la Libertà - anno III - n. 35 - 1 settembre 1929

=2 Confessioni involontarie Giorf!"io:'lfortara, che con Corrado Gini i! lucarlcalo di mellel'o JP, stati~tiche ai ~~~~:~~~~~reov~~fl~ f~sc:~~u~la /~b~~~~~ Politiqu~ 11 di Paripi, uno 1-tudio ~ulla ,·Ila economica in lUllm. Trallando~i di una ri \·i1.to.tecnico. ~tranlera. l'autore non ha r. ,otutoesimer.si dnl rirono~ccrc alcune w- b~fla~f!i J;i,lc~~~nigr;tt~1~~cic 'f:~~~~~~a~ fasciste, 11 la i-accolla del graoo nel 1928 ha corrisposlo h) mCIJin.a 23/l cbill per abitante m,•ece di 246 media del periodo i!J23-27 ». La battaglia del grano elle !l'..– condo Mussollni doveva fare del miracoli ir~~~l~~l}~~~1t~ f~~ d'i 1 ~1~~:;~~~lin:rr~in~ t::~egt:nci~e~fu j;t~ ~~a, , 11 } tl: 0 cre t}1%= piego dei concJml chimici risulta notl!– volmente più basso, autorizz.a la seconda ipr:s;:accolla delle palate U ~i6:C4>!;a_ d 51 kg. a 36 per abitante; la d1mmu1.1o~e ?i~nf0!a~~ èn:M~~r~l~j~~r~foi-t~~;a"e~~~ naturalmente, che la pohUea rasei~& ~on c>ntriin tutti elò: si tratta per lui dt noiosi accidenti naturali. ru~~fl~~l!e é!i~~~~! 6 e , ~~!~1:Cf/~,1;_uM~;: tera deve constatare che tulle le indU$tJ"Je te!-i;ili• hanno allravPr,:ato un periodo di dE'pres.<:ione dopo la stahilizzaz1one della fira e cbe, alla Unedel 1,028, il coefficiente di atti'"ità. nelle fabbriche era del 9_7 % 1wl/a. 111.aturao del 92 % nella tessitura della scia; del 98 % nella filatura e del 05 .¾ neJJa lessit,ura della Juto.;dP,ll'~O ¾ i1ella.filatura e del 70 o/o nella Less1tura df"llacanapa• del 79 % nelle fabbriche di seta art iflciaic. Quanto alla disoccupazione, il sig. )lor– tarn non puo n,:m riconoscere che e$sa è grande; ma cerca di consolar,! osservando: ,( ancJie se le cifre ufficiali non riflettono completo.mente il renomeno, si puo a!Ier– mare con cerlezza che questo non ba as- !~~~ 0 cifiif 0 [-Zjf~ 1cc~~~~a~~o no g:''!,~~ circa quasi un milione? E che 5~U1ca, per lo staUsLicorasch!ta, proporzioni ~Uar– manti? L'autore collltata che il deficit de: gli .scambi di merce è stato, nel 1928, di ~t? !1:;ill:ri~drf !~fJni !f~o;;p~f:~~ 0 fi~ ,;;:, ;~ifogieu~::r~oi~f:z~:t!,~~e c~\o r~t~ di yJst'a economico e contabile, jJ Sellcit sai~ ~~R! 1 ~s?;os ~i~~:il 'i;a avuto l'im u- denzn di afrermare olla Camera cbe i de~it.i o credili dell'Italia all'eslCJ'Osi bilanciano. La verità è che, all'infuori dei debiti dello Mtato la di.ffcrenza tra J crediti e f debiti lli-~ 1.c'r!f:tri~cr~tit:s:~ ri~~-1~~~i n~l!iat1/ t~ differenza tra le somme pagate. per ,~te-: ress:.ie ammortamenti di capilalt slra men im·cstili in Italia e Je son:im~riceyul~ P.er interessi e ammortamenti 1,h capitai! 1la– lianl investiti all'estero, deve aver rag– giunto un miliardo di lire. " Capit.a~lzzan– do gli interessi al 6 per cento, è facile ve– dere a .quaJe somma si arriva. Mortara consfata che il risparmio degli emJgraU diminuisce di anno in anno; chi}nel 1928 si sono ancora ratU debiti all'estero per \Jfl miliardo, si sono ·venduti titoli e azioni per mezzo mlltardo e si è diminuita di f,~~c°iihc~ ~he~: 11 ,t~~rid~;:s~~e:zr~~~ geJ:~ sceso e cbe i salar! sono bassissimi. Se– condo lui, H salario orario medio nelle in– du.strle, considerato nell'lnsjeme, oscilla tra un minimo di 2.04 e un mas,imo di 2.60,vale a (IJre che 1,ah1.ridei lavoratori u~i:~ 3 »~ tft!\~~!~&l. Europa mentre 19~,,;~~rr: ~:ri~J"° : 1 l11o~id~jl~9~~~/Jic~ che ·ti debito e.stero si è enorm~– meote :iccL•esciuto. Riducendo 11cor.&o della lira a1 ll\'-e'l:lo attu11le,il Mol'tara fa delle :r:~t~;t!~~~2:l!::1p:.srs~~iJ d:1 :&eie q~::I~ deJl'eserciiio '25-26, corrispondente. alla più torte svalutazione della moneta : il de– bito pubblico interno è aumentato del 30 .¼ dal 30 giugno '26 al 31 dicembre '28. E tutlo questo scn.zatener conto delle spese locali salile con progressione anche più ra~i:,ritardare la catastrore, bisognereb– be ridurre da 4 a 5 miliardi almeno le spese d~Jo slak> e le spese locali. Il Yor– tara ste_$o af!eJ•mache Il compilo del go– verno italiano è guello di ridurre le spese puboUche e di .sv1l~pare la rirodu.zione"· soft:. <Jti: 1 ~;Y::?Jt 0 g~Z~rRgrfas~~!~e J!;: vrP.bberinunciare a tutto il suo program– ma. imperialistico, ridurre le spese milita– ri e coloniali, abolire le .sel miljzie eRe- f-à~~ :o~i1~ng~;~~i~~~ w w:g:t~ p:, 11 :; i;~rif 1 ~:l~e~~~t/ d~ 1 i ~~z~~~a~l;~1ra:ft!~~= ~~fif:~\r~~~c;~~~~ g~:;~ slrsdj~~;r~:e: essere soppresso; ma sarebbe foJl e sup– porre che esso intenda sopprimer.si da sè. Lo spiona~~io nei consolati f asc sli NA~'TB6, agosto. - AbbJamo già. altra volla. parlal-o dello manovre del Console fa.scist.à. di Nantcs- un certo signor Mana- ~~~\r! 0 1~!~igr~~fonrgeft!fia~~~ntifu:at~ . ~ Questo signore -per ordine ricevuto dai suoi padroni di Roma - ha trova~o un sistema a cui A suoi colleghideglialtri Con– solati non sono ancora arrivati. Dovendo ,raccogli.Cre .clementi su coloro che parte– cipano alla lotta antifascist~, il_ C~nsole na trovato che li sistema plu spiccio era 'lUello .., d~ rivolgersi P,irettamente agli interessali. E cosl ha mandato a moltissimi italiani della. sua circoscrizione - ma sopratuL~o a quelli che part.ecipano alla lotta anti– fascista - una scheda nella quale sono rlehiesLe le esatte generalità. e l'indiriz~o preciso degli emigrali e delle loro fami– glia. Ma il bello è che, oltre alla sc!Jeda, J'cmigranle dovrebbe mandare al signor Console anche due foto(Jra{ie. Per farne cbe-? Mistero. Inutile dire che il nostro consiglio - che ripetiamo qui', anche per coloro che non si sono rivolti a noi - è questo : non cadere net tranello del Consolato fas_cista; non ritornare la scheda; non dare rnfor– mazioni ; non ri!="ponderenemmeno. E sopratutto, non dare fotoorafic.. . . Questo cen1imet1lo degli emigrati ita– liani serve al Com=oJaUper a~i::~lverela ~1f~1Ju~~!gs~~ d~g~f ioci,~if af'ct 1 J~ 0 \,:;rr; ergi~~:~~~rl~n~~ii~pr:i!it\a c~~~oY~~~I da su~'i !~~~~~~rr~a~~~g~1Y·e~lersg_rv;,1 1 ti:o~ f~3ir?izi~txf~a~:r~e1 ~e1i:;:i•ai~ ..a;~ef~1;,rfi~ chlro i suol casellari sp1onist1c1 e per potere più facilmente colpire gli antifa- sc~~~n~~i~~cia:~~~~I 8 ~ f :titr~:~'tri amic! Con~o?~l11idi~~usi~~r~0 ~ 1 ~1b~~~~? 0 1iodd: 110nrispondere al censimento rasc1sfa,_che nascondo un lraMllo. Gli emigrati ita– liani cacciatl dalla palria che negava ad essi '1a.liberlà cd il pane, rO!Jlpano,~I ra'pporto coi rappresentanti dell_ Itah<!, <( ufficiale ». Per oggi, si accontent1!10d! ~~~~c~~;e~~Ia Jg~u~e~1fgi ,~~;~~~r ~hs: garaJ)US-Oono ad essi l'osf:ifalità. ed 11la- ~·i,~a?~f ~~~~r;,;;A~ 1 0 31 t ~~~~tr ~j loro pae111e. LA LIBERTA I lavoratoriemigrati nellagalerasindacale fascista Il cinismo ci piaco più cho l'impostura! lié~bi:;~l~~~ edr 1 eaì~~\! s;r.~!~lra c~:1:: emigrazione italiana non era un a.tto di resipi~cenza del regiI".Qe, che fa soffocare l'Italia prolelaria. nella miseria e nella di– soccupazione, ma rispondeva ad un plano subdolo di cooqulsLa.fascista dell'estero, e, parLicolarmcnte della Francia, che il fascismo odia con tutto Jo ,ue forze, a ca– gione dello sue lslituzioni repubblicane. Infatti - osservavamo - lo concessioni ~~:5na!~!~~f.°ed'"~~fn~is:~~J1l~o~~ri ! [:ii particolarità. (esempio : ln scelta riservata in blocco anonimo al governo fascis:.ta)da mostrare fino io fondo Jo spirito diabolico del plano. Ecco ora il Lavoro faacista che gentil– mente si lnc:irica non solo di darci ragio– ne, ma di spiegare con candido cinismo tutta la trama. L"arLlcoloce Io dà. bell'e fallo il gior– nale fa.sclsta-sindacalc. A noi non resta. che Qa riassumere senza commenti, per– chè 1 commenti sono veramenJe ,uperflui. Continuando, In fatti, li lAvoro fasd,ta, nell'esame del mezzi atti a stabilire legami materiali e morali tra 1 sindecatl fascisti o i lavoratori emigratl, Il giornale rileva che lo statuto-tipo del sindacaLI rascistl assegna ad essi 11compito di "utiHuare nel miglior modo la mano d'opera » ; inol– tre la Carta del Lavoro dice (dichiarazione ventiduesima) che a lo Stato esercita:e con– lrolla il fenomeno dell'occupazione e della disoccupazione dei lavoratori", e :\ggiun– g~ che Ja scelta degli elementi degli uf{lci di collocamento dove essere ratta " con la çr:::i1i~~à ;i c~l~ic~rie r~~~l~ne)ln_gono ali • Non vi è alcuna ragione - osserva H giornale - di non applicaTCal eollo- ~~~fe~la:~~~ 1 ::,;etg~~rrnl':~i~~~1. ti riguardi dell'emigrazione, la prererenza jg~;~gf1e~sraer~~frd1°~~ 1 i° ~~~~ii~~; Che cosa sono le"Colonie alpine" organizzate d l fascismo R1::aG10 E:ionLu.agosto. - 11 fa::cismo locale, corno quello di tutta Italia, ha or– ganizzato quest'anno numerosi « campeg– gi", ,,scur,ioni, colonie alpini! e marine, per gli a,·angmudi"li ed i balilla. Il successo di queste man,re~lazioni - il cui carattere hlurfistico ò f"vldente - non è stato qualo gli organizzatori si pro.. pone\'i'\IlO- Esisle a RPggio,da molti anni, una co– lonia scolaf;! ica a!plnRche ru fondata, pri– ma della ,R"uerra, d;;l sinànco socinlii-!aLui– gi Roverai e che sino a poc~i anni fa. por. tava il !'=uo nome. La colonia. ammm1!--lra– ta do l comune. rra floridi.~,,ima. 1:11.i ammi– ra.la dn tutti prr I mnavlp:l1011i rlsullati otten uti nel primi anni <ti funzlonampnlo. Xessuno lroYò mai nulla a ridire Fulia sua. organizzazioni<!, sui cril,,ri che i.~pil"a– vano l <llrlgflntl,sulla assoluta regolarità. amminif;lratirn. Yenuto il fasclsmn. an<'he(JUf'•laistilu– zione ru rovinA.la.Cominciarono le mnngr– rle, le pRrtlp:lanPrie, t dJ,ordini ammiili– straUvi. Inutile dire che la colonia.- che .non porta più il nome del suo fondatore - ru compll?tami>ntcrasclstl1.Zala: inf!P,– Jrnanli fa... cistl. educazione facci~la. tutto fascista. Pcri;.lnonella ~cella del bambini da lnvlarP,alla colonia fu tenuto conto di un crH.crio setlnrlo, sicchè ,l)Jtanto I ba- ~if l~n~ i~tP1t 11i:~e t~~~s~i sf:l;rg:.1e 0 at~ 8 ~'!f8i mantenuta dal conLribulo dell'Intera cit– tadinanza. Quest'anno, la colonia si è trovala in condizioni economichP, di(Ocill.I rimi Lur-. ~ dji;il{j8f~~~rtur~~~r~~~b~vi s:rast 1o 3 ~~ raffimento. I bambini erano tratlati male e persino il nutrimenlo era scarso e di(t>l– loso. )folli genitori si recorono a Guiglia (ove erano in villP~giatura I ragazzi) e ri- ~ii:~~~ol~ig~lg~fa 11 a:::;:;!!aft a~~~~;~~~; pessimo condizioni del servizio igienico della colonia. In coneluslone, Il terzo turno non ha potuto essere condotto a termine. t;n bel ~~i~nis;-t:i~r ufo ~~;i~:nr: 1 rei1adei~ Ionia - i bambini furono ricondotll in città e riconsegnati alle famlglie. E i dirl- ~;~uciÒ 0 ~V\~f~~~~ ;;~ct~l ~o~i~~ar;~: era piU Jn grado di alimentare i ranciulll. restando le dlspo,izioni generaf 1nmateria, presenti e future, dovrebb~ essere ril!er- p~~Ìit~~l~~i{Sfnelat:atigf !S:i~ri~rtem~nti al E pa!siamo a<Jun altro episodio. GJ1avnnsui1rdisti organlzzano un cam- ((Il compilo dei SindacaLiè dunque bel- peggio nell'Alto Appennlno reggiano. Dopo l'è traccinto nel loro statolo; solamente un po' di tempo, cominciano le lngnanze. non potrebbe conseguire il suo fino se non I ragazzi ,erivono a casa che non ne pos– si costituissero a!J'estero dei quadri per ,ono più, Esercitazioni estenuanti, a ca- ricevere in carico (Ili) gli clementi orga- [~~U:.j~ 0 ~il~~;:~}s~Jrilta~~.\irJ~~r!~i~,~:~i~: nizzati che espatriano. Si tralla quindi di sufficiente, disciplina rigida e punmone disciplinare i trasferimenti degli operai severluima, che arrivava talvolta alle pc– dagli organi sindacall entro l confini e ne corporali inflitte ngll indisciplinati. quelli ruorl dei confini, e vice.. ·ersa. " ch-i~ce~~t~~~• J: f~~~~faf~~t!s~'Ìnr~p~J; ~~~u~~:~~n~ fttc~!~od/::::,t~ !11~ft~ i ~fJ}a~i!~gi~àc:t~n~ia;oc~;e~~ d~ferÌ~ ;0U:C1J:~f:~:;n;re~~:)va::~~~i~~o~:~~:~ f~e!br~e~~f gt~1~!t~a:.~!~1:z~tir~ 0 J1J doUa morale e ipolltica dal punto di vista. campeggio e un altro non ha figli ;il cnm- • l d gJ' organizzal i all'estero e peggio ste&soe, pMsenlandoll come a ge- ;:;'f::d7re ~h; j medesimi apparte.ng ~no nitori,, d_eirapzzl, li m_andasul Juogo ad associazio.nidlvcr~o <la quelle patroci.. ~~~~e 'f;~ 1~ff1r:~::n~ ct~ 3 t~~f~~, 0 ~ne~ nate dal Regime fascista 11 • che non si potrebbe lmmagmare nulla dt Tutto ciò --r tra l'altro - concreta ne!.. più TC$Olare .. Ritornati in cltlà, mandano tame~te la_guerra alle_organ~zzazi,oni s~n 4 :!if~~! 1 ~ 1 rg: 1 ~ps~~~~ae 1 Ja 0 tft~c~te;j ~:r 8 ~ dacoll, _ossia._la creaztone dt un assoe1a-l zi vi conducono.f1 Solco Fa,ciJta, pubtli– zione gl81J_a di e:u~ir_agglo, che non farà cando la lettera, aggiunge un lunfo e m!– ehe spregiare gh ilailanl, come 9,I ,ecolo naceioso commell'lo, nel quale s1 scaglia passato. Che dir~ il sindacalismo interna.. contro i "vocifera.tori n antlfasclsU, che ~~~:ai~t~i::1:n~I~ ~i !~:l'e~:d:::t? Si nd a- :r:::~t 1 :;;1t~ e 0 f~~u~c~~ltc:J1zloXf:. denl- -- --- -------·--- - -- - . - --- -- - --- --- -- -- .. ---- --- - -- - -· Dai " fiduciari " ai " corrispondenti di fabbrica " Gli ozi estivi del fascismo sono sempre occupati dalJa questiono dei fiduciari di {abbt·lca. E' in setlernbr.e che il duce darà tutrt61fu:;~~~ 8 rJ11~t~/i&;~1tif:l~~t!~= sindacale. Intanto il fratello del duce, Ar– naldo, in un altro articolo, ha.ribadito che fascismo e fiduciari di fabbrica oon pos– sono coeAi&tere.E quando lo dice il rra– t.ellodi suo fratello, ai può dire Romo.l-o– tuta e,t. La sent enza è fatto. Ma per la st.ol 'iadi questo i~cidenle.che ~r àtt::,st~~rA~~!a :;f:Jr~LJ~~ 0 ~t;;i1c~~~ dustriali e l'assoluta Inesistenza del sin– dacato operaio-fascista, come organo della massa, vogliamo conlinuarjl a seguirne le_ rasJ. 1 . Nella polemica si :1onogettati anche g 1 induslriali torinesi, .con _U!)a lOfOpu~~li– catione: L'informa;10ne tni:iull1•1ale. E Ul- teressante senLirli: . « La questione - essi dicono - prall– cameole ò tutta qui : l"operaio nell'inte~no dello st.abilimento, come elemento tccruco nello svolgersi della produzione, è e d_ev~ esEere e~~Ju~:jvamenteoperaio. Quals1a~1 cbmpilo di carattere sindacale d~ ese~1- tars1 nell'interno della fabbrica gh vcmsse affidalo non potrebbe cbe di5~r.gllel«?dal– l'attivifa lavorativa. che costituisce 11suo specifico ed unico cbmpito 1 secondo H con- tenuto del rapporto contrattuale. 11 • E' chiaro e semplice come "buon gior– no 11, Per gli industriali l'operaio io fab– brica non è sindacalo - se non per potere trovare lavoro. )Ja in nessun caso il suo &indacali4mo ba da penetrare in fabbrica, con le pretese di una sorvegllanza, di una proLczione.L'operaio è un servo c non ~a da guardare ciò che !a il suo padrone. Ciò è insolente e lo distrarrebbe dal suo la- vof~·co- testualmente - le parole degli industriali, ehe sono tro~po... belle per non .essere inlegralmente riprodotto : "A prescindere dai crileri generali di ordinamento di un'azienda industriale, e senza r ammentare che per dispo8izioni di tutti i concordo.ti di lavoro l'operaio ha it diritto ed il dove re di rivolgersi alla Di- ;~~~;'t, di~::~r~!~~il~;:,!~af'e~r ~:s::te~~f: derare molto objettivamcnLe quello c~e a: vrebbe ln pratica in una azienda rorn1ta d1 .fiduciario o di fiduciari P"r dimostrare come questi non po,:;"anoessere compresi ~!nf~i 3 ~fi;n~:~~c~fg~~ ~-er il buon anda- Appcna ra d'uopo ricor~are cl!e n_o':1 è nepi:mr vero che ul'oper3:10ha JI_du:1llo cd il dovere di rivolgersi alla Direzione d~I~o~\~e~~!~cnJ~rfo~~J~,, tu~lap:r~hf"1; ~lrczlone gira senz'altro Il reclamo al pro– prio sindacalo, il qualo si mette In rc~a– zione col sindacato operato, e tra I funzio– nari dei due enti comincia una co~rispo!l– denza...cinese, che dura talvolta dei mesi... .senza che l'operaio ne sappia nulla, ftn– chè la questione perde praticamente di o: gni Interesse. E' appunto sulla base d1 questa costumanza per la qua!e la Dire– zione dello Stabilimento non risponde al– l'operalo, ma al sindacato, che è diventata cronica l'inosservanza dei tanto stamb~– raLl contratti di lavoro; inosservanza di– ventala cosl scandalosa che hn fatto o~– "elto dei lagni del Congresso (tre ora_tor.1) degli operai deJl'indu,lria del la provin cia di Milano, dove, appunto per ques.to , fu sollevata ed accolla dal tre oralor1, U !10 più governativo dell'altro, la proposta oci 11d fc~JJ..~hfab3:l1~a. fabbrlGhe di Torino manogglano più ohe l'ironia, la bcJia. Ma tutto nella Soggella fna.teria è beffa. Tutto è burla, Ecco che a «rispondere» agli induslriali torinesi si è levato il gran lama sindacale, on. Malusardi (antico sin– dacalisla rivoluzionario). Costui ha dello : ~-- c~,}r~~teos~i~~e 1•i~ kff:ud~m~:n d~lz~~b~t saluta. Basta che si rlCordl il testo della mia. circolare ti gen'naio 1928 diramata a tutti i dirigenti sindacali della provincia per annunziare l'istiluzione dei a corri– spondenli di fabbrica II o per precisare le funzioni dei nuovi eolloboratori sindacali, testo che suona precisamente cosi : <( I Sfodacali provincfoU e le Se;ioni co– muna{l 11omineramw preuo ciascuna a– ;;ienda l loro (< corrUpondenti n, i quali pe- ~~r:~~e 1~v~::~~ la 1 :: :7 } e!~~t,;i::t!:: ;fo;.u~~r:'/:yr~~: 0 t adl:luc,;ftdel~!~1-::la~ ma benal limilare. la loro attività aUa pro– paga1ul.a,al te11eramento, al coUegamcnto tra I.a mana c il Sindacato cd alla ,-ac– colla dei reclami degli operai per inadem. picn;;e contrattuali o inosservon:c_alle leg-_ 9i iociali. Resta cosi ben itabllifo che i « corri.rpondcmli" non costitul,co,w una gcn.1rchia ,fndacale nell'lntcr,w della fab– ·urica e eh~ debbono esplica,·e la loro atti– vita ,ouo la direl,ta re,ponsabilltà dei Se– gretari provinciali e. 1e:.io11alidella pro– pria categoria.» Comesi vede - commenta trionfalmen– te H prode Malusardi, grande sindacale-o– peraio - tie88wi pericolo 1>cr ali indu– striati (che è quello che si voleva dimo– strare). Per questi « corrispondenL! » gli industriali non ((saranno mui tenuti a os- !!'1J~i~~/?;à~~~~i{a·1;. f::~~s~~.e!\~é \r;,s~::~ contro... il perieolo dei fl.duclar_ie se. ue difende, nella In(orma;tonc 1ndu&trwlc <( non 1( ci " ha mat contestalo - confessa il Malusardi - il diritto di nominare i nostri "corrispondenti d'azienda». Anzi, se talvolla la questione de i« corrispon– denti ,1 è sorta fra noi ed i repp1·esentanti ~;a~i' n~f:t;~i~~rfat~ i~ 1 :i~~•d:nco~naf~ Intersindacale non e tanto sulla Os1ono– mia e sulla 'runzione•dei nostri collabo– ratori che la discussione è avvenuta, quan– do in conseguenza di alcuni licenzinn1enli - non molli, per la verità - cho_ave– vano assunto un evidente carallerc d1rap- prÒhigJ~hi !... Ahi I Ahi ! E' o non è il prode :'ilalue:u·lliun bur-: fone '! Si vania - o con. J"aglone- .di nv.erestilato dei referend:m che c: ,sochia– ma u corrispondenti», per 11.na ,_nera a– zione fascista, e di piena _s odd1.<. faz1onc d~- f!~i 1 ~d~~~iti~Cn~~~Tli;netst:, fi~~ò~':~~d~~ ~~ evidente carattere d1 rappre!'-laglta » !!! Malusardi non ci dice n~ che cos~ avc– '"aoo riferito i suoi e( c_or:1c:po~denll II nè quale .esito ebbero cotali .lice11?iamcnli.per rapprcsa9Ua. Cote~to ~h1ncch :crone , ani– toso di\'enla improvvm:,me!ile e strana– mente mulo sopra un particolare che a- eft~ ~~}~c~~l::~~\i l~u~ral~r~~r~o~~tf;gul~ inchiodato la povera mas~a operaia. . Per finire, una domanda bizzarra, che noie~~riitw {/;r;:::d:i ba _rubr,loai CO!Y1U– niSli la propri':là. lcttei:aria del!<!, q~alifi~a già famo:a '1e1... corrt,po11denh di of{t– cina ì Una democrazia che si difende La veritàcirca la" Marcia suVienna " ""DX QUX NON .SX PASSA" Le notizie d~lla .,cor~a."rttlmana sullo aggualo teso a S. Lorenzo dalle Heimwchr, organizzazioni armate fasciste, contro I _.~o– cialiiòli a Ylt>ii:rn,hanno vivamcnto nn– pressionalo Il nostro mondo democratico ed operai,,. La shimpa di informazioni, col suo impres'iioni~mofulto per snaturare le informazioni, aveva anche parlato di una <( marcia c:11Yiennn » ad esempio della marcia su Roma. Le nolizir. l'.'rnnomalerlalmeolt> r.satte, ma lo spirito di ~.z:-r. no fali:ava la rPallà cd e1-rava iu pieno nella prc,•lsione delle conseguenze. Una noia che riceviamo dal nostro cor– rispondcnlr vlennest>,arri\"n a buon punto a mcttt>re le co~e sollo la loro luce vera. E questa è conrorlante ed ottimista. aLa socialdemocrazia austriaca - cl scrive l'amico no~tro - non solo non è vinta, ma è Invincibile. I faselsLiaustriaci sono riusciti a perdere la battaglia prima ancora di averla Jnh:iala. I loro sogn.Jdi conquista !Onostati troncati dalle fucilate di San Lorenzo.Bisogna essere qui a Vico– na per Intendere come Il movimento delle ~i~r~i~in:1;,~~ta!°i1~~1fi{a~ut;'d \is 0 o 0 ~ai bortiesi protc:<;tano ; il governo è costretlo ;:ssflifi1~u;1;;!i1~;do 1 1~0 ~1~1!~{ee~lla~~e~~: ravano a brandire. e, Che ò succ,,s1;0 ? Semplicemente que– !!lO,che i soclali'itl hanno ratto capire che il problema non era di venire a Vienna, m~ 1ju';/~~~ng~:sriir~l} ie~~~~f e~al-O, ed ap- parve la realtà stessa, sen.za fronzoli e senza vanterie, Il ca.pod e!Japol i.ziamandò a dJre al signori rascisti, che se si deci– deranno a venire a Vienna, Ii piglierà a fucilate. ~on basta. Il vice-presidente del f~d)f~f.1 1 ~as~~Ìefc'r~fg\t;roar;i t~~~~ c~~; era ora di finirla con l cocchettegwamP.:Dti ~f;J;/~~fft~e~ 1uf.~1t:~I~~ B~~;:;: krieu "'' che i contadini non ne vogliono !'IO.pere di tasCl6mO e ,1m1Jiporcherie, ecc., ecc. ti I ra'!cisti si aO'retlarono a mostrare t:li aver cap ito Il la tino, che, nel caso. era un buono e chla.ro tedesco, ed ora parlano sl di "mar cia su V lflnna"• ma spiegano che ò ((In senso spirituale II soltanto. a E sono fritti, La verilh, pura e sem- ! >licc, è che hanno perso la v.artila. E Jl oro contegno è tutlo di mort1Jlcazione. nl \~~-rs~~ f'~d~:~'fe~~ ~~e s~it~ia 1 ft~ 0 t~~ Ma ora è cosa finita .Quale riprova delle nostre tesi I Un proletariato ,,clas3lflta e democratico " è veramente invincibile I A San Lorenzo gli operai sono andati all'as– salto contro una mitragliatrice, armati solo t'1t!~aÉrf ~J~~~fle~\r:~~~-~ :~a~i:s~n"cel- Cosl il nostro corrispondente, che non ba temperamento tacile alle illusioni .otL!• ml,tic:he. ). 1 oi re9istriamo con lieto animo le ,ue lnrormaztonl e le sue lnlerprelazionl, lieti dl mostrare che e'è "una democrazia o– perala che si difende II e che fin d'ora può dire al~rament.e all'in.famia rascista, cu- rlf~ 2bFQ~Ian;~'11t p~s~~ !a.tue conqut- Prodezze fascisted'oltremare Il fallo che sto per raccontare é davv11- ro ripugnante nel !enso più largo deJla parola. Sono un sincero amico dell'Italia; ho ~: s~~~pr~l!11f&:glr, 1 1aei~a&~~t~li:i~tefti: il; d'!1b})~o~;it;.~f!~-~. c :r; 1e:~ft~:. f~~ri~i~ (are jn tutti .I modi,per render loro la vHa jm1o~~~j1~1' l1nc~\~~~ie· :a:à'uzezt,ilcr.~! ratlo esplodere quattro bombe : due alla dire– zione del tornale Italiano " L'Unione 11 !nfi~~lsti·o~o\:!\alff~i p 1 i:n!';;~%~ti fa 1 ~ crime di sangue numerose famiglie. Io Jo accuso e se ne duole, s! faccia ved~r~. Il mese di marzo o quello di abrlle le prigioni della permnnenia erano piene di E~ìi:r~l'i:~: 1 ~:/a. 1~JrS"~~~sti l~~~:~~,t~ii lianno dovulo subire perquisizioni! in!er– rogatol'i e 1>assarefine quaranta g1or111 In carcere. Il nsoconto del progresso l\1azzot– ta-Martlni. Cano\·oiha messo in rilievo le turpitudini dei fascisti di 'l 1 unlsi. L'alber– ptore Mazzotta :l\'C\'3. denunzialo per l'!t– tera alle aulorità i suoi compatrioti. quali ~f:{j 8,itafi~i_m]~ r;jt~~~!\: ~~~~:n~~ ~~: zolta a un mcie di prigione e a cento fran– chi di mulla e accorda a l\lartini e Cano– vai la somma di ottomlla franchi per pre– giudizio morale e materiale. Ma la crir:ca ncrn non è conienta e con– tinua. con le e!5ploaionie con le calunnie ~~~J~s~1~1!t~rrdeufji :!~~rf~,~~ O di!l!a 11~Pif~~ ratezze incominciato a Marei@'lia e dnre a intendere che sono gli antifru;cilili.Ai suoi occhi il fango ch'ò in fondo al fascismo non è \Cnuto ancora a .;alla! La colonia ilaliaoa di Marsigho. non ha dimPntlcato le pl'odczz c di ~u eslo console modello; il giornalista BP.lh ha. devuto passare una ~erle di di spiaceri senza nome perchè rc– clama,·a il pagamento del giornale « L'E- :eif~!~f1!f ;rec;~e !J! :~r:rii1~~?!\t~~11~1rti perchè avern rifiutalo di deporre il falso coEl~~:~tr~vc~~:ria~! O ~Uesti episodi CO– rar~ 0 :!r1:sr::~~i;o_i~1aSignor Francesco CaJ111ine Alvino. cx direttore del giornale H:tlimanale « Juvenilia ,iè stato vittima di una codarda ..endetla fascista. L'AJvino non ha appartenulo mai a partiti politici, ma o 11emlcodelle soproffazioni, dcll'in- ~,i~~iL!f iteiso df~ 1 in~i~r~:~ve~·b~!e~~ 1 ~\2: in cerca di una situazione e non trovando da occuparsi si mise a fare il rappresen– tante da commercio. Lo conobbi in un ristorante della rue des Mallais. Di un"educazionedi prlm'or- :~fi :!ce~f:nafb~i~;l\1;2~i~~~zi 1~l e 0 1g amai come un fratello. Non attaccava bri– ghe con nessuno : la sua vita a Tunisi si riassume, a in due parole; lavoro c casa. E ad onta di tutto ciò, lui _pure è stato travoltonell'ingranaggio rasc,sla,sebbene sape,,sc C\'itare gli agguati con circospe– zione. Il ristorante dP.lla ruc dcs )laltals era frequenlato da una clientela cosmopolita : Arabi. Ebrei Italiani, Mallesi, Spagnuoli. Koi eravamo seduti di fronte a tre Italia– ni : un fabbro, un calzolaio, un meccanico. uesL'ultimo, un certo Gallo, dall'appa– renza educ:ato e socievole, legò amicizia con l'Alvino e ben preslo quest'amicizia pivenne intima. 'l'nnto intima cho I due sc:hei·zavano1·eciprocnmenlomattina e se– ra a tavola e ricordo che il Gallo mc1teva sempre sul tappcLo la conversazione sul rerdme vessatorio fascisla, tanto per fnre in'éollerire l'Alvino. Questo Gallo era un amico o un nrmico1 Uno spione o un atZ"enle prO\'OCatore?Nou l"hopotuto saper niai. t::na sera, una malcdelta sera, credo che rosse il i5 di aprile, eravamo a tavola co– me al solito e c1.,mcnlla fine cli ogni pa– sto il Gallo :ncominciò a cantare la stessa carizone.Ad un rerlo punto un indi\'iduo che si lrovava da! lato opposto della tavola '-i avvicinò a noi ~enza e"sere in\'ilato e Prese parte alla c_onver~;uzione. T,'inlr~iso rimpro,·crò all'Alvmo d1 non e!".SCrc 1tn– liano e lo chiamt: fuoru~dto. 11mio amico "'li fecf!notare gentilmente cito s"inganna- ~l~è el'i~I~ed~?J i~ 1 'i~r:;:·gj~~od;u;o·~:~~ 0 c r.:r: tro dàlli a ill\'!ire come un cal'relliere. ~on so SI'!fu fallo apposla, o la fatalità volle immi5eltittrsi ! 1 falli dolorosi del Diana e il delillo :'itatteotlisallai-0110 fuori. La discussione si rece tempestosa, tanto tempestosa che l'intruso si alzò da tavola e se ne andò ma~licando delle h~·ullc pu– ro!c. L'indh iduo continuò a \·enirc r noia i che gu;1rdaval'.\l\'ino di lraw•r:=o. :',ci :rnoi ocelÙ c·ora un non so che di cattivo e si v('de,·a che egli sla\"a ruminando qualche cosa di lo"co eh~ pt'C1'todo\'e\'a aHe_rarsi. E le mie prc\'1s1onif;ia\·vernrono mfat- ~!;/a~i~a cl~,~~~t/~{~n~f>\;~~1 ! ;~'itieil~dnel\~ cascisli furono opPrali. i:: denunzie calun– niose e p,~rqui~izioniinfrulluo.~,, e inter– ro"'alol'i inutili si :oeguirono. 1l conrnle Bn°rduzzigou~oln\a di gioia e le autorità tunhinc i;bulf~vano di collern perchè il lavoro che dern·,n a a lutti dopo ogni e.)– plosione, sure.r::ivalç )oro forze. se la polma tm11s1naavc~,.e a\'uto la felir~ idea di .irrf'stare iJ console e tultf'!_le camicie nere, e~~a :\\'J"ebbelro\'nlo subito l'autore delle bombe. Quanlo lavoro di meno, quanto flalo sprecalo e quanta caria economizzata! Ma e'è ,ji mezzo la sfinge della diplomazia che è immune da ogni macchia e che tutto si pub permettere. La sera dopo l'Alvino non venne... Do– mandai al proprietario del ristorante se lo ave\·a visto e quegli con le lacrime agli occhi mi rispose che lo avevano arrestato al momento che entrava nel suo esercizio. I mi e sospetti si portarono subito sul losco individuo col quale l'amico mio ave– va avuto la stupida discussione poche sere !e~:~z~·ov~'t!d:~:3!~,i q~~~ f:~f~~~o~~ ristorante per poterlo Indicare ai poli~ ziotli. E cosl tu... Jo feci un'inchiesta: per conto mio e scrissi un artico.lopieno di !degno che ri– produco le.etualment.e in lingua. rraneue perchè tutii sappiano di cbe c9lor.eeono i fasci!ti d'oltre mare : Léiche ~engeance la.cute « Tm1i,. !e 20 moi 1929.- Ptu un ,eul journal dc ~ru11isn'a relaté la l4chc ven– geance fasci,te dont a ité t:ictime un ~ m~.rcher.r ami-1. « TA poliee e1time que cette ldchet6 doit p0,11er.rou t 1ilence, mail mon devoir de 1ournt:il.iite impartial est cclui de. ren,ci– oncr le pu blic. Moi 1cul 11ti1 re1pon1able de cc quP-j'écris parce que c·e,t la véritd. Mo1i collèouc a 1·cç1i l'ordre formel de n1: vas parlcr, {aule dc quoi it ,erait cmpri- 6'01méà nouvcf/lr, mois moi je 11cvcu:c pas q'uc cettt:.pé11iblea!foirc reste étouffée, et ie la dévoila parcc quc l'inju.s({ec et !11 v!o– le11ceme n:t:oltcnt. 1< Je_fai, donp para1trc mon article. " On 11cdoit pa4 éco1tter si facilement lei dénonciateuri. Ca. n'cit pa.s la premièrc fois quc cela arrive à TunU. Mon ami a ,ou{fert ·moralcmcnt et ph111iqu!!mentet il a le droit d'étr<" réhabililé. " roici /ci faits : " Il y a un moii cm;iro11, Jf. Alvino Fro.11çtJi&, ancieu d1recle1tr d,, jotmwi, hcb– domada.ire (( Juvanjlia » 6'cntrctenait ami– caleme 1tavec un 11omm6Gallo da111un 1·e1taurantdc la r11cdei Mallai.8. Gallo en. tama la convcrsation en faveur du ré,imc ftuci1tc : Jl, Alvino ripo.fta par ,es tdéea libéralcl. a Celle conver,olion n'avait aucun ca- 1·actèrcsérieux ,p1ti1quc le& deu.x lwmme, :ar~t~:,ie,l~,.~ 4 ~11:;,~qu:i~~~~c en s::1;.i~:~ François, 110n loin de Là, vi11t t1·oubUr la fétc. a Scalahrino se.mdlo. à la conversation et pcu dc tc11ip1après la pi!nible aflaire du malhe1.1reu:eddputé"Jlatfeottiet le, tra– f1_quesévé,1cme11t1 dc Jlila,l vùv-ent sur }af!sdiscusslon s'cn11cnima ... Entre M.11. Alvi110 et Scalabri110 il 'J eut mie diver– gence d'idéc,. ScaUl.brino était furibond. Il se ~va pt sortit de la ,alle, pui1 1e tour~ ,iant vers Gallo, lui dit avcc arrogancc : 11 Haut les cumr.f/ 11 I( C'était fini, .. Entre pcrSO'f'I/ICIcivili– sécs et b€enélevéet, aprè& une di,cus,ion ~:~ti~ :r:e 1 :J:;;,~rù;n: ~!!i:es::;~-g~·i:o tJui est ranc1mier, cn voulail iJ.M.. '1.lvino depuis ce soir-là et il atte11daitune oeca– s,on qucfr:onque pour fr: t:cnger. " La. qllatrième bombe craqua ~ntre tempa au Cons11latd'ltalie, le re11danttout hcureux. e( La policc fut préven11e,an8 rctard par le diplomate {a8ci1te.... \f. Alvino fut ar– télé et mis à lct di1po,ition du Procureur cic la Républiquc et qardé à vuc dalla w1c ye6te i11fecte à la vcrmancnce. Il 11est resté sfa: jours et si.e mtits - fait absotu– me11t illéqal. Il a été pcrquisilionné ... To1llc sa mai.son a été boufeverséc; toute llt eorrc1po,idancc, se, photo, et -,es -ma~ 1t1iscrils out élé sai1U. L'c11quéten'aya,it donué aucu,w prcm:c dr: c11lpabilité co11- trc lui, il a été mii e1iUberté. " 1Yous11ou,dema11do111 po1tr quelle rai- 3on M. Alvino doit ,e lafrc aprè, avnir 1;aué sfa: jours c11,P.ri1011, et on doit la11- lfCr tranquille le nl di!fam«teur_. « Ce 11'c1tpas la wcmièrc fo1s quc le con,ul italien se comploìt ii /aire ar1'ttcr :~in~ 0 ; ~f/~-:~!~ lg1';o,~c 1t'}1[, 1 c:otj/,;;:;i r.rre&·tatio111arbitrafrc,. Cela 8l' pMSC à 1,mi.r. En France on tle l'fcoutr.rait 11a1, 1·M lcs a11to1·itP,frm1çai1es sa1·c11ttri·, bicn que le, chcmiu, 11oire.r t:it·rti.t dc· !~~~<;::'::é~:cd;o~o;~i~~~g{ii:• // ur~;;fl::,0~ 1 1~ 1-erdu tout a fait le 1cn111wral. La lo{ de– vi·ait punir sévèrcmf'11t toute vcrsomzc donnan t ù. la 1iolice dei fau::c re11sc(onc– mcn.ts. En Anglcterrc, lorsqu'mi individu ~,~;1,~nze11~~:r:i! :ar.np ~,/;ji(~ei~~::: rii~/~11:., 1 ,; t1miai-ennen'cn a- ,t-elle pas fait autw1u n Ahimè!... 1::im1co mio ha dovuto lui pure lasciare la Tu~isla. 11 console Bar• i~;z:a 11 :pi~olrj~~v~~:~~~fct~b~~e.i';;faa~~: ;done che si meritava e prima rhe l'Alvino agis:-.e,ha cred~1toopporlu_nodi _prçndcre i ;:.,Olili pro,•ved1ment1 b:tèSJ e faz1os1della diplomazia fascislt1. •\.ncorauna \·olla la sfinge diplomo.llca ha·avulo il soprav\·enlo cnlpeslando la li– bertà d"opinione con la menzogna e la ca– lunnia. Sua Allczza Prepotenza ha trion– Jalo. E' la rivincita degli opcres:-or_i I Ma ~~~a~emno~~o~~~ e~)1~}1a,nr;.,~~- P/~~~~~utA~~ pl:1.cabìle.e mai cederà, mai si pro:lituirà, mai morrb.! Beausoleil, Agm:to1929. PAOLO BARRIENTOS. 1 SETTEMBRE 1929 = - ETTORE FERRARI E' morlo a Roma. il 22 corrent&, quasi injf{;v;1~~~~ti8 0~t~~v!"~~~d~e quasi 85 ~nni. )fa era i::anls~ima,forte, vegeto, promelleva di vivere ancora parecchio- A– v~va ,;opportat,ocon grandi: serenità tutte le p~r&P,euzinni. In. d~Vl'l'lt1u.:ione dr-li.i. casa e dello !ludio, il boieott:i((glo artistico e professionale c.Jrnne avr,vnfatto i.I regime; ma non ha resislito alle uiLirncpiù recenti violenze fatle a lui o ai suol amici cari ; s'è chiuso in 11n mutismo rensoso cd ango- sci~~~ ~~~fa g;~:~ca 0 /:fe~ol~,ilsf~31~es~, ve- ramJmte eletto. I suoi busti, statue, monu- ~c;t~,~i:;Ju;~~l~lofoof ~l~t!i~if l~!\~~~~tf~ Humcnia. a Pielrogrado, in tulle le Ame_, rlche del sud, e nell"America del nord. L'Oddio di Costanza, Il IJ:iordt.1nfJ Brurv, di Rnma, il Garibal..di ~i P1.-a, il Verdi di FJlo.delfla, il !Ancofn tji Wa11hinhton, 11 f~~~d~p~!UJ~~1~n1e~/~ 0 ~~~g~r'; o~~ts~~ da. solo la celebrità di uno ~cultore e il decoro di una Nazlt)M e di un'età. :E.zll è anch~ l'autore di:il monumento nazionale a G. Ma:;ini - una.grande con– cezione allegorica, che li rasc1!mo non ha. voluto inau~'tlrare, o che, quando .sorgerà. 1ull'Aventfoo - il colle plebeo, da lui prescelto - meUerà. il suo nome alla. te– ola di tutti gli odicrrn ti:rlletlplastici. J~ll fu indotto, da amlel autorevoli, a fdcRrl¼ a scolpire 11 Vittorio Emanuel1J li di Venezia, l'unlca ecerzlone ehc egli fece per sovrani In ltnlia. ,\ln vollo punìr?ene, chè volulam~ote rinunciò al prt>:mlodi 50.000 lire fissato alla Inaugurazione - a cui non volle assistere; i impose al go– v~rno una condizione che il pubblico b& finora sempre ignorato : 16zampe del ca.-– Yallo calpestano il simbolo del paesato. Perchb egli concepi Vittorio Emanuele so- i~tfe~e i~u~i\ie;:\:;~v:,_; 1~~eralo ad ab.. Ettore Ferrari aveva ldealllil arLi!!tlehe ? 1 cg~~ef:~lr 1 ~ 1 !~jf1r~u°o 6 sr:~p:tzì!g,f~~ milò i grandi maestri deJ r1sorgimenlo, volle che l'arte servis'!e ad educare, a for– mare le coscienz.e; fondò l'A.11octo:;ione ortlstico. intern.a:.io11ale, cho aveva nppun_, to tale scopo; era membro di accademie straniere, e qui a Parigi, nell'esposizione mondiale del 1900, ebbe 11 grand prt":e d'ltonncur, coll'Ovidio, per l'Italia. Fu educatore pazient.c, amore\·ole, illu– min~to ; diresse per molli anni, sino al Ji... mite legale a•età, l'accademia di belle artl a Roma. ~p~:fa~~~\~e~r~ d~f1a1 e:As!a~:r~ 1 a~~nt~~~ fu 30 :rnnl consigliere comunale di Roma, e più volle a!sessore. Rifiutò Ja nomina a. senatore, offertagli da due governi, suc– cessivamente. Sedette sempre al!'oppo!I➔ zlone, all'e-,trema slnlslra. Ebbe amici, fra gli altri autore,•oll, UO◄ 3'~~lù~· 0 ra~e~ft8rru 0 J~~.cav~f:.1es ~ffi.rr ~,~ menti, Padre ~tarche!i, Crlspl, Fort is, :u ar– fel. Bovio. Tommaseo, ecc. Garibaldi lo amò teneramente, e lo vol– le più volte .suopspite a Milano, a Civita-' vecchia, a Caprera. Ferrar! ne prese la maschera alla sua morte. Figlio di rcpubbhcano, emigrb giovineilo con suo padre da Roma dopo 11 '67, vi rienlrò poche sctlimanc prima della brec– cia di Porta Pfa, a preparare l'ambiente in pro delle arml italiane. Vide la caduta del :ft~f:;~lf_a es~:si~:e p~~:gfod~et~tr~it~ Repubblicana lo ebbe sino nll' ultimo tra; su°Je~~c~bri~~nao\li~~fbonaro e_mas,one, nel suo studio si organizzò In rwolu::ione ro– mana del 1869; ivi srdettero i convilaU 1Jer l'indipendenza di Cuba ; lvi si forma• ~~~~o!Zu::&i:'i!,i 0 :ri:~~~i r:rrl~o1t~f;;::, ilei giO\"aniturchi. Ellori Fcrrari diede alla causa irredcn– ti!;ta Italiana tutte le sue-,,nergic ;liù volte ~?:·;:ect!c~}~ie~~~~s~~el: ~~~~:at~ p~f~i;a~; Trieste costoro lo sfrattarono. Era il deposi.lario. da tul'i ignoralo, del teslan1ento politico di Gu~lielmo Oberdan. Con Ernesto ~alhan <1iedeopera a che l'Italia cnlra$.::e nella grande gu~rra - che doveva essere, ma non fu - di reden– zione; e insiem(' con Gustllvo Canti, diede allu i;uena e all a rcsb1cnzn civ ile in pa– pria 1 denari, la propngnni:la.ln più balda. gioventù della masson~rla Italia na. Sostenitore dei diritti d'italianltà delle trrre soggette all' Ausll"ia, sostenne all'uopo. qui a Parl.~i. con Xalhan, ?!leo– ni e Brrle11da,negli ambienti 111ac:sonici, una battaglia memoranda, in cui restò vin– citore nonostanlc difficollà asperrime. niflutò sempre qnalsias:iderorai;ionc, an– che da pac~i a rPgime r1•pubblicano,come la Francia; is[ituì il Circolo JJ~;ini la l."(Ja frflnco-iU,liana, 1".-\ssoclo:ionctiei'di– rilli dcll'l:omo. Era "ice gran mn('s!ro, aunndo il Xan– scn propo.~e 1'iu.g1·1•'-~0 in m:i..soneria di un prilwipe di Cai;a fiavo1a.che però non ru acccttoto. Da moill anni erri. cd è morto in lale qualità. cupo df";li aHi gradi ma~– sonici, Con lale ufficio il Ferrari ha a\·uLo ort·asione di riYedf'1•e<'d ononr~ gli uo– mini più in;.;ignidi t~tto il mondo, che sf'1- barnno con. lui le più amichevoli e aflet– luo:-;crelaz1 onl. Austero. c \1.co .~tu111i, saldo di carattere, t~nae.c 11ç1 y nnc1p 1J, pr~~c.-~~u~·a una spe– cie di reJ1g1os1là n~1su<~1deal1,che carez– zava con_ardore g10,·an1lc,T.n &Uacasa, Il suo &lu~l!o erano \~ram~nt11IP.n1pio e scuo– la, _e, , accorre\•ano g10,ani. uvmini ma- u:r~o 1 ;d~~;C,}~e~c~~n 1 o~~ 1 t~J;ci ! 1 : 5 f!è!~~~:~~ sempre pieni di saggezza e d'amore Con Ellori? Fc~n:11:ì è scompar~o Ùo ve– rame1~tc~-ra~d~,.tallano. un '!Uscilatore di i!!rfr~~-c rorm1dab1le,un \'irtuoso di stampo pi~~rg. largamente e lungamente rim- ~~..&l"'....V./✓✓✓✓✓~?✓..el"'✓✓~~ NON DIMENTICATE LA SOTTOSCRIZIONE PER « LA LIBERTA' »

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