la Libertà - anno I - n. 11 - 10 luglio 1927

~ 10 LUGUO 1927 IL F!SCISl!O COIE B!ZION!LISl!O OC ME llfl'ERN!ZIONALE RE ZIONARIA ? In realtà il fll!cismo vuol c~'-ere runa cosa~ l'altra: nazionali.sia per .:Oddi<;.fal'f' le e.;.1t>~nz,e !""loriche e partico1ari--lichr· d~lla d1Uatura. e internazionalisla rea– no_n~no, _per il h-.,ido antioperaismo da cu1 e a~1malo. Di que~lc due f.iigenz~ del fac;r1<::mo h. più caraltcrulica è in– dubbiamen~e la_ ~conda eom1> quella che 01> c~pnmc hptcamente natima na– t1:1raanh-ltberale. ll fascismo come na– z10nalic;mo è l'e<::pre5:sione dei ceti mrno corroth eh~ inlQ:'tl(J ad CEE-O 5:i slriD'1"000. anelan.li . all"e.:::panc;ione militare .. •ulln e-"E.mp10 delle grandi dittature france--i de! ~lo scorso. c·è in tutto ciò un'ar– c_atcae tn~cnua concezione delrimpnia– hsmo ~p1ata !-ul vecchio modello dPlle espao.su~ ni mi_lilari totalmente surroga– i': ormai dagh attuali metodi di e$paD– s10ne econoo:iica. E' un puerile ritorno a mezzi stoncamente tramontati e ,-o– tali _quindi. in CL.'--0 di ripresa, al' Scuro falhmento. ~n~ f'Uerra ispirata a di'-'!gni nario– nah:-.hc1 - tenuto conto anche delle at– l?ali. deficienze beHichf>e spirituali del- 1Jtaha .- 1_1on e.i prP.;centa dunque come proba~!le, 11~be non '\"~Oldire P.fTÒ che il pencolo d1 un eon.O1Uo militare <.ia da C-:~luder:.i. I~ J)f'ricolo di euerra in– dubbiamente C'."1<:tf:• e graru~1mo ma le ragioni che !o alimenlano non ::ano che sussidiariamente di natura esp"an~ioni– stica e vanno ricercate invece nell&. fa– tale necessità. c-he incombe .:=:u tulle Je dittature di lentare con l'an-entura mi– litare la 5-0luz:ionedelle ine,.-tricabili dif– fiooltà di poJitica interna in cui a )unilo andare esse si impigliano. Questa di– stioz..ione di cause, che producono il me– d~imo effetto, polri. parere supnflua. Si ~ice : ~~onalismo o di.:=:perato di– vers,tTO pohhco la consenienza è sempre la stes!a e il fas.::i.:.moin un modo o DPl– l'allro alla guerra. do\TÒ. pur anware. La distinzione im·ece è neces~a per– chè una cosa è la guerra intrapresa nella pienezza dei mezzi militari ed economi– ci., e sotto l'impul5-0 di un grande di5e– gno di espansione, e altra cosa è la F1,1er– ra tentala come diversivo disperalo al modo di un giocai.ore fallilo che punla l' ulh.ma caria. 1'el primo caso è. o può essere. la villoria, nel secondo certiE:imamente è la sconfitta. Le condizioni di fatto per il ,·eri.Oca~i della. prima ipotesi mancano al fascismo totalmente mentre purtrop– po quelle per il verificarsi della. seconda abbondano. In ogni ca.."-0 s"i può fin d'ora prooo5ticare che una guen-a eventuale del fascismo D1ln rappresenterà il suo ~ro:e~ i:n~•~ft~oud!~Ni 1 !': 3!1f:P!: politica di oppressione. La distinzione dunque ,--a tenuta presente anche pen:.hè sopravvalutando il pericolo nazionalLq.& si ri~chia. di perder d·occhio quello ben più gnt\"'C ed attuale rappresentalo dal fascismo come internazionale reaziona– ria. L·e,-oluzione del fascismo da fenome– no puramente locale a fenomeno gene– ricamente inleroazionale riproduce .::u scala..più ,.-asta il processo di coalizione delle furn reazionarie che già si ,-eri– ficò DPI n~lro Paese. Il fa.scio della rea– ziurre italiana si unisce in fasci.o con la reazione europea. E' inerilobile e fa– tale. La soJid~rif'là antioperaia non co– no-:r.-efrontiere e Ja politica interna dei pae,-i reazlorori tende. ~mpre più a identiOcarsi con la pohhca esLerL ~aluralmente tra staio e slalo l'intesa ostacolala dai particolari~mi nàziona1i- 5tici e dai di,·ersi gradi di ciTillà dei ,·ari paea:i. non potrà mai ~;umere la forma di un DIOC("O ru:rorosunenle omo– geneo. ma nondimeno che g:ue<tta,-.oli– darielà si concreti in una pohlica di mu- :!/~f :H.ft !n! a d;u:r~:n~f:~~i~i~n! fedisli di tutto il mondo guardano ~111- talia come a11a :\lecca drlla n:-azione, non solo, ma nf'lla grande lol~ eh~ dap– pertutto si combalu:> In. reaz1on_e e de– mocrazia il fascbmo assume decl.5&Dlen– te il ruolo di espressione ideologica c pratica degh interessi sorchdamente reazionari. Questa funzione ideologica del fasci– roio tu~inp assai la \"3Dilà del • duce • che si compiace pale~m_enle del _ruolo che sta incarnando Ira gh applau~t del– le platee !anfedi~le, di • Gran Lama • della reazione. Questa uoilà d~n·e-:c <.-0,·– Ter5in, romagnolo innuITTe 1~dubbia– mente in modo non trascurabile su1l~ orientamento del fa!cbmo nel senc;o d1 un pre,-alere drlto ~piri~ grellamc~~e reazionario fU qu('Hongidame_nte ~ili– tare. Yorrà infatti il •duce• nouonare al suo comodo pontificato per atrrontar:e una p-uernl che an·ebbe come primo r1- sullato il dhrnrhanlemitnl_ delle turbe dei suoi fed.-li cparii pe-r 11mo_ndo ! Bi:--0gnercbbe non conoscere 11 e du– ce• per a-çere dei dubbi sulle sue pre– ferenze. L'an·enlura bellica impli_ca i_n fondo un·audacia e un a~o~ del n,c.rhtn cbP al nostro ex Y'.>n"1'~t\·o 1mpa::-lato dt ac~omodanle cmismo d1fettac:iocomple– tamente. ~o. il • duce• non e un n~po– leteonide come djs_~ quel mattacchione dj \~~~~lini. antico giornalli"ta sbracato. a.npcb1lo ol'i ludi lri_bun_i.zi e nelle saere piazzaiole 1~ s-ue nUor1e le ?>nla <!a! numero deS'li operai bastonali ~ uc~1s1 e non da quello .delle batlagh~ ,,nte contro a,"'"TE!rs&ri anJ?-ali. ~ !-UO "?Ilo rotondP!lo di canonico acc1gltato u-a– c.pare una tal faziosila lazzarona _c~e ;,;..("Iude rec-is-amenle la fredda e ,irile aÙdacia. Le prefere.1:1.zedel demagogo inclinano senza ~ubb10 per _le nghe pa– }inaenes-i 53nfPd1st.e. che f!-spon~ono al suo tempera.men(? di sacr1~ta ribelle e gli offrono una_ p1~tore,:a tribu~a aper– ta •~1i applau,1 d1 tutla. la ~32:inne ~ lidafo, e non c •i➔.o per 1 :impt dt bat- laf:i~ricolo t"r>M t'd ath_ialf: dPl facci– 'snlO è rappre~nlato_ qwnd1 d~UP ~uc :cibilità di irnd1az1onc_ ep.1dPm1_C'& ~mentale dal fanatGm_o dei Cf'~l re&ZI?– nari e dalle ,-anilà e dai ~ncori_ del d1~– tatore romaenolo, e qu':'-.,o J>f:Mcolo ~a fronle!!gjato - con pronlft~ ed enc~g1~ Pili rOrte dPlla d':nuoc1a <:oniro !!h a.– tentali che il fascl.SJDOpuo pery,,_~ nlro le frontiere d"a-!i 5"tati • hmtlrof1 :ve eteçar--i 1a dPnunc1a per 1 ~11.enlato .. ro e maa-:rio.-eche e:50 in_ com: g:_;:~-e coi c li uf<LZio.:am~nte r1:az1_onan d. l lta l'Europa per~tua O!"Dl pt~rno. 1 ~ ·ra ; 0 o:-ni =11'> atto. in riizm ..-uo ~,!, ') ,;;~lro lo •piriti'.' d<'lh 'i-çì1' m-– ~~rn~,ccontro la llbtrfi, ontro !a d•·m<~ C1'3Z13. SPERTI\. LA LIBERTA L'!lTALITUA' IITEBWIOIALE Dopo gli incidenU di Marsiglie. Com, I, àlitgt ... LA TRIBU' COMUNISTA PASSA DAUNA GAFFE ALL' ALTRA

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