la Libertà - anno IV - n. 37 - 13 settembre 1930

La situazione in Italia e I . DUOVI doveridella Concentrazione Il perchè ed il come del Patto di Unione Crisi politica e crisi economica La situazione in Italia divent.a o– gni giorno 'Più grave. Tulle le voc\ che ci ,rrrivano segnalano unanimi uua crisi che sembra piuttosto una dissoluzione. L'Industria è ln pa– ralisi ; l'agricoltura ~oc~ombe ~elio squilibrio tra i'prezzi d1 produzione e quelli di vendita ; la disoccupazio– ne operaia e contadina tocca v~rlici fin qui ign~rali di s~fferenz~_: 1 sa– lari sono ridotti ol livello p,u basS(? d'Europa. l,a flessione dei conSUfI?-1 roYina il commercio minuto. I falli– menti si moltiplicano, il credito si eetingue. L'emigrazione sempr~ ufft– cfalmente -proibita. non reca ptù al– cun sollievo, perchè dove anche il go– verno fascista tardi\,amente accenna ad aprire le valvole, questa.non fun– zionano più a cagione dell'esube~anza di braccia disoccupate determinata dAlla crisi generale di sopraproòu– zi•me che investe tutlo il mondo ca– pitalistico. Se basta-sse il fatto eco– nomico a creare sponlaneam1mte In l'i\'oluzione, noi potremmo dire che l'Italia ò già in piena rivoluzio~e. Ma Ja tivoluz.ione non è mai un ratto meramente economico. Essa ~h~cf~:v:e:err:o:a~~~i:o~~~~:i3a sua forza di espansione. Questa idea rh•oluzionarla ohe si chiama « ll– bPrtl.l » Ja Concentrazione AntiJ'asei– sta l'ha posto fin dalla sua costitu– zione come termine irreconciliabile ~~!aiof:i\tada\ f=~s~.-a!i~:h:dm:~ contenuto politico rivoluzionario al malcontento ~ di farne una leva di rivnluzionare. E' il problema dei problemi. Pro– blema ad un tempo di idee e proble– ma di lattica ; sistema di me.ui e de– terminazione di fini. La Concentrazione deve perfezio– nare i suoi mezzi di comunicazione con l'Italia e assicurare i modi dl comunicazione tra loro degli italiani antifascisti. Tutfo ciò che è stato ratto finora a questo riguard9 è. e.c– cellente. Ma è appena un prmc1p10. Si tratta di spingere, di sollevare, di coordinare le energie di azione che <l.i proflla~o.dentro le mura della im– mf-n.sapr1g1onc. Per affrontare la grande opera, la Concentrazionedeve preliminarmente disciplinare se stessa e le !orze an– tiche e nuove che si spiegano nell'an– tifo,;cismo. Salutiamo con enlusiasmo tutte le ~~li~}i~•:rn;i~~~~c!;ér!h:~~iai1:i~~~ tf> dei ~iovani, hanno sollevato tul~i ~~·;g~1~i i~p~t:~!~•/~ees~~~ i~i~~:~ trattiene gli animosi. Sembra che lo ::pirito di lutti i caduti, di tulti ì martirizzati riviva in una nuo,~ fre– """ volontà. che è l'irresistibile ap– P"llo a lutti gli italìani che vogliono nasc~re vivere e morire liberi. Il pen•iero e l' m:ione ~.fa la Concenirazione deve assu– mere il compilo della elaborazione co~piuta del pensiero dell'emanei– p11z1nn~. 1..e_Concentrazione è un ~a~- ~,.~~~ ~~cr:~ 1 i~~~'diP~g~eg:fu~~~~ 1 ~ anzi lultc tende a convogliare in un ri,ultato comune. Ma il suo pro~ram– ma si fis-sacome una determrnante nece:,sarin dell'antitesi tria essa e il fa:;csimo. Il fascismo nega ed abbat– te i11 toto la democrazia : come ta- ;;!t~a~~l1f 0 l 0 !~i:i~lis,.~~rdf :jit~:~~~i controllo. di riunione e di organizia– zione operaia, come laicità òi coslu– me e di istituti, come terreno leal- cl!:;; i~~:!~i ~,:~ :~:re~m:;;;~alt stica.; come uni'tà internazionale di pace e di giustizia. • J,:i Conccntro.zionerivendica tutti 2u:~\afI:\u~\ ug~:ce ;s~l~ri~: d;-,Uasinistra del popo~o- le rap– p1r~enlanze della or~anizzazione o- r,[;~~.e cg! 1 ~t ~,~na°:n~f~~~ i~t ~ono con quei posLulaLi ; ò rivolu- 1.ia111:.1ria in politica di fronte alla a– holiziono di ogni cosUluzione com– _piula con la semplice collaborazione rlclla monarchia e del fascismo, evo– luzionista in economia, non conce– IH~ndo, pur nella sua franca odesio- ~t1:~-~er:~,;~o~:~f ~;b;oi~i~fr~~~~~ ·politica m•lla società, il !alto delle éQ<tiovoJutive naturali dela ocono– ,nia. L'errore di gran parte dela bor– a:hesia italiana non è slata diverso. nm soll11ntoin direzione opposta a 1uello stesso del bolscevismo; !'er- ;g~~feci3!i fi~~~';;ep~~-jr:;;~ePo~f~ ~~cr 0 a ~~,!~ 1 vft~tj!~llo~~~~a:aen~:11~~= do a proftlto del capitale i diritti ~~I c~~-o~o!m~~ c r1:~i:i~;e :-~re~;: \imenlo, la falalità dell'errore - o più propriamente crimino - per il 'lunle cr('delte ehe un colpo di forra atndalo ad una compagnia di ventu– ra ba~lasse a slarazmrsi dei fonda– !llC'nlalicontrasti inerenti! alln ste;:;:a co'-tiluziono oapitallstica della sq_– cie-tà. Si sente dire 00 molti, che la bor– f!'hc:;;ian~ebbf' già volto l&spalle al ~uo servo-padrone, il rascinno, se :n-e~se i;r\Hlrentìgleper il ristabili– mento di uno stato normale nei rap– µor,t i tra le cJ.assi. La Concentrazione risponde splC':- ~~~~ir~~}!r~v:~,!~:taPJ~~a~~rit~~ dlni lavoratrici eh~ dovrebbe tran– quillare tutti coloro che non chiedo– no allo Slato una tirannide per il ~~-1~1l~~~;!';"J~ri~~ t iv~~~~~lo c~e p~~ la formazione utopistica di economis in- contrasto con l'evoluzione natu– r-'IP della società e le possibilit.è.po – ~it i,·t> rii una produzione aceordata sopro. il consumo sociale. E i partiti ? La Concentrazione quindi Si ri– volge agli italiani antifascisti non per impedire loro di pensare e dì a– gire nel limite delle possibilità se– condo l'integrilà delle concezioni ri– spettive, ma per- convincerli a darsi una disciplina di a-iione analoga a quelki. ohe essa stessa si è data, os- ~~~ df !;Iin:e~z 0 aud~rirrf~~~r~~= mi democratici. Tale pro~ramma 'l'i- ~~~;1f~; ~~~ ;l~~~:1~~fflèst!~ 0 at fascismo, propriamenlo detto, sia a quelle infauste condizioni politiche economiche e sociali d'Italia per cui il rasoismo stesso ba potuto produr– si e trionfare. Uno Stato libero repubblicano Le bugie hanno le gambe corte Cofale programma es;;endo polili– to non può mette-rsi sotto quella froppo racHe etichetta, che dovrebbe per"uadere tutti color~ che, so!!'ren: do. ~i negano all'ulter10re dolore d1 pensare, fantasticando di un pntifa- ;ci;r:Wt t : epn::ur i°~~!i :•iv~~~.~nc1~~~~ co!1~ni:'\~~l rr.,t~~i!~a « a~:!~~ei~~u~i~~ il mondo debbono ·nvere in Italia to che lo :-'1.abilimento della soie de ed è Ja in!«mia e la follia del fasci- CiLUtillon di ..\osta e:-a stato riaperto :mo ra,·erli violentemente sopP.res~i. ocrupo.ndo operai. Ciò che import.'.!. è che i partiti che )[a poiché non C'Ml stata mal 1:tn- flro~~~-!~~~~llam~rrc~;ra~:ie~;~ta~~ ~Ue~~~t~ ~'l a~!t"::i:asl:4~1~e;t~I~ Jn prima linea tutto ciò che è ad essi è stato dirarn?.to un allro comunica– comune. ciò che, del resto. è In sles- to il quale aiTerma che se lo slabl– sa preme!'sa neceS:-ariadel più com- limento P.ra stato chiuso era per••• pl~tlJs,nl~irneoto di ciò che è parli- vacami' ! er,l e e JJN>Priom. doUrlna ed in V• l~~le ~ ll1! a cia.sc1,1no di essi, ba1mos,ftupr 1 \!!t~~u:mi;~x:N:j A:!~ie ?;~g~rail processo oontro Fernando De Rosa. Tulti gli anli fascisti ricordano il fallo ohe avvenne la mattina del 24. ottobre 1929 nella. capitale belga: durante le cerimonie per Il fidanza– mento di Umberto di Savoia con la K~ 1 ~i~iiS:as!~.J~ 0 i:iiJe;~;i~1° ~~: LA LIBERT~~ ILPROCESSO DE ROSA I acume c~e sconcertava perfino gli a– scolt3:tor1, hanno riportalo un'im– pres 51 one commosm della straordi– naria forza morale di questo giovane ventenne che ha. rivelalo, in questa giorni prima e si era recato a Bru– xelles con l'intenzione di colpire il principe Gmberto, quando questi si recò presso la Colonna del Congresso per una cerimonia commemorativa, si aprl un varco fra la folla che assl- ~e!f•c~~gg;e c~r l~~ i~~t~ 1 ~i~~~d~i~ " Viva la libertà. ltt~riana ! ~·iva '.\lat– teolLi ! » si slanciò in direzione del r:1\~~if1\irpa:aannddoò uan ,;i~ri, ~i ;~1-~; cho De Rosa potesse usare ancora la sua arma, I poliztotli si gcllarono su di lui, lo buttarono a terra, lo calpe– slnrono barbaramente, lo coprirono : 1 ct~~~r?tio ci~c~,ai-i~i pbaarst\ 0 d!1Leéo~;~ e sanguinante, egli perdetilo cono– scenza. Si ricorderà. che il principe Umberto, dopo l'altenlato 1 volle e– sprimere la sua gmtitudinc al due poliziotti che avevano afferrato De Rosa e che lo avevano più selvaggia– mente colpito, offrendo loro in rega– lo due artistici oggetti. InuLile che ripetiamo og~i per i noslri lettori i fart.icolari Che (ulti ~l~griaj~~nr~~;ia~~~e~;~~tnYli1~: fllocati della stampa fascista. Ci ba– sti dire, al rlgoordo, che il mondo civile comprese subito il significato ~~~.g!~\fed~ri~e~f ~i~~~~~. s!~fe:~~ dato a fare olocausto della sua vita, per: riohiiamare l'attenzione di tutli I popoli sulla tirannide del fascismo fia~~I~t:l{~~ad;o~~~o~':/fn°~~\~:~!; ~ear~1si~ 0 Ì!~~~l; ~!fl~ m~~e~:l~ane m~~ ~~~~PS~t o;c1ei,;:tn/fi:l:t~i-onta°r/~l; le .PRl_'Li., cncte da chi per ragioni di prrncipw P.:cludc la violenza come mezzo di lolln politica, si levarono espre~sioni di simpatia e di com– prensione per Fernando De Rosa. La coscienza universale aveva vibralo di fron-te al gesto di Bruxelles e guar- ~~~-acci~~g{~h~t~e;~~i~°cR:t·!1 ri !u~= ~:entosa realtà della siluaziooo fta– uana. L'istruttoria fu lunga e delioota. Gli interrosatori di De Rosa furo– no numerosi, frequenti, esauricntis– simi. La magistratura belga fu <li una _sefcni4-àesemplare, di una. Jm– parzial1<Là che presenllaxa all'impu– tato le più assolute garanzie per la sua difesa. L'atteggiamento di De Rosa, durante i mesi dell'istruttoria. è stato gui(]Elloda una forza d'animo veramente eccezionale, da un equili– brio perfetto, da una fierezza che non ha avuto mai un momento di abban– dono e di stanchezza. Coloroche han– no potuto cono!icerele risposte di De H~sa. al giudice istru~tore, -sempre misurate, serene, fermissime, di una coerenza pertebta malgrado le lun– ghe fasi de1l'islruttoria, spesso di un grave prova, una maturità di spirito e un vigore intellettuale Yeramenle eccezionali. Quel che egli disse nel Pfimo interrogatorio, ancora coperto d1san.me . col volto tumefatto e irri– conoscibile, con la mascella spostata, gli occhi semichiusi, il petto pieno di ecchimosi, rivendicando il suo ge– sto e spiegando le rafioni che l'ave- ;!~f F/~~;:! 0 ·1'~f Um~ ~~1f:t~~: 0 n giudice lo ha interrogato, senza mai smentirsi, senza pentimenti o atte– nuazioni, con la piena co.scienzadi difendere la causa della libertà ita– liana. Il processo si annunzia pieno d'in– teresse. Saranno rappresentati I mag– giori giornali d'Europa. Attraverso le numerose testimonianze e la di– scussione susseguente, il gesto di De ~1~:a :~f !~~loi 0 cftfi:n~~,/i~~~; una volta dare il suo g{udlzlo, indi– pendentemente dal verdetto che da• ranno nella loro coscienza di uomini liberi i giurati del Brabante. Fernando De Rosa - che attende con calma tranquilla e con serena fi– ducia il dibattito vicino - sarà di- ~;aB~~f}id!yv7 0 ~:i df°B~~~e1ffsaaii~ dal giorno dell'attentato essi lo·han– no assistito con una premura co– stante ed affettuosa e metteranno a servizio della causa che debbono di– fendere tutti il loro ingegno e tulto il loro cuore. I boia del tribunale fascista mandati a Trieste hanno compiuta la bieca vendetta terrorista L'inaudita vilta' dei comunicati ufficiali seminatori di odio 13 SETTEMBRE 1930 ~ L'esecuzione E la sentenza è pronunziata : m;;fru~~~?o/r;~g~f~tr~ll!1faen;e:! di morte; Bidovec Ferdinando aUa. pena di morLe; VialenclchFrancesco alla pena di morte ; Spangber Luigi a 30 anni ; Rupel Carlo a 15 anni ; CacLorenzo a 15 anni ; Zia.bar~ari6 a 5 anni ; Kosmac ~icolò a 25 anni~ Kosmac Giuseppe a 5 anni ; Obao Giovanni a 10 anni ; Pertot i\lirosla– vo a 5 anni : Stoka Vladimiro a 20 anni ; Bcvk Slavko a 5 anni; :Uan– freda Andrea ia 10 anni ; Korze Sofia in Franceskin a 2 anni e 6 mesi. Oli lmput.atl Slrkn I.oopoldo e Ko– smac Cirilio sono :::;latiassolli. I condannati sono inratcn,a1i e ri– porla! I In prigione, ma per qualche ~ra. Firmano il ricorso di'.9rozia che 1t comrmtlanlf'della di1>i.~ionr. di Trie– sb] rifiuta di trasmettere al re. Alle quattro, dopo poche ore dalla sen– t~nza. veniono condo/ti presso il po– lJgono militare di Baso,·fzza. Seicento militi fasciati inquadr;ino I ~ttro incalenAti, cha vengono le– gati a qua<tro sedie. Cinquantasei mi-– Ji.ti fasci!::! i :-:parano.La torva ven– detta fascista è compiuta. Altro sangur. altro odio è sparso da questi eredi di Lang. Il municipio di S. Pietro del Carso assalito Un attentato ad una sede di Fascio (Qa un nostro corrispondente) FruME, setLembr~.- Quesl& sera (6 settembre) sono giunte In oittà le seguenti notizie. In seguito alla Cuoilazionedel con-– dannat~ dal Tribunale Speciale ed ev:id.enlementein segno di rappresa– glia, la popolazione di San Pietro del Carso ha dato l'a.ssalto alla casa co– munale. Da Trieste è partito, diret– to a San Pietro; un camion di miliU fascisti. Nella notte tra il 1. • ed il 2 settem– bre, ò slato commesso un aLtentato ~~~!~1~ad~e!eo1L~ 1 :af~~i~i~io!i~f~:; sono partili, alla volta di Bisterza, due Camions di rniliL! armaLI sino ai denti. La milizia è mobilitata, sin d;,.i giorni prtcedenti il processo di Trie– ste; per le vie d~ Fiume circolano ;>a.ttuglionidi militi fascisti e di ca– rabinieri, che chiedono a tutti le carte. Si vl,ve come in periodo dl slato d'assedio. I entrò sono deserli e la g~nte non esce di casa. Un colpo d rivoltella contro il deputalo 'di Gorizia Contro l'automobile che oonduce un tale Caccese, deputato di Gorizia ~a st t~•:ft~~at~uY~mcg~f1~ d;a~~ì~l~ 11 f grande 1r·elocità. Xessun danno, fuorcbè alla lastra del « parabrise ». Nessuna. traccia dell'autore. Arresti e perquisizioni nanci; 1 !cisii°J~fs~a s-;-le~:;~r~gi:~: nunz1ano che numerose perquisizìo– e arresti sono stati e~gu1ti nella zo– na dJ Postumia. Questi arresll sa– rebbero sta.li eseguiti in base a do– t:umenli trovati sullo slavo ucci~o, nel conflitto avvenuto alla frontiera. Gll ste;;.sl giornali danno la se– guente notl,zia : • 11 Due giorni fa era corsa la voce d1 un nuovo attentalo al confine S1 lratta di un fallo molto meno serro ma cqe h~ la sua importanza. Duo guardie d1 finanza che lransitavann ~~~t~ja n!ffead:o;;f;ii!a ci! ~~PJ'Joi~ un largo lraLlo, e si trovavano presso la quo_ta452, là don si erge un ca– stello 11cui torrione si scorge anche dalla strada., videro uscire da una (~ 0 ~~i;;;;nc~erJftf°lii~~. 0 ~:r~f/è 1 ~~; appunlo uno del nascondigli del ban– d~lo ucciso - un Individuo con una :1vonella In pugno. Immediatamente 1 due soldati intimarono l'alt • ma l'uomo accorlosi del pèricolo Senza. far .uso del}'arma, con un s'alto si lasciò cadere sollo una sinuositò. del ~~~~~~· l: 1 ~ 0 uos:r1~p:r~tf 1 Cd~~le c~,s~ ~~l,~diios~a:fi~~p:e~~~ne 1 co~Wn/t~o Dimostrazioni e protute in Jugoslavia S_econdo i corrispondentidei gior– nali conservatori inglesi Daily 1'ele– graph e Daily Exprcss, violente di– mostrazioni :iarebbero avvenute a Lubiana, Zagab_riae Belgrado conLro le esecuzioni d1 Trieste. La. folla a– vrebbe tentato di assalirP, i consolati ra,clsti ilaliani e sarC'bbe stata rl"~ spint~ dalla, t_ruppa .. "(;na nota delJa :tecnnzt 1 l~ceuffldc/s 0 ::dinJiu~r}~;•~lan1vala . Il Daily E:rprc3s dice che la fron-– Liera J1a1·ebbe stala chlusn e che la. ~~~~~~tti j~7t 0 rs~f ;~ a;:;~:reat\m~e~~~ ~~~~~b;~itt~~-\t~o gg~:t!c~;nzl~ ~ftJt zionc mo:to s,:,ria. AD ETERNA VERGOGN DEL FASCISMO Il comunicato ufficiale della esecuzione dei quattro 1loveni condannati dai boia del Tribu– nale Speciale fa8Cista, finiace con queato periodo : « Alle ore 5.51 il campo era completamente 1gomhro e il pat, tugJione <li cazr.ieie nere che a• , cva tenuto un comportamento superbo di fermezza e impaHi• hHità, riformava i suoi rangl4 e tornava a Trieate. » Mai fu vista tanta viltà ripu• gnante, di esaltazione delle « fer~ mezza e ·impaseibili1à » del boia che uccide un condannato. Seicento comicic nere eareb-– hero, qLdndi, rimaste « ferme q impassibili >> di fronte a quattro condannati a morte, legali mani e piecH per essere fucilai( da 54 eroi&simi scelti fra i 600 prodi. ll hoia abshurgieo Lang; non era nrr.ivuto a tanto.

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