la Libertà - anno I - n. 17 - 21 agosto 1927

=2 lismo non è nata che piU lardi, q:uancll)al– fa polizia Ei presentò ropportumtà di so- =e c:! 0 ~!v:doo~~t~r~n ~c J~ di morte. Bisogna tener conto del faUo che Sa.eco e Yanzelli erano mollo conoj(;iuli nello Stato di llassacbuttes per li:-loro idee anarchiche e che, al momento del loro arN';:lo. ~ra in cor::;ouna vera e propria caccia all"anarchi– eo. ciò che dava lu.o;:o ad ingiu.slaie che !iDllevarono la indignazione della opinione pubblica inf'!mat.ionale. Un'accusa di Riaristi contro il Dioartimento della Giustizia CO~~;~ i'r l!:te~rj~f,~cL~~~~i~: 'u U: Mitcbell Palmer. steso con narticolare compelenz.a da una Giuria di dodici tra i principali f!'lurbli del Foro e dell'Ateneo americani. E' un documr>nto rivolto al po- r~o~f{1e:~n .C ! 1:~re:al~e1,:;;:;:i~~ ai più. HC'J'i principi della 110,tra libeTtà co,titu;;ionale • e contiene sei capi d'ac– cusa - corroborali da lrcntuna pezze giu: slificative - contro il Diparltmcnlo d1 Giustizia. Capo Primo. - Punizioni arbitrarie e crude!~ in ·violaziono dell'Ottavo F.men~a– ml'nto alla Costituzione Americana, cioè torture del • third degrce •· CoP<JSecondo. - Arresti arbitrari, in \.·ioluiono del Quarto Eme.11.damPnto alla Cosliluzione. & cioè rel.ale in riunioni pubbliche~ Capo Ter:.o. - Perquisizioni e sequestri in violazione del Quarto Emendamento al– la Coslit.uzione. ,-~f:ri~ 1 1~· ;;~:~~~~ ~:r!~~~i cl!; =i~a c:~;!~f()~: d?~f=n~~,~~e:= pil'rO arresti in massa. Capo Qainto. - Costrizione falla a per– sone di deJ?()JTecontro sb sf.es .;e, in v1ola-– %ione del Quinto Emendamento alta Co:s– jjluzione. w Cos:ilAil:rney ~:::e~l:u~rit!efl~~~ St'ialacquo, ad opero di Juf, del pubblico danaro collo scendere EUI terreno della propllg8nda. invece di limitarsi a!lo sue funzioni di consigliare il govern4?H!lo~no ai problemi di diritto e a persegmro I vio– latori delle Jeygi federali. Andrea Salsedo fa ucruo in carcere? ,u-;.~'fToo~a qu~~oca:1~~ fui:~~ L"uno e l'allro erano legali da mol_lian– ni a Galleani e a Cronaca Sovoer1_tt1~ - della quale erano slali anche operai tipo– grafi _ da amicizia ed affetto. Furono ~e- ~•gt~stln ~~c~1~ 0 s:~!~~- 1 ~J!i~ 1 di un edUltio io Park Row, mterrogah e sol- ~?E!r~ia f~n~l1~~f.a'; r:r'nc~nr:s~ ~~i~ =~~J.9~~•11!1 ~1:~1d~; wa cella di tortura al u• pia.no. rul mar- ei1~ect~cit~u;i i~:ru:·quello di Sal- '4r 'ignor Louia F. Post dedica _un ~pi– loto di un suo libro a questo e~S()(J10da H:!.°t!:.ris~ f·Ò 0 n:~\i~a d\ s!'isel,~{g~ conclude COo queste parole. cbe, ~se1:do .scrilte da un membro .del governo dt "J~– !OD sotto cui avvenne l'omicidio, acqu1- sta.infoa:-!~coalar~~iL~!:~éidionon c'è nulla di chiaro, eccetto che Salsedo era illegal– mente prigioniero. • Per ~anto il J?Ubblicoamericano fO!!e pnYCU~ contro 1 • SOV' 1 ersir • dalla cam– P~ imziata fin ~I tempo. deUa. guerra ~l=~c!:e c:fuf~n~e~ee:a:r!°ent !~ JUJlice, la fine tragica di Andrea Satsedo co=r:aJ;?;::c~~~~f,~f i:rie jp~-~li:,~ reato insieme a quello di Elia e il mistero di cui restavano circondali, ave,,-ano su– i.citala molta apprensione. Onde _a B~ston il 25 aprile VanzeUi era stato m~i~to di recarsi a New York per ,:ede!'Od1 t:,bm .. rire il mi&Leroe di rendersi u~1le agh ar-: restati. Di ritorno H 2 magg:10,Vanzell1 ri(erl ad una nuov:i riuniono tenuta ad EasL Boston il risultalo del suo viaggio_. _li ., m~o i giorna~orta,-ano la. nolma ~::~o:ic=,~j aSaEtau:·b~n~ «:3~ 1 ~1!; esaminare insieme la s1tuaz100&e ms1em~ f! ='-:T ~:i~~rilp~~ ~~~ J,rovarono pure Riccardo Orcian_i._ __ Decisero di eon"ocare un commo 01pro– {esta da tenersi a Brocktoo il 9 mag&io, iv cui Vanzet.li avrebbe parlalo. Comp1la.– rono il manifesto annunciante quel comi– zio o Sacto s'incaricò di curarne la !lampa. ~j~ rl~~ob1:e ~fa,ii:b=ne ps~ ~::~ pEii'i;u/=r~~ in 8 ~~o cbs~c~~ te,·aoo essere scoperte ~la polif:ia, spe– cie nelle perquisidoni che sarebbero ·st3te fatU.. all'annuncio del comizio. E furono arrestati 1a sera. . Ora : la eiUà di Brockton di.3taself.e.mi – glia da Bridge"Waterdove avvenne il faUo ~~:B~~~e d~~-~9 J~~c~ ~~,~~a P~ ~~~el di 1 ~p::l 1 ~~X~ii~:~lt.: t~bdi \r~~ ~-~~ 0 n~:.1,~r~f~c~;t Bridgewater e in quelle di Soulh BraJD– tr~. si che nell'uditorio Vanzetti ayreb~e t'"Ovato indubbiamente qualche te.shmomo ceolare di queUe due aggregsioni. . . fn ~ condizioni : è egli possibile 't:u:e i!=~ f"~5;:b;t~~t! 01:S:0C:~ h rischio di presentarsi ad un pubb_hco comizio do,·e a\Tcbbe potuto essere r?co– noaciulò t lnJerro/latori e confronti nel!ativi Tutte le ciroos!anu raccolte nell'istrut- ~~ ;ge~ if~ig~:~1!r~!i ~~ra~ Sacco e VanzeUi non furono coos1derall dalla poJizia che .C'?meslr~n}eri_(aliens} _d! (,ubbia fede pohhca. am1c1 d1 anarchi~1 (Jeportat.i o in via di eEsere deportati, ag:1- tanti1i in fa:\"Oredi anarchici, forse anar– chici essi stessi e come tali meritevoli di f$pulsiooe. Nulla esiste allo stato . de:;li atti che autorizzi a !!Upporr&che 1aot.o– rHà stalale o federale nd~::;e in loro i brobabill aut.ori dei micfatti di South r~t::, 0 af 1 !!~~l!~~~no dal loro ar- re.::to si fece foro comprendere di essere rfr?J~~l:i e Plf~!ff~:1a~nr~~~li1U di ai ~~~f:Sle~aari~~~\~~adr 'do~~= testimoni di quei falli che riconoscessero in loro i banditi che operarono in quei giorni e in quei luo~hi. Questi confronti durarono parecchi giorni e furono. labo– rro-...i E' norma costante di procedura presso tutti i paesi cl\•ili - America inclusa - (!; fare code~ti confronti ponendo il pre-: reo.Lo colpevole tra o~ certo n_umero d1 peraone piU o m_enor1spoD4enli aUe de-: scrizioni dei tes:tunon1, e chiamare questi a· indicare tra il gruppo colui che riten- go~~:dl sf~~r~-iò a fare a Broc - ton. per l'ident.itlcaiione di_Sacooe di \al!- 1:ettL Ma non si ~tè continuare. La poh- 1ia ave\'"&me!SO :Sicola Sacro tra una deci– na di persone, fra le.quali akuni poliziotti i~!>~':53 Ìd~~f~~n;,~~~ ~.! fino, addit-ò alle autorità. non Saceo, ma ùn polirioll<> ! Allora si rinchiuse ciascunc. degli Im– putali in una cella da solo, o si condussero i testi uno alla volta, a compiere l'identi– ficazione. lla anche con questo metodo mol~i l~ Flimoni richiesti sa riconosces<::eronei pri– gionieri due dei banditi, ri,:pondevano con un • .Yo • dccish·o ; altri si dimostra– rono confusi e incerti; nes:runo polè fare una po~iti\·a identificazione malgrado i poliziotti aiulas..,ero a sollec1Laria con c;ua!che trucco scenic-0. Se un testimone diceva di aver ,~isto un bandito con i capelli arruffali, allora ~ po– liziotti si affreU.avano ad arruffa.re 1 ca• peJli aH'arrestato : Se diceva di a1·er vi– sto un bandito con un berretto calato su– gli occhi, o impu~ a.re _un!e,·oh,:.er a _b~ ~~an:~:oin ~~:euf~r:~:1gm• ~fi'aht~°st~ dei detenuti o li facevano prendere la po– sizione descritta dal te,:limone. Sicuri della Joro innocenza, gli arre.stati i! ~~~i~ngh: ~ ~~~1!o~e~= 3 ta~~ loro liberazione. Tutto cib avveni,•a però !Wf~r: ;~~l~~;,~n:.C~11~~~t.lia~1J~ ~~t otenz.a legale. Con questo metodo i~concepibi_ledi_iden– liflcazione qua!.tro o cmque testunom pas– sarono dalla incertezza alla probabilità. Il processo di Plymouth l1 delitto del quale Barlolomoo V:mzelli era acci.:..sato.era ratte.alato compiuto a 1:sridgcwater il 2.\ dicembro 1919 ed era di competenz.a delle Assisi di Plymoulb. li g,udico Websler T~ayer d(?ma1;1db ~i es5ere nominato a presiedere 11 d1batll– n.enlo. Egli è un carattere cupo e mollo W"'.bizio.:--0 ; aspirava ad es.sere giudice del- :f ~::~:uir~~g~~o u~a~c!:~~~ro~~ al quale si faceva tanto scalpore a,-rebbe rotulo sen;re ai suoi <:copi. Frederick Katzman, Dislrict. AUorney òt!Ue contee di Plymouth e di Norlolk, oo,·e,·a sostenere l'accusa. L"uno e !"altro sono da roosiderani i~oe ~~;8~~ de!1:Y~iclftt~he~~f tendersi da loro Pa più pronunciata osti– hlà. Yanzelti e i suoi amici, sicuri dell'in- IC PRES/DE.VTB FULLER nocenza dell'imputalo, non si curarono ~;}:~~:i1~•!0~~: ~ 0 S:11~1ifl~~e?! l'avv, Vabey al quale era stata affidata la dife!a. L'avv. YaheY non corrispose alla fidu– cia che in lui era stala riposta. F.gli lradi gli inlel 'es.si del ruo clienle e ,,. Mi dob– biamo al ,uo tradimento - seri.ve Van– tetti nelle sue memorie - a fatt6 che la JTiia difeso comistette ucltuicamente nel mio formid4biù alibi•· li processo di Plymoutb incominciò il ~J~f:dlt~~~t<tt 4!'ii~~; ~~=:~ fi 1 ~ri!: ~lU1:t:e!ia1~'fi~i~:ltsd!? ~1:.= mer a spegnere reco dell'omicidio di Sat– sedo, era più che mai accanita nella sua campagna contro i sovversivi. Yanz.etli non pote,-a uscire libero dalle Assisi di Plymouth dove il pubblico ac– cusatore Frederick Kawnan e il _presi– dente W ebster Tbayer erano clienl1, me– dio : creature della PlymouLb Cordage Company e do,·e persino in se.no a lla giu– ria furono ammessi fumionari della. Cor– dage. li processo di Plymoulb, affrettalo lo L'avt:'. BJLL. difensore di Sacco e Van--eftt auelle condizioni calcolale appunto a oon– s.·eguire una con.danna, fu un vero e pro- pr}y f~nf~~~ 0 ia giuria di Plym~uth -~ un verdetto di condanna e li gmdtce Wcb.Eler Thayer polè pronunciare, il 16 agO!lo, la sentenza con cui Bartolomeo \ anzetli, innocente. era condannato a quindici anni di lavori forzati. . . di• i 1 rr;;:;~r di_!IYha 0 u~J~ 1 \1 d~:~~ f.'raokfurter - è semolicemente una fase dell"affare di Ded.bam. -. Infatti come si sarebbe potuto presen– Lare Yanzetti come un a~asi>iD4? ai giurali di Dedbam, senza un testunoou~ a soste– nere l'accusa, !& non con la cattiva racco– mandazione di una precedente condanna ? Infatti avanti la condanna di Plymoul.b r..on era mai stata ventilata J"ipole3i che \ anzeLli sarebbe stato accusalo, insieme a Sacto, pel delitto di South _Br?,intre~. Sacco e Vanze!ti furono msieme impu– tali formalmente del delitto di Sriu(h Braintrea all'udienz.a preliminare del 28 sntembre i 92ct. Il processo di Dedham I duo imputali comp~rvero dinanzi. ai ,2iurati del!~ Co~tea d! ~or~olk tra .W: m- :~io8fffJ;~ ti 1 p~el"'~ ~~r:~~ ~u1~ mane e si chirae il H luglto 192!, con un verdello di assa::.sinio premeditato, com– portante la pe~ capitale. Il riassunto d1 quel proceEO è stato !al– t.o con competenza o con fedelta dal Prof. E"ranckfurler e noi non faremo che .ri:is– sumPr)o con altrettanta fedellà. Quanto al d'l!litto, ci lroYiamo dinanz1 ::1on~ E~ccfs~n~~\ep;::~tfre~ ~~: rardelli non è stata discussa al processo. Si trattava di stabilire l'identità degli 3.S– sa.s.sìni.Erano Sacco e Vaw:etti due degli a&alitori di Parmenler e Berardelli, op– pure non lo erano ? Su questo ~roblema !i concentrò una ro~~t, d~~e~l~t;;u:~r;~~~l~~lrm:O~~ mentre novanlano,~e te~timoni deposero in fasore degli imputati. se~ondo l'accu~a Sacco era queg_li che a,·e,·a snarato, mentre \"anzeU1, r,maslo ::,t;:ll'auto·m1~il~, a rliciJ nel complot- LA. MOGUE E IL FJGUO DI S.4CCO t.o da cui risu.ll.ò l'assassinio. Alcuni testi- ~~~~ra~ur~ t~~~ti'a e::i:i J!t 15 aprile, aff'ermando di riconoscere in Sacco l'uomo che ave,-a sparato sul Be- ~1i~1io::iotiil!vt"!~~~~~t:ff~~ nianz.e di periti balistici (il cui carattere costituisce alla luce di susseguenti risul- ~o ~~\~~~ P~ai~r'w:~~~ ~ una delle quattro palloLtole estratte dal corpo di Berardelll e Ja rivoltella C.Olt. au– tomatica, sequestrata a Sacco al momento del suo arresto. Quanto a Vaoz.eUi, l'accusa volle dimo– strare la sua presenza sull'automobile degli assassini. inoltre, 10 Stato presentò la eondoCla 1!~~~~P:~~ f;rb~e i~1!Jero:f ~~~~~ dell'arresto, come un~allra prova di iden– UOcazlone. comecebè tale condotta rive– lava in loro la • consapevolezza della colpa». Due alibi schiaccianti c!eft~~ alt~f°f~tf~o~ft~i1ti oc~lar~ r:umero alquanto maggiore ed in posizione altreLtanto favorevole ad o53ervare rag– gressioae, i quali affermarono che gli im– putati ~on ereoo tra i banchli. La l?ro t~– stimomanza fu confermata da alln testi– moni che dimostrarono la presenza di Sac– co e di "ç'anzetti m luo~h1 diversa al mo– mento del delitto. Altri testimoni ancora c;onYalidarono la dicbiaraz.iooe di Sacco il <;Uale disse essere slat.o a Boston il 15 ~rile per procurarsi il passaporto per tornare in ltaJia,. dove, da poco tempo, era morta sua madre. La verità di questa di– c.hiarazione fu convalidata da un funzio– na.rio del Consolato Italiano di Boston. il quale depose aver Sacco visitato il Con– solato ad un'ora che gli rendeva matena_l– ~e5o~(bm~~i~di tron.rsi tra i banditi Vanzet.li dichiarò di avere il 15 aprile aUeso al suo lavoro abituale di venditore ND.bulantedi pesce e la sua dichiarazione fu corroborala da un certo numero di te– sl.imoni ch'erano stati suoi an·e.ntori quel giorno. Questo bre,·e riassunt_o basta a m~ltere in evidenza che lutto 11 proees...~ riposa st.lla credibilità delle testimonianze che p-ongono Sacco e Vam:etti a South Brain– trea il 15 aprile. Ora quelle prove non ressero uo istante solo. L'alibi di Vanzetli fu schiacciante. 'Trent.un testimoni oculari furono assoluti y,_e)l'escludereche Yanzeu.i fosso sull'au– tomobile. Tredici testimoni pro\"a.I'OOO che Yanz.etli er& d Plymouth a smerciare pe– sce il giorno del delitto, o corrobora.roco tali tes:timonianze. Si è già detto che a favore di Sacco depose lo stesso console italiano. Xon sospetto. La condanna li U luglio 1921 fu pronunciato il ver– detto di condanna. E!.so fu stravpa.to dal giu~ice Tbayer, ecci_~do_ Je_.p~s.1on1 scio– viniste e conservatr1c1 dei pud1c1. Tuili i tentativi successivi per ottenere la re,,isione riu.soirono vani. lla Sacco e VameUi se non trovarono dei giudici, trovarono degli amici e dei difen– sori in tuUo il mondo. Quesli lottano ancora per strappare alla morte i due innocenti! ... ------ -- . - - --- . .. - ..... - ---- ... ------ ·· - ----. •-•. ------ .. TRIBUNALI DEL REGIME Cinque ecdui..,.tici al confino deW:~~~i ~~noulin~i~~~~~~r::t!t e inviali al contino per periodi varianti da uno a qua.Uro an.ni . :Essi sono : moll!. Sdi.siui, areipreta di Gemona, di 72 anni ; mons. Gori, caClOnico di Udine ; l'abate De Gasperi, arciprete di Taroeoto ; mons. Con– cina, parroco di Praia di Pordenone e lo abate Colin, arciprete di Spilimbe.rgo. JJ mott\•o del prowedimenlo? L'&lleg– giamento antifascista dei p?'eJali. Successivamente è .stato annumlaLo che ì cinque pre~i banno ottenuto di essere Lenttli a. oonflno nella toro diocesi~ li comunicato ufftciaJe li chiama • poli– ticanLi • - e niente aJlro. La ,tompa ital.iana. ha folJo lilcmio in– torno a quello foUo, in 1è _e per ,è non più gra:r;e di tutti i fatti consimili, ma i.mpo,-tante in quanto mette in e.teme, an-– cora UM t:oUa i rapporti tra il Vaticano e il Governo fa,t:i8ta. Ne hmmo parlato in– vece i giornali francesi ed ingle&i, mo– rtrandori iorpreai di quanto è a.ccaduto, come ,e ogni gic'fTW, in Italia, la Commi.t– ,ione per ~ a,1e~ioni al confino non inviasse alle i,où: penoru: ree di non agire dt:f ::Ì J':,;":,.°:oe 1~':1cl~tP. og{i ar_- ll prut19edim.ento che colpilce i cinque eccleriastici ha importan;a. dtcet"amo, per ciò che riguarda i rapporU tra Cltie1a. e 13:ci:1:°~tfeo:t';::::;o 1,za1:::i,t}l!ril:it~~ demagogico, il fcucinno è arrit:al() a pre- 1entarsi come protettore e difens<trd ad oltran:a della religione. Il perchè è chiaro. Occorrendo abbatltre iL partilo popolare, bilognar:a colpirlo alle radici, -non.bastava dilJ,ruggenie L'impalcalKTO politica., urge– va separare nettamente queUo eh.e era fon– damento religioso da qvanto ero mmtife– sta=ione politica o economica. Distruggere le Unioni del lar:oro come li erano d,i... strutte le Camere del lavoro, bruciare i circoli cattolici come si erano bruciate le se•ioni 1ocial.Ule; impadronirsi deUe ban-– che popolari come si erano prese le ba.n- 1~~ ;:~~·n':d:":U.:~~i:rlt"fla",&:;.. m.e alla ba.re della orgàni:.a=ione popolare c'ero il prete, bilognava impedire a quuto qualria$i a.:ione facendo intert1enire con– tro il bano clerc, le alte au.torità eccle.1ia- 1tich1J, e1pre11Uine ura tùl cOJUervatori– nno cattolico che aveva IUbito o favorito !~~~~ 0 ch:': =ae 1:'m~"1~: lur,po come una degenera--Ume ver10 una. dem.ocra=ia rurale tenuta li!]ia al clero solo dal vincolo religiDlo. ma rir,enàieante diritfi che la ponevano iu un terreno pe– ricolo10 1civolanJe ver10 la lotta di cùi11e. Per avere con 1è l'altq clero ~ la Curia, ù fa1cinn.o ricorse a t:ari provvedima1ti : ripJ'Utitw del. Crocefi110 nelle OJLle 1co-– lastiche e giudi:.iarie, obbligalorietà del– rimeqna:mento religiow, ountfflto d'!Ue congrue pa,.,-occhiali, ecc. Con ciò il fa- 3ci,mo 1pera1:o, e spera ancoro, di aver vinto la partiJa. IA ChiJJsa retta da un pontefice fiic,fa.rcista, da un collegio car– dinaluio i cui companenti sono in mtJJJ- IJl:~:tJa:~u~~;~ic~ f>'!~a~n;;:~r:; avere con sé la manima orvan~•a=ione .&pirilual.e intema:.itmole. Rae,1011 per cui, ad un certo momento, Muuolini ,i è per– meuo di altcggiar1i a generoso nei con.– fronti d'!L cardinale. se9retario di Stato quando, contro di qu.e.&ti, la stampa fa.&t:i.– stn h.a cc,ndotto una campagna determinata doU'alte(JgitJmento non favorecolc al fa– sci.&mo del cardinal. Ga,poni. .lla il fascismo si inganna ,e credi' di aver con sè il bano clero e/te, già abllata– to a dominare nelle campagne, non vuol 1ottomettere la propri.a autorità a quella dei piccoli gerarchi del fa,cirn11Je li rende 1ol.idole coUe nuu.&epopolari, vittime della violen:a faat:i.sta quanto le mai,e socia– lilte. IL fn'C.~dim.ento preso contro i cin- !f: 1/:~'::i l"=i!cian ::C"lf:J;~e7i cqo~; 11t0Ureallre del Veneto, è ,tota una delle roccheforti del clericalismo dell'antequer- ~'tè,.~e~J::~°c::rJ~::f~!:fo~c;r;i~o~ f:!:~ timcnti atitifascisti. Quale alln:ità .n:oi– gen~o i cinque 11uovi co11firloti non 1 i 1a dt preciso, ma il {alto chr )}rima del provn•dimnito era m cono una inchiella ordin1Jta dal \"aticano. meu, in cliiaro un altro OJf,l!Jtodella fotta di questi f.lJIJ>Oli– tori d/tl fascismo che hann" o coml,attf're pubblicam,.nte il fifoftuci.rmo_ o L'acqu~e– scen:a d"flli alti prelati. L'mclde,ta 111- fatti era .&t(ltaaffidala a mo,u. L<,nglrin, uscot"O di Tret:iso. Per quale motiuo ,~ t prefoti contro i quali cua si svolgevo app11rle11ev11Malla diocesi di Utline f E perchè ,r. li doveva affidare 11dallro capo di dioce1i, non t ,tata affidato al cardinale verno che non poteva non e11e-re al. cor– rente della incltie1ta, ha creduto di ordi– nare U fn'OVvedimenlo del co11fino, W ha {alto certamenJe in -vitto deU'eiito dcU'i.n– chi.e1ta della, e/te lo avrebbe posto in conduione a'i di.lculere col Vaticano 1ui fotti c~ avevano formato ogoetto àeU'in– chielta e che evidentemente non. erano 1oltanto di natura religiosa. L·O:.Sentatore Romano, dando notisia d.el provvedimento, deplma eh.e L'arcive1covo di Udine non ria -intervenuto come gl.t fa– ceva obbligo U. diritto canonico, pre110 le autoriJ;à poli.tioh.e. Evidentemente iL gior– nale cattolico dimentica. che l'aUeggiamen-– to della San.la Sede è italo sempre di ac– quie1cema. ver.&o le gerarchie fascUte e quindi ,wa tale da autoru.are l'arcive– icovo ad alcun. passo, tanto più qiwndo $Ullo stello giornale rommw .&iplW Leg– gere L'e,olta;wqe del • 1acrifido • del Ja- !~~a c~:':t\/:;;}i/ 1 a!~f~:'1c,liit , ...... Da tM tto cii>dtwrebbe bal:ar c1'.iara per iL Vaticano, la prova eh~ il fa1t:i.1mo, re– gi.me totalitario, 1&0n può con1entire uppo• sUioni di sorta. Pronto a tutte le conces– sioni formali, che gli ,ervano a crearli ~li t:ff:::.i! ~i!t;:;:,!:i ioc=~ ':1 vescovi pre.(eruiano alle cerimonie fa1ci- 1te, i parroci continuino l'opera di oppo– si:ione ira I.e 11UU.t:e di cui hanno CIVG, e pertanto li manda al confino. Questa è.la eontintuuione Logica della polilica ditta– toriale liberticida. del fa,cinno che li ~ sertito 1;ia via di gruppi e di partiti per combaUere quelli che gli re1Utevano, ,al– vo 1ba:ra:.:arsene quando queUi piU nc;n gli occorret:ano. Gtacchè la dittatura nc,n pl.W tollerare alleati che transitoriamente, questi. poi debbo,w diventare nbordinati. L'Os.serval.ore Romano questo det:c ,a– pere. Non protesti, quindi, specie se det·e elevare la .-ua voc,: 10Lo per gli antifascisti toga.ti . Uno ad U.JIQ tocca a tutti. E' il pro– gramma. del fascismo. .Yoi non proteitiamo per--i nuovi confi– nati piU che per gli altri; ma constatiamo che que,te re,pre11ioni .10110 la riprova dd– la debole;:a del fa,cismo. Il metodo del terrore non è mai stato u.n puntello per ne11uno, tonJo meno lo è per U fa,cilmo. L'acciaore d'un lasciata condannata al confino PL~·t.A. - In prefettura si è riuoila !f on~~1~~~ :~;~~aJ:irae~~~~:; di P. S. La CommiMione ba esaminalo il caso di Anacleto Lusardi, soprannominato lu,erta, ~fs1ot:d!lòt~i~n~J~~\~ta~~=ti i·~;: venuta nei pressi di Piacenza nel giugno del 1922. li proee530 si è discu530 nel novembre ~ ~:: !1/,1: ~~a est~go an!i~ ~i:::~; ~;~f~ ~\=~b~ 0 P~~Ì~e '1ftnlo~~ dono di anni 8 e mB!1 3 per .amnistia ed indulto. Ora in bare all'articolo 181 della legge sulla P. S., il Lusardi -è stalo con– dannalo al eonflno per 5 annL Due sovversivi arredati a Mongrando B1SLI.A. - I carabinieri di Mongrando, nelle indagini per scoprire la banda la– dresca che aveva operalo nella regione. sco~ero nel domicilio del SOV\~rsi\·o Raimondo Domenico di Giuseppe, d'anni 25, falegname, alcuni opuscoli di carattere "anlinaziooaJe •· Il Raimondo veniva per– ciò tratto in arresto e sottop-0'"-toa inter– rogatorio. In successive indagini i carabi– nieri riuscivano a trarre Jn arre.;LO un altro sovvereh·o, il laUoniere Felono Ma– rio di Grato, d'anni 28, da Torauo, e se– questrare opu:-eoli e materiale soV\·er.sivo. I due arre!-=lnlisono stati tradotti allP:car– ceri di Biella Piazzo e deferiti al Tribu– nale speciale per la difesa dello Stato. L'anlll8Ìnio di Spartaco Stagnetti deportato a U~tica Spartaco Slagnetli, siodacalisla-anar– chico, organizzatore dei ferro-tramvieri, notis3imo in Italia, è stalo ucciso a Lstica, do\'e era dPportato. Le notizif' confuse della stampa fasci– sta aggiungono che fu ucciso dai suoi compagni di confino. Chi ricorda Jr- no~tre pubblicazioni c:ul– la vita dei coalli, <.:a cbP ciò è impossibile. Chi ricorda riò c-he la Libertà ha potuto dare nel memoriale con cui GiUErppe .'llas– serenti denunzia,·a alle autoriU i metodi infami di provocazione e di rrprc.S..;ione t?Sel"f'"ilali <laidia21.1zzini fasci!ti sui Poveri coatti, non pub avere nessun dubbio. Sparisco SL1:.mell i è stl'.ilo ueci"o nel domicilio coatto dagli aguzzini di custo– dia. Lafcmtaiw, patriarca di \-"ene:fo, capo dJ?i Tu hai pagato l'abbonamento ? f!t~~~~iv~~1a'moLa,rf:P~~tl~'a~t!u~~~t! T'immagini dunque che la Li- menl'> ,Jt>gl~alfi prelflti nominati: lnfotli berta viva di sovvenzioni segrete? m'>11• .. R1.1H1 e a_ cardir~aL~Laf<mlame 1r.,n_ 1, Oggi stesso fa il tuo dovere e ; 01 ~::::;,,J 1 ~!rJ~=~~to": 0 El·.,/'it't~~ I manda l'abbonamento. 21 AGOSTO 1927 La politica finanziaria fascista DAL DISCORSO DI PESARO AD OGGI Il sogno neroniano del duce Se Yi è un periodo ricco di. in.segna~enli ::or~,t~t rees:~~i~/~~~r~ ::: riodo sono decisive per ~iso!l~\-a:recontro gli a,·veT:;ari tutte le pregiudu1ali : morale, economica, siDdacalo e politica. Occorro però saper penetrare netriolima. 1_?Ssenza r:~~~~iiasc;g:l,!~~ t~:r~tf truw:r:a v: spressione del f~oi~mo ed es.=:_a. sola basta - come abbiamo altra ,·olla dimostrato - a dare idea del caos che regna nella vita sociale italiana. C.Onquota 90 comincia la tragedia della dittatura solitaria e dispo– tiea che tutto corrompo con smania tota– litaria. Il discorso di Pesaro che a\'Tebbe dovuto essere la e!-=pressione di una neces– sità economica, per llussolini è di\-eouto una specie di sogno neroniar.o. E l'Italia qfftciale ha tronto con quota 90, col con– fino, col comitato d'azione per i prezzi e con i lunghi memoriali, un terreno di tran– sizione oon la morale rivalut.az.ionista del duce e su questo intende ricostruire le nuove fortune d1talia. S'inganna percbè la la gra,·e situazione italiana non può es– sere medicala e guarita da giuochi sce– nici. Dall'inflazione indumiale alla rivalutazione Dal 1922 al 1926 si è svolto un intero ciclo economico earatleriuato da11a infia– z:ione indlistriale. Yoluto dal governo fa– scista. che leneu al guinzaglio le organiz– zazioni politiche e sindacali avverse ad una tale poHlica, l'inflazionismo ha accon– sentito un enorme assorbimento del ri– sparmio recente o futuro da parte dell'in– dustria (15 miliardi circa per le sole so- ~~~vi3::oru~~). o~Peacoft~l~~ate:1:i\ngroil largo impiego del risparmio in immobiliz- ~:0fJ~3:\v9~=~1~!';ra~~N~~~~!o--; nonostante gli sbalzi saltuari dei cambi, la vita economica italiana si era andata adeguando ad un valore della lira corri- ~~~:ni!:1 :i~o asaft1 r:~~fei a o~~ lini di procedere ad una rh·atutazione alla pari. La catastrofe si delineò immediata, perchè è nolo che, la conseguenza imme– diata di ognf rlvalulaz:ione, è il ribasso dei preu.i e, soprattutto, la conlrazione della produzione e del consumo ; quindi H pro– dUNi di una crisi industriale e commercia- i0 ffW:Pt~ù d~f;arfv~(~i~~~~bb~: la lire a 120 o a 125 signiftca,-a dar luogo ad una crisi dj risanamento. Stabilizzare la 1ire ad un livello più basso - a 90 o, come voleva il duce, a quote minori - ha significato determinare una crisi di \'Cro f n ~~fit si~r~~,t::3{~tf°éd !U~t Contrazione degli aHari e diminazione dei salari Egli vuole pertanto che lutti i rapporti economici del paese si adaUino rapidamen– le alla quota stabilila. Pio sogno anche rer~~~c~~ :::s~~~lt~!Jn:°!~ta~ rivahlta.ziono monetaria eccessh•a produce un rib&s30 dei prezzi, produce anche una contrazione di affari e di consumo che reagisce sui prez.t.i. Intanto i salariati ::t1 ls~imdu:nd~!~,!"~~~l:à ~f:tf~~ lati nel doloroso baratro della disoccupa– zione, lavorano con turni ridotti guada– gnando 1a metà mentre sono costretti a subir& anche la riduzione del 20 per cento operata sul sala.rio della giornata lavorati– va. La situaiione degli impiegati ai quali sono stati ridotti sensibilmente f.Ji sti- ~i:}i. nf>~altr:ie;:rtf~ :b~~:~ \idest~ mostri statisticamente che il costo della vila deve ribassare (la statistica in que– stione è di quelle falle allo scopo di poter ::re!c d~N°!fl:!~~) a {~~~~~ 0 f Jf~ seulibile che il costo della ,·ita non può diminuire percbè essendosi Stabilili i sem- f!~ ~~:rti ::'t~~~cia d!t~=:~¾ri~~ minor numero di affari ed ar!?ravare ter– ribilmente i costi di produzione ed i prezzi commerciali Si determina cosl una situa– zione addirittura tragica per le merci che subiscono la concorrenza est.era ed uno squilibrio profondo tra merrat.o iole.mo e mercato ~lero, Il dis,utro dell'agricoltura gr[:1,1~.cod~cm~d~t~~/~ 0 Tei'ti~::~~~ sono molle scure. I piccoli agricoltori, specialmente, risentono il maggior danno, costretti come sono a ricavare dalla ven– dita de~ loro prodotti agricoli, appena la metà d1 quanto hanno speso J?er ottenere i prodolti stessi.:\feotre i concimi,le spese di lavorazione, le imposte, gravano in mi– sura sempre maggiore sul costo unitario del prodot.to , il prezzo del grano, del be– stiame bovino, del riso, della lana, dei boz– zoli da seta e degli altri prodoUi, che su– biscono la concorrenza estera. sono ridotti alla metà ; salvo a rialzare quando gli in– cettatori famelici e strozzini se ne saranno imp~Li- ~ ciò_conl'ai~to del ~verno; esemp10 : la 1mmmente unposiz1one del prezzo d'imperio sul grano già venduto ~• fi:1J:~~a~~~r~TT~;lied!~ ~~~ =i~~~en~\i :f"~fr!lo!!c:~i~r;:o:iil~Z:ti debiti : e si avrà una chiara idea di quello :r:r~bco~~~t s~3;i~~::t 1 ;r~~:i d~Ai in moneta rivalutata del -tO per cenlo. Da questa politica sono stati f3\'oriti soltanto pochi oziosi rentier,. Poicbè la rh·aluta- ;i~i:fa.i.~0~ib~dr~~i~lif8~\ ~~ coli produttori che vivevano sul credito i piccoli risparmiatori che avevano avul~ !a ca~iv~ i_deadi !~vest.ire i propri capitali ~~sf:1 1 :~J ~~~~ 1 ~~Jt~~ea ct~~~l~~i!: r=s}lJf ~aeb'm 1 ~a 1~1fn:°·r~~i:ro~ I memoriali che perv~no al duce dalla ~;~C::~m~~c~o :~\~gi!~/~~:~~ confederazione prome5so di pagare l'antico prezzo alla Montecatini, se qu~sta av~se ceduto a lei i prodotti im•e<''_' d1 ced~rh al ~mmercio pri,·alo '? E il .rifiuto. d_1_ces– sione non è oostato alla Montacallm 11 _-to per cento di riba...~ sui prezzi e la pe~1ta di circa 100 milioni di lire~ E' un prlDlo passo ; ma più tardi \"errà il bello - e que~to ci fa piacere - anthe per la bor– ghesia italiana ! La nemesi storica non può non intervenire con la sua santa giusli-- 2ia ! Perché il proce~so di di550Juziooa deve andare sino in fondo e deve tra,-01- S:~0è '!t~tl~m: t~tto~ry:~!:C dlii}~~ smol Ancora preatiti ali'e.stero ..\eli agricoltori che minacci_ano_ di non ~ir;~r:~ir~~~o n:~~J~?t~35:~:: ranno un po' dalla cri!"i, il governo pro– mette mari e monti . .Ya le promesse non potranno assolutamente essere ~nle~ute a meno che non si ricorra a meuJ rovmo .. si. Infatti la situazione fln.anziaria aonJuò dfe:: !1:!:~iùch~~i~! 1 Jacor~,:i~t~io~1: ~arà .aumentato certamente. Questo pe...co finanziario che ~ava sul bil_a~cioper.circa quattro miliardi o mezzo d1 II"!ter~1, au– menterà in modo spavent~so 11 disavanzo !::i1:Si!~Fu~~~ 1 ~n~u~~1.~!~2!-I~:i:n ~..,:\?ni :n g~~ ~~c~o~~e i~~= 0 °.: n~ for:oso. del ckbito pubblieo ; nuori pre– sWi all'estero; di.Jcono1cimento dei debiti ~~~~ ~:e&;Cf"z:~::~rr:av~;; ~:,J~ n:!~ o,tante la recente .s-mentita, e noto che ,i sta contraendo un nuot:o prestito di 100 milioni di doUari. La cri8i del credito I mali che affliggono l'Italia si riassumo ... no e !:'i <:inlelizzano 01>llacrisi del credito • Lo aziende bancarie sono costrette a fat fronte ai proeri. impegni, mentre parte :lli1f 0 {:f:Nti'ti~liere:arlee~1:ni iodUJl.riali, subiscono un processo note,-o-– le di deprezzamento. I credili bancari d reo.dono di dubbia esi1ibilità manifestan– dosi una forma di cristallizzazione di ere~ ~:~~~;~~~;i;i_PE\~~'l!~J~ ju~i~)jdrr::: nico fra i depositanti perebè le banche ve.. nissero a trovarsi nella impossibilità di !:~~ro~~ ale t~~bie, i:p:~-it::nen~~ Hrizioni del seUembre 1926, subirono una forte crisi. Allora però lo Stato acconsenti che essi au.ingessero alla sua cassa. per– mettendo il rimborso dei buoni del tesoro the raggiunse i duè miliardi. Dopo ave1' vuotate le casse per salvare le banche o dopo essersi indebitato con la Banca d'tta– lia per m.e•~ mili.ardo circa, lo Stato _rj.. corse al buon cuore dei cittadini mediante il coercititJO prestito del littorio, mentre la eon'"ersione dei buoni del te&>roface,·a. il resto. E' dimostrato che nè runo nb l'altro pron·edimento sono s-lati sufficienti. :-;-onostantele facilitai.ioni concesse, la si– tuazione delle banche rimaneva precari.i nei riguardi della banca d'Italia presso la 9.uale esse avevano un porWoglio rilevaa .. lls.simo costituito da efl'eLt.i indusiri:\U, Per sah·are ancora una ,•olla Jtt situazione furono sttpulali pr estiti all 'est.ero~ te-ib.- :~~e .s:~ ~::e ai s.rr :t~ : ~~ u!:neJtrn~ uone completa o quasi di passività. Co!l ~auc:t~?: sPt1{b~:a:~,i~~i8~rtbree: 1 ~: denza verso banche nuionali, per as.su ... merne altri 3 lunga scadeota all'estero. Esportazione ed importazione v~ condizioni economiche si riflettono ::mch!"\sulla bilancia commerciale e su quella dei pagamenti. L"e.cporlazione doi prodotti manufatti italiani incontra seri ostacoli all'estero. Le industrie a stento ~~~nod~v~e:C~fca~!n~~e..~n~d\'i; conseguenti alla ri,-alulu.ione. Il detleit della bilancia commerciale nei quattro mesi che ,·anno dal gennaio all'aprile 1926 valutato in oro mese per mese al corso del mese precedenle, r,isullava di 618 mi- ~~fiva\~~i0~f i:i~l~;:!~~ :? ~~~~ ziooe in ragione del 15 % consiglia~ dal– rrstiluto Centrale di Statistica. Il deficit nello st.esso ~riodo del 1927, valutato al.. la stessa guisa, risultava di 6'6 milioni con un aumento di 28 milioni orp rispetto al periodo precedente, pari a 126 mu.«ini circa di lire carta rit.·alutate e ciò senza tener conto delle manipolazioni delle sla– listicbe di esportazione. La diminuzione delle importazioni di– \'enla addirittura preoccupante. Nel mese di maggio i927 le importazioni valutate ~f igi d~t !i~;sdt ,!~:o%i~i tJ{r,'" 0 ;:: una diminu;ione del 20 7o circa.. Si tratta ~fo,e"',/t~!r::Jo;:.~ti~i:::~i1:,:r:"kt- l'arre.rto neU'atHvità produttif::a del paese e tielle condi;Umi critidte deU'indu..,tria.. Del resto effetti ancor più gravi della ai.si ~~~i ~~~~~,;~:un:;:.'e~Ji~~r ~: ~fe~~nfli J~,~;!v~~nfey{!tobi~ci1 1 ~!!: ~ica (interessi sui prestiti esteri in spe.. cml modo). non potranno più essere com-– pcnsat: ciane ~e.se dei forestieri (perchè non vengono piu dopo la rivalutazione), nè, dai noli marillimio, perchè non possono S-OStenerela concorrenza estera), nè dalle, rimPsse degli emiirranli, fl"!'Chè questi cominciano a ritirare i VJro depo1i1i dalle casse po1toli in modo co..ri 7!:eoccv.pama d.'! indurre lo stato a rial~e 1l .&O{Jgio det– l interrese. Questa è la verità ve~a sulla situazioa& economica, finanziaria_ italiana esamina~ rigorosamente sui dal!. che non sono te– nuti abbastanza na..ccosll,e cbe dimostrane come l'Italia, prei'a nella morsa di una si– tuazione fallimenlarc. s~ a'°'"·iiverso quel- ~r~1~~1nfe~m{r";rd~~fac~~~v~\?~cif~; r~g1mo_ coi:itro.i~ 9"tl~lesi le\"a l'esecrazione d1 Lullt glt spmll hberi e delle masse tor– menta_!oe oppresse dalla reazione e dalla m1ser1a. sia 11disastro economico cbe ha colpito le ~;ii~ •ii;:~~~led'~~~u~.'i,:i:i~W":O~ .Abbasso lo. st·"tistic" verno ò stato costretto ad jotervenire su- U U bilo con un decreto col quale si accorda. un termine uhi& di 60 giorni dalla data Pare che, ,wno,tontP la battaglia d,.z della scadenza, per levare il protesto delle grano, il raccolto que.rt 'anno non lia trop– cambiali degli a~icoltori. Si \.ratta, sotto P? abbondante, an:i pare che sia infe– allra forma, nè p1_U nè meno, di fac-.,imile riore a quello degli anni precedenti. Un ~! ~~Ùl~a ~I;~~:i~~~~~ 1 1t·S:.\~~~~niÌ r.ltm Got:"110 ed altra 1tam1>4 direbbero quale ben sapeva la situazione del falli- iemplirPJ1tente : po.;ien;a, il tempo ci è menl~ nella quale, si trovano gli agricol- •!oto ifar:ortrole, e c~tro il. tempo non tor1 italiani. ~ie,~:lla rato~:~nfo 0 ~~,:eg~:e 1f::~!: Un brutto scher.z? ~u~:vru::~er~hfuff!e ///'/t,':,;/i apr'~°m":t~~ alla Montecatìnt cos, buogna_ dire e dimostrare clv• tutto C."èPO! un<.: a_llro spettro I~ borghesia ~!:1~n 1;,m;;.z::;l~rr~a:i1t! ::; 38:ICOla, 1nduvtr1ale e com~erc1ale : la ge- 1 raccolti granari W"U'anno scor10 e di ~ttor.~ ~orpo1'at~~ deUe a;re!l(le. La • Mon- '- ue1 'an.no sono ,tali iupe-rWri. a ueUi ,_ocat_m1-_ che ,,~ conc~o 1! 40 p~~ cenl~ 1,recedcnt4 quando le ,tatiltiche dic!io d c1 :1duz10ne sui ,r~z1 ~e1 fort.1hzzanll, 1ontrario. Jfa noi evidentemente ap le– ne :-a qual~be C-'ha. :'\on e stata fo.r5e la ,_ iilmo o dell.e categorie 1orpa11ate ~Co ~?f~eraz1one generale. d_~11·agricoll~ran 11•.ine ! &' co.&lfacile dimostrare eh.e·1uum– .b1~1~re .alla ~onl•.·:"~tm111monopolto del ra9foM U 1/0L"/>rno e la 1 tompa fas,.· t ~ r,:,n_mert"JO dei frrl1hu~r.t! ? E non ha la k 1tl'ltisticJ1r. 1;recetlimti eMno sbaglia~:

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