiepolo, forse le più gu.110,e di ve11czia11itb., " il Ciar– latano • e il a Jlinuctto • 10110 ,tate offerte dal propricUJ.r10 conte Papa– dopoli all'J::rurio in pagamc11to di una tiua palrimoniale, 1110 l'Era1·io no11 ha accettato la propCJsto ... e il Ciar– latano e il Minuetto già ,ono partili ,1er la Spag11a ... Ci sono amicinostri che sono ter– ribilmente preoccupati di quello che sia per diventare la gioveo1ù italiana, aotrocata dalla c:;cuolarascisla col suo peso eno1me di retorica. di menzo– gna, di gonfiature pa.lriotlarde, di di– moS1.razionia gello conìinuo per lul– tl gli alti e bassi rnstl dell'evo nuovo. Questi amici not.trl dànno troppo pe– so al vento delle pnrole e lroppo poco alla realtà dei falli. i quali in defi– nitiva sono i suggesiionatori più· po– tenti dell'anima. Sugli oO'elll della scuola fascista noi cominciamo ad avere dagli stessi fascisti delle con– fessioni preziose. La gioventù ila– liana nella scuola fa!oieta si annoia mortalmente. Tulle quelle corvéet rituali cominciano a farla ridere. Ne ò g1à stura, bta,t!e. Comincia a capire Il trucco di cui è vittima. E 1:e non hl ribella ancora, già si stringe io un allegro scetticismo, come in una corazza. La ramosa riforma del filo– sofo Gentile, che ha credulo di sop– primere dall'Insegnamento la ragio– ne dei fatU per sostituirla con l'ab– bondant.e retorica delle parole, in– tegrata da Lutla t'ortoped la delle quo– t,idiane manifestazioni fasciste, sta spiegando inLeramenLe i suoi e~ett! previsti. I ragani crescono digmn1 di cognizioni, asini come non furono mai prima, ma pieni di un cinismo derisore di tutto, e, 5egnatamenle, di tutto ciò che si è volulo inculcare con l"lmbotUmento assiduo e met.odlcodei )oro poveri crani I Un articolo del non sospeU.o Re– fllme Fo.s.CUta - .cbe rec_a13:firma di un signor Mario ~lorr1com - fa oonslatatloni estremamente interes– santi al riguardo. L'articolist.a im– magina un suo dialogo con un gern– tore fascista, il quale sl mostra p~eot?- oupato dell' « educazione patr1otl!- oa. del suo rampollo, in cui scopre r II alata parola"· Lo. .,cuola i di– ventato u,i campa da 1frutlu.re per Un nu,,iero innumerabile dl indivi– dui che, viuuti fino o ieri negli in– lriani, hanno trovato O(J!Jie/te anr.hc lo Patria pud esser buona a qual– che cosa; può se1·virc a rnrli un po· avant.l, a baHctznrll oraLorl, a pl'O– curare una crocetfa decorativa. E' una specie di 1i4temotlco 1frutum1e11- to di un ideale a scopo egoistico: i l'oratoria patrinttica elei:ata all'or– rore della più 1ple11d<'ntc retorica. " Cosl ò. ., Ogni conferenza uccide qualche co3a di ingenuo nel loro a– nimo n, Ogni sflalala cli tromba ra loro sentire « che io tlalia non si fa altro che esaltare In patria, Il duce, il !ateismo perchè se cosl non 15i ta– cesse la patria, il duce, li fa.:iclsmo sarebbero lò pochi giorni spacciati n. Onde la convinzione diffusa che tul• lo ciò noo è che vento e non sia su che per •tiarlalanerla. li giovane « prende a ri dere di o gni cosa Chepo– trebbe anche esse.re seria e !Olenne: e la cerimo nia pat riolA.ica, l'inau– gurazione della lapide, e la comme- tile falli~ce ooni giorno più. E' ca– morazione di un martire, e il bi- rilà ùi patria aff~ettarne la fine. n millenario virgiliano e II centenario Quetja conclusione P?lrebb~ ben d1 1anla gente, l'anniversario e II di- I essere la n~stra, se noi. m coscienza. scorso, Il corteo e la parata, l'or- •non do~·r:=-'-1mo allargarne la formo– dine del giorno del capo dell'i!Lltuto la capz1o~a. e la spatarna oratoria del profes- La /Hforma Gentil.e è il f3scismo. 11oreincaricato della concione, tutto n fascismo dr>lla!cuoia. E niente al– è ormai cosa che si può prendcr·o in lro. Per cui è lo stesso fascismo che g:ioco,e desiderare quando è causa ralllsce o;::-nigiorno più. a e• carlt4 di un giorno di vacanza, detestare, di patria afJreU.arne la fine•· e magari disertare quando si può, se è una vacanza che è !!acriflcafaal– la cerin1onfa.,, I.Al conclusione dell'arllcolo ? Eccola. E' terribile, ma consolante per chi, come noi, Ea che ogni tra– passo dalla menzogna alla verità de– ve farsi strada tragicamente tra le rovine. "La scuola sla perdendo ogni sua semplicità. Diventa una costru– zione ba.rocca, o crolla e frana da ogni parte. La retorica l'ha invasa : le :e chi ci perde, è la nostra gioven- 10 sfruttamento della Patria ò eser– citato In essa nel modo più: indecen– tù n. Tutto olò avviene proprio dopo la riforma Gentile : la più fcucUta del- A remengo! Pianie l'arte. La riviata Dedalo versa tutte le .sue Lagrime perchJ due raccolte d'arte, tra I.e più ricche e le più importanti che e8Utono a Vene– :.ia 1ta1wo per prendere fl volo : le roccolle dei GiovaneUi. e dei Dunà deU.e Ro10. Tutte le c~c si tengono. La ra.– (Jionc del volo t ch,e i rilpellivi pro– prietari 10110, diremo cosi' alla ve– ne;ia11a, a remengo. La crisi italiana ha ro10 anche i patrimoni cki prin– cipi latifondl8ti. PiU. a rcnHm!JO di con' ... Noi non abbiamo lagrime parlico– lari da ver1arc per i laltfondiati a– urorio-faSciati r(IVinati. Giusto giuJicio dalle slelle ! E neppure - che aarchbe una af– fetta:.lone fra tanta fnme e de1ola– ;io11e di cose e di uomini - vorremo Jditinquirci per a volo di qualche quadro illuslre ... Ma è pure i11lc1·e-1sa11te 011ervare cumc il f0,$clsmo ,ia riu1cito ad in– taccare persino il n0-1tro patrimonio arti.stico. Antitalia, sempre. Pa:.ieu:a I Sustituiremo i capola– vori che 1c 11c t:anno con spiegazzi futurilli del dilcepoli. dcll'ar.cade– mico Marinetti, che ci re,tano, ahi– mè/ A remengo ! PERSOFFOCARE LACOSCIENZA DEGLITALIANI E LALIBERIA' Lacorruzione delfanciullo, adeformazione della verità el'incitamento alla violenza esercitate dal fascismo c lnuovo « libro unico » perlescuole lementari Ai nostri tempi l'obbedienza assolu– La, incondizionata, era riservata ai OI:llEJRI>.A.:N' Annh:cr1ario ? Ma Oberdan i ofl!}i una lumino,a realtd viuante; un e,empfo in atto; una forza pre,,.nt,. e operante, non ttn ricordo. E' il falciamo rhe ridi., vita ai Matri mor– ii: a quell{ che caddero sotto il p1t- 1Jnal.e dei suoi sicari; a quelli che, per la libertà, -,i o{friro1l0 vittime ad altre tira1111idi. Il fa,cismo $i t quolificato l'anli– rf.sorqimcnto. Dall'aboli:1011c deUa festa del 20 .,ettembre alla reintel)ra.– ;ione del boja come fun:ionario deUo Stato; dalla istltu:i<mc di un e1ercito di occupa:ione - la mili– zia - alle pii, insidio,c e feroci forme di peraecu:ione contro la li– bertà del pen.tiero; dallo spiona5gio legal,i;;;afo alla tortura nelle sel)retc; il fa.,cUmo ha re1taurato in Italia lp domina:fone ab1burgica. E l'ha re1a ancora più umiliante ed infa– me : verchè, ipe=:.ando l'unità mo– rale dc5l'italiani e acat·a,ultJ afJi11i d'odio, Ila sovvertito le _leggi del ,angue e del suolo stello delta pa– tria ha e#pre110 il nemico della patria. Ecco perché il magnanimo .sacrifi– cio di Guglielmo Oberdan parla oggi al no8tro spirito lo ate110 linguaggio ch,e dovette parlare - quando la vendetta dell'impicatore recite la bionda g(ovine~za d.etl'eroe - alte genera.doni che ci precedettero e che, neUa re1titu:.ione di Trie1tc e Tr'ento all'Italia, additarono non una meta d'impçriale conqui.Jta, ma di liberUJ. Ai coTl'Wattenti e alle popola:ioni aspettanti nelle terre ancora sogget– te alla dominazione 1traniera, l'Ita– lia promise, nel nome del diritto, deUa 1ua civiltà, dcUe ragioni 1te.r1e del IUO sfor:IJ e della Sila vittoria. più i:cute fcrrme ~ più 1icure garan,.. :.ie di libert4 politiche e 1ocial.i e a ci{Jile ri1petto del dirilto contro ooni egoismo na:.ionali.,tico e cuu~ 1iata. E i.I, fcuci4mo, int:ecc, ha uc• ciso liberld e diritto, per imporre t nuovi do9mi della sua infafllibilltà e della for:.a violenta come fQTUUJ,,, mento del pubblico potere. !..e pri~ gi<mi ri{JUrfJifano di uomini clte non rinunciaM alla Ulro fede; come ai tempi di aUora. E, come ai te·mpt d' aijora, il carnefice ai leva ad atte~ ,tare l'intollerante crudeltà del de, .. pota : invece dcgl'impiccatori, fu""'– :iona.110 i pclolonl di e,ecu•ione. L'/taUa vatici11ata a ciii «Jttd ~ ,offri nella duri11ima prova non ~ qtte8ta : quetla è l'Anti-ltalla. L'om,.,, bra di Gugli<'lmo Oberdan 1'innal:a dall'aperto sepolcro a denunciarne (l tradimento e ad annunciarne il de1- tino. Ed altre ombre si levano, ac.. canto ad c1sa : quelle di Amendolo, di Matteotti, di Gobelti ... E' /.Q 1luolo dei martiri, che guiderà l'e,erclto dei ribelli. Oberdan volle octtare il 1uo ca– davere tra l'Italia e l'Au,tria. Altri cadaveri 1tanWJ tra l'Italia f! a fa– aei.Jmo. Dt là dal cammin'l 1angu~ noso, brilla - ora come allora _ la luce della steua fede : libertb I E i morti - i grandi morti della. no,– tra rcdensione civile - comandano: • In pi.edi; ed avanti! • Rievochiamo la profetica 1trofe di Carducci : 11 Dai monti al mar la bianca turb3, [eretta. In su le tombe, guarda, attende e sta. : Riposeranno il di' de la "endell9t De la giustizia e dc Ja libertà. ,, ~ "un senso di seetliclsmo malato, una ta:i l~~r~~~:i~~~~~'~i :ii~~le:1~P,: di&posltione all'ironia distruttiva_"· struire le nuove generazioni di « Ba– • So lo spirito di mio figlio - dtce lilla ,, e « Piccole lta.\ié1ne n, per far- ; :ona~r:iosu:~a ;;~~~~osu~:1:u:~, r:i4~1r:aa;11~1C~$~1~~ed1f~r~oi;i~li~ tlre l'wtiforme del « balilla "· Yam– ma, o'è tempo per_l'annoventuro ? - Un anno caro... r1s~nde la mamma. - Sono'molli mesi ? - Dodici. Ma tu deYi-saperlo.Anzi, sai pare i loro no~; 1~f~~~\i;, raccont,ano la vita dt B.Punoe di Mariolina e dei loro nonni e genitori. La famiglia tutta dà prova di un sentimento fnscista meraviglioso. Il vadro et ;limita a mostrarsi in cam1oia nera e a esal– tare le opere del regimo; la mamma intercede perchè Bruno possa indos– sar.ela divisa di " Balllla n prima del tempo e il nonno canta... • Giovi– ne'l.Za o. In un raccontino viene e– spresso in forma sintetica l'Ideale di vita rascl~a. llarlollna ha. rieevùto io dono una bambola e Bruno gioca naturalment e ai sold ati. Il ruturo a Balllla » -simost.ra eprezzant.e: « Nonno, - confidava Bruno eon gli occhi sfavillanti - il mare è troppo bello, io ml taccio marinaio. - L'Italia è tutta bella : - rispon– deva il nonno sorridendo - il mare il monte e la pianura. E non basta : l'Ilalia è grande, è forte, è potente, è temuta; e tu... monaci, ai gesuiti. E l'obbeC_. ___ A, ~:,1~b:~di. r~~ r~. r~~r~~· rfl 2 !"!!!'!!"'!!!!!!"'!!!!!·!!!!-!!!!:,!!!!•·!!!! .. efascista" Contro il fascismo austriaco ~~:l~if:•A;t{!i:~~~::-:: :::::;;: inuna conferenza di f. L. FerrariUn discorso diEllenbogen !UO conto e non ne potrò rare che v1h non è opera della scuola rtahana .uno di quei criticoni da oatrè, che d1 o~g1 Lo riconoscono più o meno hanno sempre in tasca la panacea c~e espJ1oltamente t.u,tt1 1 co?1p1la~or1. sana tutti i m~li n. L'art!colista r:; u?i~br?e:flb{:st~n ~s~~~a:~~~ei~ ,~:: sponde . al_genitore at.t.ribuend0 ma volutamente ~mplice, pertida– oolpa d1 ciò nettamente alla scuola. mente ingenua.,quale sia la morale, y:~ 1 S:oei;1f~ :s:;t~i~ dalla scuo: 1èrid~~~~e,d!l,~~t~~~~~i _f1nfe\~it 1s La souola sciupa quel molto d1 mento del disgusto : guardiamo. da b~or,o e di nobile che c'è nel cbmpili· qualche anno, con la serena ~osc1en- dellc o~anizzaziool giovanili. ~~~; !a d~e ~:d!coCat~ir:,n{~ C:~~~~fl:~ ganluaz1o~e fa un_aco~, e la se . tirando di.scherm a, can tando ,, Gio– si prende Il còmp1to di svuo4:arladi ,·ioeiza n, Abbiam tel.to' i suoi di,cor– ogoi contenulo sost.amlale suonand~- !i, gli artlcoU di . Arnald o, i resoçof!– ci sopra la grancaasa. Lei ~a meglio ti del -protesso Belloni. ~bbene, , h– di me come i giovani abbiano una br_idi te_st~ ci scu~tono v,ole_ntemente sensibilità acuta, o si accorgano su- e I nom.1 di Oi:oozmaQuerc!a Tanta- bilo dove il ?~Ilo d~ven~ r;rollCSC?j S1l!~o dko~~~~.ad~rei::on<?~oA~;!~ il grande,_ ~idicolo • .es~!· ~a~:mo I lini, del profe~sore De ~a_rc~i sono senso del r1d1 coloassai piu vi1pleche 0$'gi per noi più spregevoli di quelli non gli uomini roalu.ri. Ora è mnega- di uno squadri!la violento, di un ge– biJe che, dove manca l a bonlà della rarca ma_lvel's~lore. merce, li soccorre il rumor.c; tanto P~rcbò tentare d'lnquinar~ la men– più è neces5;aria la facondia, per te d1.ul_l bambino con una propagan- qoanio più si v~ol dare a ~n~:~~ ~:a1~0(~1.n~in't~~~rcè,df~~~~~~t'i-a;! quelfo ohe non è, quanto più 3 1 nello stampo della Fesg_eoda fascista, ce è b':1ona.e tanto meno octorre I srrutlare .l'ignoranza e l'ingenuità reclam1smo n. . . . per ispirare sentimenti di odio e di Secondo il saggio arl!colista 11f~- violenta è opera lgn®ile. Chi l'ha scismo è oggi assalito (dalle frasi) compiuta ba dovuto spegnere .in ~è come da nembi di cavallette. » mentre soriv~va 11_ricordo~e.Ihm~1- a Frasi fatte, ric!loinate, ~ggi_u~a- d~st~~~~:o~1![A1feti~~i J!s~°nnta~~ re, ~datt.ate p_erm.1110 occasi~ni, g- iino. per un sorriso, pone la sua ma– gM,t1virecent.1e già consunti e puz~ nina nella vostra e vi seo"Uefidu– tolenti a tal punto ohe prO'VocanO la cioso. nau~ea : esaltazioni sciocche, balor- Inoltre le prime impressioni st de insensate, che non stanno da nes- stampano indelebili per tutta la vita. SWlaparte, ma che rombano meravi- Mai"più l'uomo ritrova il >figf?~e la gllosamenle agli orecchi bandistici fresche~z.adell_e sue s~nsa.z1on1~fan- di ehi le fa : _in~eosn_mentl, a~o~ogie. t~!i ~\ 1 e~~~l!m~~fl le:r~ :1~~s~~t e, quel che è 11massimo del ridicolo, là quotidiana non riescono spesao persino minaoce feroci eont_roun ne- neppure a peÒetrare nel mondo ran– mieo che i silenziosi di oggi abbaU~ tasi1co e meraviglioso che un bambi· rono un t,ompo: frasi, !emprc rras1 : no si orca. E' buona norma dl cduca– parole, parole o paro roba ohe tare non pene.trarvi a fo_rza. I llbr~ non 5arebbe gran male se fosse sol- di testo fascista. sono 1~v~e ~a t.anto inutile ma che purtroppo è pror~na,:ionecosciente dcli anima m- anche danno;a, e tanlo più in u~ fant1le. + popolo come Il nostro, che di suoni belli ne ba avuti mal tanti in ogni Profanazione abile, anohe. Ii sil– t.empo, che c'è persino chi crede che labarlo e il libro della seconda clas- sia un difetto di .razza.» Ctue:~P{ 1 :~~a~:n: :~~~ 0 it~~~~~t~~~ Qua.odo il olarlatano - è sempre tidamentc e illustrali con gusto; dal l'articolista che cosl si esprime - punto di vista pedagogico sono piul– grida continuamente l'ottima qua- tosto ingegnosi. V'è una innovazione lilà déllà SUO. 1•oba, • il pubblico !i per insegnare a un bambino l'uso nausea » « e quel che è peggio. C?- della matita. Due fogli di carta ~ra– mincia a dubitare di essere preso 10 !~~;~: .fil~~ii-~o i.f cu;nto~n~n~i m,j: g!~or:: incalza il signor lla~io )lor- cuni disegni; poche hnee aggiunte rieoni, l'arUcolista del Regime F~- ~ft~c~;.~,~~eo d1n ~~~~e;.eit::~. ;?:i .sciita, « la scuola si è pr~so propr~o disegni v'è ~IfBSC10 .e la _bandiera.E !he 00 :i~~t;: 1:i!e~~:l~i ~;!a~!!~2~ ~it~tl 1~afi~t~~f;i~ 1 :~esit~mBaQf1~s:~ giovani banno ragione: ha_nnola Le: a,t.i_,sogu••• •,;o lrum•~, utpoerrrarelnedemr•,-,"'cqoune-lo sta piena di frasi roue, d1 ~ge(tlv 1 d· sonori di gonfiature a rreddo, cd es.- dell'osses.sione fascista, guerriera e si si sturano : la gioventù ha bisogno laazl},or:~tar·u 31\g;~d~ ~;r~e ~ !t~i~= di sostanza : ba bisogno di una pas- lini. Oitlamo oca.so qualche rrase sione vera, percbè il giovine sente delle prime pa gine, Cr asicbe noo sa– immedialamente e sinceramenle. Es- ranno scorse con ioditte.renza da Iet.– .so è nemico naturalmente della relo: (ori scetllol ed esperli, ma Jaticosa– rica, e non gli si dànno ~he esempi mente èompilate da bambini de sd di retorica; e allora oe ,!er1vache es- o selif.eanni : 50 si ride della eerimoo1a dove _dov~ abCi/t?n (~~~o ~~~pr:ii::ei~~~b~~~ andare ad ascoltare le prolissi_tà di non conosce ancora t.ulle le leltere). un conferenziere che ha ùa farsi bel: ,, Per le ali italiane eia, eia', alalà n. lo, e 10sbandieramento ~olulo da chi _ p. 30 " 1 Balilla ialutano romana– ba da rifarsi una ,•erglnità o da sod- mente la bandiera. Per l'Italia ala– disrare il proprio inguaribile esibl- là! 111. _ p. 31 " Per Mussolini, eia, zionismo. Io non bo mai trovato uno eia, alalà I... Salutate sempre roma– studeole. da un po' di Lempo a namentè... L'alpino ama i suoi monti questa parLe, che vada pitl ad asco!- bi::ii~ lf;Di~n~e!~un~ 0 t~«.i Ra1f~a"' -~ tare un dlscono od una conferenza 35 ·1 t rana è Vlltorl EPnza dar segno di noia. Si flnbc_e k·manu~I~.;J!/~1 ~;;· ! Viva Musso– con l'infastidirlo a tal punio, che 11 lini ! La bandiera sventola al bel so– giovine non distingue plù discorso Je, salutiamola romanamenJc n. da discorso, oratore da oratore. !" Un po· più oltre il piccolo pro~a– non ama più udire nemmeno chi, fionista, Bruno, e la sorellina, Mario- oltre a saper parlare poco e ben~, d!i;i,oc~;rinecsl:eor~ als ~i~ff}~~~iad~~: ha ratto sul serio la guerra O la ri- lilla • e le u P:ccole Italiane • Que– voluzione. • sto ,sarà Il leit-m.<Jtiv di quasi tulle E l'artlcollsta continua con questo le letture del sillabarlo e del hbro del– crescendo cbe non manca di effiea- la seconda cla.~se.La_elg?!OraTanza- . hè I intuisce, si ronda so- reIla manca d 1mma~ma~1one •.Ai:1c~e ~~~ ~~~ss~r~azione reali_:lie~: I: Il I r::n~n=~g~~;:,~ reo~~;del mesi SI ri- giovine vorrebbe una pa.5,eggaata~I « L"annoventuro - dice Bruno - aole : e lo si chiude in un teatro, 1. 0 avrb a«o anni e potrò finalmente ve– - Io no n la capisc o questa mania delle bambine di $'iocare alle bambo– le; CosserosoldatmL. - E 'io non capisco "". replicò Ma– riolina = la manla dei ragazzi di gio- - E io sono italiano, obe fortu– na!- u. Cosl finisce il sillabario. + Il libro della seconda classe si compone di due parl.i : le letture compilale dalla signora Taozarclla e la religione 6piegata ai bambini da 3ctonsignorZammarcbi e dal re•.:e– rendo A.ngelini. :-ì'oliamosubito che la Chiesa ha meno fretta del fasci– smo : si sente più solida. Si contenta quindi di esporre seDlP.licemente i precetti della dottrina cattolica e non cerca di avvelenare con la propagan– da politica I bambini della !econda e della terza elementare. E. dopo la • morale n fa~cista, il catechismo cl ILLIDDO Dt;LLA I( C LA✓/C p LA LIBRERIA DELLO STATO La copertina. care ai soldalini; fosaero bambole... - Pace, paoe • disse la nonna - obè tutto va comedeve andare. E lei, signor generale, sappia bene cbe, se le bimbe non amassero tanto le bn~: })olt3, lei non avrebbe tanti soldat1n1 da far marciare. = g~rcfièer\~11:il~i est:~ 0 ?è rt filluoH delle bambole - dì!se Mario- lnQU;sto è dunque li destino degli uomini : ucciderei lra di loro.. E (e donne devono a~sicurare la cont10u1- tà del macello 1 Per prepar_a.rsibene a quesl'a,;e– nire, Bruno 1mm~g1nase~pr~ ~ es– sere in guerra e mse~e 11m1e10c~ i~~~lfa,uX ~of~i%>1~~ \•Ila1ia~'·i~~i~ là ! Alalà ! A mori.eI A morte ! viva viva l » E studia ed è buono nella mr:a~_zap~/~re:m\s::i1:oil r~ im~g~t~ li padre gli permette d'indossare la di~~~-tiniscono le scuole e i bambini vaano al mare. Bruno ammira l'im– riconcilia un po' con l'umanità. Le letture del libro di eeoonda ion contenute tra due disegni : sul– la copertina due "' Balilla o che sa– lutano a romanamente » e, nell'ul– tima pagina, un « Balilla n cbe bran– disce una penna più grande di lui; la sua ombra disegna sul muro un fan– le armalo di fucile con la baloneLla innestata. HiLroviamo Mariolina e Bruno, sempra ansiosi di divem.are rispett!– vnmente « Balilla " e a Piccola lta– liana &, e ascoltiamo le !Ollle enfa– Uche parole per la " Yarcia su Ro– ma 11, per l'anoiy~re~rio della V.ltlo– ria, per la Co0:c1!,at10ne .e p~r 11 24 ~1:iy:;0Si~~~~;c1~zinozi::i11~~ l~l de;e\n prlme pagine v'è una d1oblara.z:1one Interessante : a_ Fu domandato a un sapiente : .. quale dpv'essere la prima v1rlù del bnmbino? » Rispose : u L'obbedienza o. • E la e;ecomia ? " a L'obbedienza • « E la Ierza ? » « !:obbedienza •· una sala, in un'aula magna, doye c è un uomo vestilo di nero che vuole pe~ forza dare sfogo ad un rumore cbe _gli cova dpnlro, al flne Inconfessato,e 1.n~ vero assai meschino. d1 and11rPpoi a vedPr!I sul giornalP nella i:nlltn.3PPP• polata di cronaca del111 cer1mon1a.Ed ecco gli applausi obe • inter~?mpono speSi&SO 1;or8'ore >', ed ecco J.Jmroan– c,ibile • ovazione final-1' n ed ecco Altro fregio: i grandi ptJ.trioti lit- menaltà ai;urra, m~ Il no!lno si ar– LW-ii hanno melfO in nu.vio ai balillfl fretta a r1cordargh che 11mare è la bandi9ra ... u,iy-ltr 'I 1 Ianch·esso italiano: lo ~~f 1 ! ::r;1~!~!r! ~efl~ir:ii~~ir~st lallana ? ,, J.'obbedlenza•· Poveri bambini dell'Italia nuova I oo~Ip~r~~~s:e~ po~a,rr~~d~~ fiff:d,,~~mi la miA divisa di « Ba– - Ma allora - intervenne il nonno - tu sarei già un a Avanguardi- 9la. ~ ! Il Infine, alla fine della scuola; Bruno è iscriUo fra i a Balilla o; ha stu– diato bene, l'ha meritato. Ma anche i rimandati sono iscritti fra i I" Ba– lilla "··· + Le lelture del libro di terza sono state scritte da Grazia Deledda. Pro- f:~~~:vfti~ I{n, 01~fiii,ye;!~ifto 1 J~: minante. t bambini !ono ormai luUi u Balilla " e la loro educazione fa– scista è anche ì>iù accurata. Dopo ~~f~::Ì:ii~ellus':rgci~~ g~~~~t(nnoo ! qualcie altro, leggiamo la descrizio– ne della caaa del u 'duce n. E' Sergio eh; ~~r~~~ di quelle povere ma pil;– toresobe caselle dal muri scrostati, con la scaletla eslernn, un albero a. fianco, come se ne vedonò tant.e nei piccoli paesi : ma a noi quei grad~i sembrano quelli davanll ad una chie– sa, e con vera religione, dopo aver guardato la porticinn chiusa della stanzetta terrena nella quale lavora– va il padre del Duce,penetriamo nel- :aQ~aa~~~ala~gJ;m!i~ c~=~~eCi ;~m~ bra di essere diventati migliori. • La torma dell'Jlalia dà modo al babbo di Sergio di esporre il !!uo i– deale patriolllco : • Percbè per essere fet:d~r~':l!1ree I c~~po~!stf lj~h~o~~ai!~i uno stivale per dare calci a1 nemici e vincerli : bisogna essere forti e 50- praluito es9ere torli nell'anima. » Lasciamo da parte la definizione del comunisti, ridicola e subdola, r,er ~~~nb:~t~~eg~frau: ila~r;c;~ ~~= ma ». che occupa ben sei pagine. .. Vicina al ca91.ellodi Guccio era una casa di- contadini comunisti e mo!Locattivi. Avevano poca vagi!~ d! lavorare dicendo che I signori h sfruttavano; mentre invece, ricorda– tevelo ragaui miei; Il signore lavo– ra forse più degli altri e non !e ne vanta». Ecco finalmente un'idea o– riginale; nessuno aveva mai pensa- \~v~~~ royae::s 1 ~echairn!of~Or'~~i~! (I blu!t D I « In una capanna s'erano rifugiati dei fascisti diretti verso Roma; uno di es:!i è rerlto e Intirizzito. Guccio otrre d'andare a cercare della legna e si avanza fin sollo la casa dei con– la.dini comunisti. E' sorpreso e in– terrogalo: - Ohe coea fai da queste parti ? Sei un ladro ? - lo non .sonoun ladro. Sono un buon ìlallano. - Che·cosa sei venuto a cercare? - Legna secca... - Tu dunque ohi sei 1 E' Uguccio, il figlio del signor Del– la Morra - esclamò un giovane della ramiglia. - Allora facolamogli la festa - dissero altri. no ~r nr:~1~~~unea u"~~~: 1 i c~~~dJ; Anzi I contadini si pentono e segu«?– no i fascisti tino a Roma. Guccio muore di febbre nella notte. E si continua su queslo tono. Ogni cosa, ogni data servi-.,a introdurre un disoorsetto di ~ropaganda. Una ~:fra P/:tger~ou~~ di~t;o~ul~~i~ibr~ ;?!r:~~ i~au~ cè~..f: ~~rnta~:'ro° ~ Sançletro e Il Vallcano Introducono l'esaltazione della Conciliazione. Un giorno Seroio e i suoi amici visitano un'otflclna. Le ofnoine non devono eseere molto aHive in Italia e l'ingegnere trova subito una spie– gazione : « In t.empo di guerra, con que.ste enormi macchine che ora so– no sllentlose, perch~ non vi è biwgno di urui 1uperprod111fone, si ooslruiva– no cannoni, grandi cannoni. ., Le letture termiqan o con un fer– vorino sulla guerra e, 11.ll' ullima pa– ~~~le~~ a Balilla • s alula romana- I. U" fregia del libro. r;u altrf 10110 /Mcl litlor-:i, fez di militi, fucili, ecc. Al OircoloAccademicodell'Univer- 3ità di Bruxelles, Francesco Ferrari ha tenuta, come già all'Cnlversità di Lovanio, la sua annunciala conre– renza. So@getto : il regime fa!Ci!t.a. Presenziavano il Rettore dell'Unh·er– sità, alcuni professori, un folto e vi– vacepubblico di sudenli e studente~– se. Dopo brevi parole di saluto e di omaggio del Presidente del Circolo, il prof. Ferrari ha esordllo colla di– sanima della tendenza centrallnntrl– ce dello Stato e decentraliuotrice del– l'individuo, venendo quindi a vedere come. ed in quale misura, 1:t pima si concretizzò col taseismo. La spinla den1ocatica dell'imme- ~a~ooi~~~ff;rlalia dl:::adl/r~.f~1 solidamente organizzatf ed fsututl f~~f1~!~t~a1i;~t:~:r!~ f~t:s~~~h11:: ria fascista fu tanto più facifc <1uan- t~ 1 gi~ò~1~i. 8 Lfl!.fJiih~foad 1 8/ 1 ~C{e~j è sta-loqutndl dislrult.o a favore del– l'esecutivo che non ha oggi p!ù nes. sun controllo, nè nel Parlamento, nè nel re. Quest'ultimo è divenuto asso– lulamente inutile percbè, alienando a favore del Gran Consiglio alcune i:l~o 9 ~~~~:! 0 S:1\~v~if:iu~:.e1f~n 1 ! trono giuridico del Parlamento, la ,.~Jt~~~~i~làt1eY1~ 1 t!~!oc~=~irnte~r;~ dacali, sono una finzione. I sindacati non servono so non ad esprimere l'arbitrio del Gran Consiglio,che sal– \'0 il regime nel '24 e che, nell'assen– za di ogni libera opposizione, è l'or– gano onnipotente che opprime Il Paese. Esso nomina, a i:,uocapriocio, ;~a 0 ~!8·~~t:rggrt:n~n~{~ t-O.ra~ pi;~ ~èd:1 ~eit?~l~ruen oii:ca~b~ 1 r~d~~io!ni~: mentarlo, moditicarfo a pincimento. Il corpo elettorale ohe 6olo oonferisce in.flueniapolilica al Palamento è nel– l'impossibilità di esprimere 111pro- ~~acgfll~\o~~i s~\a~~!, :·a ~~tfnfu 0 rs~ fascista, potesse realizzare il pro– digio di conservare intatU i diril.ti politici del cittadini, nonost ante la sua or~niuazione artificiale del po– teri, s1 potrebbe sperare di trasfor– mare ~-radualmenle le sue leggi ed istiluzioni, evitando cosi i pericoli cheço111po1,ono le~•ionirivoluziona– rie. Ma non o'è che Dio che possa compiere dei miracoli cd i prodigi dei re non ealslono se non nelle fa– vole anlichc. Ogni diritto e libertà Individuale, di associazione, di slam. p:,;, d'insegnam ento, di professi one religiosa è stato conculcal:o.Nell 'lla– lia tasolsla non v 'è - proclama Fr an– cesco Ferrar! - nè libertà di co– scienza, nò alcuna vera libertà per la Chiesa Cattolica. Accordando alla f~~:~ ?:iif'aris~lff;titf:r;~~\i~e~à SJ?lrltua1e,per impancare unn ora-n– n1zza1.loneclerico-statale che s'ispi– ra all'ipocrisia ed al fariseismo de ;e1\:1~~i;nde~éf1:fs~O ..~: ~ ggi~~!~~ g:ogna come italiano e come catto– lico •· r1~!r~~~~toa8!ri~se~~~iro~~al~~~atd1 per liberarsi dall'oppressione è la ~~~~l~sà~~ocd~f~~!n~i~~./gorgn dalle Il Presidente chiese poscia ~e vi Cosserodei contraddilori. Evidente– mente, fra gli elementi intellet.{uall di un paese civile non ce ne poteva esi-Crenessuno. '.\'umerosc invece le ';;;~~id11~nsi1J5RfC:~i;~ul~1~ri~~ ef! :;e Fraocei;coFcrrari ba rispoo::to 10 modo cfricact oon brio e pron– lezza, rifacendo qua:;iunn nuovJ con- ~~de~znoan~u dJcli°:'~aJ:~iau:~on~a11g~ o-ua so,cnte ru Interro\to dulie ma.- 0.irfstatloui vivaci del diletto lntel– letluale del convenuti e do calorosi applausi. Eccone alcune : Il partito ~'!'n°t~ti~i i~s!c':~t;n:~~:~n:::. ~:cc:,~; in forma ristretto, la naiio,1e? An– che se po,osede~set.200.000 iscr'.Hi, esso non sarebbe punto il rapp1·csen– tanle del Paese, perchè non è rappre– sentanza nazionale quella che esclu– de Il diritto della minorania, non so– lo, ma perchè non sono punto _gli iscrilti che go..,ernano, ma oscuri e ~r,?t:p~~~s 1or~!~ff~iw~ ha ealu~ lato la certezt& chf' l'udilol'io acqui– siva della volonià di rn;;coa:::i cdi rc– -.urretlone antifascista. Applaui,oche volevll dire - allraver,;.o a Franee~ sco Ferrar! - tutta la simpatia del popolo belga per il popolo italiano. I lelLori SODO iD'formati della di– visione degli animi ea.u!ata nell'Au– stria meridionale dal noto avventu– w_ehen reaz.i~narie,ant1soc1aliste,dil– r1ero.Jl!3gg1o~ePabst, tra J~ Heim– lator1ah, mo tredc-nli1te del Tirolo e le lleimu;,~hrcn che· nazionaliste nÒn sono più percbè banno venduto il lor_oir~denfi.smoa Mussolini, al ee-: gu,to d1 Pabst. Dicono gli amici di Pabrt : le ma... nifestazioni fraterne tra fL"Oisliita– liani ed austr;aci hanno come con– olu=:;ione l'apeoggio incondlr:iooato dell'Halia fascista al movimento del- ~';1 8 r~i;i~~:;!~'Ùt~bJi !~~~ lii~::a~~ di istruttori, di complicità d'ogni ge– nere. I tirolesi nazionalisti .rispon– dono : tuflo Ya bene, ma voi, per a– vere gli aiuti fnscJ,:ti, avete rinun– ciato o state per rinuolare al SiuJ,J Tyrol, avete venduto i nostri fratelli d'oltre Brennero. Un comizio organizzalo da elementi ~~~ 0 ft~~sfe: ~;t;,~:~i~~~~o ft'~ .rilto alla • redenzione • dell'Alto A--! dlge ha dato luogo a violenti lnei– denli. Le Heimu:ehen fedeli a Pabst volevano manda.re a monte il coml- f ~~a~~ s~~:g!:f: 0 d:11f8;01f{i:n~~~ aicipale subito intervenuta. Ma il fatto più notevole di queat& nuova situazione è 11 grandio so co- -. mizio tenuto n Innsbruck dal sor.ia– llsli. Oltre ottomila oersooe vi par– teciparono, e dimostrarono la loro avversione decisa ad ogni dilta{ura o al fascismo. Guglielmo Ellenbogen, questo in– stancabile apostolo della lolla ant.i– fascista, questo fervido amico degli anlif'ascisLi italiani che hanno in lui il più fedele dei difensori, ha teoutQ un discoJ'6omemorabile, che ha com-: mosso il numerosissimo udilorio, ve,., nulo non solo da Inn8bruck, ma da. vari centri del Tirolo. Ellenbogen ba espo91.o tutto ciò che egli conosce del ~ahsts:ri· f~1~t 1 lzi~ 00 d:f1~o~ir~Ssfg~; italiana egli è 'stato al fianco del po– polo aggredito ed assassinalo, dlvi– lkndo con e.ssotulle le ansie e t.utli i dolori. Egli ha detto ai suoi ascol– tatori quant,osia E,'l'ave li {>ericolodi ""• diUaturae quairto11n rorlc il dovere della di!esa da parte di tutti I democaticl; cd ha anche aggiunto, J"ivoltoad elementi borghesi presen– ti al -comizio e partecipanti alla grandiosa manife!lf.azione,che essi ~ft~v!~~ 0 u~u;~~i~e sf~~fa, ifl ~~= le - come è avvenuto in llalia - d0-< po aver .distrutto il movimento delle classi operaie, si rivolgerà contro i suoi stessi amici, per dare il potere a una risfretta cricca di profittatori e di avventurieri. La grande manlfe,sluione sociaU., Sta di Ionsbruck ha un significalo s:r;i~~:~:a n:np:~'~•f:t~~ro~r~; ad essa ha dato l'alta e commossa pa– rola di Ellenbogen, ma anche per il ~~~e cl:1,~Eba~~~il1~ee1~Lfg;:,:.s;~~~ prio nella oitladella della rea,:ion& austiaca, cbe Insegue chimere di im– possibili restaurazioni e di delil(uose imprese contro la libertà, contro la dcmocazia,conto la Repubblica crea– ta dai sacrif1cidi tutto un popolo. Gli anllfa~i5ti italiani salutano i fratelli austriaci che s1battono e che son certi della viltoia. COntinumoes– si nella difesa della libertà; essi a~ vranno al·raro fianco lutti Rii 1pirili ~i::r:; t~~r,ri~~nl~n~~rN~tait:li:! da dicci anni sorfrono sollo la più. dura e la più iniqua delle tirannie. E due ... Néppure gli « elmi d'acciaio» li vogliono Dopo In sconf~~sione di Hinden-– burg per il viaggio e 1eman!feslatio... ni degli Elmi d'acciaio a Roma, ecco che il signor Du.stenberg, capo ag., giunto dell'associazione nazionalista tedesca, sconfes:sail viaggio dal !Uoi. Per due ragioni : una che dimostra il cordiale sentimento dei nuionalfa– scisli itcde:;chi,e chE'si riterl::ce alle corone deposte ~ulla. tomba del Mi- ~~;,)1P~~ier 1 ~~1t;;~cfJa it 1raft~dl~~:. polazioni di lingua tede~ca. Questi all,atl dell':\nU-Italla 001'I sono tutti d'accordo._

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