la Libertà - anno IV - n. 28 - 12 luglio 1930

I!!!!!!!!!!!!!! 12 LUGLIO 1930 LA L!BERTA' PER LA STORIA DI IERI E DI DOMANI Che razza di costumi 3~ UN'OFFICINA INTELLETTUALE ANTIFASCISTA Italia e Jllgosla~ia Il ridicolissimo raga;;ino Bfiltai, ministro delle_Corpora:.ioni al 1crvi– zio deL " duce " e deali in.du1triali, dalla Facoltà di Giuri,prudenza. di Pisa è stato proposto come profes– sore ordinario - di ruolo - 'della ,cicn:.a (piuUosto fantastica) cli eco- uf ascismeet syndicalisme" di Carlo- Sforza di Bruno 8uozzl e Vincenzo Nlttl dél suo predecessore ; egli si impun– lò sul testo del Tratitato d'Alleanza : il suo articolo 7 o"obligaval'Austria– Ungheria, nel caso che alterasse lo statu quo net Balcani" con una oc– cupazione temporanea o p~rmanen– f.e,di intendersi prima sul principio di un compenso reciproco per qua– lunque van{aggio, territoriale o no, che ciascuna delle parti potesse ot- lenere >1. Nella politica generale di un paese Su questo punto si impegnarono le tispet.4.oad un paese vicino ~sistono discussioni col conte Bercbtold, che, generalmente certe tendi!nze perma- dal suo canto, rispondeva con dei nentl, che s'impongono come un pa.- pietosi 'distinguo fra occupazione irimonio pslcologi'co nazionale. t 1 ~ temporanea » e 11 momentanea "· Spiriti superficiali potrebbero ere- I due uomini sembravano avere Oere che questa regola sia. smentita· questa idea comune : che )'esistenza Jn Francia, per esempio, dove i par- della rnonarobia austro~ungarica non tiU sembrano Oivisi profondamente era una posta della lotta. Fu cosl ohe ne'lla politica verso la $'.iermania,ma Sonnino, di fronte al rifiuto delle sue in realtà J~ divergenze, anche le più domnnde legittime di compenso, ar– Plofonde, non riguardano Oh~Il me- rivò a firmare con le potenze del– :todo percbè ogni parti-lo trae le sue J'Intesa il suo trattato di Londra, co'ncezioni e le .sue preferenze da un col quali .egli otteneva per Ja Italia fobdo ~radlzionale di secolari ~spe- una parte notevole della Dalmazia. rienze politiche francesi, diventato Questo fatto solo avrebbe dovuto ab– .quasi incosciente. bligare Sonnino - anche se il suo lo oredo che l'esempio più persua-.. s_pirito aveva avuto l'abitudine di :Sivodi punti di vista e di sentimenti andar Ioni.ano con Je sue previsioni verjlmente antitetici su un problema. - a non pensare più, come San Giu– estero di portala. analoga, n~l seno Hano pensava, a lunghe intese con di un'altra grande naz:ione, è offerto Belgrado. La S~rbia, anzi, diventava Qalle variazioni che banno su bilo e per lui un avversario in potenza. subiscono .in Itali'a i . rappor.ti con la I tatti, del resto, non lo smenti- JugoslavlL • rono : a pari.ire dal giorno deJl'en- .Non è inutile 'di tar comprendere trata dell'Halia In guerra, H gene– le cause storiche e psicologiche che rate Cadorna, elle non aveva deside– hanno determinato jn Ralia aiver- ra:to le annessioni dalmate, doveva genze forH di vedute, anche nel se- constatare che Ja ·collabor3zione co;i no d~STJJPpiuguaJmente so_llecilidel l'esercito serbo, che egli avrebbe vo– be»e nazionale (,perohèse si trattas- Iuta intima ~ costante, ,ion si realiz– se che di gente ohe cerca diversioni zava. ,Quandopiù tardi, a Crofù, do– nell'aizzare odi nazionali la cosa .non ve io divisi per due anni con Pàsic avrebbe importanza dal pun~o di :vi- i diversivi occasionali dei bombarda– ;sla ,torico e morale). menti austriaci, io· discussi questa il.'idea che avrei potuto tare opera ~~~~ 1 fe~~~b,~~;r:ii~o~s!~~~z~~~i is~t utHe esponendo o'bbiettivamen~ mi la loro pass~vltà non furono contrad– ha fatto vincere il momento d'esita- dette. Essi non erano mollo fieri di zione provato quando que st o _scritto quest.o periodo, ma cercavano µna .ml è stato domandalo. scusa in 'una const atazione che io do- Essendo stato .io stesso l'autore iH veva riconoscere interiormeii.te co– una delle !i\'Oltt più decisive nel?a me non del tutto lontana dalla veri– storia dei rapporti fra ,i du~ popoli, la : u Il vostro Trattato di Londra, Io avrei potuto temere di cadere in dicevano, togliendo agli slavi del Sud quella debolezza che non mi piace una parte della Dalmazia, diventò negU altri : la preoccupaiione apo- nelle mani i:lell'allocomando austria– logetica che passa attraverso la ma- co-un'arma potente per far credere sdb~a della sereniJà storica; e il ai soldati slavi ohe essi faceVano la -solomezzo di fare opera. utile mi è guerra con.tro a: l'imper.iafi.'smoita– sembrato quello di scartare le eon- liano ». :~!~a:i~:!H!e~::~~e~\ c~i 1~;ft~~!:;j Se i serbi, ne11a primavera ciel ad esporre fatti,-,- !alti rjgorosamea1- J.915,furono respons®ili della man- te s1,ab.iUt1 + + + ~:~Z.:o~~ii~nlio cr~ia;;:,:~~n~e~~ 1 ~ffr tardi. I Comandi Supremi itali ano o francese erano d'accordo p~r l'inv.io di una spedizione militare comune sul •!r.oilteserbo ;.Cadorna vi contavn per compier~ µna avanzj:ala seria sul fronte aspro del Carso da dove gli austriaci sarebbero stati obbligati <li ritirare delje forze ; dal lato france~ se s'era accettato senza esitazioni che il comandante in •capo della spedii.: zione fosse un generale italiano. Ma all'ultimo momento Sonnino st op– pose~ :tutti sanno che quando la gue ·ra sdl!\l{li!J!tlnEuro pa nel 1914 l'Itali3 non: p9tfWà.che proclam a.re Ja· sua n~~tt,à. Il gO V ernodi ,Vietinaa..ve– v&"~fjparato l'ultimatum contro la Ser-bfa. senza avvertire l'Italia e aveva violato le clausole più ,essenzialiO.el– la Trip}ice Alleanza. Ma.quando nel settembre del 19U il march~e di San Giuliano cominciò a studi~:-e quali ,>otevano ess~re le condizioni e gli scopi di }lno schieramento in guerra dell'Italia accanto alla Into!a, i suol punti di vista furono d~ una chiarezza alla qual~ fl suo scettici– smo di dilettante non mi aveva abi– tuato. E' vero che la morte stava per ghermirl o ; ed egli lo sapeva e con– tinua.va a lavorar.e: .stoicamente per il su o paes~ ; e in quesle oondi1.ioni uno spir_itocapact di n9n abbaij.eni si eleva, , Le sue Jdee.,che io lio potufo rl– costltuire pìù tardi dalla sua corri– spondenza e dalle sue note, si posso– no sintetizzare nID. modo seguente : ·assicura-rsi ebe l'Intesa, che' éfa propensa a vedere nella Germania i! solo nemico. non avrebbe oed,ut.oal– la tentazione di risparmiar~ l'Au– stria, causa diretta Pel}a.crisi ; entrare in guerra coP~emporanea– )nente aJla•Romania; guadagnare dappertutto la fron– tiera natural~ d!'lle Alpi e .qualch~ isola dalmata, ma non pensare a con– quiste territoriali in' Dalmazia ; condurre Ja guerra in pieno accor– Oo politico e militare con. la Serbia, cbe, come l'Italia, aveva JJl1 in,J,~res– se .e.ssenziaJe alla scomparsa. della monarchia degli Arbsbu,rgo ; continuare, dopo Ja guerra, una politica di collaboraziQne con Bei– grado, per assicurare _una influenza Jiolitica. italiana ln Oriente. Quando di San Giuliano morl, il ·rn ottobre, le sue idee e i suoi piani non avevano ancora presa una forma Oefinitiva. II suo successore fu il ba– rone Sonnino, }l solo, fra gli uomini italiani di primo piano che aveva pensato quando scoppiò la guerra mondiale, - che l'Italia polev~ par– teciparvi. accanto agU Imperi cen- irali (!). . . Con Sonnino si arrivò dove s1 ar– riva spesso con gii ,spiriti onesti ma angusti ; .essi non si rendo~o conto c}Jedelle possibilità immed1.atesen– za nessuna visione dell'avvemre. ~cg– gio ancora: questi spiriti, deside– rosi di far b~ne, diffida~o d! tutto ciò che a loro sembra « 1deahsmo. » 0 u sentimento » e non sjlcredono m 'sicurezza ,che sul solido .terreno delle ·, 1 reallà ». Ciò prova soltanto che ~ancano della Jargbezza intellettuale iufflciente per Jntravv~ere tutte 1~ :« realtà ».- . San Giuliano poteva_a.vere rag1~ne ?; torto nei mezzi p:aticil ~he slud1a– -va.,; ma egli aveva 10trav1sto cb~ un vecchio mondo crollava e ohe <r-1a!– cbe cosa di nuovo l'.avr~bbe sostitui– to. Sonnino non vide, ,nella _nostr! situazione di !ron~e. all Aus~ria, eh: )J.Oaquestione giur1d1ca da r1s0Jver2, I' non pensava. all'ipotesi della !~o~ar:;a -dell'Austria ~ome ~and~ nazj.one e del sorgere d1 nuovi S~at~ na:tionali ohe Mazzini av~va,previsti 11ndal i850 con la ~ua oh1aroveggen- ;ia/n~of~t ic~. La sua riseMa si manitest.b più lardi ancora più strana. L'Italia a– veva sul fronte macedone un corpo di truppe che tu spesso superiore :1.i i0.000 uomini. Ufficiali e soldati fu– rono sempr.e in rapporl i cordiali coi loro alleati serbi.; ma questo corpo di truppe cos\ importante - e che rese tant~ servizi - non si chia mò mai, ufficiaìmerite, che la 35.ma di– visione. Poichè in polilica estera i nomi hanno il loro valore, lo aveva Insistito diverse volle perchè i no– mi significassero l'importanza deHa cosa. Caso unico forse nella storia della guerra, Sonnino oppose sem– pre il suo veto ; egli voleva aiutare la Serbia ]Jla non yoleva che :;i sa– pesse. ' Sonninoavevaconcepita una guer– ra· .di breve durata (e il suo trattato di Londra con i prestiti alleati di somme sufficienti per qualche mese di ostilità lo prova.) ; egli aveva im– maginato una fine della 'guQrra senza la distruzione dlel'Austria, e non si era mai ra.ssegnato ad ammettere che Ja storia avesse potuto svolgersi su piani difi'erenU da quelli ch!J:egli aveva immaginato. Mazzini, solo in una Europa scet– tica, aveva previsto; sessant'anni prima, che l'Austria degli Absburgo era deslinata a crollare, rovinahdo, e che le razze soggette, al suo tempo1 ad un'egemonia germawca, che .era div_E}.ntata in seguito germanico-ma. giara, avrebbero trovala la loro indi- pendenza. Italiani fedeli alle tradi– zioni liberali della nostra patria, dal conservatore Albe~ini fino JI .socia– lista Bissolali (una di quelle figure di santi-eroi, come }'Italia, produttrice dei lipi umani più opposti1 sa dar– ne) avevano voluto sopratutto vede– re ntllo inlervento dell'I_taliain gugr– ra un contributo alla creazione. di un'Europa più giusta ~ più libera. I soldati che vinsero sul Piave la prima delle grandi vittorie finali dell'Iiì.lesa combatlevano per questo stesso ideale. Le lettere di coloro che son cadutl, ··_orapubblicate (2) sono una prova. Per sacro egoismo non si muore come s~ppero morir~. Alla flne della guerra l'Italia, che aveva visto mezzo milione dei suoi figli oad~ri, aveva conquistato le sue frontiere: naturali .e: la scomparsa dell'Austria I~ aveva dato la piena libertà diplomatica (3), ciò che si– gnlflca. come ntatia vectesse ratt– dopplar..§ la sua !orza di troni& ad !iY un· eor1 parlitO JtaliinO; 11 naz!Ona. lista, che si ruse più tardi col fasc!sta, !u de! parere di Sonnino. (2) Vederenel numeri del 1929e 1930 de la C,rtlica diretta da Benedetto Croc& le lettere di utoclall mprtt sul campl di baltaglta, _pubbllcatlda A, Omodeo. (3) Prima della guerra ·l'Italiaerà le• t 1 ., • I nomia corporativa. La proposta è presentata al mini~ altri paesi, ~ sopraluUo nell'Europa stro dell'Educazione Na:ionale, Giu– Centrale .~ nei Balcani dove, quan- -liano, il quale si affretterà a ,·acco– do io diressi la politica .estera del olierla, in onore del suo colle(Ja. mio paese, la conoepll come desti- Da osservare. Una volta un 'depu– nata ad una lnfiu~nza preponderan- tato (cht., è anche. ministro I) mni te - nell'interess~ dell'organizzazio- avre~be. potuto esaere nomitu.zto ne della pac_e. neanche usciere (e per concorso) se Ma Sonni_nofu, in pace, quello che non dava prima le sue dimissioni. Era era stato m guerra : convinto che il tempo anteriore alla. rivolu;ione. l'Halia si sarebbe battuta invano se Da osservare ancora cht. ad un la let(era del trattalo di Londra non mini&tro in carica nessun con1iglio fosse stata applicata. Come tutti co- cii facoltà, mediocremente pudico, a loro che: non riescono a ved~re una quei tempi, si sarebbe soqnato di vittoria s~ non a11matae minacciosa rendere. un servizio cosi pederastico. contro qua lcuno, eglì credelt.e in Da ossitrvare. infine che a que.i buona f.ed. ~che l'ItaHa avrebbi::per- tempi non si potevano cumulare le duto 1 frutti della sua. vittoria se cariche pubbliche retribuite. - non avesst occupata la Dalmazia. Un, pif di pudor,e, perdio J G. Valoi.sè Unanim;i.tore.?','ellàlol- mesi i:ligoverno mussoliniano, l sin– la ha l'abitudine di darsi intero. E' dacati fascisti seguivano ancora quel– nolo che egli ru antidemocratico e la pratica, ed occupavano dieci pro– rasclsta, Come lo dice egli stesso, e- prielà agricole nella provincia di No– gli ha creduto alla. dottrina u dina- vara ! mica » dei capl contro la (e statica » Più famosa rimase l'occupazione delle m!ll6c. Egli salutò il fascismo delle fabbriche, balzata fuori come ~~~en~aos:. 0 ii~~a udnel!~n~~a!~1[i?ud~j f~~~o s~~d:g~'.3o8e~~~/fu~~~~i u:s~ schiarato. Vide fino in fondo la ciar- sia 1>eranli\'enire una serrata padro– lalaneria e la barbarie del fascismo, uale, di front.e ad una Federazione la. mascheratu ra delle grandi parole industriale che alla Federazione ope– contraddet.te da tutti i fatti ! :i.tentre raia rispondeva di 1 rifiutarsi di tener gli alt ri filavano a Roma, come ad conto sia.dei salari nelle altre indu– una Mecca, riportando interviste, strie sia del costo della vita, perden- fh:o~g~~!~~afi~~Ù~~r~~!~s;id~i i~r~l~i ~~e~~t 1 ci~j sti1~~~~~peas~::;; ~:rl~ f~tedirr/;:{J:Si~f 0 ~f~~iV:~~i~()~rc1ri; 1~~~~s~e~leu l~~l~-~t{~;~ ~ i èaii~~!ofi~t flnaniiari, positivista adusato alJa. in persona che dà la spinta e l'esem– critica dei fatti e dei documenti, ca- ~o, facendo occupare le officine di •••••••••••••••••••••••• ..•••••••••••••••••••••••••••••• f~rf~;~i~o ~•~~~~o:~ioilef~~ci~~no~ t?;!: bi!~~tiiego~•!r;~f/v! !u~~~a\~i~~!iti~ va l'Italia. E come è tanto un uomo dalla prcsentazionP. di un progetto di di azione che un uomo di coscienza, legge su! control!o delle fabbriche. assunse come un dovere diifar~ del- Tutto rientra nell'ordine: ;li scicpe– la sua conversione una Jeva di apo- ri cessano, il partito socialista si se- La vita ardente di tusenio Chiesa rievocata da CIFRIANO fACCHINfTTI r! 0 ~~?~tIA~ 0 fit:11eff~~7;e~~rl/~i:c~: ~:::ic~~ isecr:orr;.1~!:t~ai~. ~e;~~%~at~~~ !\~a~:~~j!~n~l~!~~ ~l~u~~~ s3ri~J! ~~ss~~~~~si~a~~~r~ 10 ll!f 2 ~Jg ~g;!t~ a quella collana chiamata St.t,itcpoli- d'Italia : tiquc italiennà che sla rovesciando Che importa ? Xasce e ingrandisce "l'opinione pubblica, J?ercossa di stu- 11 fascismo a compiere la rande vea- pore nella. inerzia de11 luoghi comuni ~ri~~~tjecg:u~it~A~;~i\~ch:i:ur:c.; di!~Pp~ftap~i aJe1:.'oatcoc,ioEfiulgieanle 1. 0deClhs,.u ~ 3[es3 c;> ideale di eleva:i:ionepopolare. ti~~- st: 1 i:f1~~a;\ r~1~ttoin~~i;t; Buozzi e Nitti illustrano con lesti ir- Po1, la guerra, con l'inevitabile ri- con quel mirabile libro d~ Fausto refut.abili la formazione dei fasci di sa- ci ha parlato, l'altra sera, nella cardo del dissidio democratico, che Nitti : Nos prison, et notre é-vasio-n, combattimento e il loro prisco pro– gr.ande sala de la SociéMs des Hau- s'affaccia sUbito nella frase misura- che fu paragonato per l'intima vi- gramma, repubbficano, ri"oluziona– tes Etuàe6, a la Sorbona, con la voce ta e vibrante di lealtà dell'oratore. gorla mora·le della protesta alle Mie rio, sobillatore e apologista di tulti i calda e passionata di Cipriano Fac- Poi, il fascismo con l suoi orrori prigioni d~ Silvio Pellico, ma che lo movimenti più catastrofici ; analiz- obineltl. con l'assassinio di Matteotti, co'n 1a supera per evidenza di quadri ; tal- zano il fiasco della costituzione sotto su~ ~ilabdi r;;tiii~\f~ 0 ~ag~~:~a e~: th~ettiva h i:itor~le did Eugenio chè oggi nelle traduzioni inglese .e il SeftnOdel littorio di sindacati, pri– tutti ignoravamo-: il suo svegliar- la d~i iit~/! crrnR~~rre~ g~ è.n~:rd~l; le~e-~c~c°J'-reil m~ nd · 0 d migli!!-iade ~:r:i ~~a:s~u:1N°jciì~go~FeJe~~az~~= si_ ~~ dnardi qu~~l-~ case cg.n ~ui ~ f-~~ 1.it~ ~i.ns1fi"u~L~e~'t<\.bv:.n,~.inmoe, ndteicguli, ~Fi:r1:rni I d:r,e;Fe~~if'tazii:::z;:~ci~ ne Generale del lavoro, finchè il fa- ~~e i :u~èft~~c~aftJ:i l~ri 1 }~fso intendimenti nobilissimi. - ~~ t~ 1 \i~s~1~e.e J~1 1 ~~a~~f1e~t0g~e~~ ~~\s~~t:'flt~~s~t~:a~i}f\~fla 1 I~a;?:~ pudore mentre non sono che la con- E finalmente l'esilio. Come sotto anicchisce 9i due volumi;: Fascis·me no al servizio degli agrari e de:gJiin- fe;~:~~ fr 0 ~ 1 ~: O ~ O 01it:~i~!~i:-dlgeni- r;~g~ir: jl~ i%~~~à.e~~sl~t~~itt1L!~ ~~ SE~~~fl~s~r n~!~~o O ~Iltf,~ 1 ~i~;~; ~r1~ri~~~z~ ;~l~if:g;~~ ~ipgr~rai~n= fori anonimi, qualcuno talora si .ri- solini, è per la Concentrazione anti- ces italiennes dello stesso Georges tace sulla fiacchezzadel governo Fac- f!a~~dr!a~i· ~~g:~T::11è 1 1~ie!~~t:~~ti~ r:rr;~~°: ; gitt s~~ 1 ;y1~~ 0 ~~;~~~ f; ~6~ 0 t~en~ 0 rir~ ?.ur1s~ft~~T crt·P~tt~i a ~ 1 Ì r c~J~0 ~ df3~t!1i~~~.1~t 1 t~ W 0 ~ i~fo più tardi, gli si rivelarono con lanla arma formidabile capace di villoria. di t.1cannide fascista per controbat- sindacale italiano che gli autori ci tenerezza e seppero trasfondergli nel L'unità della democrazia in{ernazio~ tere la menzognera propaganda, che fanno passare vividamente dinanzi, petto un così ardente amore che nes- nale per la dir~sa della Libertà e con stupefacente ricchezza di mezz~ in tutte le tappe di dolore, di violen-. suno di noi sospetlò mai, in quel fl- della Pac~ - supr~mi bpnì comuni - attinti alle casse esauste del!o za, di incendio ~ di assassinio, in cui glio devotissimo alla memoria. dei - : ecco l'altro suo sogn9:ardentis- Stato - conduce all'estero il fasci- furono tra\'olle le più torti isLituzio- suoi, il protagonista d~ un triste simo ! smo, coadiuvato dalla balordaggine ni del proletalialo. Questo martirio dramma infantile. E • eh· • b tl conservatrice solita a fare credito a non cessa con la presa del potere ra- Sollanto quando, varcato, nel i926, due-uf0 ;f. E' 1~~~chio,ac:rfc~ df~~~ chi parJi dall'alto dei potere, in qua- scisla. Anzi ! nascostamente, e fra gravi pericoli ciacohi. povero i ma la vecchiaia, gli lunqu~ modo conseguito a .tenuto. La legalità fascista è più che mai e tormenti, te Alpi, Euge'nio Chiesa acciacchi. la povertà ~gli nasconde + + + a base di spedizioni punitive, di ban- tu giunto a Lugano, al suo Cip, che dietro la sue fede. La stia fede è !or- .. . . . . de-e bastonate e uccisioni di organiz:- lo aveva accolto premurosamente, za : il resto è debolezza . . FasctSIJ!-C _et1ynd~cal11me d1B.uoz- zatori, di svaligiamenti di casse sin- mostrava la immagine dei suoi scom- Onde noi lo vediamo, infagottalo z1 e v. N1tl1 è sp~c!almente ded1c~to dacali. Quando ciò non basta•.inter– parsi e rivelava. il primo atto del nella sua redin$'otte, con le tasche Ia den.udare la yer,ta del famoso srn- vengono i decreli di ladrocinio dei dramma iniziale della sua yita. P!en~ d_igiornali, _infarcite di ritagli dacahsmo fasc1.sj.a, eh~ avreéba. !o~- ~refelli. Oh ! lungo calvario di )fo- E, più tardi, \'iCino ad Annemasse, d1 1Jbr1.gonfie d1 note, armate di dato lo. Stato corpo~at1_vo, ~bohto .a. i~;lA~-d:A~oi~ig::~:r;:,s~a~~ca~~.er~~ "toerlnla 0 v 3 e 1 i.lia 13 cvo 0 s 1 i 30 dudr 0 a, .•ag 1 leibe~,mulbi,ea~i statistiche, salir le scale della Con- lo~{~d1 classe. re~t,~u,~o a1 lavora- f. n . d. l • d 1 • d r .I . i J' d centrazione, per strapazzare chi di- ir, li senso geug ~1sc1pl~11:., rel lav~- 1tb~ra: 1 tn l~afi~ZICO~: s~as!rol~;~;s~~ f;fi!;.~~v!n~/ 0~ ~~!'sf~~oi;,' f 8 Jri~i ~~~~~rge;h\ndI~~reera~hto~~~~d[~! ~= ~ile i~~~eo:u ;vr~IJ~!Pfatfo 1 ½~ai.tifi~~ st.ituzione dei sindacalismo della po- passi da lui mossi nel}a vita, quan<lo stemmiando e sprizzando fiamme da- da cui s1 svçlgerebbe. la pi\1 a:o~on- Jizia statale. Tr-oppo !acile oblio si _ ancora fanciullo- errava di mer- gli oochi; arrampicarsi verso le re- da~te prod.uz1.one, a.vv1?':doI_Ita~1ad gitta su cerLi faLt1,che pnre debbono calo in mercato, di fiera jh fl~r~. ~ dazioni dei giornal i, visitar ti'omini un _èrama1 v1sla_d1p10::rP.er1tà. mdu- sempre essere tenuti presenti- nella vendei'e pov~ra merce, agh ord101 ~1 politici, insinuar.si _dappertutto dove striale' ed -agraria. Ii libro è co_n- loro analitica significazione, afflnchò padroni che gli soromini,slravano più una pedina potesse esser mossa, una ~?Ilo çon eccell~_nle ff!8lodo~n~dr1lo II mondo apprenda quale eoraggil.), scappe!Iotti che minestra. battnglia ingaggiata a favore della éhfalt1 e parco di cons1deraz1om,elo- 3if~emsg1)b°s~f t~er!~~'rii~ae i~jf::~if; Più Lardi,dalla tranqui!Ja c3:saco- fr~o~~~i ~~~i~~~ la nostra, contro r~~~e?r~f:an~f~~~s;e~! 0 J~n~air::tc1: di cinque anni 11proletariato italia– :trr~trtii~Li:l ri:eo!~g dJ~i:~1 1 ~i~= La morte lo coglierà. in pieno fer- ltgenza. ~timo libro ~ 1 pr~p~gan~~ ~fv~:d~~~f~ el~~~~:ac1;io~riua~o~;~ verà ancora ramingo per il mondo vore. Ci_pria'no Faechinelti gliela con- da !fl~llcie nelle_m_anidegh rnfimti dalla calunnia dei" vincitori codardi _ pellegrino d~il'ideale ; .e anche durrà vicina - sommosso e accora- slolida e supeiificia_hche nul~a sanno e dei cortlgiani turpissimi di ogni r.~:ia~~~~a1;r~~:~TI:s~oa ~f1 f~~k 0 ~ \~ ;;aiY::i a~~~;s9ug:~~ft~. dk f~~i :a1?t;?;:~e 0 n~gntr1i~~r~~f~la~i 1 m~= sutcpei~~-è st.ata la difesa della Fiom, • I t nec:su vedremo lo stoico riceverla con fer- ghl comum. ~~r~~tiey:::._o / Ra;:~o~ln~~. sè'nz; mezza. • • • Premesse rapide Ilo!izie sulle anti- ~W 0~~~r!{ul ~e;aal~i5ss~:r~ ~; sg;~rs~~ saperlo <gir.e\.ati· se~za yoierl~lnè t L'uomo che visse pienamente, vit- ;h:u1f~g}~~~:~i~~~a~:u:mcoo!?e~~a;!~ ~i~~::t1i e~;K~fnnao tìii~a.d~:rgi~rt; 6~!ufae~o~~o 1z1oan;-ch 1 :s~:;ell! pri: fi~~~~sf~m;~;~o, 1 !e;~A~•m~Z! :c~ep~: zione Generale del Lavoro, gli aulo~ i-quali in pieno sciopero metallurgico ma evocaziont, cos\ semplice .e cosi che l'uliva è matura, conviene che ri passano ad esaminarj! l'opera di fascista tra Brescia e Milano non ri– candida1 a\·rlt suscitato m no11Sj!r- si stacchi dal ramo. d~{~~~ftl:; 0 j~ 1 j;i~1~ifta1?~ d~~~~l! spandono che ai loro capi sindacali, ra'ndocl al cuore e alla gola. 11 soldato, vmto, avrà, prima di la guerra; affrontano quindi la crisi .~~~tr:t~ l~el~~dis;~~~e~o c2~a~~al~ mi~ffj~e c~eF;;ih!iit!~ahdf~~~ ~~ ~~ 1 ~~fa,g~ J~~~~~ 0 a~ i~~;~tif~ 1 i~ del dopo-guerra mettendo in viva Ju- mente, burlandosi della direzione fa– rinnovato col prestigio della parola grido c1le è una eredità, un testa- ~in 1:t/~~fedi~?~ka~:r~m3~,t~f/~ci~= ~iI:l:1g;~a,aa~~~~od~nc1::d~rg8 t~6d! obbedienLlssiua a t-ultl le più dur: ~ret~Ola1!it~o°1f·~~fo~!~fo i - Pen- tento tra le masse, su eui venne infl- tratti di, lavoro. esifenz~ ~ de a V(!Ce .~rmon1osa,~; ~ I voc deU·or.itore -~h I , com ne a gittare le sue luce incandescenti Ma gli elementi precipitano. Ecco ma aria ohe, pwC1 .p1u,~radvecc d' i I moto l ~aspe at s! ·/! a. eh•; la rivoluzione russa. Riviviamo qui la legge del 24 ziugno 1n24 sul e, con- mostrandoci ii hiesa, re uce a . 1 1 e zz 0 ! 1 ria f!iaS I tutla la nostra passione di battaglie, ., 11 fascismo e la borghesia fniiusfri&l! ! questa si impegna a non riconoscere che i sindacati fascisti e tufit,i ii con• Lralti di lavoro saranno elaborati da?"• le nuove organizzazioni fasciste, pa– drona! i ed operaie. /.,e commiBaiont :~/~fgd!~~l~ 011 3° !~~1~e. f e ige 1 ~ alle esigue minoranze fasciste la rap– presentanza della classe e nega il ri– conoscimento a qualunque associazio– ne che abbia il menomo legame di ~I!~[g~it~i 0 cd1r:lfe~~di~:rJi:to'!:~~ La classe operaia italiana non .sarà dunque rappresentata al Bureau Jn– ternational du Travail eh, per via di un·usurpazione infame, lJ quale, ~~~d~/ 0 Sta~•:g~~r1~zii 0 d!~~nz~~ra~~ ogni convegno del Consiglio di Gi– nevra. E dove il Regolamento che peggio– ra la legge sindacale. serrafldo più stretto il nodo scorsoio dell'organlz• zazione statale poliziesca sui lavora– tori. Xon s~ lavora più se non si é fascisti; ossia se non si entra nei t~:~?.a~ « Sct~fo b~r~~r~ 0 ti~gt~T E:~:: gna nel suo laido furore di arbitrio reazionario. Insi~m&cade ogni liber.. tà di riunione e di stampa. Ogni au– tonomia. di professioni1 liberali. Un ultimo colpo di S12.todetennina. nel novembre 1926 lo schiacciamento de– gli ultimi resti funzionanti di sinda– calismo libero. La C. G. e l'Opera.io Italiano scampano trasportando i Jo ... ro penati all'estero,. mentre il fasci_, smo edita l.a tarlufeSca Carta.del r:a... voro e su di essa si fondono i) niini– ·stero delle Corporazioni, il Consigli:> kaz~~f ~u~:!leo~~;T~;z~~~o e if!~ corporati\'O. , Ma con quale esito ? Giu6to gituli– :.io dall~ stelle caggia... Buozzi e Nit\i ~~tr~ocf~~g;fa n~~.g~~~l~sat1~o;p:! gna:bili.hanno presa a studiare i rap– porti t ra {asci srno e prodtizione~ Con- r:ig1: 3tff ~sfon~ue;it\;;g!~~!~ B!~ !~~ji~.e ~~ ~~i~ t~!n~\a :t~ti~if!h~ inaltacca·bill, ufficiali, risulta come 1 a!'oli(a la lotta di classe, fatta Ja pa– ce, l'ordine, Ja collaborazione, ecc., lum"ìnosamenterisulta che il rendt– mento del la.voro operaio· in •Tegim~ fascista è di m'81.toinferiore al re;n– dimento del lavoro operaio nel pe– riodo del dopo-guerra, 1ia ncll"indu- ~;!faP~~~;dO s!~:.e:i sr;::;~::. ~~u~~ ~ 1 varava molto di più - e l' industr.ia italiana guadagnava i me rc~i che oggi si-aperdendo. Come s: spiega il fenomeno ? Buozzi e Nitti rispondo– no in modo eccellente mettendo in evidenza gli impacci, le esazioi;ii, 1 fiscaljsmi', le sorde ostilità della bu• rocrazia poliziesca dell"oftlcin::i,e-be ~:it;;fn~ fief a~~;~~eJrc:v! 0 d;a~1:; "aioriuare il lavoro, e l'ha fatto schiavo. Ora gli !chiavi non sono mai ~~c;fii~~Ua~::l~t~;~~ !~~~fi~:}~: rai. che hanno la fortuna di vivere ,;a~~l~~!t l~nv~:gj:rad~ifi~e~:rt \'Oto·-sono in profonda contrad'dizJ0-' ne con ogni speeie di coercizione. Fissiamo queste parole. Esse sono consolazioni per la "di~nità umana e dov.rebbero essere iscritte in epigra– .fe sui frontoni di tutte le offlcfne ~ di lutlj gii stabilimenti di lavoro... Il fascismo non si intende, non lo pub intendere, e perciò marcia alla. sua rovina ed alla rovina del paese, a(a~~e~ala{J;~lu~f ~~ed~ ;;~re::!: - che esso ha voluto mettere cosl in alto ,:fa schiacciare com" una ca. riatide la libertà dell'upmo. Qqesto è ciò che stupendamente emerge altresl dalle Finance& iJa- lienn{!s di George\ Yalois. • Avremmo voluto completare lo ltu◄ dio con l'analisi integrativa e com– parativa del libro di George, Valot, - ma inesorabili. ,•agionl di 1pa.1io ci obbligano 4 rinviarla al prou{mo numero. Iplrailm,.ao lllesoinliaor,chin,.capieen~i~~If:a °inag}~~aÌJ:r!itt_: i~tii~e!~ Lf.f~~a_eg~1a~!~i~. d scioperi, di antitesi programmati- 'follo_ ,, del\~ ~ssoci~z{on}. l' lf di– I hè J Oh che - sindaoali e poliLiche - che ri~~;~~~: t~1~;~~s~id~nis11;coatli~g:_~ r:ed!~~r~el~~a~~~~api:::~:er~:L:n: ~i~;1:~~°r~t~~~io, ama t1es;a~i: Jl ~r1~a~~!!!~6~~n~e1fu!~rr:r~~~:oc~~~ i925 è serrato l'ultimo patto tra il cabile!!seITlpre,pttimis!a sempre, ge- guerra. pazione delle fabbriche. J,a u terra ai -~--~-------------- nei-oso sempre. E canto· cii guerra è la chiusa Oel contadini II ora stala la grand 3 dema- Il capitano Lussu Atlorno al Ohie.sa, risorgono, al magni~co discepo~o.e:heun pubblico go~ica promessa dei conservatori e tocco della bacchetta magica del Fac• folt1ss1mo,nel .q!-1-al~ _s,not.avan!'.> tutte dei proprietari ai poveri tanti che chinetti. gli uo_minidel suo tempo - te ~e pe_rsonahla piu .eminenti del!o marcivano e morivano nelle trinMe i Cavallotli, i Bizzoni, i Marrn - a~t1fasc1smo, (e però non ne noma- dellapatrio.e di cui si dovevasoste– quelli che restaron fedeli all'Ideale e niamo alcuna) ha ascoltato, ora tre- nere l'ardore della resistenza. La • « Pertina.:z;,net cercar una Spiega– quelli che se n~ allontanarono - s~ mando ed~ora plaude nd o. e< f,erra ai contadini" - antica aspi- :=io11cper l'irrita:;ionc crescente fr'J.. ~i 0 J!rf r!~~~r:,m~~~isci~~:~;nl~: h!};ci!}; ~~st~ 0 ~~n~. ~:P~::J:i;n~o~! riz1~i~ee11i J~n /.~Ps~ 10d~l1:S:;~~~;iio~ ~f i~~:, eelal,{;a:~f ~ib!/f!c~l1,:,~~v~1d ~~l i~it~in~11f!ài,fe~'~in d:ui 1~Ìc~~i~ r; F~~~~:~~itia~; ~~ 1 :i~r: ~a~ 1ttt~uih r:~r;o~b~t~en~o~·~~~u~::~1reeri~~~~ dell'Inghilterra e dell'America. A- se e combatlè in quel periodo della •bel ritratto infioralo $li Eugenio dell'Italia )[eridionalo e della Sicilia, ;;f~~!u!fgij~t~e , : 6/!![3:t~o;i~p~!= vita ilaliana che fu anche suo, per- Ohiesa -: si apr!!, compiuta in un ~odo quasi paciflco, so per Po.rigi e aveste incontralo de chè anche da lui ebbe una impronta Lascia passaç,e Filippo Turati, il che-durò parecchi mesi (1919-1920}, (Jl'Italiani coma ;i ·capitano Emil(~ _ quando la generazione, che aveva decano e l'ottimo degl I antifascisti, che le bancho sonennero, senza ri- Luuu, ernie sardo, che racco,ita un bevuto dalle labbra degli trai del Ri- che accoglie\nelle sue bra&cia.pater- mettere~ un centesimo. La legg-e Vi- episodio notevole deU'oppressione fa– c:orgimento il disinganno, cercava ne il Facchi!lctti, per restituirlo, ri- socchi sotto il ministero Nitti lega- sci.sta nell'Atlantlc i\lonthly. Parigi ancora oltre l'usurpazione monarchi- fatto modestltmenLe Cip, alla fraler- lizzò le espropriazioni a favore dei è viena di tali uomini, molti dei qua– ca l'Italia repubblicana; quando, so- na folla, c-he esita lentamente nel combattenti delle terre a coltura e- li hanno occupato posi:&ioni impor– pr'ag6'iunta •la giovane schiera dei quartiere degli studi, dalla vasla sa- slensiva. E il fascismo cc salvatore n tanti prima del fascismo, e che sono piomeri del socialismo, nella diver- 1a, dove ha udito una incomJ)ara- poneva la espropriazione delle stati arrestati, privati dei loro beni sità delle tendenze e delle opere, la bile lezione di lealtà, di coerenza, di meno colte tra i capisaldi del suo e cacciati dal loro paese per aver fat– democrazia italiana pros~guiva io devozione, di abn~gazione e di fede. programma. In giugno i923, dopo 9 to ciò clte ,embra naturali&iimo ad •• - -- --· -- . ----- - - - ---- -- - . - .... - - . --- . - - -- -- - -- - - - --- -- -- - -- - - -- ogni Fi-an ccse, ln9lese, Tedetco o A– merico.no, per cuer stati cioè in di– ·« L'ALTA TEMPERATURA " PERICOLOSA PEI CANI DI GUERRA UUULILI '=" ~ , •~crtM ._ ' :,c1-.c.: ~ ' ' :;;--~~~ I •--. .. I ~[~>---~~~- • .,,,,..__ __ sacco 'l'doco11il qover110. Il capitano 'Lu.ssu .era a.vvoca·toin Sardegna e oppositore viole11to del fascismo . .Dopo dei suoi attacchi. a Jlussolini una foUa 'di Camicie Nere ottorniò la sua ca.sacon l'inten:ione, g:~r~ò m!;l~~ d!u~as;f:,~;,.to·e~sa~i uno de dimostranJt -volle sfidare ii suo ordine di non ava11:=are, il ca– pitano Lu.uu, lo uccise... il p·unto centrale del suo articolo è che, &cb- ::;~~ 8r:s;~~~e::~tgi;[t~i~v~cft~ei~~~~ 1 difesa .., e mandò l.1ussg in d~porta- :.ione a Lipari, - ·u Sarebbe ridicolo /01ùlarc il mal– contento fra l'Italia e la Francia su episodi come questo, .sebben el'effe t– to .rnU'an:ima france,e di mi(llia.ia di ;~if:'::f' /ali~a11i~e}i~ 0 ":elf ::~ ~:~[i~~ non poua no11 e,acerbare l'ostilità ge11eralc dai discorsi di Jlitssolini ... .\Jussolini ha. fondato una parte del suo ri.sentime11to contro l.a Francia sull'asilo chit essa concede_ O{Jli rs~– liati ... u For6e un11C'ircolazio11epiù vasta di esiliali coma il capitano Luu"' contribuirebbèro a scuotere la. fidu- ~~ f !~Ju~;~~~~tu{/;i~~}f':h~a~ief~:= sto si basa soltanto su, un 1nigliora– mc1 1 to neU'orario dei treni. n Esagerazioni dello sport L·oeuvre di mercoledi 9, a propo., sito di cert.i titoli e racconti sul.. ~ u giro di Francia ,, pubblicatl da giornali francesi - che hanno sem– pre ostentato un grande !ilo-fasci– sm - pubblica queBta opportuna noLa: u Una grande corsa ofclistica, che si chiama u giro di Francia " è di– sputata in questi giorni. Per quanto possa essere inleressante non è nien– te di più di una corsa ciclist)Ca. I 'concorrenti, partecipandovi, hanno, per preoccupazione principale, quel– la d1 soddisfare le cuc produLtrici ~~1~i1~ 0 etted;~~i~~ra3;sKeri~è 1rit~; quest.a.storia, msomma, non -vi sono che uomini i quali guadagnano !a loro vita con le gambe. Giò p"ub en– tusiasmare cerluni ; infatti se non ~, traila di sport puro si tratta di s!or- 1.inot.e\'oh. Ma che il corridore che vincerà si ehiami Durand o Pianelli o Scbam, cosa importa ? Nessuno - bisogna sperarlo - crede l'onore na– zionale impegnato in un tale affare_ Allora cosa si'gnif)ca questo tito!o che, con qualche variazione abbia– mo poLutovedere nei giornali di ieri: « Ii conflitto franco-italiano diventa. acutissimo " ? Colpretesto che un corridore chia– mato Pélissier ha tirato un altro chiamalo Binda, i giornalist.i sportivi fanno finta d'essere sbigott.itt. Rac• contano con molti parti"colari cib che essi chiamano« il famoso incidente.» e narrano cosi minuziosamente le r~ùmfif~~~~ r;:~~e si : J~i 8~~~~~~ si sia in gioco. No. !'ion vi è i, conflitto franco-Ila-' liar.o ,, ! Milioni di uomini, In Francia al.. meno, se ne inflschirmo d~ un accro- ~:f/vi~r~ofi~:h 1 of~l~~hie c!~ 1 i;~:- i~~t ~!ist!rti t~r{o st ~i ~~~~~od~rr: 0 !~~ 1 ;: rivo, quando ognuno avrà ricevuto il suo salario. Non avremo la guerra per questo. »

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