la Libertà - anno I - n. 10 - 3 luglio 1927

LA LIBERTA I PROBLEMI DEL LAVORO LACONCLUSIONE DELIJ. COMMK!ll! FASClllT! ! GnmR! ~li~?,\,;:Jii.'.i i~ .i~~~.;;~~f ; 1:~,:;' CONFEDERAZIONE G NERALE ,.;;:~• g!ll".:,t~~l;· t o~~•/.!:;;!~~u~t; DELLAVORO Diciamo subilo che ~iamo &ldd~~fatlidi quanto ~ avyenuto alla Con!ere01a. Inter– nazionale del l.aYoro. Del laYoro fe(:oico C?mpiulo dalla Conferenza !le"-:=a non pos.– s1amo ancora parlare pP .rt.bè ci mancano gli elementi per farlo. Parliamo soltanto, per ora. deUa que""lione che più intere~ o_oi ila1iani : quella riguardante la posi– ztone di Ro~oni e di tutta la coorte fa– sci"la. Qu~~ione grossa e d~licata. concezione. e ha ag:tato io faccia al fa- w;~t internazionale la bandiera della ! Atti del Comiéaio Confederal.e per la Francia TI :roverno italiano - per. bocea di quel grantie uomo di ..'ato cbe_r!.!poDdeal no– me d1 Grandi - aYe,-a minacciato niente– tn"'no eh~ il ritiro dell"Italia dallTfficio lnl,.'.rnaziooale del Ja,·oro SI? anche quc.– st·an:no cì fo!;:e i't~la. la protesta contro la nomma di Rossoni come delegalo operaio. Grandi a,·e,·a parlato cbiaro e - se ci fos.:.e sl3l0 ancora un dubbio rul signillca– to d~lle sue parole - c1 ru appre~ tut– to il gazz.euwne imbeccato dal padrone per ~pie~ ancora p_iù cb1aramenle qual era ,1 Pffl-51ero del governo. Per due buoni mesi i giornali italiani non cess.aroc.o di ricamare i loro arliCCili sul cano,llttio grand1&no: • Si e..~e. si u!Cirà. LT!Cicio del LaYoro è una suc– c.llh:ale di Am!terdam. Thoma.;;è-un uomo garb.i.lo , ma troppo legalo ad Amst..erdam - fa di lulto per buggerarci •. E ,·ia di questo pa_::.~o. Ricatto bello e buono per urcare di forzare gli organi dirigenti de!– l"Cfftcio del LaYoro a lavontre per mettere ta mordacchia a Jouhau:t. a OudegeesL,a :.Iertefil, a Scburcb, a Pulton, ecc. B~ogna dire che la minaccia fu senti.la . 'Ibomas almeno 1..3 senll e cercò ogni mez– zo per nbbonire i fa.scisti, ignorando - come è ...-eroche egli non cono~ il fa– scismo ! - che se i fa..<:eisli aYess.erootte– nuto il loro inlenlo essi avrebbero preso un po-,-Lo più a,-anzato nel suo crftcio e da quel posto - con nuovo più. formida- ... --- . - - ... -- -- -- .. - - ... - . - ----- . - . --- . ----- - -- --- . - . ~:~ arn_u~,i ::rn?:= ~~~;: ~t~ Lo]}Ola. legfalatore Jindacale e magistrato del lavoro palpito dalla loro annzala. lil MAGISTR!TURA del LAVORO All LIBCE la MAGISTR!TURA del L! VORO 1 U:6rit~ ~rr mfra~l:_ ~~e,~~~: ~~ ~!~ ~i ~~f .;i~!:::e 0 ~~r1fici~tf~i Lavoro, c·era un doçere da compiere e bisogna,-a compierlo. ROS30Dinon j il le– gittimo r:ippresenlanle dei laYoralori ita– liani, co.:e-i come il carceriere non è il Ie- foUr~~b~r)~~!;i~igj!ca~~~St~0i un ea.steUo costruito !Ui resti delle Yee– cbie libere organinaz.ioni dislrulte o ri– dotte alla lmpolema con tutli i meui violenti, illegali e legali. di cui il fascismo ::!Cii ~i!1Ji~iè,~~~r d\~tit;-1 ~pre5enlarJi ba.51.a De ~ichelis. Con- i ~~~~;reS:è ~ 1 ~Ì·~~l!c:l11;f&~itt~ no or,rani di St.alo soltanto in apparelll3. : es;:i di::pongono in ratto della più. larga hbert.l : e.si si impongono al govemo e tra~no dalla loro alluale situazione tut– lt i benefici ~ibili. \edi, per e_~mpio, la iituaz.iooe dei ~ari ~ dk--posiuone gO\·trnatiT&. t~~a~!~ or:~~°mf~~tòR~:~t ~ ~!~ ied~!c~tari della prole!~: Poicbè Ja 1>rotesl.a c·~ra, ci si pote.a àttendere - Sttondo la minauia di Gran- ~~~~~i df~ap~~~r\~io ri~t reri. '? Xon si ritirerà ? X-ori-!Te ritirata. A Ginen·a fu mandalo BoUai con una edizione rh-eduta e cor- dT!~!: r:I:n Pr1~~f•'i:;rg~f /i~:u,La~-~ :f! ci ritireremo. Se la prole.$1& u_i:cirl dÌJ- ~nf~n~!00~ d~ alre~o r~~l~~::: reni.a del LaYoro•· E percbè potesse es– sere una pura manifestazione platonica. ~oni ,·iene invitalo a non aggiUDe--ere imporLao.ta all·an-enime11to : a tacere. Ya si ! rate tacere Ros....:ooni, !e ,-i riesce. Si noli che la prole.ila del gruppo ope– raio fu corredata da una memoria docu– mentala che diede mo!to sui ner.,,-i ai de– legali italiani. Si noti cbe, nella commis- ~~J ~~a ~er~;'! d:!zft~i J=· f~t~r: ~l~nn~f~! dr ~:~o~~ schiattia in modo e\;d,..nte lulli 1 cavilli ~~~:Ìs~ggioraoz.a; va.le a dire di De M1- E allora Ro.:.roni parlb. Inutile dire e.be iJ suo dL::cor!O fu__ un triooro. I corri– spondenti di giornali 1lalieni ebbero rio– earito di magnificarlo. Ma sicuro ! Con quel suo france.se di Berra. con quegli ar– goroPnti do,·e la mala fede arAora come rolio, con quel suo gesto che i suoi gior– nali mamilicaoo come se r~e un ,uan gesto. ègli incantò la Confarenz.a. Jou- f:.°:~lf:~n~~~rl11e1J1fi:1~17f3Jg~~ pronto per fi.!..care la sue bella immagine e di!fonderle <.ututto l'orbe. Robtl da ri– dere., !e non foiSe wro che di tutta. qu!!!la roba da circo equestre si pa..'-C! tl pub– blico ilaJiano. Finalmente è entrata io funzione 13 famosissima •:.\lagislratura del La'"oro• creala dalla famou legge sindacale. ' E' la prima \·olta che questo an·iene ~ è stato ta~alt~risli~o per il modo pia• stico con cui s1 è n::,to 1a • :.\fagistta– tura del Larnro • dello Slato fa...~ist:1 rovrapporsi ed annullare nel s.uo fun- 2ionamento l'unica e vera magistratura del Jarnro, a base classista, esistente che sono i coll.e!}i dei probfoiri. Quei nO-: str_i di.:;grHiali confederali che per c:r prtre la loro vergognosa dedizione al re- fa°1: ~tr::i~i d:1d~~~~~ :st-tufit~ dalla le_gge sindacale, voloolariameo:e dimenticando che una vera magistratu– ra del la,1)ro già esisteva in Halia coi collegi dei probh·iri, presieduti da un maSJstrato, e composti in parti eguali di rndustriali e di opera.i : vera magi– stratura cla.ssi:ta, temperata dal neulro, funzionario dello Stelo, che cosa diran– no ora? Io faUo, che è an-enulo? E' avvenu!o che a Firenze ha iniziato il suo funzio– namento la :\lagislralura del Lavoro pre5$0 quella D:irlc di Appello e talè funzionamento ha arulo per esordio di decidere la questione se la Jlagistratura del Lavoro era competente a giudicare d~:r~o:~ 0 ::~i 1i~~ 0 sc!fu!~ 0 ~:n;: naturalmeole nel seo.ro della afferma– zione della competenza... Chi ne poteva dubitare? Or dunque, la :\lagislratura del Ll– rnro può annuJlare in appello le sen~ lenze dei collegi probhirali. Come sono composti i collegi erobi– ,'lrali ! L'abbiamo già detto : mela im.– prcndilori, mela operai, un magislrafo– presidente. Come è composta la • llagi5tra1ura del Lan>ro • ! E' compos"la in grande pre,·alenza di magi.5trati (i quali sono ~l~~fjlif~~i~o 1 J~~za 1 ~e c:~~cfrnl~:= eibililà e possono ess"re licenziati Js. un momento alraltro come degli impi!"~ gatucci sorpresi a rubare}. Inollre. ac– canto alle Yecchie barbe giudi~arie (che si passono considerare come in-elle ma dUrnleressale) stanno dic, esperti. Que~ti due esperii OOvrebbero p~o la C.orle dì Appello-:\lagislralura <iel La,·oro. rappre~nlare la lecnicilà clas~ sisla dei probh·iri. Pres-50 la llagistratura del La,-or'J della Cor1e di Appello di Firenze, gli ::teilu c!~n~t1!:-~aSa~~ii~ S:::~:~~ ooti nella Guida indu$trial~. In generale. come sono scelti gli e– sperti "l Gli esperti sono scelli sopra un.:i lista compilata dal Presidente della Corte sulle proposte che gli vengono f~lle. d~i C0[!Sig!i economici della pN– vmc1a, 10 CUl gh operai sono beo lungi dall'ayere la maggioranza. I cons.igJi economici pro,·inciali propongono - s4:CC?ndo la legg:e - come esperti, citt.l– d1m appartenei! alle differenti cate;rorie d'imprese e che siam, prom:isti d'utl ti– tolo unittrsila.rio o di un tiUJlo ~quiLa– len~. Ciò c~e fa che il 100 per cento degb esperh - come osser\"a il )lodi– gliani nell'eccellente studio • La foi .syndicale fasciste 11 5Ulla .Your:eUe Re,;t.;.e Sodalisle - verrà scelto tra i daWri del lnoro e i loro avvocati, in&-egne.-i, ragionieri et similia. ... A,ete dunque ben compreso la per– fidia del U-ucco dell'appello ammesso aUe .:;enlenz-e dei collegi dei probh•iri ! Si porta davanti ad una Corte d.i im– bambolati vecchioni, assistila da due tecnici, padroni o servilori dei padroni, le sentenze date dal collegio dei padro– ni e dl."gli operai. La :\lagislratura del La.v~ro, .s-iudi.cando in .:.ecoodo grad,,, ~~·~ 1 \~~t~;i~!~m:i°:~iiSfz~io d~ C:r1; !T3dO e ,-1 fa-=c1::t. ::ollitnfn l'elem,.nto padronale . Co:.:i. pratii:amenle. si per- ~:rr:t~,!: ~~rreì;!~~!. de~!ra~lti:O~~ cioè, dei collegi probi,·irali indu5lri.::.1L ~~-~~uili~utca~in d~1r:;t! u~t~~i ~~i sono che funzionari e padroni... Pardon, c·è anche. ma naturalmente fuori del corpo giudicante, un att.-oertlo generale che fa da Pubblico :\lini5teM. Che co:;a ne dicono i Rigola. i :\la- aiio::e~~l J8!~~ l~~ 0 1ia~~~{r~lt~agi~~1 I.a,·oro? E' Ja mo:-te - ma.5r-berata. ma rea!c - della nra, unica e efTeUi\·a )1agi– s.tratura del L3xoro funzionante in Ita– lia .da molti anni. con generale sodcii– :faziooe : la magi4ratura dei collegi dei probi,iri - quel tribunale • cla'-– sista • che. sotto la presidenza del • neu– tro•. rende\·a possibile, nell"antagoni– ~mo degli 5pirili e degli int-€'res~i, la colfoborn.::ione dei datori di la\-Oro e degli operai sul terreno giudiziario ! Con la sentenza di Firenze tli • opi– rai • hanno perduto il probit.iralo. I • padroni • hanno inYece guadagnato il loro lribunale. di classe e.tclusioo e pri– uile.giak> per toglier via le sentenze dei collegi dei probiviri che siano state a loro conlrar1e. Lorola si è fallo legi:latore e magi– slralo del iaYoro per inchiodare fa.5ci– sticamente il proletario alla croce de!i;. più rh·oltanle giustizia di classe ! La ,·erilà è che il di$.COrsodi Jouhalll'. fu un~ di.scorso. chiaro e schiacciante; ••·••••·••••··•••···• ••••••••••••······•••••••••··••••··•••••••· ~~btJi:~~~ R~1!i e~ ~:m~~= ComeGinevra ha ~:Ferf~~~'l:n~::i~ ~in~;a~~e;rin~~i ~s~~li ~led~i ~~:.e~.a~t~u=~ ricordato il terzo zinnunle qui in ~ta di istruzione e, compatto. H naJi {an~e padronali. ,l) eh.e erano fà. a ITfi~~~ri~rnaz1onale degli slud!!nli del- f::~~e. ~~n!aro, t'aLu~? = it~~f. di GiacomoMatteotti Di rronte a que~t:i ~Ea imponente che negli ambienti mlern.au ~ali, in_cui u:io ---- ::n~.e :~ri~:O~udÌ ~!f~t~i ;:t;n~~ e~~: .non può ,·ot.are seco nd0 11 proprio se.nli- E' nolo cosa capitò ranno scorso a Gi- scismo. i Co05igli~ri nazional; 5ocialiili :mento. Cosi fu cbetòaJla ~Jone i~ ~o nevra durante la eommemoraz..ionedi Gia- ~el~t e Xicole. Lebet del partito comu- =~~:y:~eit:~\~\~~~~f ~j~Ei~:::.~:~~:1~!~;~:~ fJ~ fo!~:1~::j:,!t:~~ ~ ~p~~C:~tf~:-a;~~i tih f!r::~• r!:~ :,\c~:_~tl ~ufn~!i~:!~ :ip ~~~~it~ !f!ri!o a'!:t~~!t!'.' locale deHa Con~enlra- uooari e più .o meno legati • 11~ conven- !ordini. ,i è pure noto come i ra...~i!_tiru- La manifestazione 5 i chiuse col ,·oto di ~1r~;:rE!~f~'.1J?~~~-;1 ~f ~b~Tn?/:!;.:;01~\\~~~f~~~~; ~t)EiJ'!fi:! !"t7!:J;:;i::~ ~~i!·~io c=ri~~ire loro r-appre- t~qu~~~e:iro i!lYl!'Ceh~ il Tribunale eh~ cons:dera : • C'Qffle un gesto •~ile AJ bando ! cantonale - moliYando la s~tenu dei pro-- ;~ u';o:::;r;:m!;'1ft 9 ",;'o;!1/'t}!%: 0 u~~ n!pirt1- d~ r,~{fcir!~i~na ~~~ur;~~~~~ f~ ~!a di ~~~~ ~~~if~~i( e~ f{'s.~~lf::Ot:-~~"':i~: !~~~~ ;'~~ !nt !l~~~Pf!~s; nc°iine a;e':o':to lo~= baw: dietro lui, calmo. spietato, a meUere ,-ano senhre parlar male del • duee • do– ~ tOEe a posto. Egli diede un ~o colpo ,·evano ~ene a casa loro. d1 mano su tutta quella paocol:.glia d1- I rase Eh mcas.sarono • d13C1phnalamen– chiarando netto e c!'ldo ~be, qu:uid.o ao~ IP • anche q~l altra bai.osta. Però blS>– c·è la libertà, lutt1 quei pron·ed1_menl! gna r1cono--.-erlo, rrnsc1rono nel loro 1~– non \"al~no oe.aothe la carta ~u cm .:-0::i•• t.en! _o. _AGme...-~ durante le rrnnioni della :~~~'m~ 0 ~~~e:t~~~\':•:s7!~ r.:i I thi::f'd~ei¾~~-~t 0 ii : :arp~~\i,~V:,~: beYe.. l. proposito dt libertà, Joubaw: 01zzarc C{:•nferenze o maCllfe.:;tazwni r?– !qUaderoò da~'1.nti all"as.5emblea un'~li- guardanti altri pae:.i_. ~ }~~o:;:~:a~1~ ~ll~~io 5 u~r~~ ri,~~i~~~c;~~5r: 1 ~~~~ ~~~~~:: O~oiuata dalJa $Pzione della ~ga france!~ dl:'i D:r1tl1 del:Tomo. dom4'mca :;cor-~11. ba a,"1Ito lum,o ad A.noema:...:,. • .\lt:i ~voia; la com.çneDioraz:ione di GiaMmo ~attPoU!. Ora ri : il prof. 6iU"''"I:'peCoia. stergf e ti compagn( Carlo Pedron1. :JIIIIIIIIIIIIIIIIIIIJJIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIJ.:: AI NOSTRI LETTORI Preferite sempre nei vo– stri acquisti le ditte che fan• no inserzioni sul nostro gior– nale. d1iJ::e.~~c':e ':UF~}=u!~ 11 ~ 1 ~~ f;~~~~n~J. '.\ ~~""~~.~: 1 :__ '1anr:;~~r1:1"!: Ditelo daperlutto che sie• ,;oro do"-rebbe ~ere llu~~Jiai e non Tbo- la Gonfer-?nza ~nomica, ed è- ~tata proi– mas. I bila pure - pe::- riroardo 2. Ro:.soni e soci nazionale questa ~·oI.ta: padronale ~op:-a- !'1!.?IOne dt :V.alteo~1o~~1a d~ ~r110- te dei clienti inviati dalla Li• tutto _ pret1>~ed: hm1tare. la _1:bf'.!1a d':!: ne s1::idacalee <;la,1 ~1ahsh gmenm1 Jv.'t' I bertà. ~eelr~~,~~\/0 d:~.~1~ 1 ~1\er:{;_~ i~ -M7C::f/!fa_~<;_- Pi:ti!hiu,ne. r~nione Cosi facendo sarete dei t,.r ..~"i della eol:lettnnta •, (JU&CdO alla !>mdacaie pPn:ò m'!!e d.: con,·oc.a.~ :n a.s- - potenti ed efficaci propagan• ~!dgel pi'"e~ -=~~ d~1p,~~~~na;~l ~~:1:a pr'.,1tta i ruoi cinqu~ mela Of'!a_- ~ disti dei nostro giornale e f:C}i3;1 ,~·o~~f: ;~~~u~ap~~~. ~~ i-J~ 0 !e a~~~) c~~ttciu!?~a~ffe~'e:i ':i';:; § DELLE NOSTRE IDEE. 0 "5.!ppi&mo })Poe. Lo s.aruio i J3.\·~..,,....-i l grandio!a mamrP~tazione pubblica.. Part~- ;'11111Jllllll1111111tlllllllllllllllllllllllr:: FRANCIA E ITALIA Chi più di noi =i:>ntela ziu"tizi.... e !a belleuza nell'unione tra 1a Franda P ~:;:.;!!a'. h~~!~~f:an~itaft:o!ddo~~n;t~ be segn,1lare l'abolizione di tutte le b:ir– riere, l"abbrac~10 della pace perpetua tra le due grandi nazioni. Quante con jj– ziooi fa,·ore\"oli pPr la realizzazione .Ji un c-o:i alto :c-gno ! Il loro ~tato demo-– eraflco, economico, culturale, p=-kolo– gico porla naluralmPnte ad una ~frp!ij:– ::ima C()()perazione di braccia. di inlP!– li1?enze. di enercrie. di aifetli. Tullo :J}inge que5ti due 1iotti frat.-rni ad unir- 5i in un unico e più grandio.50 cors'l vi\"ificalore. )fa. \·Pdele ciò a cui 5i a.:.:j.5fe. Le cor– renti france.-.i chP in quesfor-a pigliac:-i sotto la loro cura rentent...- italo-frJn– cese e rimpro\"erano al Quai d·Orsay la 5u.a diffidenza ,er~ Pala.;;o Chigi, non rono quelle che si io.spirano di so– lito alla pace ed alla democrazia. Anzi. f;!~e J:;:~u~a!~n:ice b}~:e ad!tl~~: manesimo e del peritolo nuo,·o della idra bolsceçic-a. Xel che e,:~e dimostra• DQ di ignorare ìa spregiudicatezza de! Capo del Go,·erno italiano nell'offrire ugualmente l'alleanza o la guerra al germanesimo ed al OOlsce,•isml) .. C.:iò è almeno imprudente, da parte dei C.J.m– pioni di dette correnti. ~a c·e di più. Gli uomini che firma– no certi appelli sui giornali di de=frfl. hanno fatto frequenti e recenti ,·iag::,i a Roma e non pro,-ano imbarazzo aL cuno ad e.:;primere la loro ammirazione per la per5ona del • Duce• e per ìo speciale ordine che regna nel nostro pae• se. :\Iu.:;~lini sarebbe ii taumaturgo de~– razione antibolscevica. (E quando da– ,-anti al Senato italiano ~!us501ini lc– dau la RIE.Sia bol5tevica che anda,, re=n::u~i }~~c 1 i~ s:n~ia5fues!1·n~?I; il loro ideale. Or abbiamo bisogno di dire che nor. è il no5tro. 11nostro è l"ideale dell'unione dei due popoli e non runione della Fran– cia con ~us.solini contro il popolo ita– liano. E non, pos'-iamo aggiungere, la unione della Francia contro se stessa ! Sicuro. Contro se stessa, contro le sue le~gi, ie sue istituzioni libere, repub– bhcane, contro i principi dell"89 che ~ no alla loro base e che ~lussolini be– stemmia ogni giorno. Il popolo italiano anela a1l"abbraccio con il poplo di Francia. non per ,·edPre e:;le.:ca io F?ancia la triste signoria, da cui esso de\"e liberarsi. Ancora meno a– spira all"alleanza con la Francia per dare al suo oppressore una forza mA_g– giore per opprimerlo. Qualcuno dirà: E l'aleanza fran:~ rus5a? L-e alleanze non hanno da \'C– dere nella polilica· interna degli Shi!i. La ri.:;posla è facile. Primo: Xon '-Ì vede nella politica germanica un eq,1!• ~~i:~int ~~11~ 1 :~ ?~~~~~~s!: s~~ condo. Lo zarismo a\'e,·a troppo da fare per manteoer::i in casa e non minaccia– ,-a. come il fascismo, per estendersi e per non esplodere. C"npro:;eJiti5mo CUI.· re5co non esi5te,·a ; un proselitismo fs.– .sci!::la.esiste ed è frenetico ed ha d:i'•~ lno,o tià ai più complicali incide!'li diplomatici. Infine. senza affinità psi– cologica .le alleanze sono sterili.. E, in effetto, coloro che propugnano 1'alleania franco-mu:~Jini.:ina offrono la più im– ponente a[(inilà psicologica con l'It:t.lia ftkcisla. Con ciò ~mentiscono essi stessi la idea vecchia e sorpassala della neu– tralità delle alleanze di palilica est"ra con la politica interna dei pae5i allea!i. 0;:;;,.,•r,•iamoinfine : i popoli e i gO\-ei"ni del tempo nostro debbono intendere che trattando col gO\·erno fascisla non tra.'– lano con un regime che il popolo ri– ten&-a legittimo. O si '"·uole l'alleanz..~ dell-a Francia e delrltalia o si YU\)le raUeanz.a del fascismo internazionale contro Ja libertà dei popoli. E' mosU'ur,so che una stessa formula - l'unione fran• CO-italiana - pos:a assumere due 5i– gnificati cosi dr\"ersi, cosi opposti. E concludiamo: L'unione ila-!o-fran• ce.se è il più caro dei nostri sogni, pur– chè non sia il contrabbando dell'allean– za dei fasci.~li dei due pae::i. La. politica economie.e. del fe5cfsma MUSICA DI NUMERI SENZA PAROLE (Dal bollettino urflciale della Bor5a di ~laoo) Y.l.l" Rer.dita Italiana cc!-'!li~~Oi-i ~" i~;,;~ 5 0/0 ............. · Obbliga.:io11i Fondiarie Ca~ca Rùparmio .... Edilon . . Ba11kitali1I ... - ...... . Banca C(1111merciale .. ~:~~to 1 ~erwie di Credito Banco dt Rom.a... _... F~or;ie J/edituranee, Ferrovie Jleridùmali .• Lln1Jd Sabaudo .. _ .. .foriga.:ione Generale ltaliana ...... . .Yai:-iga.:fo-ne Triestina. C6lor.ificio Turati .. Cotonifir.i.o ·rnaa;iano. Cotonifi,;o Cantoni . _. Cascami Seta . Lonifieio Targetti .. . Lanifi.cfo R'.lui ... . Linificio e Canapificio. Soie de CM/iUon ... -- .Snia Vi. rco.ro .. _ Jfanifottu-r-a De Angeli. Yanffattv.ra &,tondi .. .4...-dai~rie lombtJrde. Elba ...........•.. Jlont••calini ..•.••••. Jletallur!Jica •.••.•.•• Breda ......... ~•··· T~ni ......•.....••. lh:a -···········-=····-· Pondi rustici ... -=· •••. La Ri,-.a.scé:'nte .•... , •_ Pir~Ui ........••.••• f!wl ..... -·--· Jliar.i Silre,tri . __.. ., 71,i0 94.85 -ii6. > 486, • ?250, ,. 1320, • Si.\, • 626, • 119, ,. 350, •, 638, • 2"i0, • 606, • 265, • ';'95, • 243, ,. 5130, • 1222, > 3-iS, • ,ooo .• 613, • 248, • 3?2, • 1?20, > 620, ,. 250, • 46. • 232, • 135, • 250, • 485, " -165, • 239, " t15, • 1.0U, > 515, • 138, • 64.ìO ii,20 3ì3. • .uo,. 20-iO, • 1110, • 700, • 510. • 112, • 326, " 620, ,. 230, • .\60, • 182., • 533, • ti"O, " 3100, • 700, ,. 222, • 3350, • 410, • 110, • 1G3. • 568, • -il0, • 180, • 40, • 190, • 110, ,. !06, • 345, 11 245, • 191, • 58, • 558, • 315. • M," Il precip~io in CMi sono caduti tutti i tiloli di stato, bancari e ut.dustriali non sofo indica la duaden:.a /inan::iaria df'l ,:;a~se ma da a :n.eh ~ un!l id~a a,:,pronim'l– tit'a d,..11~grari.uim.e rip-n-cunioni che VI politica et:c'fl1Jmica del fo.1cumo p-ro– d•tee a dmin<, cnc/te deUe eb:ui abbienti 3 LCGLIO 1927 Dopo lo scandalo di Marsiglia PRECISAZIONI I Nenni espone a Nizza L'indeg11a aggr:;;;;;;di J/ar1i9li" no:n il programma ha acuto rappc,gg,o d"Ua ,r'lmr,a cv,,, inr- u • " IIIJ. Era r~• "'Rie lrt:,p-pqfQr/P. Clt~ ,. M- della ConcentraZ1one '":bbe pohtf'> dir~ ,i d1'{1:,a di un'O'"J'JT' ,_ ---- ,w~ collPitit:o. fr.-dd,1mPntf' _prep~ratri, f:nJ)'•nl!nll!;. riu--. a a '.\"izza. ia _prima fer~f'mPnle ~S"'}urta. CeriIJ,1rt1Jm_ ...- eo1 etJl- riunione pJ.. o.,ria ,j,: 11a • Cnnc~n1raz1one-, te_tl1. l•trbando t:_prufon,mtJ,;, ~n rito clv!~ _.\••·-=trs,·a tl ao!tro ::::-•r.etano generale, ,e solo dor:e-r:.a. imporre ~i n,petto a tum. \",.rmi - la cd'"~t<me d~L mart1~0 di Jfott~,;,Jti i - Dupo ~. paro!(• di C,-F~ th~ ~:--='? Da ogn, parle ,o-no amc-c.te a n,;,1, aUa il ~lul.o d•'2"li ilaliani di .\"iua a P1,.lro Concent:a.;~e . . l"" part,r,. deJ!a _ pro-t-:11,z .\"Poni P indi~ il motivi) rleH3 prima adi.l– co-ntro I T!td~ntt. della 1oltd1Jneta terio i nanza tlr:!Ia ;;e-zroa~ di X,zza• .:I ,:.~:rreta– colp,h_. E l!>ftOmritate le JIOf'Àe di pl1J11.- rio zene.al ~. ;.pplaudili~:,mo. parlò I~– ,., ed~ ad'!lio'!e al profJQSito. dc. M1 nprN- ~mente. e,•ponecJo in uM sin!P~i chl!– '"· dt organ~:arci, o-re S"l!l d'rWfr/. p-'!r r1•::.1ma la ~:tuaz.10n": Ha.liana • la n~ risp•,nd-:>re alltJ. n~;a ~on la rfol"1l;,,. . 1 tà d'?U"azione coni:•·ntraziooi<a. ind1tan– a dif-:tri. d,~lla 110,tra hlJma di prr,J>1 1 11 nd'1. do il metodo di Javon che d..-,·e e>'•":re eh"; non e ,olo uri dirittl'J, è un d,:,-c re per •~;ruilo e te fìnahlà immediate da ra;-- 1u;1. Ct:d""re ,ar,:bbe cosi Cf'Jdordo e Jc.elle– rato come c~d~re d.1_11:anti oi fo,ci,ti. E tutti i nodrl corrilpl'.mdenli - eQffle fors'! corsa tra foro an,;J inte-,a - Jv.mr.q slalJilila requir:ffltm~ pMtica dei met,;,di «,munisti con quelli fasci#ti. lA Se·.:;:io-ne p,1rigina del Partito ,acfo– li.sto dé:'i lau,ratori itali11ni ci esorta ad auumere i più {l!Tffli ac~ordi CQfl. tutti i fi'.11'liti e le organi.:;:..:;:,i;.:;:frmi proletarie. ~ ouicurore il rispetto delle riunioni di propagando. Il m<-Mpolio dell'a.:;:il:me anlifa,ei..JW. che pretenderebbe alnfmere iL cc,munUmo è una tiranni.a ap'!Tla., ridicola e ferote. .Y&n la tolleriamlJ. Quanto ai com.,mi1ti italiani. eui meno di tutti at:rebbl!ro il diritto di accampare un.a tale pret"".JO,~rche eui n.pi.n.am ~– tc ,en:ili O!}li ordini di Mosce, eh'! per le facc.t!nde d"lla p(J[itica e,tera tn Bes– &orobfo, ,e la int-mder:a con Jlu.uolini. proprio "-"'i tempi immediatamente suc– ceufri al.l'auossinfo di Jlatteotti. non sofo non A.anno fallo nulla per ,cvo"tere riGlentemenle il gic,,,;o {tUci.sta, JR4 ri ri– tirarono dQpo e,terci itali alcune ,etti– mane, dall".4.t'entino. I Loro di!putati tQma.rano olror:ile p!lr– Lamentare, nell'aula Jluu(Xinùma, .rcam– biorano i 1orrisetti olla ba\--eUe CQi d'!– putati della maggioran:a fa,t:ina, m"n– tr.. JlutsoUni pl'JtM:a rantare 11 ,ua J,eT– fetll'J ordine parlamt"ntare, l"eri,ten;a, cioè, nel Parlnm....-nto, di htUi i partiti di oppori:ion'!. compre~i i co:nunisli. DeUa qMale co,uofa:ione .!/u1,olini t:'er- 801:a [11 pi~o n"i banchrtti all'amba.fcia– ta sotietica, • in citi regnat:a la manima cordiali/ii ■, come a.rricurorano i Cl'Jm.u– ni.coli. u((icW.i. Con q11~iti pr<>~d""nli, darsi rarfrl di euere i ,ali antifascisti, è almeno t'!ffle– rori.o e 1fOcciaJ.o: par,i come i ,oli clte a Jlortiglia hmmo diritto di comm~ino– rarl! J/atteotti è una b<>•t~mmia contro la menwria del grande Jlartire. .Yon dimentichiamo mt1i che Jlotteotti ha 1,:mpre giudicala la tattica dei w– muni.sti ad un m'.ldo. il nostro. Ci ltmO IU"" lrtlere IIÙgntul! di rifiuto alla collabora..:;:ionc c<Ji eomunilti, quando la c<,Uahora;io-neera. com.I! è proprio del– lo sti~ eomuni,ta, proposta C?me un,i spe– cula..:;:tone,e~ are-ra qu.e,h due cOTni: - O ero aecettala ~ bi.tognat:a 1o"tlo– ml!tt1>TsialJ.a rolontà co,muni.fta in tutto, direntare dei num.cri di Jlosca, cehondlJ di euere uomini e .fociali..sti. - O era (corru. Wflico) re,pin·ta. I! si ~~TI.a (~:iei,tf s~ra:ai,m;n~ t~i~:o~i infamia pili adc ;pera.to dai com,milti, do– pr>qut:Uo di • •ocialtradilori •- La fanlll– ,.a: • .polem.U'a dei comtmilti mm è molto fen:ida.;. 3/alteotti non IIUJi mai tali ri- ~!:\:n ~,!" d:Cf';f:.."e~ ru=:.a:~ trna del mo carattere di ,ocialuto, difen– de11do a~•omente gli id,.ali e i metodi del partilo di cui era l'impareggiabile ca– po, più che ,egretario. Ciò l ncce11ario ricordare poichl gli ~nergumeni marsigliesi cercando un r,re– tetto all'infamia com.mena, andai;ano di– cendo : - CA.,, Matteolti era stnfo comml!– m.orato la d,ljmenka precedente (da lm-ol - non occorrere più e non toUJ?Torn pii altre commemora..:ioni di allri. .!h -., tanta insolen=-.i non plW fare lto- :.:r;~7 ~~f111di~~ar~:,r:r;;d;n1~~_:;: aella emig~ione p?lilica antifa.Jcista. italiano . .Yoi ci 1iamo, i-olutam-mte. foter– detto ogni indiscreta ingeren..:;:anella tita interna p<>Uticadi qut:sto nobik, o&pitale p;,:u:. _, <,n riamo di.spo,ti inrec"' a tl'Jlle- ';:;~i::rut,:U!t;;'/'~1f;:Otfa ail:r'::r~~ c~: b~~tà di g~udi.:;:io e di ~liOM -r:et!f! la po– litica fascuta che opprime e umilta il no– llro paese. .--1.bbiamo lltalm~te ri.lerato, camincinn– do.- che rindegna aggnsrione di J/arsi– gh.a non ha trovit.to alcun apf)01gfo nella slompa r" pr,rw1bil.e comuniita. D"l che molli dei nostri - trncri dl !l.la più tmi– twrata ur1ità - ,i •ono compiaciuti co– me di un buon ,egno .. 'ioi dobbiamo dire im:ece che am"t:amo iL diritto di attendue la ,conf_e~rione più as,olwta. la. più ,onan.-– te. _la ptù c~t"g!lrica. La. qu~ n,m l!I.Jen– doci llfll'l C lt:mpre l,cltO 1l l(J,iP,tlO che i rc,~abi1i m 1 mdino innan.:;:i gli sca– gM.:;:.;1, rt~ert:andFNi di atteggi6rsi. ucan– do ~ impreuio-nt della opinione pubbliea.. i~~~ia ~a~:!1'~ 11 :/:;':.n~nt!a c~ lo spro-posito (an.:;:i il d<>ltltoJcommesso p,:, .la rivolta deU'opinio,ne pubbliea e~ tro di eua - ma stn.:::a arere di cil> "" ~ ciò t:-'r'IY"" e ae-nhlo tentimen.to di duapf:?"Ora.:i,:,ne. Cn colpo andato male perche ha fatllJ strillare. l.:n'altr!l r:oUa ci 11orrà piil. prud,:n~. Cn 1_imile atle~giamenlo _:sorniarte, op– portun1~ta. non 1mplica nulla eh.e npra uno spuaglfo di b1ce 11""i loro rappt:,rti. E pertanto è 1-iU nec~nario che mai alttrm-_e col\ IO: maggior fe-rmr;:n gli t..ccord, per la d1fe1a della Conc!mtro..:;:ione ~li assalti dei IUlii nemici - rossi o tncOWri. Ptr debito dJ pr-eci:±,:,ne dobbiamo a\'"l"<.'rtire– c.he ce! nnstro o.ltie<ilo Dr.,re .-i tu,;! OMl?:e dello seor-w nume:-c Il t..tto di .-\n:"1:nt,.U!! a danno id-?!nostro amic? Ge.mbm:J CUI ~I !Uie"a. :ùJUSlOD':, anda-n pl"O!J,etuto alqu..olo d.!T~– s...ment... - E· !'tata - ci ha dello Gambini - un:i tndegna ,ira.narra, M_n la ~rim:i in \"':-:-ità. a tase di 1~ti e II!.giu...-ie. oo "olU la:,~,:_._ dell"odio~ti.a.rio che I m·o!uz:!otldJ"'!~-:mi dt:– ror--1. r.~n-ano " (llllDti. nell "a.zi ,)n._ r,c,litia. 5'n.d1t.tle e antlta;:t:~.3. non sono <1.zli ordJ:.:i di :\fo•a. L.:t mia reaz1,,ne a tau \1~rn,::::,l sist,.mJ di lnt:a ha proYocato lo sc.uilb10 di :l:lehe J,Ui.-J() !ra ~ .~ u'lO Gei p1il r.-roci ~;.?~~!X:!t~~r:-r ;~~ ~=-;~] f:duc-a21c.nertvo!t:.J: .AM.na del prot:,'-=" ~!li.s~ e t:!!'f. non pochi sp.3Jlng1,atr;n SU'll pr-èser,tL :,;e.,,;u:a 1mp(k.z:.One v.r h distr:bozione dèi gi1,:naii. c!l.~ an1er.e r,>;-r,Ia:-men:e maJ~t:!a non st~ r:aneati ten; .ai.ni <!1 os:raea--::iio a bL«e di d&1ig;uionl. Qu!Sta è la. ,•erità del talU. ra~~: le rt:iMtte p11).o me.:io vu:-?'.le pe:- Ptto pert.:'!tlt:eml di cl!lu1ere col dlcb..laratt lllche a nom°" dd eom;:iaa,-;, d!e nel :nen!:è fl'!SSU!l~5Ulto d t«ca. e ci uttJl!.i. nt"!'U::l. minarci~ d lnt!mc:-';,a e cl !ari. d~;stere dal– I'adl;m~ime-ntodel oostN do-;-e=-e. V,c::ie:.on ci ~1~~~~ ~~! i~ e~!~~ t~:~i Sei p!~no n•;-e•to delle a1l!"Ui idw.l~ o coneer.::rnt. Qne.-tamtttP prc! essa.te. rna anc!u> ;!~t!gt~efu~::i!re~a~ea!~~1;7: _\be!! a.'.t:-e g:~Jj~f;Ore ricorda q-..iali.:;~no <:late !~ diffl.wlti. a \"Olla in::uperabil1. dP:l'accor– do: e::-e4!1àdel p~~:!.lo. sre!o•ie dti ;ro~ ~i. tendi:nza a !ar prec~erP alla comnn1- ta delr.u:iooe la comunità d?f p1>0S1Pro. Ora il rrwtodo anda\"a J.DH 1 rtit.o : è da una comune azione (:be dobbiamo sfor– i.arei di arrivare ad un comune pr01f3.1D– ma po5ili\"O.Cn accrn•.!o negati\·,.-..a lungo .aoù.arenon ba.sfa. .:~ il paPs.e non ha la aPc.~azlone_che il t113pa.,..:.o dal rezim~ attuale alla hbe::-là, -1 farà ~enza. b:11-che crL~i. senza folle feroci di tru()Pi ri,·ali es....'-0 sarà parlalo a pr,,ferire I aUuale ~lato di CO-..~- o la nr,:::tra unilà può da.r;rl; la certezza cba un ordine !=pontaneame·nte con.:entito a– ge,:olerà J'c,rzani.n.uione d~mocralica e ::oc1ale dello :::iato. ~!Ilinando la situazione italiana. U co:npagno Xenni. dice che !!!:a. se non con:ente illusioni. di rap:di e placidi tra– pa.,si. non giU;,.tlllca nemmeno d pes!i– mtSmo di taluni pro.5Crilti. Lo Stato fa!Ci– .s:la è forte, anzi forti~~imo. ma es.~o è alle pTP~ con dirficoltà ozni giorno più gnn'i. La normalizzazione resta un mito ; lo Sta– to fa5ci:ta non può nè disarmare nè es-– ~"'"re demente ; le rna3se. operaie sono i;– riducibilmente affoppoEmooe ; ta cri!i mdu;,.triale incide profondamente il pro• liUo dei c->h eaoilali..-;lici ; i: commere!anti mal loHerano l'mze~nz.a demagogica dei ra~i ; gli <.!~==-i -agrari broot.alano. La \"ti.a_ eronomica dello Stato è io profonda CrJ31. Il nos1ro alt.eggiam,.nto irriducibile ha. avuto suJ terreno politico il risultalo di impedire al fa_::cismo reEperiment.o libe– rale ; bi"ogna ora lavorare ni?lla crl!i :!!O- ciale r e..:.a:-perarla. Con quale obbietli\"O ! e>ndo foratore la JSarola libertà non è vaga come pare a molli. Re3Liluire nta– lia acli italiani, liberare l'Iialia vuol dire capù}·oJ:rere !"attuale •1tu.azione; sostitui– re al regi?J.e che 5i vanta di a,:er sepolt li _!ufJra:r10 ~ver!&le, un ngune il cui primo atto st.a quello dt or-ganiuare b. repubblita e Ja costituente ed il quale, ;;ul terreno !=otiaJe, ~i proponga ~i orga– nizzare la libertà. e la democrazia come mPU_o perchè le ma.,;.•~ operaie, procedano s~ite verso !"ocyam.uazione non jndi– nduale. ma 5oc1aledel laYoro e della pro– prietà. xen:u1lima p:lr1P, d~I suo erp-01;, il se- ~f:~ar!~fin!~is1t~ladlc°m~~~~~~n~i i~: ~ere~ coi r~tti. di. evitare irr:igidimeot.i 1 quali favorL"-CODO ti comune nemico. La via da pett~rrere è lun,ra. pos...:onopresen– tarsi necessità tran.suiOnalt n~l no;tro co– me in tutti i mo,imPnli. Queste J18Ces.3ilà a:.-.~.merannol'aspetto del tradimento solo ~ ~1 .~cr1flcherà il fine ad un piatlt) di 1.en – t1ccb1e. aoa se ";a Yia noi aJlai _ e.no le po~ib1lilà e il campo ddl"aziol?f!. _La. convin~nle e;:-po:i.zione di Pietro ~enn1. fu. M'phcalamenle inl.e.rrolta da ap– p!:,u-1 e infine acclamata da tutti i nume– ro~, presenti. Ap,>~asi la discu~sione, approvata la esposmone dPI segretario gene!"ale, ra...._ ~roblea co.nco~ò in un ordine del giorno ~I suo d.e:1der10 che la Concentrazione ,:!i irrobustisca ~on la p!"l"paraz.ione,sul ter– reno co;::truthYO, e con fo ~tudio dei pro- ~!imr~~f;m;,i lo~~1:no/o11~,:uti:C~? di vole.- accogliere la proposta Salve.mini -;- p~bbhcata: nella Libertà e quella di :'\atoh, pubblicata nella Pagina Italiana.. ,-a~·~~~b~!u~~ :f P~~~~fi s3~,:p&r:: centraz1one e Libertà e infine ba appro– ,-ato .per acclamazione un ordine deJ:gior- :~\a~~~er~a~~~rfa a idiota e vile ag- IlVaticano, IlMr.88iro e.. l'Italia

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