la Libertà - anno I - n. 28 - 6 novembre 1927

= PERCHÈ Rilol'niamo sul processo 'di Savona. Un 9iorno non si. 1,Lcravigliermmo che l'abbia– mo definito storico. J)crdtè r,li storici dcl– l'~vven;rc da quello ravvisel'Onno i s111- tomi della riscoua liberatrice. Un ,wmo citi• si ha assistito Jrn finalme,uc p'otuto f11rci pcrvcnfrc 1m resoconto a11alilico. Diamo oggi la prima vortc; il (Jiuoco del– l'acc,{sa e la 1·1sposta degli intputoti e dei ,,.stimoni inter]lrcti dei fatti e delle cose. .1[ prossimo moncro la discttssionc. LA LIBERTA 6 NOVEMBRI': 1927 = LO STORICO PROCESSO DI SAVONA TURATI È FUGGITO D'ITALIA (Il resoconto analitico di uno che vi ha assistito) falto di una plebP anarchica una clas.~c consapevole, una classe che, sia pure at– tra,,crso p-Ji inevitabili antagonismi, si in– scriva progrc:;sivamenle nella vita della nai!:io11e ; vieino a lui_. imprigionai i. depor– la( 1. banditi, pro5:c-rtlti mlìmli compagni di fede. isolate di indi\'idui (1 di gruppi perchC "le rappresaglie ufflciali erano già ini– ziale contro le persone dell'opposizione cd Pra bene C\' ila.re doppioni mcres.ci~ ~i ». Tali rappre3aglie furono eosl bene m1z1ate e condotte a termine che nei primi giorni di novembre !'ii ebbero ben quatt rn mori i, quattro operai, cPnlinaia di feriti e di ba– stonati. ollre a circa cento tra studi cli avvocati, nbitazioni e n"gozi dcva<:.tali. Xrl corso della i~lruloria un testimone ha dichiaralo che qucsfo pnicolo non c:;i– sleva affatlo per !'on, Turati. Ora, non so che cosa \'Orrcbbero che io portaS!'ii comr> prm·a per documentare che effclti\'am~nt_e Filippo Turali correva un grav1c;c;i– mo pericolo re~lando a Milano. D'altra parie la difcs::1 ha a sua di..c;posìzionc un uote,·ole materiale documentabile. "Siccome credo che il Prr>:,idcntc del Tribunale abbia cancellato dalla Jisla del– la difesa due teslimoni, ,ttli on. Gonzale.,; e Caldara, che sono gli unici qualificati a testimoniare su queste circostanze, io in– voco dai poteri discrezionali del PrPsi– denle un ritorno su que...,la deliberazione. « i\li pare provalo che !'on. Turali a Milano nel no\'embre 1926 corrc\'a cffct– th·amente un gravissimo pericolo di ,·ila, nè si può diro che egli anebbc trovato altro,,o quella ~icurezz_a o quella pace che gli erano negate a '.\111.tnoperche la sua persona era troppo nota. ed anche special– mrnle perchè la sorveglianza della p_oli– zin flniva per ri\'elare sempre il suo rifu– gio. F, Lanto meno poi si può rilc!Jere chr QlUl!HlO il 'l'urpli emigrò in Corsie!'- foFse gia scompar_::o questo pericolo, co~1 grave ed immi11entc. 1( Perchè questo pericolo era in balla del caso e in relazione a<lavvenimenti impre– vedibili cd improvvii,i che nc!'suno _poteva Eapero quando polr>vano an·erarf1. Era. quindi natm·ale ~i pro\·wdr>~~r in lempo : uecessario, dO\'Croso da parlr> nostra,. so~ pratutto dopo la doloros:i, fatale esperu•n– za dr>ll'on. '.\taUeotli, di Amendola e di lan- l i (~~~~/ddng~t1i'\1;i 1 ~ 0 0'\10slro reato : l'aver sottratto da un pericolo gl'a\'e ed im– mincnfr> ;:il!a persona un cittadino i!lu– i::!re, come ron. Turati. nel non <wer ri– fluWlo ad un uomo come 'fura!i che era per mc, oltre che un cittnclino, di cui n\'e– vo grandissima ~lima. il compagno, rami– co il maec;tro illu:::trc. l'aiuto nelrore. del g~•~~~olfo~s~c;~·:;zei~l~ng;o~~ou c1\1iot~ ':~~~ lura fo!'se macchiato da un nuovo delilto. Xol 'ci siamo mantem,ti nei limiti della difesa giuri1ica. :\'on abbi.amo ucciso,_ non abbiamo rerito nei'isuno dei persecutori no– I i ed ignoti dell'on. Turati. Ci siamo limi– tai i a soltrarr~ fa presunta vittima ai suoi carnefici. ~razzini, morente, esule in Patria. Doman ... do ora se io potevo, dopo simile P!lempio, a cinquanta anni di distanza, ril1utare a Filippo Turati l'aiuto per sottrarsi ad un pericolo cosl grave ... Il periglioso salvataggio .\ domanda del Presidendc risponde: u Venni a Savona il 25 o il 26 novembre, non ricordo hMe, con un biglie!lo dell'av– \'OCato PerUni. Questi era stato bastonato il 2 novembre. tanto che gli fu rollo un o.~s~del ln:accio _des~ro e fu giudicato gua– ribile a '.\l1lano m circa du" mesi con una Jr>::-ionepermanente. Il Pertini dopo l':ig– f:fre,-swne si rifugiò in casa della madre, ~1't ~~'.}e~~b~~do/~1:1~ 11 etl eWì,t1!a ! i cr.a unpossibile yivere con lui. .Yenne a Milano e si presentò a me e mi disse òi cr>reargli !a\'oro perchè non a,·cva un sol– do in la3ca . .Allora io gli feci capire che noi a\'ev,1mo desiderio dl far_ e.,.patriare Turati, chiedendogli che mi aiutasse. Fu allora cho egli mi delle il biglietto per On Bove. AI Da Bo,·c dissi che si trattava di ~o!rnre 1a ,·ita di 'I'ul'ali pcrchè « se Turati resta '.\filano muore"· Di fronte a cio il povero Da Dove che non si occu ... pam di politica acconsentl immediata .. mente e si mise a mia dis-posizione. fioc;.:"Jli rncconta quindi tulli i minuH g~·11co\!~r~ ~~~~~lot_r~(t~~t\~~d~~~-!"ia~~i~\~~ malgrado uomo Tr>Uo:,. A proposito della parte nvula dal Da Bove nelle trattative afferma: :\"on mi risulta che il Da Bove nbbia avuto mediazione, ma che sollanto in ~r>guito gli s-arebbe stata dala la me– diazione d'uso. ffaltra parte se Da Bo\'e ha partecipalo alla nostra impresa. lo ba ~~~~~an~rp/:ciiènidJ:.i~-~a~w~el~~ir:: i~~~t!~ " Ci !-'i amo imbarcai i in ollo : Turali, io, Pnrri, Da Bovr>, O:x:ilia, Perlini, .\meglio e il presuoto Giacomo Oxilia. Dico pre– $;Unto perchè c·è un evidente scambio di persona. Quando in carcere vedemmo que– ~lo tizio chç era il fratello di Italo Qxilia, mollo ci meravigliammo cd uno di noi domandò all'awocato se non era il caso di chiedere un interrogatorio straordina– l'io 'l)Cr ."-piegare ciò. Quando ci siamo im– barcnl i. in g-rau segreto. di notte, di gran– di conver.,.azioni in ,·erità non se ne fecero. .\! rilorno ei rilro\'ammo ma il presunlo Giacomo Oxilia slava. sempre indietro. An– zi. su questa quec;tionc dPJ ritorno, questo tale sembrava che venisse in Corsica per r~r~fni pclr~~g;r,~'\ 0 reecl:!t~~o ~:!~~lgi ,~!~~:: emigral'C in Corsica appunto per queste ragioni e che inoltre, essendo pratico di motori, poteva darci una mano niu!aodo come motorista alroccorrenza. Fu l'Italo 0."tilia che quando Da Bove era ancora. in lratlntive con Spirito avanzò fin d'allora il desiderio di condurre con noi il fratello, sicchè quando alla sera salì con noi il presunto Giacomo, non ci passò nemmeno y;;s!'a 1 ~~!f~~~~ ~~ '5~ì;!!l~ .l'idea che non "Lo Spirito dal canto suo era ignaro cli tutto : noi del resto, non avcvnmo detto nulla a nei:suno, neppure alla flglioccin di '!'urati, neppure al nipote di 'furnli, nep– pure alla cameriera, neppure ad Albrni ùe!la 1mrtenza, e mai più saremmo :mdati a raccontarlo allo Spirito, il quale, certo, so ave,:se saputo delJa nostra mlenzione, non avrebbe dnlo il motoscafo. quand'.in– chn non avrebbe fotto qualchecosn di piùu. Hosselli chiude la sua lunga deposizione scngionnudo completnmente il motorista ,\meglio ohe ignorava il preciso scopo del ~1:~ft~e fhe r~~,~~~~~l;~\!f~ 1 d~f1~~~~~~ vennero sopportate da Turnfi, che pure si lronwa in condizioni flnnnziarie tutL'altro che brillanti~ Da Bove e Albini li Presidente procedo qumdi all'in– terrogatorio di Da J3ove. Da Bove afferma che lo Spirito non ebbe ingerenza .ilcuna nelle finalttà dell'impresa eho gli venne1'0 accuratamente celate, e co~l pul'c l'Ameglio che venne coinvolto ~;~tl1~Ì~i;~~~ttK~/~~l~h~u:gfi 1 '?~t;~~~:1ai bt ~: fede credeva di esplicare per una inno– cente partita di pesca. Esclude in modo perentorio che l'Oxilia G incorno abbia pre– so parte alla SJ?8dizione. :'\arra dellagliafamente le fasi della dop .. pia tra\'ersata ed afferma che fu il capi– tano di lungo corso lt..'\lo Oxilia a trac– ciare la rolla. Da Bovo conclude dicendo di assumersi, come i due principali impu– tati, la piena responsabilità dei suoi atti. Gli imputati minori Albini dichiara di esser sl.ito lieto di offrire nella sua modesta casella di cam– pngnn o!ìpitalilà a Filippo Turati, perchè ìl suo vecchio amico vi trovasse riposo e tranquillità. c1~'c1~ 0 rl,bf~f 1~ cftt~~~e~1~nt3i ~p:fr~~ che venne poi attuato. lo ~ono colpevole di aver dato o!!pitalltà - doverosa per me - a.d un uomo del carattere inlegerrimo e dcll'allczzn. morale e inlclletlualc di Fi .. lippo Turati n. Ameglia Emilio, molorista del1'(10riensu dichiara di avere l;'Rl'Lecipnto a quelJa che credr>va una semplice partita di pesca die– l~o l'esplicito as5:enso dell'industriale Spi– rito, alle cui dipendenze lavorava. Sol. lanto i1.1 _alto mare seppe dai componenti la comitiva quale era lo .scopo effettivo del via$gio. JUgella quindi ogni accusa a suo carico, Spirito Francesco ~i protesta fascista dçt! 1921 e rileva l'assurdo della sua posì– zwne ul!unle. In SOilanza dichiara di aver dnln in prO\'n il motoscafo Hl Da Bovo col quale era in ll'altnlive di venclila. Nega di :1\'r>rc. !nni ~vuto sentore (!r!J'impresn. Ox11ta Giacomo si prote~ta innocente nffermauclo <li non sa.pero nulla di nulla. Ric_orcla i diver.:>ialibi presentali in istrut. loria. (Daremo il rcsfo nel prossimo numero.) PERFARQUATTRINI

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