la Libertà - anno III - n. 44 - 3 novembre 1929

-=== 2 LA L!Bf.RTA ,,jJf! ~~it~P~~~c~c~\~ a~:[!~}a~jr~feir~ f{j~ DOPO IL 24 OTTOBRE A BRUXELLES betli. Quest'altro puro combatlente della libertà aveva esercilalo sulla co;:cienzadi lui una suggestione profonda. E quando il eioYane apostolo della nuova rivoluzio- ~~~;.t~t': :;;:,?ac~~ 0 oih 1 ~Sir;r:~~j~~i;~z?g~ La cronaca e le ripercussioni dell'atto di De Rosa .. ne u ducesca n di "rendergli dura l2 vita 11, si spense qui a Parigi, lontano dalla mo– glie e dai figi i, nella .stessaclinica ove Gio– vanni Amendola era andato im·ano a cu– rarsi dei colpi p!'od1lori I) mortali deli'a~- La posizione giudiziaria - Un processo che si vorrebbe evitare t1t\fo;~o;~~i 1 1 10 chdoi ~ 0 ~}:;_c:t~1rt~:~~~~r~ alla sua devozione, do,•eva essere vendi– cato. La lolla a.nlifascl~ta gli ayvenlò contro tutte le insidie e tutte leprepotenze del re– gime : ma il fresco e saldo cuore venten– ne non vacillò. Il gruppo universitario fa– f:cista lo richiamò più volle e lo ammonl : pe r~~~!it~i1c1f! ~~~e~!d~:ando gli atti e ~ giornali fascisti raccontano parecchi Ppisodi del suo antifascismo: i quali do– ~~=~:~~o, lutti ,la serenità eroica del suo Il brillante conn-abbando ,ovversivo :\'arra la Slompa: . . al;i~itf~!lf:l~J':t~S:g:ad~\a~~affe~~f 0 si~ ~a aveva dato luogo a sospetti. S1riteneva ~~e alt~!it~r~;~/(l!!~h~~~~';r~ 5 ~\W pt~I~~: ganda antinazionale. Capeggiavaq~el grup- ~~r~ 1 il~~~ 0n5 :·n!~e d~r~~~o~~ia:: ~~ ~~~ s~t tri alpillis:li, ed era convinzl?ne che.si ef-: fettua.He il contrabbando d1 m ateriale d1 propa~aoda sovversiva: Tale .ma~erialeve– niva àagli alpinisti, 1 quali r1p~s::a,~ano ~Ib;.~fafi~e ;:~:~~o d\nd&~,~1c:1~rt;Jlr~1l~Sl~ ,;1;1l;l banda anda,·ano a ritirare per poi dif– f9nderlo nella vullata. «Cna. sera i cercalorl, mentre tornava– no da una di queM infruttuose a baltule » trovarono sul treno di Pinerolo il De Rosa che insieme ad altri quattro giovani equi: paggiati come lui da montagna, con sci a Epalle~aino, ecc., se ne torna,·a~o a 'fo- ~1:lm~~ if 3 R~s~.ni~c6~~b~::~· t c1r:= •pagni di viaggfo, ammutolirono. Gli altri non li. perdeitero d'ocohio,"'pensandroche fom sotto i mazzi di rododendri e le i.tel– _lealpine che sbucavano dai tascapani, 1;i tr.o,·ava H cootrabbaodato materiale di propaganda sovversiva. Ad Airasca. alla fermala del treno, improvvisamente il f~grie.d~utft:,O~!li~ :~fife ~~r~~i 01 ii dral~~ cor-sero,ma gli altrl fuggirono a precipi– zio senza bajjare alle proteste dell'uomo addelto al ritiro del biglietto terro,·iario, f:ia~Ti ~:ttu~~~gii:i~~~t;;!~'-}~Pb/~~~; i:;~\to~fra~ ~~l~ 1 ? 1 :ib~1frra!~a~~~,~~"~ loro mani, quale trofeo di guerra, un cor– doncino a palline rosse e nere ohe al pari dei suoi compagni portava al collo. )la il foed~ 0 i~1fa 6 1~!.!~~1n~~t~~1!f~~~igt;:bE~!: dato Jo avevano gli altri, quelli che erano riuscili a fuggire.• E il Corriere OcUa Sera racconta: u Nel luglio t927 fu invitato in Valtel– lina da un professore dell'Università di 'forino per una. campagna alpinisLica e nP.llesue rare apparizioni a Sondrio non tardò a lasciar trapelare le sue idee poli– tiche. Si rlcorda questo episodo. Cn giorno una comitiva di gio,·ani sor.dricsi, salila s-ulla Vetta di Ron, ebbe a troYare nel segnale di piBlra del culmine 9-nbiglietto di altri alpinlsli. sondriesi, inne~giante nl Faieismo, annotato da un.'l frase : ti non contaminato le velle ». Tornali n ,•aHe gli alpinisti fecero subito una inehiost a e ri~11tò che, essendo il De Rosa salitQ so.lo !-U qutttk' punta pochi giorni prtma, l 1 an– nolazione mgiuriosa {Sfc /J non polev.aes– sere che r;ua. » ti Nel '25 - scrh·e la Stampa. - il De Rosa parlecipò ad un conveguo sporth·o !~;f st i~~\-! s~:ifl~e ~~fo~~e ~~N~a~1:~:i~ ~parlando del fascismo.. Venne perciò segna.lato alla Questura., che compi una perqui,lziooe in casa sua, e lo sorveglio attentamenté. 11 Ancora una volta, i dirigenL!del Gruppo t";ii\,ersitario fascista lo richiamarono. .P,er tutta risposta, il De Rosa partecipò ii~:nr,.~ ifa~ffc~~!i~~~ir!tf:.e~;• c~r~ÌÌ! ~~t l'Università, a un professore, per l'atte;– g:iameutoda quesli tenuto in Senato con- 1 ro il go,·erno. Il volta fatto se- ~no !a.scisti, torli 6 ~~ ricordaloh'~;~ sla.J.opercossoper aver emesso duranle un corteo tasci&ta, il sediziosogrido di: "Vi– va la. libertà l » V•r,o l'e,ilio: un idillio infranto Ppicbè la .st.reit.asorveglianza cui era stato ·solWposW Jn Italia lo mette\'a nella pratica lm_possltillilàdi svolgere comuo- i~eR~:~aJ!;;;;~ dÌ /:;:itfa 1:~nf~~a'.d:if ve in proposito la Sw.mpa: . u puando il De Rosa si preparò P.er la fuga o organizzò il phmo per pol er pa s– sare clandeslinament.e il confine. non con– fido i suoi propositi a nessun amico, nem– meno aJla madre, ma non seppe tacere con la.fidanzata. l"n incidente a Qué\'iy, alla fronlil"ra francO-hP!p:a,un gendarme richiede i pa::– saporti. Alla .presentazione del mio, .dice: - Gli italiani non possono entrare Jl!!I Belgio. Ecco una. ~orprrsa sgrad1>,·olc. -- Do quando que:,la disposizione? - Da una s1>ltlmana. - )fa. io non n" so n!Pnl" ; ne~,.ungior- nale l'ha annunciata qu('"-la misura. - Oh, non c·è bisoguo lii scriverla sui giornali. - :\la, infine, la ragione di questa mi– sura? - Per la vi~ila del principe Cmberlo. - '.\la il princip" è parlito ieri sera, dunque la mi::,uranon ha più alc;.ma ra– gione, - Che ne sapete voi della parlenza del principe? Altra sorpresa mia. - X?n è partito? lfa i giornali l'hanno annuncialo. si-;rPJ! ~~et~o~i~isi ~~~f!~· sui giornali - 'lla, inso:nma, per quali ragioni an- date a Bruxelles ? - Per ragioni professionali. - Quali? Gli mostro la [Pssera di giornalista. Il mio Minosseresta un po' indeciso.Co· ~!c{i.~~~e:ce:t~a~~e; ~~ i~~! 0 1t~fi~~~ g:,~ ~lo~!~e che esita. lnfine prende una solu- - Ebbene, conlinuate pure n vostro viaggio ; ma io sono obbligato à prendere Il vostro nome. Ecco, è presto. troppo pre::.toper comin– ciare la mia inchiesta. Lentamente mi in– cammino verso la stazione Xord, percor– rendo i boulevard.•. Jt principe è partito lao sera prima, dodici ore prima e gfa le bandiere s-onostate ritirate. Solo qualche bandiera italiana penzola stancit insieme alla bandiera belga da qualche flnest.ra dove abitano italiani. I belgi, gente semplice, passata la restai si sono affrettati a. spegnere le luminarie. L'ambiente Tanto fiiù ohe questo fidanzamento non fr:}f ~~ 1~ 1 hf~ 1 ita1~ 1 ~~p~~~i b:~~fi~~ 1nfi 0 ~i f~~~~zi~at1~c~~~~i/~ic~~!Wii;n:it~~· ~ la cau1a reontintc è in ra:ione della Iedelfa che il monarca osserva nei riguardi della costituzione .e delle leEgi del paese. Ho sentito a-entedi tulle le correnti poll{iohe rammarionrsi di questo fidanzamento. E f~n~:sfilt=~~t?!eeir:.l~e;ceo ?~~blrn~:;:re~ consigliere comunale di Scbrerbeek,Je,•arsi dopo che il borgomastro, liberale anobe lui, ba pronunziato parole di rallc.;ra– mento, per l'avvenimento, o diohinrare di ~~~~t~rs~aas,~c:~:r:r:j~U ct~r~~ad~lrl~~1: pessa belga possa essere chiamala un fi 0 èD~L:t:e:;a~;a~ ~O lo~!si ~~:fo 1 ~i~!ii~: !ciuto Il governo del papa. » Eceo percbè Il fidilnzamenlo si sat•f>bbe svolto tra la. perfetta indifferem.a della popolazione bru~elle!C, so De Ro!a non vse!~e compiuto il suo gesto. Infalt i, no n era. tanto pcrchè il princi– pe arrh •a.va incognito che solo sll imman– cabHi c urios i aspetlaYano alJétstadone il mercoledl giorno del suo a,rrlvo. La cosa crn considerata corno un affare privaW della famiglia reale. al quale il popolo non era tenuto, in alcuna maniera ad in– tere5.s~rsJ .. Tanto più che - p~roQè ta– cere questo particolare ? - la rern:ic1pessa. ~~a:l:i!c~etd:r.~nffda'lt~ 1 ~~t~brf J~wra:!~ miglia real&.Peftegolezzi ? E sia, ma è di essi e con ~S!i che si formano gli stali d'ambiente. Un'altra cosa che doveva un po' urtato ~af;~,~~i~~Ùe~!~l! !W!ae~ ~~~~af~}~! Zita. In questo, il giovane Savoia. si è w::;~~~ 1gU:Or.! 0 l6~ 11 i1 ~~pfi~i~~I ~a::r quanto pacifico, è attaccato irotonfamen- ;~ ~~~!~!a n~~:i!i\'à:dfnd 5 /fe~~a~~1firp;~: prla indipendem:ae della J:JropriaJihcrlà. E certi non ,infrequenti lnc1dcntltoi tede- 5ohl lo dimostrano. Appunto per questo la 1lf~~1o ir:;:;re~~1ifo,di~efl~i~o~~:r:i c:tfoa~11 imperi centrali. alla imperatrice detro– nizzata di uno di questi paesi non è stata che biasimata. E g_offcur, Umberto lo è stato in maniera pietosa. Inta.tu non ap– pena arrivato e scambiali coi futuri pa– rcn~i, piglia una vettura e corre in pro– vincia senza curarsi di sapere ~e l)Olrà trovare Zita d'_\Sburgo.Questa infatti era ancora a. Bruxelles, all'albergo, e fu là ch'il 1~n siq~::~t~~br:~~el'~11~1Ji~~enza che De Rosa.porlando in cuore il suo de– stino è per\'enuto. o: Polchè il De Rosa ebbe maturato il ·suo piano di fuga, ebbe un ultimo collo- =oc~? e~~at~id:e,cg~;i~~m~1 t1/;::\i~~ ta di entusiasmi e di bontà. Per un senso st I t.a I d da. non poter rer di nobilissimQpudore, egli nascondeVaa -e?t'er'g"11 ',.1"u· dnl 8" 0 1 ': .. 0dare con r,·duc·,a ·av: tutti Ja 8""sione profonda cho lo lormen "' ' j ~ la,•a e 1 -,uo fermo eorag io.. Pul' nell; venire e e 1equindi riteneYa QnesLo ea op- rg portuno troncare Qgnirapporto anche con espressioni più esuberanti della sua appa– h • J li' lo o il De Rosa aggiuns:J rente fanciullezza egli conservava una li– c"he ~gnu.Te~;l~~a\:P.mpre ben9 ma che nea di sobrietà, di rc.spom:abililà.. di digni- do\•eva obbç(11re al suo !alale destino che l~a ~h!u~I~~~i"! frP;~:~~;r~~!u~lriai1 ~a Pfa0~~;~~/ 1 Elff 8 1rbP.~/\~~~~;td~:e i! suo splrlto. SI adattò ai mestieri più tuti- 5UO e.f(t>UO ad un giOV'1M ch4'avesse vern- cosi e più umill senza mai un rimpianto, mente potuto farla felice. senza mal u11aprolcsla, per soltrasi alla u con quel colloquio ebbero fine, ~~ necessità.dei denari <:bela ,ignora Zanetti non l'amore almeno I rapporti della ai- vice-madre ril'inviava dall'Italia e, come ~~io:a1f•~~Pc: ~~~~o~ 1 a q~;1\~ ~~~s~e~~~: fN!~e~ae,d~~,~:rid~,f 1:l::1~~i, /e~rP~:~e~: ~~~/~~~~e:sr o:r rit:;o~r::~!eétiea~t~\'~;~ ~~mb'r!~O~utsf~I'n~~:asi~~;;ei~~rYa~g~~J; poi r;onclud,.rsi con J:i fUl!\ notturna, va- facollà di legge per contmuarc-, toghendo nnm"nte osliloQlaLa dal vigili del confine. " ore al sonno, i 5UOistudi. La fuga Un ritorno in Italia : s per la battaglia 1a~~,,1~:iia f~~ada 1 ;r:~~;:zio~~~tr B;:a~~ necoh'iae;ottoIli occhi del ear!bi.nter!, che I giorMll tuci!ti dlCQno che il De Rofa . t tt d. eludere oon 1aria di una b-ollecl~•,••roa d'e'1gnoa1,•,.:o,,erhoelogprua~bclÌ~aet~teda~~ !!mpr!v~;a.esdvrsloJ1isdca. . " lle .. •< ula, sera il De Rosa l:t recò alla ca- ~!r;zi~~ag~e!:!e r~ei!fJ.~~bJ~ 0 fa ~~~r;~: '!f~e1Jtg;1 1f~,i 10 1~~Aoe arn p~~s~~1 i!~ ~1~ ~aèo~f!r~t~~rc~~~n\\~liasollo falso nome poco dopo egli inforcò gli sei, e 1 clandcs- ouall i moUvi 9 SI ohiede la Stam tinamcnte, ~I allont;;.nò dall'a~itaLo. Già p/.:.. Lu Polizia eÌ>b-;-subilo notlzi~ del!; culavn l'o!icurilà, Il che !avoviva il_ S~I) pre~enza del fuoruscito e provvide per ~~r~~~-fi~e~~ ~1s~;Ar~~f~ 0 a 1 ~sJ:;;~;~1~ ~~~aaci~a~~a ;ttà s:r~:~~lo 1 :oi 5 ?; p~;r; Jr",·nquar·,•' ,mhe.oldr,.,,dr,u,oavv,., 1 s:atc~-?at:1_;t1 ~~ 0 r; Ei perdette .evane turon~ le ~ucce:s1ve lO- " u "' dagini. li ricercato er~ riuscito ad.elude~e ~~i\~~ò r:~u!e m~;cif!f~!c.e~el~~~~tt; }fa1T!8 ilrn:~1 ~cg;g 0 r1~a~~ou~ 0 gJ~~f~r 0 o, I~ ll~~:~~leSOt~i;r:r~~ igJ:riifi~? 1 ~t s:;;~~r;~~ ~ifr~~~~r!; Ja frontiera e a ritor~ar~ a contro ma non lo colpirono. E cos.1ti Da Le biografie del De Rosa, fatte d~1g1or– Jlosa /nsclava. l'It.alia ed entrava 10 ter- nali rascisti, sostengono, come dicevamo yiLorio:,trtl.Ilicro. v in principio, tali elementi a.tavor suo, che il Popolo d'Italia del 29 oLto~reho pr~e- ln terra libera ~ 1ti!~i/et~orà~~~ t~~ la_~~:!tade-~0 1o~w;. In Franoia, la sua yita .è stat2. t~tla di minuti particolari». ~mfatll, de.1prece– !~~fj~~~ntc°òr~iinfeud~g•i:~J~~o~~· ~;~~r~ fi••nlidel De Rosa la stampa .fascista non nava si scnt1,·a trall<1 da 1111 ~ ... n~q .r.li 1•' 10- !:'.: 1 : jijj:,_i~· 0 ;;!i .:_:r:i°~~o~;~;~tdiB~i;e~~ ~iosa ami,clziave;·50qu~li.1,sw\"u: r1 .z,1 faj..-, ·--+--- - La Ierbcia poliziesca ri,/ dil 0 ;~~ 1 ~r~=~l~~ rou~~~:~ 0 c~~:~~~t~: rità. non sia intervenuta per pregare di non farlo. Quelle fotografie, sono la con– danna più severa per l'alleggiamento del– la polizia hels-a.Anche qui riferirò quello che è stato visto. .\ITerrato il De RD!a,i pugni, i calci se– no cominciati a pio\'ere su di lui. Qualé ragione vi era se ormai egli era. disarma– to ? )la la polizia, come accad13sempre in simili cil-eoslanze,aveva perduto i suoi nervi. Presa dal panico picchiava, diven– tava. feroce. Quanto più 11 De Rosa si di– menava. cercando ~vincolarsi, reagendo :1~st.1 11 ~i;~~edi~~ndo~i 8~1i~l?tt~'rat~~~f ~~~ -rnerosi ssimì,e ad es:si si aggiun~ero più oruta.li quelli italiani o dei rasci_sli. Tutti erano p resi dalla rabbia e finirono co!.pjc– chiars1 tra. di loro. Sollo .j pugni ed i calci il po\'ero De Ro~;).sveniva. t:na fotografia lo mostra prh·o Ji t!ensi (raspo1fato dagli agenti : uno di quesli e in via di assestargJi un altro -pugnosulla faccia. Ma uno è andato più in là. Gli ba messo due dita in bocca e t~e";6;"tufae\~~'ùgib 81~e~a~Tfodif1°1 f~a- gitto, fortunatamente breve, del DeRosa fino al commissario più prossimo. rue de Ligne. Quivi fa porta fu chiusa in faccia anche ai giornalisti. E 11dentro due in– fami fascisti italiani continuarono a pic– chiarlo, a insultarlo. a spulargli in fac– cia, sino all'lntervento di un alto funzio– nario belga. Il povero ragazzo era in uno stato da fare pietà. Il suo viso rapidamen– te gonfiatosi era pieno di lividure. gli oc– ohi non potevano aprire. Ai fotografi che si ipresentavano, il commissario negava il J)ermesso di ritrarre l'arrestato. E sI ca- •pisce. Lo sveuimento durò a lungo. Quan– do rinvenne, il De 1losa nou fu in grado di parla1'e. Impossibile aprire la bocca. ~i~~rafualf~f'n/o~~~bi:L'interrogatorio fu L'opinione pubblica Deih! 0 ri:!1o1:~~~toch1 ~ 0 ~ 1 i.:l\~~Tat~u~! 1 i~~l: le,·ato la reazione in un primo momento 3!tn 5 ei~~ffi:~~~z! 0 J~~!reprf~~-c~~s~ i::~ ~!~ l~dc~~ai:e~~i~ì:"wz~oa~~~~~~mE:i: C stato turtato da un faLto totalmente e– straneo alla. sua psicologia. Per essi, il fatlo non è stato tanLoun'offesa al prin- f!fijàd~I~!li:~sfb~7if. ~f~~~~ta~io udja ~~;: dare ,il più larganienlo possibile. Questo sentimento di ospitalità offeso si è river– salo sul principe limberto. Ciò che ha failo sì che neile giornate di giovedi e di venerdi le manifestazioni alla coppia prin– cipescu hanno assuolo un caraUere popo– lare. ~,la esse non aveYano, è beni ripe– terlo,che un slgniflcalo di scusa iper la osJ?llalil. à. offesa . Questo sto.lo d'animo non è stato però ~~ J~~famd~t1;°~1~·nfoi.à lns::i qte~ 0 lf:~i~ l'anima belga, fatta di sfumature molte volle difficili ad afferrare. Passalo quel primo momento di sor– presa e di indignazione. formale, un po' puerile, rassicurato sulla incolumità del principe, il popolo si è sentito commosso per il De Rosa. Giovane, eolo al mondo, senza patria, in lotta per la libertà del proprio paese : ~ceo elementi che di per e.èsle!sl creano, nel Belgio, delle simp~ tie. Bli,stonato, marlorialo : ecco ciò che ~le:t\fo1~1f~e!~en~~am1i~~g~e/~i :~:":v::; t~;~i 0 1f~tt~~"ii~aff s:i~g~r~~" r~;s~d del male a questo fanciullo.» Era }'anima materna che protestava zi~of~r~~~~n~~~o ;:i~~al~=~~!•v~~ ~~1;~; stabililo. E in maniera talm~nte esage– rata che i bruxellesi ne furono seecaLi. Anche qui l'off'esa al loro sentimento di ospilalita. La reazione e la riprovazione da essi manifestala per l'attentato doveva, ~Ùr1°~att::t~Ù~eP~r~t1~à~:q~e;L:ttf~udJ poliziotti e tutti quei soldati ? Il principe doveva 1,1scirealle tre dal g~~~:Neir~;~e~~~n~e~~d~ua:à ~~~i;~~~ 0 r,l rimasero eorpresi. Impossibile d1 entraré lai'zlf~~~g~r~~i!~u;~: J!i;~t~lto.ikC1ii se ne andarono ln~1spettill e corrucciali. - Noi siamo a!nluati altrimenti, mi si diceva. Flguratcv1 che re Alberto noi lo incontriamo lutle le matf.ine a passeggio. Conseguenze Ed ora· vassiam,o al campo giudiziario. De Rosa .nei suoi interrogatori, b.i dichia– rato con coraggio e franchezza ammire– vole la su:,.intenzione di Uccittereil prin– cipe e rivendica fieramente la piena re– sponsa-bilità del suo gesto. Domandatogli r:erchè non a\'esse ·preso precauzioni per t1\1l~:a~onetl! ;1fP;:~sa:~a~1?~i:~;.ec~~ devo, anzi, che sarei slalo uccsio sul po– sto. Prima di partire da Parigi avevo già fatto dono della mia vita alla causa anti– fascista. » Atteggiamemnmto di un fan- ~-~~~~ ;·:~\jn~:o ~~!p:ridoc~lr~i~s!~.moi:: ctirtettd?.t~~:~l~od~c;r~fa~i~::~art~iitle per ora, di tentato omicidio. Pena massi– ma nrevist.a.: i lavori !orzati a vita. '.\Ia non nasconderò ehe ci sono tendenze che non si vuole arrivare alla Corte d'As– sise. La ragione è chiara: ln A!isisebiso- ftn ~~f ~o'aig~~o; :~Jie;fg i~ p::'gce;;:Ò al De Rosa, ma il processo al fascismo e alla monarchia sabauda. E in alto loco ciò non si vuole. Già l'ambasciatore italiano a Bruxelles, conte Duraz.zo,ha dichiaralo che il De Rosa non aveva l'intenzione di uccidere, ma solo di fare un protesta. Il fatto che la palloLtolaè andata a conftcca.r– si nel palazzo di tronle, a sette metri dal suolo lo dimostrerebbe, non solo secondo il marchese Durazzo, ma. anche del que– store )lazza. Se si riescls!e a stabilire che nel De Rosa mancava l'intenzione di ucci– dere, il suo processo si s,•olgercbl>ein tribunale e finirebbe al massimo con una ~~~:::e~! ~h~ind~u1r~~r~:1:°Jl~~\~~=~i~;~ esplicita del De Rosa di aver voluto ucci- g:rda Vat:~~~ 1 : i-t:~;~;~~e /~lnvÌ~r!t fo .\ssist:. Yi ingannale. Si vuol scorger~ nell'affermazione del De Rosa una fl:erezza inconsiderata, una· forma estrema cli vo– ·Jontà di immolazione. E si parla anche dell'inLervenlo di un perito alienista che ifi'J:b~gtl'f~~~f~t~re!!!f)~r la irresponsa- :Xonva taciuta infl:neuna terza ipotesi. Si parla di un inten 1 ento reale belga. Re A1berto inf..erven·ebbecon un allo di cle– menza. in occasiooedelle none della fl:glia. E mentre pare ditflcile che i'atrare possa passare al tribunale è più facile l'alto di clemenza sovrana. TutLoquesto, ripeto, p13rchènon si vuo– le il prooaeso, percbè si sa quale signifi– calo questo avrebbe, nè si Ea quale risul– tato ootrebbe avare. Intanto, è sintomatico che non si parla f:!nc'fs! 5 igifi~o df~~~~ntò~eu;'8 be1~~m~: parie. solo a scopo di polemica interna ; quella italiana I~.,passa in seconda_ line~~ interessandole p1u che a.ltro le cer1monte dell'annuale fascista. Ma non vi è cospirazione di silenzio di stampa ohe possa ormai creare il si lenzio intorno alla situazione italiana. li col.PO di rivoltella di De Rosa, sparalo co n l'm– Lenzionedi uccidere o con quella soltanto di protestare ha scosso pot.entemenOO l'at– tenzione del mondo sulla tragica situazio– ne italiana. Esso ha già comincialo a rag- 3~utf~~fuÙOa~~u~~o~~t 1 v! 0 ~~~ ~r~~~r~~~~~ della sua giovine vita. qu~l~am1:e!:~~af!\~8~~~~~a inbc~~:st~0 :io;~ ni mi diceva : u Ma deve essere dunque ben grave. la S!Luazioneitaliana, s~ un liis~,n~i~~i:;:!el~ 1 ~e:~ep~t~~\t~s~~mp 6 ri~ei~: ereditario.» Ho risposto-: Si, è gr,wc; e l'Europa deve p1•eoccu– par.:ene." Scene ignobili Frottole Rinunciamo a correggere od a. smen– tire ad una ad una le molte invenzioni e le tante inesattezze comparse in questi giorni su certa stampa est.eranei confron– ti della.Goncentraziom e dei partiti, e de– gli uomini della Concentrazione. La fretta dei reporters spiega in parte questo inconveniente ; la pa~sione e il calcolopolitico spiegallo iL.. resto. Sul Joumal di domenica scorso - per non citare che un esempio - troviamo al– lineate certe notizie e opinioni attribuite ad amici nostri, che, salva l'intenzione, so– no... di fan!,asia. 3 NOVEMBRE 1929 = li mezzo più semplice Il principe Umberto è il principe ereditariod'Italia? La legge 9 dicembre 1928, ~. 2693, pub– blicata 1 1 H dicembre ste~so dalla G1J1.:.:et– ta Uff(,çiale rul funzi!)narnento. d~I ~ran Cons1gho Fascista, diventato 1st1Loz1one d~llo Stato, cosi si esprime : co':Jt;~! e;;ef~u~;~~il~J!sfl~~r~v~~t:,r: rattere costituzionale. Sono OO'n.S1derat.e sempre come aventi carattere cosl}~uzio... nale le proposte di legge concernE:nLr : 1• la -8tt.cce16ioneal Tremo, le aUr1buuon.e e le prerogative della Corona.» Con questa disposizione il regimé 'ba ,·olulo ricatt.are la monarchia, sot.t.opo– nendo alla sua approvazione la scelta. del principe che doYràsucc.edereal re in caso di morte o di abdicazione. cuf~:adi~~~:!ar~e!f!a,t!h,~h;i an~:~~ ramente della possibilità che iar lrono J>O"". tes5ero succedere a YiU.orioEmanuele· ID il duca d'Aosta I) il duca delle Puglle. Lo Statuto del 18 i8 ebe stabiliva. la f:OC:1~~on:!6o~flt~ ~u~:?:!:~ tmia:i: r,uò essere nella terna, ma niente di 5f– curo... n Il"duce" parla degli "ordigni adorabili" Xell' annh·ersario della « marcia su Ro• .ma..?'H u duce i• ha dt!.ltO : u Sette anni non 10110 pas&oti intano e, davanti a que•to compl~&10 di for..e e di spiriti, che C1J1a. puO an~ora fo r;ocifera– ;ionc t:ilr. e perfida di que-i pc,clli cltc noi abbiomo avuto il torto di non cacciare ot muro dat;a11ti ai ,w,tri plotoni di c,ei;u– .:ione . .!la. ,numtre le altre rit;olu.:ioni dopo (dalle fOL•mazionidella '.\I ilizia ~i grida: a Morte ai fuorusciti ! ». cui fa eco il gri– do dell'immema. folla. Si rinnova a Jungo il grido di « Yiva. il Duce : "). u .4.llora avvenne che i nodri n-emici vil– mente si squaglW.rono si arresero tt dUcre– .:ionc. Jla. mentre le atlrc rfrolu;io11i dopo sette anni accusano i sin.tomi della incer– te;:a e~.d;ell-!iseTlUità, .queato- non. accllde per la Rivolu:ione fo.,cista, la quale, dopo -8e1.tp anni. ha ancora. il cOrfJ(J(Jio di pi.a,r– ta·re il piombo '7'li.;icm.ali.::{dodei s,a;j. :mo– -8chetti nella -8Chienadei traditori della Pa– trì.a I .(Vivissimi e prolungati applausi !). Oggi, dopo seUe anni - guardatemi bene in faccia - Of1.gi,dopo sette an11i, ,iamo più gio1.:oni, ptÙ, forti e più. implacabiU di prima! (scoppia un grande ovazione al Duce). E dopo un accenno alle opere pubbliche, viene alle private : « Camicie 1Yerc! C'è un arnese w10 &lru– m~to che vi ç,ra molto simpatico; for,e avete giiJ.compreso che_co-8aio ,;oglUJdird {dalla folla s1 grida : a il manganf!Uo, il manganello!,,). Un p(j' di polt;cre c'è 10- pra, bruterà spolt:e-rarlo un poe-0; ma oggi., dopo uttc anni, accanto a quello ,tru.– . mento, delle vostre batla(Jlic squadriste, t·oi ot·etc anche i fucili, i mo1chctti, le mi– tragliatrV:i. armi colle quoli si combalto– no le grandi battaglie! (dalla folla si gri– da ; "'le sapremo usru·e ! »}. «.Yon r,i p romet to, Camicie X~7C, Pasd– lti deU:l.rbe n.on -i;i pro1V.etto i tempi fa ... cil i : nemme no l' anno otlar;o vi rech.erù. quc.,ti tempi, r.-erclie la ,itua;;ione ti' dif– ticae mm soUanto per noi, ma per t11,tta l'Europa, per tutto il mondo! J!a a dif(e- [f~'~v:l t~~:,.rmc:,:c/to°/n~~ J 0 fa 0 i!·of:!v~~ un l:Yercita di YJUtadini e di -8ol,datf,rirordi f-'!-r (I: oper t:.-di pace, labo1·ictsl, .i,ile n.=ia,n . cli1cipfi,i ,a.ti . Se ,domani qualcun.o- t :al.BM ~ lipc-""~rc qu u~.l 611.perbavnità di 6-piriti, allora t;Oi rilpondere,te al mio a~Uo f (Gli uomini in anni rispondono : • siJ •, di andare 1,;erso le mete 1 mi ,eguireste in og11ii.Il.ante? (• .si ! ».). u Ebbene io accol,go questo t:o-8tro ., sl .,, formidabile, e lo interpreto come il • sl » formidabile di tutto il popolo italian/) che. oggi, celebrandosi il .settimo annuale del– ia nostra gloriosa ·Ritolu;ione, si dichiara prc,_ntoper. 9!1ni ba_ttoglia. ~ per 09ni t:it .. lQTW..» Messaggio in minore I ~uto de.U'ora ~ sicuro della su.a onnipoten– ][oscio an:.ickenò «. "{Uro 11 JJes1ag- ~a È9 li è. ~Picf!hi4:nw no~ ronipe_n4o i 1;e~ gio alle Camicie iYerc del Duce pei: l'anno I efe_lla7!tabile.ironia, che .llusu,lim non• .n ottavo del felice regime. e, mai sentito meao .saldo a cavallo del- Non sa. vantare che l'imbroglio 'dcUe l ora e della sua onnipoten:;a. :r:r;cC!!i~l~[i!~i~s~~~re17: :U'tt~ st :ili:= ;i.one economica, morale e politica della llalia, spcci-: verso l'estero. Assicura;io- 11e che « il ref!imc 'è ormai duramente temperato 11~gli t1,omini e negli is titvti ... fo grado di fronteggiare .quatsia.ti silua– :ione, anch.e improvvi.la ». Si ved e che l'anima è pi ù che mai in aria, pe,· la paura e la di(fide,i~ di tutto. Contro la f~~ JL:raLe~~~nli J:U:,P1JJ°Jf:~/h/ 3:{i; Atanguardie, le Se~ioni del Partito e dei Sindacati, coordinate alla su.prema auto– rità. delle Stato (quale è: il re, Mussolini, Il Gran 0011.siglio? \'a:ttelapcsca), sono le farse. che 11essu11a insidia interna può in– crinare, nes,uu attacco o cimento esterno (che vuol dire?) puO abbattere. u Il reyi– mc. dunque, ignora. il pooplo, il consen-80, il l-(lvoro; esso professa di 110nessere che forza paurosamente intruppata. E si chia– ma Stalo ! E' misero e sciocco. IL Yessaggio termina col rituale pen- !~r~da~t l>fi~lJ/i:/rifa}{ 1 adle!s~Itov~~~or~; il Principe Er~dilario. rig:;s~~~faw s:r~~qcuhc t~n:::i~rc~a~t/~~: cumento un'esegesi, fila un articolo di fondo penoso stiracchiato, in cui null'ol– tro e da os-8ervareche lo sfor;o 11uovodel fascismo per aggrapparsi alla Monarchia, tanto si sente male in gambe. La nota del– la. fusione fascisto-monarchjca,..callolica i: un leit moli,-, che serve anche al Fari- 7;:,c~~~a1!'i,i f,~~t~~'!:i~~e~~a"JNl.a;;,}~a~rop- e di11corso in trombone Mu-t,toli11i det:e c.ssersi accorlo che H Mesaanio alle Camicie Nere era un po' scoraggiato e scoraggiante. I u lavc,ri pu.b– bliciu sono un po' poco per legittimare sette armi di fascism,o, qua.11{1.o in tutto il mondo e ùt f.'rancia sopratutto, in. vteno fun;;iona– mcnto democratico è una orand.e febbre genera{e di aWvità costruttrice, in cui confronto i t1 !.avori pubblfoi n promessi dal fascis1no ci fal'lllo una ben ma9ra fi– yura. Pertanto Muss6lini si è battuto i fil:mclti ~~r n.~~1:r~~:;:;fe,co~0~is/t~rsg. 0~a~;es;~:~~ 9lio che_sparare un po' a salve contro r,li c,ppositori, fuorusciti o no, dolendosi CÌtc ol fatdiico 28 ottobre, non siano stati pas– sati ai upe[Qtloni di csec,t.:io~ 11 Alle9ria funebre. Sadismo parolaio e forsennato. Parli sempre così il Duce e ci faciliteriJ. la nostra dimostra.:ione al, cospetto del mondo. o,:;b;:m!e~u0 11 dt~e~~~c°:K,~:l~i c~~c};n~~ in llalia un diplomati.cissimo articolo di ~:~~l~ach~''/:aeot;:z z~:~e~~!i fa~~~ r,rccisam ettle « parole d'apaisement" e che questo •1 ari.do di collera sorpreudc w1 po– co ùt u n capo di 9overno, podrone ass(J- Boma-Parigi 'Lu st~zpa italiana, ha grammofoni.ca, .. mente ripresa la campag na francofoba. Alla. dichiara..:ionc di guerra dell'Impero ha. r~p,Jsto pacatamente Le Temps (.28 ot- ~~~~:Je ~':!c,/ftu/~n:';o d:ufif:/~l[: P~ef;t tura di Poli;ia. Le.~e mps ha il privilegio di co11oscere ,r ,om.mi .': cose. fo.lti vecchi e f4tti. nuovi. E d in ~ w è la sua for:a.. Conmce la ,torio. e non 1gnora la cronac~ sa cii, che ha rap– vre,entato n.eU'l.:nivefsità italiana il car– ()~ 1 wrismo d~ .Yapoleone Ill ed ha mem o~ ria della scmliUa occulta che acce.re la J)Olve_ri~ra.deU'ùUe,·vcntismo r osso. . "'S1,Jad~s tanL et tant de palriotes ila..., hen n ava1entpas bénl!ficiédu droit d'aaile ~{~;'~~~cfaJ~°;ié italienne ne seraiLpeut- E' la r_isP,.ostaesaw·ientc che ci voleva.. ma c!vf 1s1nra a noi una chiosa: Le tntese (ra gç,verni sono delle pro– messe. ckc si redigono a condizione che c~se r~spo,1<f.ano. alle aute11tiche a.spira:i.o– nt e s1mp?t1~ di un popolo, se ,10 finisco– no Clnnc.e frnita la Triplice Alfoan.:(,l.. . Il fascism'! ch_enon isdegna stipi,lare i,i-1 te,,se a11chenschwse (salvo poi a coniportar- t~ ci~;~1!ach~tt; ~~~,~~~n!~ :ap~~~trn: 0 ;i c_onosccquale e 1l vero spirito italiano ? Sa eh.e.a .Roma risfodouo ambasciatori. ed a.ccolth dt ambascia(a pr,:uo il Quirinale e prcuo la. Santa Sede f Che all'ombra del e?polone vivono dei limiers daU'occhio di lm_cc f!ll.c sono lungi mille miglia daL la– s~w~si tnflucn:;are dalle pseudo dimostra– :a.ont .studentesche, dalle sfilate di ,,w.u~ ~~~'uo.~°J,·~a~ic::Jtk~~~a~~:,~f ';sg,w d:~~~ d-.Ue {.mte manovre di una stampa. che ha un so o padrone, ~11 solo censore, cd anche tin soù? lettore : tl governo, eh.e la scrive (mater1al_menfe) nwgari per ;1cquestrarla? E se h governo fascista, come la perni– ce 11?7: nasconde la !:sta uel buco pc,: ném ~~;~~/~~f~. Pa~~a1.' 0 ;o;g;1! ~,V:.:~ c~o~~; "; Berlino., Sl possa ogyi prescindere dal– l antzfascismo, dal palriottismo esule, che rappresenta la parte sana onesta intellet– tuale deUa ,at:ione, la qu.«lc opJ?ressa in (~ue~t~ ~omento, guarda ai figli tuoi di- 1~r1~1,dt Londra e d'altro1.:e come ai tem– pi d.i GUldst<,,;e e di Xapolcone III ? Ma voqlw110 o 110 copfrlo a Roma che anch"' pmn~ d~lle c.saurilV!ti ert c.,egetiehe illu: !~i:t;~.s~t~,! 1 ~;~} :~~;f ~ieèd:iij~~~ t Jx- Onflat s.i sa cl,(! l'a,~ima deU'lt-Olia siani! d~!ti1~t? che d1sponrnmo dei suoi futuri Il gi!ld~:io s.uccessivo del Temps sui set– te anni dt regime fa!Jr:ista ci sembra scrii... lo per confermare ancora la edden:a. di qvcsto modesto nota-benf'

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