Il Leviatano - anno II - n. 16 - 6 maggio 1980

Un ripiegamento A DISTANZA DI SEIMESI, SIAMOCOSTRETTIA interrompere la pubblicazione del «Leviatano» settimanale. Ne spieghiamo ai lettori le ragioni, illustrando contemporaneamente i nostri propositi. Le ragioni di questa decisione sono soprattutto finanziarie. «Il Leviatano» è nato, come è stato detto più volte. con lo scopo di dare un contributo e offrire un punto di riferimento alle forze dell'area laica e socialista disposte a rinnovarsi, anzitutto, e ad avviare un processo di avvicinamento interno. Finanziariamente esso è nato dal contributo individuale di due sole persone, le quali, fin dall'inizio sapevano: I ) che il giornale non avrebbe mai potuto pagare da sé i propri costi; 2) che. se non fossero pervenuti altri contributi al di fuori da quelli dei promotori, il giornale non avrebbe potuto sopravvivere. Perché « Il Leviatano• non può autofinanziarsi è presto detto. Senza pubblicità, con una distribuzione fortemente carente e non migliorabile. stante il numero delle copie tirate e vendute. con un pubblico relativamente ristretto per il fatto di essere giornale strettamente politico. senza organizzazioni politiche alle spalle in grado di assicurare una diffusione «alternativa». nessun giornale può sopravvivere. Contavamo sul fatto che la situazione politica italiana avrebbe convinto chi aveva ed ha più mezzi di noi della necessità di uscire dal minoritarismo per vocazione e dalle diatribe senza costrutto e di dar vita a un tentativo unitario e rinnovato. Qualcuno effettivamente di questo è apparso convinto; qualcuno effettivamente ci ha aiutato: ma non purtroppo nella misura e nei tempi necessari. Poiché. dunque. non è possibile ritenere che questo sforzo possa continuare a gravare su due sole persone. ammesso che ne abbiano la possibilità materiale. in assenza dei finanziamenti ingenti che sono indispensabili anche per una piccola impresa come la nostra. non resta altro che decidere un ripiegamento. Un ripiegamento. non una chiusura. perché i motivi che suggerirono la fondazione del «Leviatano» ci sembrano ancora validi. il senso politico della nostra battaglia ci sembra ancora attuale e intendiamo quindi perseverare sulla strada intrapresa. Ma ciò che sei mesi fa ci sembrava possibile. impegnarci in questa battaglia con uno strumento che, per quanto esile e discontinuo, attraverso la periodicità settimanale ci consentisse una tempestiva presenza sugli avvenimenti politici. oggi non ci è più consentito. «Il Leviatano». dunque. con nostro rammarico. cessa di essere settimanale e diventa, almeno per ora mensile. A sessantaquattro pagine, con la stessa ispirazione politica, la stessa quantità di carta stampata eh~ ora forniamo. ai lettori ma con costi per noi praticamente dimeziati. La forte sproporzione tra tiratura e vendita. che deriva dalla nostra presenza in edicola e dalle conseguenti rilevanti «rese» che dopo essere costate milioni valgono centinaia di lire. dovrebbe essere sanata da una tiratura commisurata alla vendita, dalla distribuzione solo nelle librerie (salvo Roma, Milano e poche altre località) dall'arco di tempo più vasto. in cui i nostri lettori potranno trovarci. 2 Eppure c'è da dire che i risultati conseguiti non erano da disprezzare. Abbiamo raccolto più di mille abbonamenti, senza nessun aiuto organizzativo: così. spontaneamente, di lettori che, individualmente sono andati a versare le loro dieci o ventimila lire alla posta o hanno raccolto l'abbonamento del vicino. Abbiamo vendute cinque. seimila copie alla settimana. il che non ci sembra poco, se si tiene conto di quanto vendono settimanali che costano miliardi. Chiediamo ai nostri lettori il sacrificio di seguirci nella nuova formula. Chiediamo soprattutto a tutti coloro che hanno acquistato «il Leviatano» in edicola di abbonarsi (il prezzo è ancora di ventimila lire all'anno, per un numero di pagine non inferiore a quello attuale); a chi preferisce acquistarci di mese in mese, chiediamo il sacrificio di rivolgersi al libraio anziché all'edicolante. 1 collaboratori del «Leviatano», il cui contributo è stato prezioso. anzi indispensabile. restano gli stessi. Caso mai. con la formula mensile essi potranno essere più facilmente e adeguatamente utilizzati, senza l'assillo di scadenze ravvicinate e con una redazione che. sebbene ridotta all'osso (sempre per i motivi finanziari accennati), potrà ora meglio seguirli. suggerendo temi e accogliendone il consiglio. Contiamo anzi di estendere l'arco dei collaboratori verso nuove sponde politiche e verso nuovi interessi culturali: rapporti e contatti sono già in corso; dichiariamo anche pubblicamente la nostra disponibilità per nuovi contributi. Cercheremo. nei limiti che ci sono imposti da una scadenza diversa, di non fare un mensile slegato dall'attualità e di non propinare ai nostri lettori illeggibili mattoni. Liberati però dai vincoli di spazio rigorosi cui eravamo obbligati dal settimanale, cercheremo di essere più esaurienti su temi finora soltanto accennati, sviluppando soprattutto i contenuti programmatici di una possibile area laico-socialista più unita e rinnovata. Argomenti, personaggi. problemi finora sacrificati all'attualità troveranno un loro modesto. ma continuativo. spazio. Le forze migliori. intellettuali e politiche, di questo Paese vivono soffocate dalla massiccia presenza della Democrazia cristiana e del Partito comunista. Non siamo certo noi in grado di poterle liberare e di poter dare loro il posto che pure meritano. Che il Partito socialista italiano sia il più piccolo dei partiti socialisti europei; che il Partito liberale italiano sia il più piccolo dei partiti liberali europei; che socialisti e liberali siano in Italia divisi quelli in PSDI e PSI. questi in PLI e PRI è causato da ragioni di fondo che possiamo cercare di comprendere ma non superare d'un colpo; che questa divisione e questo sottosviluppo si possano combattere. è invece ciò che crediamo. E qualora non lo credessimo possibile in un tempo ragionevole. non per questo cesseremmo di batterci perché avvenga più tardi. Che agli italiani. diversamente dagli altri popoli europei. debba essere lasciata solo la scelta di essere malgovemati dai democristiani o disoccidentalizzati dai comun!sti è una realtà alla quale non sappiamo rassegnare,. Per questo. con i mezzi di cui disponiamo. continuiamo la nostra battaglia. A chi condivide questa p~ss1one ch1e?1am~d1seguirci; a chi può. chiediamo d1a1utarc1. Prima d1concludere che non c'è niente da fare e che la cosa migliore è, per chi ne ha i mezzi. di andarsene ~Il' estero, vogliamo tentarle tutte. Vogliamo. semplicemente. che l'Europa. la civiltà. l'onestà, la cultura. la ragione abbiano dimora anche in Italia. 6 MAGGIO /980

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