la Libertà - anno II - n. 28 - 8 luglio 1928

=2 Il siSnificato di un Consresso -~· - Prr molli il Congresso della L.1.D.G. ò .stato una rivelazione. lnfatli, non erano pochi coloro i quali credevano che la nostra Lega fosse sol– t~mto un movimento generoso, ma disor– ùinato e caotico e più rappresentativo di uno stato d'animo difficile a prcci:~arsi, cho di una particolare tendenza dello spi– rito italiano a dare come fondamenta alla lolla contro il fascismo i vecchi principii rivoluzionarli sui quali riposano le più gloriose civiltà moderne. Da altri non si negava lo sviluppo della LPga, ma si teme\·a che lo reccnli polemi– che attorno al suo indirizio - e cioè se essa doveva essere una mitragliatrice o un'ambulanza - fo~sero foriere di una crisi inevitabile e !alale. 11 Congresso di Marsiglia ha fallo giu– stizia di queste opinioni errate e di quesli timori infondati. Lnanime - e,:;so ha conciliato in uno 1le~so programma tendenze cbe si erano venule esasperando soltanto per distin– guersi, e così non solo ha esaurita una discussione, ohe, del resto, era naturale in un organismo giovine desideroso di tic.finirsi, ma anche ba stabilito le linee preoise entro le quali d'ora in poi si svolgerà l'azione della Lega. Di questo risullato, noi non dubita\·amp, perchè sapevamo che lo spirito dei Leghi– sti è, di fronte al fascismo, unitario. Ciò non ci impedisce di andarne lieti. mc~~a cli solidarietà fallali' da Yidor Ha...~c-11, a nonH~ Urlla Lega F!'ancesc, dai rappr ·,;-cnfanl i del '.\iunicipio e desii eletti della democrazia di )tar;:ic:lia. I~a stessa impl'essionc pro, arono i pre– ~enli al Comizio di !:iabalo i-era, doYe Ba.sch, Baylet, Tre\"e:,,, Schia\"etli, ~,farc– sla.n, Agramier e chi scri\"e si sforzarono di tracciaro lo linee di quelle che saranno le relazioni politiche fra Democrazia Fran– cese e Democrazia Italiana di domani. E, quando la domenica, i congre.~sisli italiani furono in\"ilati a udire le dichiara– zioni di Yictor Basch su un argomento di politica interna francese, senl1rono tutlo il calore che si sprigiomwa da questo in– ,·ito, che non era più un atto di corle;::ia !ornlalc, ma un alto di solidarietà effet– tiva, che valorizza\"a l'emigrazione poli– tica italiana, giudicandola, anche !e vinta, degna di portare un conll'ibulo di pen– siero o di giudizio alla soluzione di pro– blemi gra,·i e non suoi, giudicandola nel– lo stes.;,o tempo capace di rie:cattarsi e di rappresentare, nell'arringo internazionale di domani, una forza indispensabile alla pace e alla proEperità del mondo. . .. l\on solo per il numero dei delegati e per quello dei soci che e~si rappresenta– \"ano, ma anche per la serietà. delle dic:cus- LA Ll!IERTA s!oni e soprattutto per l'atmosfera in cui si ò svolto, il Congresso di Marsiglia è stalo por molti una ri\"elazione o per tutti una promessa. La L,,ga è un organismo forl('. in pl11no S\'iluppo, In piP.na dflcienza. E il credito di cui gode nella democrazia int~rnazio– n::ile è uguale alla sua forza, al suo S\"i– lupJJ<-',alla ~ua efficienza. Se i congres•i.sli sapranno far partecipi i loro rappresenlali alla commozione: da cui essi furono dominati nella. Sala dei DomM•·•ini (come seppero gli amici che da :\1at·.::i1g-lia, nvitando il 'freves, il Buoz– zi, il Pistocchi e si irradiarono nella Pro– venza, parlando a )lizza, a :Hentone, ad Antibf'. a Draguiinano, a Tolone} i Le– gt.i.51i non esiteranno a prender lo slancio Yer:::0nuo\·e conqui::!te. E la Lega che è, ora. una forza. sarà. fra un anno, una poteoza. E come tale ~ar:1.ricono~cinln tanto più facilmente anche da colOl'Oche 11'.!mcllero di YCderla deviare chii;sà dietro quali chimere, quanto più. essa, dopo essersi ,·alorizzata cslerio1·menle, si valorizzet·à all'interno nella milizia antìfasrisla. por– tando alla lotta contro il nemico comllne non soltanto il tesoro del proprio entu– siasmo, ma anche un contributo materiale cho la uguagli alle altre organizzazioni unite nella Concentrazione. Ma qui comincia un altro discorso. LUIGI CAMPOLONGHI. A LIONE LA "SUA" Vl1A ~ome manie lo slaccialo I .\lui~ulh1i, ndftt ,,,111lt1lltd"l ~ 1 mayqio drl Candi<lr, rarrrmta11do "Jla t"ie ,, e u– scito t1l_ q1•:'$IOriN1rdo : ni 1 ~>~ji! 1 i~ì;':i:r~r~~t~1~~~-!i 1! ~;:. 1 ~1a 1 :·'.ti~: tempera11t;\ d1•i m:f!J d:::.:1·or~1 mi P~sero ~n~l~~~;~abJ!~ 1i';nf~~vr~;l }~}~~•~~~ C~l"L~~ sanna ,,. .lfo 1:.hvPn1rc del J_avoralor,, c/>.r si 1mf;blù:a a Zu,·1!10 ,.d ha t1•1nvo di Jt•arta– bellorc i ver:f'lti qiornofi e i 1:,.rbali (V!l Gratl Consi(Jfio di Gin-:tTO, hrt la cr,,d,.ltà di ayqiu.Har" in 1111C$ta 1;11ini 1 rr, il riu,rdo aUo çfar.ciatiuimo: 1 _\I Gran Con.a-1,tdio d: Gim".Ta. nella. 68dula Llell'il mae!c-iot!JO\ ,ien~ dhrU!'Sa '\interpellanza d••I(.!rpr:t:?lo(::;Oriali ..la \\'\'t'S c:.ull'e~pulsione di )ln~~ol!ni. llHionde à1- l'inl<-1·j)eilante il ~,,;nor Od1rr. Con~itdicre di Sfato. ~ " ..." allorit ,iliu.rnli11:· Ji •! lfrf'iMJ <tprr– reninr,. un P"t,Wporto, dir o prim(I ,;islfl 3Cmbr,:m r1•r1olare. l 1 urfa•·a lit dal1i del 31 diccutlirr! 19Uti; Ma 1•m vi.i·ibifo che c'era una modifira:;ion'! e chr· -~i tr,Jt(at.·a ai ,in tre fra.;formal,:, i1~ CÙIOU!: " {I). ,, )1;;-=~oli:1i viene .?.:Te::tato lllP~tre si ree~ f'"!' rilirare le earlr, Cl'"dendo di aver– la falfa f:-anca. Jnterrogato rispond~ : "Riconosco dt" fo dafo del HI03 è stata falsificata in 1\JU'J; ma non iono io L'au– tore' del falso. Riconosco perU cìi at:erne fatto uso sopendo che era un 1,anaporto folsificato" (1). (1) na procC:>si verbali llcl Gran Consigliodi Gioe,r,1. Allo ::pirìto unitario del Leghisti spelta Il merilo di aver contenuta la discussione entro i confini della più schietla cortesia, anzi della più calda cordia!ilà. Et ceci confirme cela. ILCONGRESSO DELPARTITO REPUBBLICANO RICONFERMA L'ADESIONE ALLA CONCENTRAZIONE Si dirà : - Ci \1.IOIpoco per andar l'ac– cordo quando si è membri della stessa !amiglia ! - Eh no ! Potremmo C\"OCare,qui, il ri– cordo di altri congressi, per dimostrare come le risse famigliari sicno - in po– litica - più frequenti cho molti non pen– &ino ! Ci limiteremo in\"ece a notare che Ja Lega non è un partito, ma una a.ssocia– zione di cittadini im 1 crilti a partiti di– versi. Orbene. quando pen.siamo che, a Marsiglia, da nessun partilo si è pronun– ciala, contro l'altro partito, una sola pa– rola di ostilità, ci rrediamo in diritto di affermare che la prova è fatta : essere possibile, nel momento attuale, la coesi- 8tenza e la collaborazione di militanti, fino a ieri divisj, nella stessa associazio– ne, per la difesa di un minimo program– ma comune. E siamo orgogliosi che questa dimostra- 2fone - capitale ai fini della lolla anti– fascista, che mette capo alla Concentra– zione - si sia fatta nella Lega. Su un solo punto - indipendentemente dai partili - non è stato possibile l'ac– cordo : sul modo di definire l'azione della. Concentrazione alla periferia. Ma, a di– tc40$Wllf!:dlnita, maggioranza. e minoram:a ,i aoa trovate d'accordo nel giudicare di aver perduto qualche ora... di sonno, in un bisticcio inutile su una questione di me– todo e non di principio. Ad ogni modo, la proposta della mino– ranza denola\"a in chi la 60sleneva non il desiderio di indebolire la compagine della Concentrazione, ma di rafl'orzarla, non di attenuarne l'azione, ma di intensificarla. Ciò si spiega in una Associazione come la Lega - quale..l'abb!amo vista specchiar– si nel suo Congresso. .Mentre, infatti, i dibatliti si S\'Olgc\'ano, ~ra facile notare cho il Congresso era per quattro quinti composti di giovani. Or– bene, questo fatto va segnalato, non solo per giustificare la impazienza della parte più viva delln Lega, ma anche perchè l'affluire a no·i della giovinezza è, senza dubbio, argomento rii gran conforto. Perfettamente ; la gioventù deli' Italia prefascista - e cioè libera - \"iene a noi, respingendo da una parte gli inviti alla \"iolenza e alla parata (inviti sugge– sli\'i proprio quando sono ri\"olti a una rtà cbo è istinti\'amente h·atta ad ammi– rar gli spettacoli di !orza e le ostentazioni coreografiche), e, dall'altra, le seduzioni dello sport e del divertimento. I giovini che erano a.I Congresso di :Marsiglia han seguilo lo discussioni dal primo all'ultimo minuto, con la lesta fra le mani e con i gomiti sul tavolo, quasi p1·oprio in silenzio. E, quando hanno par– lato, non una parola meno che rispettosa - diciamo pure meno che rispettosa - i, uscita dalle loro labbra, contro gli an– ziani - fatti segno, si diceva, nelle as– s'!mblee sezionali o privale, alle critiche più. acerbe. E gli anziani, che erano giunti a Mar– siglia prevenuti contro i turbolenti, sono stati vinti da questo speltacolo di matu– rità e se ne sono sentiti rinfrancati. Conclusione : la S\·entul'a ha maturato i giovani ; e i \'Cechi avrebbero torto se si isolas!'leronel passalo - arcigni custodi di tradizioni gloriose, ma immobili - e non cercassero invece utili contatti con la gio,·inezza.. un po' inclina, sempre, al– rerc!'lia. Bisogna anche dire che gli amici di :\iar– siglia - inlerpreli fedeli dello spirito del– la Le,i:a - a,·c\·ano pr,,paralo al Congres– so una cornice e un'atmo,-fera ollremodo liuggesti\"e. La Lega si è sentita subito, a Marsiglia, nella sua cornice e nella sua atmosfera. Per tre giorni, il Congresso è stato in– lercalato, o, u completato 11, da mani– fc~lazioni :,olenni e commoYcnli, ciascuna delle ouali conlribui\"a a dare a.i con– g!'es~iii la per::ua.~ione che in esse si anda'.-'segia pragmati~licamenlc e automa– t lcamente vh·iflcando quell'azione che essi ~i _-,fo1~La\'flllO di d~flnu·r. L·ai--semblca th•· a'-!;islelle, con gli oc– chi umidi e coi pug-ni chiusi alla seduta inaugurale e a quellz. della chiusura non era, no, un·a:'.-'1>mblcadi dilettanti; non 1·na ~chfora di combattenti che si era formata pl!r r1,·ordarc i caduti e per de– <·ille:-ci modi del nuoYo a-:-::alto.E, al mo– m1>ntodi riprend<>re il ('ombaltimenlo, es .. EC~entiva tutto l'enorme valore di>Hapro- L10:-.E.- Ha a,uto luogo sabato e do– menica il Congresso del Partito Repub- ?~i~~tio!r1~~~0i1EP!~~t~~PS;;~ef~a~~i~~U~ mento avvenuto rn Italia, ha poluto co– stituire all'estero. specialmente in Fran– cia, in $\·izzera e in America del !'iord e del Sud. L'importanza di questo congresso C'ra _data sopralulto dalle discussioni che negli ultimi tempi si erano S\"Oltein se=- ~iu!1 icJ~~\~~en:fl~b~~~~~ir!fi~~! 1 1~~t fascista. Si era infatti manifestata una corrente che di fronte alle lacune della Concentraziono sol!e,·ava \"arie riserve e domanda\"a al Parlito una più rigida in– Oipendenza di atte~iamf'nto. Le ultime dichiarazioni della Concentl'azione. con la proclamazione della Repubblica democra– tica dei Ja\"oratori come obbielth·o della lotta antifascista. hanno modificato anche ii contegno di questa corrente intransi– gente e portato nuo\'i elementi alla di– scus:;iono e nelle decisioni necessarie. ln– tatti i ri~ullati del Congresso e la com– posizione della nuo,·a direzioo,, df'I Partilo sono cna. indicazione chiara dello spirito col quale il Parlito stesso intende inten– sificare la sua atli\"ilà e svolgere la sua aziona di solidarietà antifascista e di pro- paf:Uè~~fr~!:,c~.i è aperto sabato 30 giu– gno in presenza di numerosi delegali con– venuti da ogni parte della Francia e della. Svizzera. L'on. Eugenio Chiesa .è stalo acclamalo presidente. Dopo il disbrigo delle formalità neces– sarie (verifica dei poteri, letlura delle ade– sioni - fra le quali un ter\'ido tele~– ma dei repubblicani d'America del :'.'iorde un telegramma dell'on. Silvio Trentin, im– possibilitato a inter,·enire personalmente -) ha avuto inizio lo S\'Olgimento del la\"ori. Questioni interne \"afo~~it~~Wti~o st !t~o~f1t~i~ 3 na~~c~\io~~e~r~ P:nct! 5 Ì~' fe~ii~~ta~~f.~~fe~i. 1 eii~~o ~:Scd:J~ che dei tronconi atth·i del Partilo di– sciolto in Italia. non possono avere il po– tere di prendere decisioni definitive sul programma, sulla struttura, sulle idealità del Partito stesso. senza tener conto clel– l'opiniooe espressa in passato o e:Eprimìbi– lo oggi dai repubblicani d"Italia.. ch~o~~sff:18t;:!~~~s~~:o;~fo 0 ~o~;;~~;l~ per ~ecidere sull'orientamento politico dei ;.~rt~~P 1 !c~~:.i~~~:~:?o~~ d!fl~ 0 fiftaa~;~= ~~~~s~aar P~til~~a~fs~1'-:Jfria~~iod°a~e~~~s~~; crisi interna, non intende uscire dai limiti cosl fls~au : e di demandare al prossimo Congresso ulleriori decisioni sull'ampiezza rlPlla rappresentanza politica delle sezioni all'e~tcro nei riguardi del Partito intero. In questo Sf'n~o quindi le deci~ioni del Congrcc:so, regolarmente con\"ocat.o dalla Direziono in carica,sonopienamenteva– lide e debbono da tulli i soci eseerc os– Ecn·ate. Il Comitato di Dife::a della Confedera– zione del La,·oro in Italia (organizzazio– ne comunista) a\"e\·a mandato al Con~esso una lettera aperta. perchè questo s1 pro– nunciasse sul problema con!ederale e di– scute~se su altri problemi annessi. Gna delegazione ha anche chiesto di essere sen– tila dal Congresso. Poichè questo non in– tende modificare l'ordine dei suoi la\'ori e gli argomenti della sua discuc:zione in base alle richieste di un'organizzazione estranea, si oassa la lettera all'e;::.:uucdella nuova direzfone P in que$lO senso si ri– sponde, senza sentirfa, alla delegazione co– munista. Sull'opera passata del Parlito riferisce Pistacchi. illustrando la situazione delle sezioni, il funzionamento degli organi di– retlh·i, la necessità di una riorganizza– zione seria ed efficace della \'ila interna del Partito, i rapporti con la Concentra– zione. o le àecisioni da prendere perchè ~ 1 ue;l~,·~~ij~~ 0 pi r~g~bP1ics~~iazfg~:a al~~~!~ gli con'-ente di raggiungere. li dibattito delle direttive del Partito Si :.::.rrrontaquindi la dbcus::;ione sulle direlli\'O del Partito per l'avvenire. SchiavPtti fa una dettagliat:i espo~izionc documentai·ia sull'attei:aiamento della Di– rezione nei conr~onti di-Ila Concentrazione dai primi momenti df'll'c5ilio, quando que~to era solo un desiderio e non un fatto concreto. flicorda i moLi\'i che di\"isero la Direzione in due parli eguali e che quin– di paralizzarono per lungo tempo la su~ opera: spiega il contt"gno tcnu!o da lui r dagli amici della sua corrente fino al Congre::.:5:o. Far.chinl'!tti, suJl'P.::.:po5izione documenta- f~a,,:/~~ie ;~a;i~i 0 J!ef;;izi~~1'.r~ttf~ltt;~1 Parlilo che condu:osero alla f.;onccntraz10- ne. Rirordn come di quc:-ita il Parlito '.-'i fceo fln dall'inizio oromotore f' propul– sorr, e come in S('uiiito inwcP la. '-Ua a– zion~ ~i rallenta~!)e not1-,·ohn~nle. Dice rhe dall'incertezza passata de\'e 1u:.~c('re la necessità di decisioni chiare per il do– mani. Per orientare la di~cu'.-'sioneviene pre– sP.nta!o un ordine del i;-i_ornofirmato d!J ChiP~a, Faccbinetti_. Ch1ostngi, ~!asini, llontasini, l\aloli, Pistacchi, Sancisi, Tren- ~hnO ~~~bfì~t\lim~b;ii a~~fi.lapprovato o Parlano sull'ordine del giomo vari con– gre;;si'.-'li: in !a\"ore specialmente Farrhi- 1tf'tti, Chiostcr(Ji, .Yaloli, Pistocrhi, San– ci.d, Jlontasini. e in senso contrario Scl!ia– -vctti. co~~Zt 1 loveJ!;1,a5ltt~~ a:fr&~~rsi~l~ N,u:t~~ le suo riser\"e sul carattere della Concen– trazione. Egli pensa che sia slato un er– rore dar vita acJ una Concentrazione di fd~f i 1 i~e ;~!ftY:i, sg~~as~Jii~~~;~n~i ~~i~t nare lo masse lavoratrici ad appassionarsi :l!~1!~~~nii ~?: f~~6r1~~~k~ri~!r~h~f!a,~r~ ta è difflcilA ed aspra o chP per ragg1un– ,2Prc la \"ittoria bisogna abbandonar'? le forze f'.'lf'I 03,'SOIOe fa:· le\"a SII forzp nuo– \"e, che in°Lendanole nuo\'c esigenze poli– tiche ed ideali. Al di sopra dei richiami sentimentali che la solidarietà antifascista può esercitare, crede che la funzione del Partito sia quella di potemiare il mo,·i– mento antifascista \"erso flni dichiarata– mente repubblicani e ri\"oluzionari, contro dfn~ti::~~:t ~~fii~uazt~~~ Qtt1}~·r:h~11: fe~~:~~~~l 0 ~~•e~~c!~;~! ~~~utif~at\i ~~; questa ha assunto è nece.s,:;arionon abban– donarla ma slar\·i dentro attivamente, \"i– gili però pPrchè la linea oggi segnata non ~~~gjl i~~~t~tto a::ii~~ni~! ~s!~~~u:it dichiara che non Yolerà l'ordine del gior– co presentato. L'opaa della Concentraziona Fal"'chinelli, ria3sumendo e interpretan– do le ideo esposte dagli altri amici pre– sentatori della mozione, pronuncia un lun- f~si~:!~1;0p:;èhu~1ft ~~J~~gesi i~~i:t~e~ ~~r~f1t·t~~~!lWb;i~ 11 ~e1l~e~~~ee!~ 1~~~~eo non continui a r.aralizzare il la\"Oro del Partito, illustra 11significato politico e le ragioni della nostra opera in fa,·ore della Concentrazione. Spiega come questa abbia dato una disciplina. una dignità e una funzione concreta affantifasoismo all'e,:;te– ro, per molto tempo rimasto su basi in– certe, indefinite e magari cquh·oche. L'accordo fra i partiti di sinistra è un grande fallo poliL1co.pieno di siµ-nificato per noi e specialmente per i nor-tri com– pagni che lottano e resistono in Italia. Le \"ie e ~li ideali dei parli.li P,OSso~oessere di\'ers,, ma le mète si r1cong1ungono : quindi .è necessario in questo momento faro il sacrificio delle visioni particolari, mettere a tacere tutto ciò che pote,·a di– videre p1>r portare in evidenza ciò che ~uò unire. La Concentrazione, nonostante ,~t~f1/a~ui~di~~~S!nff 1 ~al~~a~!ofg~tà id~i ri~ti~irucnf. ~lic~~f~;gf~~i ~~atà ngr~h~ biamo credulo. contro lo scetticismo di altri, si sono manifestati : e continueranno sulla '\'ia lracciat.a, poichè gli avrnnimenti impons:rono la loro logica a lnl-!i. In que– sle cirèoslanze do,Temmo isolarci, lavora– re contro tutti gli altri. cJivent.are una scuola o una setta ? Potrebbe es.se1·e la ~~;trs~ si~ 0 e~f~~~1ed~~fess;i~~ ~g~~j;;/~= r:teausih~~\?e f er:~c~ii 0 i S~?~ 1 a:iiJ:;;~ig anlifasci ta, nlorizzare la ConcentrazionP, contribuiro atth·amenle a renderla uno strumento cfflcace di lolla e di la\"oro. Tutte le forze del ParLilo debbono operare con cordialità, con fervore, con \'Olontà :fl~gssi/onr~~as~n1fri~~~s~~radci1! 115 i;tc s~~g alleate. p~rchè la battaglia comune rie– sco più. \'l'::orosa e efficace. L'oratore il– lustra amp1~menle q.u~~u t'.oncell i: . chia- rf~ia~Ì fci~:l~rcp;~!ft'ilC3e~el ~~~fr~ 1 &~= chè la ma op('ra non deve c::au!"irsi nella Concentrazione . e richiama tult1 i repub– blicani alla consape\"olezza che il momen– to richiede, ai do\"eri imperiosi della \'era azione, alla solidarietà necessaria per \"incere. Scltiai;clli rl'plica per illuslrare le me argomentazioni, e rntervengono .Vaioli, Chiost,.rgi, Di Stefano, Pi.ttocchi, .llonta- 5i,li, Clu,.Ja, Dell'1\mare, \'f'nt11rr.Ui,Pac– ciardi. Que:.t'ullimo si sofferma lunga– mente a confrontare le due tesi contra– slanti, per mett,,re in t>\ idenza Il'>la~une dell'una e le contraddizioni dell'altra, e per illustrare i compiti speciflri del Par– t:to. La mozione Terminata la d!scussione, ,·iene appro– vata a grande maggioranza l'ordine del giorno seguente : "I repubblicani italiani. PJtili e reJi– denti aU'estcro, riuniti a C011yreJso: u int·icwQ un rommos5o .!al,;.to rt tult'! le tiltim<! del {0,Jci1mo cd a qua.riti. dalle carreri dalle isolr della drporta:ww. 11-:l– faspra' lotta e nel s.a~rificio 4-'o(JnirJi~nio, riprcndc,,do In trod1:;10i1"'. e roi.ca dc•l Rnor– gimenlu na~io11al", t... ,t1~1011w110 la f,•rl~ .)ICtira 11t'llt! imma11cab1l,; ri.,ros:,a ti·•( !JOJ}olo italiano. . . . "riof{ermal!O la 71ruJ)rlfl {?_d••l~a. aylt i/.eR~\. ~1(!Pd~rJJ:Te~ 1 idn/~;uzl';:!~~. if mostrante dndtc a'11iultimi dubbiosi l'in– tima solidaridlr dell' Utitu :;i.onc . monar– rltica c1m tulle le for~e deUa rea~1onc po– litica e 1oriale, traaaono miot.·o -i:alorc e nuota for:;a, prendono atto delle re'ccnti e pif.i cspli– cit-: dichiara:.ioni. della Concentra:wnc .•tn- tifauisla, che ronsiderando unici! la lotta contro il frucismo e contro la monarcMa italianfJ, seanano t'ini:;io di una nuot:a e decisica {Mc d-clfa:;ianc e dcllt_ibattaglia antifascista, u mentre si Ti.tervano ampia libertà, - pur nei limiti 1cy11ati dall'a:.io11ccomune - di propayando, di critica, di lavoro, per }~cio;nf,~~:~~;~o:gl1f,.l~;~p~~'.:;~~;;r:~c:i~~ col 1 ;l·~7Z:,'l~11i~k z:s;,~~~~~~i edefw :fi!= s(' popolari, l'intima solidarietà deyli op– Jircssi. e dei combattenti, Tichi,.do110 cd imponaono un più stretto -i;incolo ed una mag(JilJrron11ma,1:%J. di o;io11c dd partili, ~~~~r~~f ~c~~;/l~ {~~f!~~:o~~1;::tt~!c~; Utitu:;ioai w,lilichc ~ sociaU rhc ne sono alla base, non per impossibili ritorni al passato o Jolu:;ioni di compromesso, ma per rim10vcre e Tcstaurore fondamc,1lùl– mentc l'Italia nelle libertà repubblicane e n'!lla piusti:.ia sociale, ùw1tano la Dirc:.ione del P. R. I. ad ispirarJi ai criteri cd alle direttive sue• spostc e ad apprestare i me:..:i p,:•r una piit intensa opera di propayanda e di a– ;ionc. CUIES.'\,CHJOSTERGJ, FACCHIXET– TI, MASl:-.f, .\iO!\TASl.:--1, XA'l'OLI, 'fnE:-n:,.-, PISTOCCHI, 8.\XCISI "· Xelrultima seduta \"engono esamina.li e discussi i problemi clell'organizzazione interna del Partito. Si dP.cidcdi prendeer allo della cessazioni>di fatto del funziona– rcento della. FPdf'razion,, dei fiPpubblica- ~:l;l~ll::1/ijgo ;i~t 0 ~~rtft:1fJti! ~~ ~~~~f~~ ni relati\·e all'organiaazionc. Yengono pre– sa vario dispo'.-'izioniper il funzionamento del Partito. gli impegni ine:-enli delle se– zioni, ecc. Yari impegni personali vengono fissati seduta stnntc. t~\';!~e c~:i~ 0 J~n~cl ip~:~.~dr~nl3efnCoEnuJ~~!~ fra l'entusiasmo di tutti. La nuo,·a Direzione La nuova Dire:.Wnc del Partito ri– sulta cosi costituita: Eugenio Chie~a. Ci– priano Facchinetti, Giuseppe Chiostel'gi. Aurelio '.\'atoli, )fa.rio P1stocchi. Pietro )lonta:oini, )lario Bergamo. Fernando Schia\"elti, Francesco \'olterra. ::;.cg,rlorio politico : on. Cipriano Fac– cbinetli. l'ice S"f}rctario politico: .\urelio :\'atoli. Se11rctario amminist,-atico : ~a.rio Pistacchi. Rappreunta11ti dd Pd.rtito 11elC. C. del– lt,. Concentrazione : Eugenio Chiesa, Cipria– no Facchinelti. So,tituro: :'.IlarioPistocehi. Rapprc1enta11tl del Partito nel Consiatio Grncrale della Co11cenlr~ionc: E_ugenio Chie;::a. Cipriano Facchin1>tli. Jlar10 Pi– stocchi, Aurelio !'iatoli, Pietro )Iontasmi, Sikio Trentin, Sih 1 io Schettini. Una dichiarazione delPartito Repubblicano It liano alCongress~i Lione In o~ca~ionl' di>! recente Cong-r('SSOdi Lione. 1I Partilo Jlepubblicano Italiano ha lanciato alla stampa estera questa comuni– cazione: sci~ft~ ~~~ti:Z 1!~~f.~~~li~~? 0 v:~;~~~n~a/~~~ i: di cui i deputali furono espulsi illc– qalm1:ntc d{ll Parlomr,ito, di c,ti la Jtampa e stata sopprcsw, e cltc è versc91dtato clal– le cotufonn-: e dalle deporta:.io11i 11cisuoi 111.emb'.imiqliori, lui riccv11to daali ultimi ai:i;emmenti che Ji sono svolti in Italia b,i più ,plendida conferma alla sua ra9ion d'essere. Esso può Tall('grarsi di 1,·cdere che . fl.llClli . . ayvenimrnti strin9ot10 altri part1h 1lohl1r'i attorno alla sua bandkru. I socialisti so,10 con dirhiarCttamc11tc l'.'on– tro il fasci.Imo che contro la mo11arthia; i ifCmocratfci si po11r1onoO(J(Ji. nella stcJsa lrmcca; t discor.,i df'll'oppo~i:ione al Senato, cmnc qurflo di Giolitti alla Came– ru, l~ dicldara:;io11ipuf;blichc dPll'f':r am– bt1scialorc Sfol':;a e d~ll'c:r prcsidl'11I" d,•l const11lio h·1t1i tliro,w cltUuamentc: ,, il r,· abbn.nrlona la co;;titu:.io11e,11oi abb,111- doniomo il re». .H La monatr/1 ;l'l. lrqnla al car,·o d"l fa– sr1.~mo, dct·e orurni vit:•'rC o 71erire ,:011 CESO. « Ecco d,mque che i rcpubl;lica11i italia– ~1i hanno il dm:err di rit:ord11re ci& eftc ci.si ha11t1nsemprr, a{frrmafo: non v'è costitu:.io11e 7,olitiea t'ital--!se t1u11 è quella eh'! il pow1fo ,ti dù da se .d"sso: le co~ Jtitv:.iot1i dir: 9fi .tonc,clcrgit,:,, come 11ud– la del i8-i8 in Jl(_Jlia,11011 hanno -i:alorc: e lo si constata una t·olta di pitr. .Yoi 91uir– diamo ron fi<lucia ult11t1..·,.r1ire, ,nn ,. nc– ce.~sa,-fostabilire r/i.~ l'at:vcrsarfo non è il fascismo soltanto : 1! l•t mona.:·d,ia che fil' è il Josteg110e eh,: ti•: i: sost,:n11ta e al-la quale si ricon9i11nfJ0111J tulle le fvr:.c d'!litl rea;ion,: sociak 1·! proscritti italùmi 1iPsid,•rr111a cltf' la ,,pini,,,,,: 1,11b1Jlira d•·l loro p11.rs, -e dl'l– l'cstl'l'O sw bc11" illi111Li11ata .,i,l carattere inflessibile d••Utt loro opposbo11r. " Jl rOt.'!'$1.'Ì(ll!U.'tltO di ogni lib,'1•tà, della moral... , deu ·econom.ia prit:ala e dello Strito in ltali,i, non Jarù rinaralo t:lt-: r(ln l'in– ~t.a~;a:;ionedi u11,mòvo rPgimc di soi_·ra– mla J,OJ)O/arc il qual'!. tu_ttavfo.,mm fiotrà 1·iconoscerc 11''.'UUIIQ t/t:qlt impf'gni f'h,: un go,.·crno fuori d,:Ua legge civile m.:rà po– tuto contrarre abusivamenlP. in nome del– l'Italia. 8 LUGLIO 1928 IL PROBLEMA DELLA DEMOCRAZI . Il fa:-ri~mo è ~~1rlo e pcrmaue come I s,·iluppo co.:l r,ome degli s,·i_Juppi pre~ chtlatura d1una mworanzu armula a ":af'>r-1 cedenti è la. con,:.cgurnza. D1.:tru~gerla \"izio della bor;dw~ia .wnlro il p,~oJc- \'Orrf'bbe dire cli"truggcre la continuità larialo. Il fatto che oggi parte di tp1ella idi:!alc dc!Ja co.~cienza che O quanto dire b1 ,r.zh ,.,'!in. che !'an,,·1:1, i:cJ1•1·ell-0 ,.:li -~i di-.,fruggete la coscienza dcs::,a ossia la. ..tJtii:ri conlro nrin b"~,;, a toglir•re al .:;toria. f~t~cbmo .l'ol'ig!~1,JJ"io carallel'e di __ re~- Xon e chi non \'Cda 1 dunque, come il z10J1P, a_nliope.ra10. La p~·e:.enle apo::,lasia problema democratico pos.to nei suoi \'e– b~1r#'h~~e, nei confrouh del su_o alleato l'i termini ;::.:piriluali 1::i fra,,formi da faf!.o d1 1cn, \'a po~la !il!liO :-l~~~o_ pian? del- contingente a folto uninrsale e per dirla. la p~:::.::ala apo ... fa~1a ~>0rçnr:~ nei _con- in al!re parolc da.. questione di voli a fronti ~c!lo :.lalrJ co,,tiluz101'.alc. _Ie_r1 co- questionP- ri\'Oluzionaria. La democrazia ~e (J;g1 il prolJlf'>1,:i:i della hberta e sen- è in rea.Ha un fatto rirnluzionario per– Ilio d.all~ _borgJie... 1&. ;:,_(_JIO C'Jme proble- chè conli1>nc in '-è i germi delle autono– ma dt ch1~ ... c e non eia l.'.Otneproblem~ mie 6ociali future e come tale va comi-, g:~m:ral.c, che come !aie c~so_ no~ pu~ I derata e non già come c... pcdiente como– <'~~~re rnte~o r.!1~.dal prc.,J..:tanato rn .cui do per risoh-erP- pacificamente nel!.~ ~l 1.n<:orpo,a l e;::1gc1.1za <l1 una socic~à competizioni eletlorali la quetfione sc.– rad1c~lment~ ema..11c1pala .. Questo parti- cialc. Il problema di \'Oli ~i tra.sforma <:?lari:a;moecon?m1~0 e P?lthco borghes~ du1uiue in un problema inlf'>gralc di for– :-1. traduce pratu:am ... nte rn un a.llcrnar.-,1 zc e t,1nto pili forte :.ara il prolet.ariato ~1 t~nd<"nzc \'cr.:o la den:iocraz1a, ~omc che n.1kndo fortemente !a sua. autoDo- 1unH:é!-forma che .garaul1~ca. _los,·iluJ?- mia poli!ica come inalienabile premessa po . p1~no e razwnal~ deil economi.a della sua. emancipazione sociale saprà ca1?1lal!~ta, e. ,·c~·:::o Jc~d11!at~ra parassi- fare della democrazia un baluardo con– tar1_a; ~om~ 11r1.mcc!10dr~!:_hcoper ;:,Of- tro la reazione e un'arma di loffa per la f~C',t.1·c1 natur<1l.1syllupp1 rn .::enso ~o- libertà. Coloro che nelle sconfllle del pro– cial1:la dl!l eap,tali~mo. Jetarialo non ndono che una dctlcienza. Quanào il rimrdio - sia per il suo e- della democrazia sono YiUime di un ben i~or~e .co.::!o,.che per k minacciose an-: strano miraggio. ì\'on la debolezza della t1.te~ trn·oh!z1onanc che genera - le !:1 democrazia ma la. debolezza del prole– nnla peggiore dello ~te.-:;::o temuto male, tariato è l'unica causa della sconfitta. all?ra h JJorgl~e~!a ril4:n:na ai suoi anti- ~Ja se la democrazia· non e,·ita la scon– chi ~mori, e t,i r1ron~1ha con la def!l~- fltta di un proletariato debole - e quale craz1a che a\·c~·a tra<l~to.;·e che lrad,ra, fon.a. al mondo potrebbe evitarla'? - non a~r,ena ~, _profilt I an·en~ al po- moliiplica però le forze di un proletariato terio~~ ~l m~~tl~~~.zfnP~~:!ft 1 f~rmini, agguerr~to. . . . vien natutafe chiedersi quale senso ab- I_nfat~1un prolelar1a!.o a9guer1rto no_n biada parie del proletariato la ri,·endica- puo es~ere: cl~e u~ proleta~1ato ~~e _abbia. zioue demo{'ra.lica nella lolla contro il rrofondo 11~enhmco_to ~' cla:.::e .• sen– fasri~mo. se la democrazia è alla. mer- llm~nlo che s~rge e_~t alimenta ~1 quel– <:è di q:Jc.slo conlradditorio alternar::>i di la d~~utonom1a pohhca ..Pr?!etar1ato ag– lcndenze da parte della borghc.:ia, a che guetnlo e forte. non puo e::~ere dunque pro :-piegare le vele Yer.::oun porlo così che un prole~ar1alo che scnla profo~da– mal"-it.:uro anzichè puntare risolutamen- mente. le es1genz_e ~ell~ de1:11?cra:z1a ': te \'~r~o Ja dittatura. del proletariato? n?n s1 abband_on1 ne a1 _fac1l1 ~mragg1 L'appt"llo alla dc>mocrazia lanciato dal- d~ un elcttora}1~i:no fl.duc_tosoe mgenuo Ja Coucrntrazionc sarebbe dunque un ne a!le ncgaz14:>n1 rad_1cah ~ ~ssurde .~a errore o. senz'altro. una parola. d'ordine ben.~1 ne: sapp1c1;c?gh_ere 1es::,en~~ rno– generica. e un tantino ambigua per riu- luzionaria che. e 1um~~ c~~ po::::a. 5?r– nire sollo la ::.te~:::abandiera partili pro- reggerlo perche non ::1e !!'olu~tonai:ia: Jntari, partili pi<:colo-borghe~i. e partiti mcnle fort~- che ne~l~ m1~ura J? c1:11 s1 bor,...he.5iprovvisoriamente anlifa:::cisti ? sa voler e~::,ere politicamente liberi. r,;1' probabile che simili domande si pongano molli attivi e valorosi aderenti JN PARATA alla O:mccnlrazionc. i quali sotto la :::pin- ta. della necei;sità han111) superato con una pratica ;::ana e i:':linti\'a dubbi di cui teoricamente non -:-flno ancora. ,·enuti a capo. Taluni infatti nryn riuscendo a chiarire l'apparente ambiguità di una impostazior.c democratica della lolla contro il fa:,cismo credono di risoh-ere il problema rimandandone la soluzione a fascismo caduto e cioè accellano bensì Ja parola d'ordine - dPmocra:;ia - co- ~~~aafl~ù 1~f~c1 ['.:n~;gr~~~'l 0 !~ dFf ~~= ze, ma la accettano con la riser\·a men– tale, tacila o espres~a, dì abbandonarla appena ca-dulo l'avversario, per so~ii– lu1rla con l'altra - dittatura del prolc– lariato - l'unica efficace secondo e.5si di troncare nell'interesse generale il ca– lastrofko ciclo a cui la democrazia pare sottoposta senza rimedio. Costoro non s'a vvcdono che una simile ;~s:~·an::t~~~\~Jl~fn~~,~~°aft:i~~!r~jl~ la parola d'ordine democratica, perchè è eddente che un'idea spiritualmente e politicamente. non ha efficacia che nella misura in cui viene accettata senza re– strizioni. Una parola a·ordine ideale, accolla come puro espediente lattico e pron·i– sorio, \'iene a .;,,uofarsi di ogni contenu– to e di ogni forza propulsiva e in ulti– ma analisi neppur giova. ai fini contin– genti che ci si è proposti di raggiungere inalberandola. :--;onparrà dunque inopportuno ai fìni della lotta antifascista cercare di chia– rire non solo il necessario carattere de– mocratico della lotta che siamo condu– c~ndo ma in i='enso più. generale il ne– cessario carattere democratico di ogni battaglia proletaria. . .. Chi non Ycde la democrazia che attra– ,·er~o la definizione ari:elocratica di go• nrno del m<12"giornumero non è certo in grado di intenderne lo spirilo. I.a de– mocrazia indubbiamente e il gm•erno della maggioranz1. ma questa com·en– zione magF"iorilaria - che è la necessa– ria forma in cui la democrazia. si estrin– ~eca - ci offre df'ila democrazia il rnl• lo non ressenza Come di tulle le mani– Ieslazioni umane cosi anche della de– mocrazia il fulcro \·a ricercato nella co– Hienza inùiYiduale. Ridotta in termini di coscienza la democrazia si rh-cla. co– me un fatto di rnlontà. e più. precisa– mente come il sentimento dell'autono– mia politica. '1'ultociò è semplice e inop– pugnabile. <'ppuL'C è proprio nella in– compren.sione di questa vrrità elemen– tare che sorgono gli cquh"oci dal Yalore della dcmocra:r.ia. );el non saper ripor– lare la maniff'>~tazioni umane d:i.l loro aspello formale alla loro css:enza i:pi– l'ituale è la fonte di ogni errore di giu– dizio. La democrazia \'isla come puro schema non è che un complesso di fra– gili con\'enzioni, 11n gioco che presup– pone la Jealfa di tutli i f!iocatori e che la slealtà o la \'iolenza di uno di es:::i può ri'-oh'ero in inf!élnno. Inoltre - e questo è l'argomen!o più. gra,·e -- il concell<i di maggioranza non è logicamcnt.c adrguabile al concello di clas~e anche se storicamente coincidono. Infatti una cla"!,.e ~frullala anche s:e mi– nol'anza ha dirillo di emancipar.si anche t'e gli sfruttatori sono maggioranza ; ne \ 'O.le obbir:llarc che in rer.lla gii sfrut- ~~\inc1d~~z~\t~~~\'f!~i~nb;~,r~·~~1cr°d:i~ narc un rappor!o di adef,"uabilitù. logi,·a. Eppure tutte! q11,!~(eC\111::,iderazioni- e altre del genere - come quelle che si riferi'5cono ~illn.forma della democrazia si 1·i\·rlano falla'-'i apprna \'Cngano rife– rite a ciò che della. democrazia 1! l'e~– senza Yera os::.:ia al sentimento ùelrau– lonomia. politica. Si o.:~C'rd intanto che il ... enlimenlo df'\!'aulonomia politica è !:i c·c una tragedia al poJo. l.ina spcdi:;ione arconautiea, atlrc;~ta alla bell'e meglio, ;1:c:::~ri~a d::g .. l~:ra, p:~a 8 ::::;:;i~::~~; tro la c11i prepora:;ionc tecnica e poUtica i: ogf/i solb.!vata l'opinione di tutto il mon– do, è andata a infraTl.!Jeraisui ghiacci pG– lari. Il curpo si s.pcdi:;ione i: .spe:.:ato; u11 gruppo va ver conto suo nel d"serto; l'al– tro c.ttende sulla ba11chUa che gli ai.uti. fremersi, russi, scandinavi arrivino in tem– po; il cavo è discusJo; come tecnico, come navigatore, come capo, che lta accettato di essere aalcato per il primo. Cina tragedia. morale ndla tragedia delle coJe. C'è d4 avc1'C il ,·accapriccio. Ebbene il primo responsabile di tantr dolore e di tanta mortifica;Umc, Italo Bal,.. bo, minirlro dcll'avia;ione a{lli ordini di Benito Mussoll11i, /lal,o Balbo, tUsas,ino e a1,profittatorc, coglie proprio questo mo– mento per mettersi in parai'!, i.. ;~~eii:Pfn°;tfa~!:r;~ r!-~and' t ridicolo che a lfar,iglfa nel raid ,',,I. timan(I. precedente. avCTa I.asciala una ,da di improperi, di dileggi, di etli si fcc&n, 1ntcrpreti el-Oquenti i con1i9lieri del grande comu11c francese. Ebbene, questo atto carncvaleJco è an– che un 9e1to di trepido vtUsaUaggia. Jten– tre Ital-0 Balbo va a porgere un ridicolo :;}t;ttdcfir':u"'c'fii~~~ l•~;{;fi?f!~;!';aJ ~?"u°~f:; grande pote11:aaviatrice mantaillc al (Jran- f.~rfYct~v~;~la~!~la solidarietà umana nel- Busincs are business. L'hlghilterra ha fatto dell"llalia ciò che l'llalia ha fatto della .. \lba11ia. Essa ci .compensa con 1111 tranquillo di1prc:.:;o.Essa si infischia deUa ;~r!:o~~i:f;~~~ 1~},0°fu{~~!,:11~:~~ah!zpg:,~~ vcgno dell',\rtide ma flato B11lbo - dc9no amba,cialorc - 110nmanca al torneo .spet... tacoloso di Londra. Cli" ammira:;ionc ! Inutile tentare di 111'.'fjarc il si(Jnificata ~f/'i,~taF~!~~!~e:d~nfa d~aY1t{!!~isc! 1 !~r~; Francia d,c,no,.ratfra, la Russia vilipesa dal fascismo, la Russia rivol11:.io11aria e bollce– vica sono sul ilto(JOdella tra9-:dia. Vi a .-hnund.te11,dimc11tico dcyli antichi. contra– ,(ti con .Yobile, per Jal.vnrc .Yobile, con l'ap– parecchio di. Guilbeaucl, h, 1·a1>prcse11ta11:;a tkUa Sve:.ia, della i\'orvcqia. 1'utti ci sono. .llanca ~lngMUrrra. E /raro Balbo coglie qt1e.do momento per la sua 9randc parala m Inghilterra fa nome della. rosi' dura– mente provata areonautica italiana! Sulla strada ... Il coma11danle dei moschettieri di Jlus- ~~~:~ i; ;1~:,i;:r:l~e?ucc:;~inc:Z?~i c~ch!: lieu? - t11tcerto .Ilario Sileo11i,JUlla stra:_ da di Fi1tmici110 y1tirla11do{tUcisticamenlc u11a macchina i11u<'sti1.:afurioJamente qu.cUa della marchesa Lucifero. Due po... vere donne : la Marchesa f'd una sua ami– ca, rimasero .mor~e, cJ..uc B~lre pers011e gra– t:emente ferite, 1l Siicom se la cavò co, 1 J)Ol'lte escorio:.ioni al viso. l.:n inci<lentc trO(Jit'oe banale di. drada - voi dirci". 1; sarà. Jln non f• possibile non t;edere rltc qurJto mode di condurr-: le aulomo-. bili ~ quello slesso dPl {a8cismo di con– durre la macrltina dclfo Stato. Totalitario ddla strod{I, .<:ssonon ili.scia paJsaTe 1IC.\~ surio e qu.Pllt che ller d1syra:.ia loro ,en– gono in direzione ~onlrari3, li amma:;a. /I ('Ontandante cl"i moschi>ltieri rli Jlus– solmi ric«?i;erà u-rfaltrri. decora:.ione al 1tt"rito faui.sla. ~ono.,[~nle _la ripre3a dei la\"ori agri– coli ed 11 ri;;vcgho drll'industria edile dO\'_u;o_alla buolla st.ag1onc, le ~latistiché 11({1f'talt danno _alla r1_nedi mag_e-io306.620 ~}è~~~f~~pali, de1 quah Uen 69.368 nel solo pl'emc;.~a ucce::..;ari~ per lo :a;.vilupp,)d<'l \al111almentc quc,tl! , 0110 le cifie ufli– ::C'nsodi cla,,~e pc1i('Jw i• chiaro che ~olo c1ah e non 11guaidano che "h operai c:o, se rindi\·iduo è ~ensihilc ai suoi diritti fNlt alla a~,1curaz1on(' conlio la di~oCcf polilici può C•-:e!'e scn."ibile ai suoi <li- 1,.-z1onee totalmcnt,~ d1 ,i.oc <:upali :-,; l'illi so1·i:di. }u rNi.llù tutte le emancipa- "ono qmryd1_romp1,~,,1 nè I conraJ,~n ~-. zi_oni - da quelln della ~o... ciC'nza. rdi-1 f!!i ''.p~ra1_rhe la\"orano a. orario rid~lto~ ~:z~:iÙ 1 n~i 1:: 1 ~u~'i~~ iinl~~e~·O_l'~~~~I~~~ ea~~la\\ld~I eulfci1~i;!i S~r:~O;~~lO .dC'll~ ,ita lidali nel sen::o che :-0110fla di loro Cfll- I l'antotto città segnano da ap~·i~ r~~ac~!~ ~;f:~~a"~~f~~;i~fe ~ie~;~IYfps~:;}~! ;f~ I ~!J.,fumento: ~~1:0 pa::5ati Ua 02.52:: a thiara manifec:taiione di .::cc .ste;::.saos::ia _n1_~,,ci:UfJazione compir>:a di eenlinaia di n•r_,o ra.:sol11la libertà. L'autonomia po- rryi;:diaia. d_ 1 .}~_,oratori. O:~o,·~·up~zionepa.r– lilica non è t..:hcun mome:nto del di,·enirc ra~h eslte~l!'.,Jffia.~alar:i ri<ln1!1 J)Cl' QUf'i– ~o~iale, _ma è un mome~to in.alienabile ,~ita. ~r~~ 0 fi3'b1i Au.rnen ~o.dr >I_ c~sto d~lla po1chè e la preme::$a, d1 ogni ulteriore fa;:cista ! · anciC>dcli Italia 1mperial--,

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