la Libertà - anno IV - n. 16 - 19 aprile 1930

ANNO 4 - N° 16 giorno di più è coteato ten- tativo di intoHÌcazione del– la giovinezza di. un popolo, que,to ceroello moatruo•o che il lcuci.smo cerca di fog– giare per l'Italia ... EDOUARD GUYOT., a Libert Un Numero : 0.40 Dopo di avere in tre '!nni divoralo la grande creatone di Luigi BuHoli - l'Union~ Cooperativa di Milano - t fa,ci,ti hanno inaugurato un monumento al. suo fondalo-– re, inneggiando alla coope• razione la.1ci1ta. Cio' che inquieta ogni j GIORNALE DELLA CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA rr=================== ORD!l-U,PJO (LA L!BERTE) ABBONAMENTI ~ ;: :d ::.~ ::::::::::::::::: ~~ :;: , ESTERO : IL DOPPIO SOSTDflTOll 50 Fr. 2s rr. PARIGI 19 APRILE 1930 Il DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE 103, F,ubou,g S.;nt-Denis. PARIS (IO') - 1defono. 'Pro>ence96-98 IL GIORNALI; SI PUBBLICA LA DOMENICA LA BATTAGLIA PER L'IGNORANZA OBBLIGATORIA Un senatore chiede che la scien3a sia libera e ìl ministro risponde: ., Dì libertà ce n'è anche troppo » "' Il vi,ggio del e.onte Betblen co.ti . turebbe un tentativo per avvici~re la Ungheria all'Au1tria per giungere poi ,I riavvic:inamento con la Germania e ,;o• ,tih1i1,;e una nuova t•ppa alle. politica e.tera itali11na la cui attivitia e1pan,io– ni1t• debbono tenere in conto tutti cli Stati del Continente come un fatto ine. vitabile Cl importa.nti,imo. » I TITOLARI DELLE CATTEDRE D LLE UNIVERSITA FASCISTIZZATE Il profc.::.aor0 rji proci?ùur:t ch·ilc. (dal Becco CiaUo.) DA Il "lati.tante ,, ooro 1L F1Asctt1ss1Mo Gli ambaaciatori la.aci.sti di Bruxelle, e Parigi in cattiva posizione ARTURO LABRIOLA LONQRA Al BALKANI la stohizia e l'iniquità --======- La politica estera dell' Antitalia ...E poi negale che in questa follia ci sia del metodo ! •E poi negate che in que:;ta catena da galeolti tullo s! licne ! Ancora il fascismo non aveva digerito la gloria dei suoi successi londinesi, quando il conte Bethlen è giunto a Roma. E l'Italia - essa! - dopo aver salvato il " diritlo di lulti ,, alla Conferenza navale : con i salamelecchi che e!'!a prodiga al con– le ungherese s-i prende la cura di ,,piegare. c,hi sono q1.J,esti tulti. .,– Questi a tutti » sono non i " popoli » vinti, ma la banda insanguinata de– gli assassini, che se ne è impadro– nita nel tumulto e nella disperazione della crisi provocata dalrappiicazio– ne dei trattati. Come accade ag-li incoscienti ed ai tristi, il fascismo è incapace dì misurare l'abisso che si è .scavalo ,;otto i piedi a Londra. tion solo iso– lando.si e senza necessità, ma svelan– do il motivo che lo ha spinto ad iso– larsi. Lpndra era una nera, dove grandi idea lita Q lucrosi ·negozi giuo– c;wano a rimpiatlello per so, 1 erchiar– si e trionfare. ma dove lo ste.;;.;;otor– naconto dei grandi consigliaYa a co– storo di non guardare troppo per il minuto nelle carte d'identità. degli intervenuti. Dopo tutto il fascjsmo, non ostante il suo torvo passato e il suo sinistro pre.sente, -era•ammes- ~~i :i. 1 \~ar! ~~~ 1 :iJ:zsz~:dde~l J:~~n~~t ;~:si~nii ~~::"1~tite~e~,e;~\:t~~= mente s·otto il loro imperio : esso a– nebbe potuto godere pacificamente di questo succe.;w, e vantare il trat– tamento ricevuto in una casa dì gen– ie pulit,a ed.educala. )la l'immaginazione pervertila di cotesti facili arrivati non riesce ad intendere le tranquille soddisfazìoni della fortuna, spesso amica dei ri– baldi e degli 3n·enturieri. E come fra g!'impulsi della propria trisli– zia e le nere conseguenze della pro– pria condotta si forma Una perfet– ta equ3zione; e come i successi del– l'al!rui necessità possono ad una mente incapace di equilibrate valu– tazioni, scambinrsi per gli_effetti del– la propria abilità; a Londra il fa$ci– ~mo si è spinto ad aspirare successi rpiù celebri e più insigni Yillorie. L'no de! suoi minimi scribacchini, reslituc-ndo u'n po' di grammatica nelle note fornite dal Grandi, non si perita infatti di scrivere:" Lo svol– gimento e la conclusione della Confe– renza di Londra hanno messo l'lta– !ia alla testa - non di titlli i m3l– contenti - ma dei popo!i desiderosi di ,,ivere, di lavorare, El di progre– dire in pace; alla tesla di tutte le na1ioni d'Europa sulle qUali grava la minaccia di una soffocante egemo– nia n (Popolo d'Italia, 12 aprile). Il fascismo, dunque, idenliftcante.;i be– nevolmente con l'llalia, accetta la rappresentanza di tulli i malconten– ti. )fa in che cosa con.si.ste questa eg.-monia contro la quale de\"e di– fenderli? L'n altro scrittore della banda avvr>rte .c:em.aperifrasi : " il pretesto coloniale francese lendl? a coprire un piano cli egemonia medi– terr.inea" (Popolo d'llalio, stesso m1- mero). Dunque ):'l. politica. del fasci– smo italiano a Londra è consistita nell'assumero la difesa di tutli i " malcontenti " contro la. Francia. La diplomazia del signor Grandi ha comlotlo dirett:unente a precisare che il fasci.•mo ilali:ino si considera in istalo di guerra virtuale contro la Francia. -Ora finchè certe cose le anenta– v.ino i minuli !ettera1elli dc-Ila f:1- ziono, come ma-riiff.s_taziQO(l dej loro livori e delle !oro cupidigie, sia pu– re in un paese dove ogni penna è servile ed ogni Yoce un grammofono mercenario ; il d3nno era ancora ca– pace di rimedio. :'ifa se questo è con– siderato, nell'organo personale del capo del Governo. il succo e il co– strutto di una politica; ognuno può presagire le conseguenze. A Londra ii fa~cismo si è presentat1r1:,m u programma. Questo programma con– .si.slPrti 11tl dichiarare netrdine11ie bl antitesi COII. la Francia. E nn qlli l'intento era iniquo. Poi il fa.;ei.smo scopri 4e batterie, e rivelò con quali forze intendeva condurre il proprio giuoco. E con questo dimostrò con– temporaneamente la propria stol– tizia. Le sue forze sono i " maJcontenli " e le potenze, dice esso, minacciate dall'egemonia francese. Chi sono queste potenze"? Il Popolo d'Italia è .i:e\"erocon i " satelliti balcanici (?) deliri Francia "· Ed ossel'\'3.: " I quattro Stati satellili che si dispor– rebbero a sostenere la Francia a Gi– ne,·ra, Jovranuo innanzi tutto p_se– sentarsì con le carte in regola e la coscienza nella dinan"zi a! supremo consesso internazionale della pace. l loro armamenti co:tilui.,;cono già un 'Pericolo ed una provocazione ... A Gine,Ta potrebbe es.;er ri\'eduta !a condolla. dì questi associati che conducono una vita Jisordinata e u– una politica in aperto e violento con– trasto coi postulali fondamentali del– la Lega "· Il gaudente e il dissipato– re, il triviale biscazzi<>re che pianta cattedra di moralità ? )fa la storia è vecchia. Passiamo. Dunque i ,1 mal– contenti " bi.scena cercarli dal lato oppo5IO. E allora è chiaro che, ne! ~~il~i1-i:i~~o i\~~ii~~~~~i~~ 1 ~!~i{oe~ ni. il fascismo si vede già nelle veHi dell'Arcangelo che lacerera 5ul YOi– to della Francia gli iniqui trattali ed appellerà. i \·inti alla grande riscossa. 1 vinti, chi? Per ora teniamo .sotto– mano L""ngheria ed Austria. e se la Germania di Brilnning ci facesse ,lo onore di prenderci sul serio, noi sa– remmo pronti a sen·ir tutti.., Gi~ la prima' visita del savoino principe nella terra dei belgi fu per la sujl tenera Zila. E .si cominciò allora a mettere in disparte i sei– centomila. morti. che son rime ob– blig-ate della cosl agile e fresca ora– loria fascista. Poi fu la. YOlla di Schober, ed ora di Bethlen. f! turno dei nrniici ereditari è passalo .illa Francia. Quanto alla. Germania, eh i ign.ora eh~ se Si.idekum fosse 6lato più svello di Charles Dumas o di )larcP! Cachin il presago cuoro dei futuri capi del fasci,;mo avrebbe sen– tito la tera "oce del sangue '_I Per forluna quel chiacchierone di Stre- Il Gior11alc ctllalia 3j è 2piegato con .sufftcieoia chiarezza. Per dissi– par~ i famosi ... malintesi » che e– si~lono fra l'Italia e la Francia, que– sto giornale reclama, in primo luogo, la pari!à navale, ma ciò che vera– mente ;li serve, esso dice, è • un palio polilico di cbiarifi~ODe ». dupo di che la pari!& ni'fìll -,6trà esser lakiata rolla carta, vi"to e consider8to che il signor ~fièjfj nou ha miti tlomandato una parili "ai al– l'fa maltoeria.E là eh! giace la diffi– collà. Quello che serve al f~scismo è il " patto politico di chiarificazio– ne ", cioè un patlo per il quale la .Francia garentisca aJ fascismo l'in– <leflnita durata della propria dige– stione. In che CO$a consisterà. e.;;sO mai ? Probabilmente i grandi poli– ticoni del fascismo non vedono in tutta fa faccenda che i soliti .. fuoru– sciti». Il patto politico -del Giornale d'Ita– lia è utla speci.e di, guardii rnl Reno a,t usd d;,I fa!tismo, sotto.scritto 'dal– la Prancia. Il risultalo sarebbe 'che il fascismo. non do,·endo piii far spendere al popolo italiario tanti quattrini per la flotta e per l'eser– cito. potrebbe spendere più larga– mente pPr i somrr.i gerarchi •e i loro docili commes~i del Quirinale. La duchess~ di .\00-ta. i." principi deHa Chiesa ", il ballonzolante p·rmcip'e e lutli i turaccioli del fasci.;;mo si potrebbero usiàere ad un truo;(l!o di ~terminata capaciti!. E va bene. ")fa quandd si ha una lingua ca.si !unga. si vede poi ..ilpro– prio giuoco fallire alla prima YOca– iiOO-:!.Che il fasclsmo precipiti da.Ila far~a nella carnascialata è cosa per– fettamente naturak. Il guaio è eh.e lo ~pellacolo si S\'olge sotto gli occhi di tutti. ed an~he dei tardigradi pro– fessionali come eli uomini politici inglesi, finiscono col capirne la mo– r3lità. Il fascismo sta al laYolino da giuoco con due mazzi di carta in ta– .:,ca t:no di quesl i mazzi è· la :ua minac.:ia di melter:i alla le.ila dei Yinti per reclamare la revisione dei trattali ; l'altro è la sua disposizio– ne ad abbandonare i futuri alleati, purchè lo facciano respirare e gli diano qualche soldo per tirare a– Yanti. Questa politica è la bettola. eleva– ta a foro, è il postribolo di\'entato sacrestia con le benedizioni di papa Ratti. E questa politica trascima non solo l'augusto nome della Patria nel pattume di una fazione senza scru– poli. ma accunlula sul suo capo tutte le tempeste. L'llalia la madre sall– la e splendente di vila. - non tem"e l'aHenlur:i. )la. es:a consacra alle geenne della storia i miserabili che il suo nome vilipendono ~ il suo o– nore barattano. semann è morto, e quello l'aveva pre- t< 12\"D!CICO:'\fi\fERCIALI >> 5a !a cattiva abitudine di andar con- Il Corriere Padano (15 aprile) com- tando .;ubilo ai france.;;i le offerte nw111a wia pubb!ico;ioe di Commer– che gli ,·.-nivano da parte dei fascisti. cio, rii:ista della Co11fcdcro:ione fa– Sono, adesso, :il polere callolici e na- sc1tfa tl-::i commcrcial1,ti. tionali~1i. Hindeburg ò un \'t:cchio a è :};iig:~ 1 ~~'.o dei. generi alimrnfari t~::::~I~l;~r-~E: •! ri'.~ '{ ::~ ;MEJf ;t: .~~~, ,:,,.,~ 1 ::'::i: ~~o~e c\~1~1 1 ~~~~~~czi!o? ~~~biiiz~eaJ:sc~~ li11:c~~f/'~c;;~~t~~l1iu:;~/tf!~t c'.'·et l aJii capiscono l'accenno, noi potremo ar- i p1·ofefti hanno auulo il 13.90 pc,- 1·uolarli sotto le nostre bnndiere. E C~lllo daumento sul 1928.) «l.,a :ona allora, rico.;liluita !"antica Triplice, <!t deprc~sio1_1c ~~ è spostala t:er.sogli: ~:~:~mion~~~a~;p~~~n~f: :s~~ac~ 1~ 1 i 1 .~'!11'J/~!- 1 : ,/~i. ~~~i:;\~ 1 mmercio suoi " quatro satcmu ba1canici ", .~Jg::tf.i 1 ~~ il ~f~:~ 1:~ 01 /,~!:t~/~~r 0 r- :i no_ì con L\u.s!ria-png-J!:ria ~-icO.ièti- 6 per Cl'n/o l,. tratte ili Jll~ccol~ tin:– l_uita e_ la Ge!'ma~1a, prn re _Zogu e P!)rlo, k cambiali,_ piccole e medie l .\!bama come giunta per 11 buon si_,sco11ta11l! i(H;ecc at 10 per cento pe~o. Pltt ~011_11n1s.s1on1. Da molto tem 110 J?er (ar~ la gu~rra ? Capito I t,t'i:;r;?~b;:[ad~{' J~;:~i:~ ~/~varjq fra

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