UNA CENTRALE NUCLEARE ENERGIA L'alternativa è lo sviluppo I IL PROBLEMA ENERGETICO È divenuto un problema di pensiero. Si è sviluppata quella che può essere definita una «fenomenologia dell'energia•. Come tutte le fenomenologie, anche questa viene analizzata e interpretata secondo modelli a diverse componenti: scientifiche, tecnologiche. economiche, politiche, morali. Molti di questi sono stati esposti e dibattuti durante la conferenza internazionale su «Le energie alternative e l"offerta del sole e del mare». svolta a Milano dal 18 al 20 aprile. Paradossalmente, l'analisi del problema, com'è stata compiuta, seppure secondo un diverso pensiero. dai premi Nobel Emilio Segré (per la fisica) e Daniel Bovet (per la medicina), sembra negare il concetto di energia alternativa, in funzione, invece. di quello di sviluppo. L Il professor Segré, infatti. ha IL LEVIATANO CULTURA I storicizzato la questione energetica, rilevando la sempre crescente progressione nei tassi di consumo e di evoluzione delle tecniche di sfruuamento, dalla quale deriva l'impossibilità di determinarne il futuro. È perciò che la energia alternativa, secondo il professor Segré, non può essere tale poiché, «allo stato attuale delle cose» o «non esiste• oppure è determinata da una fonte che non è possibile non utilizzare per rispondere alle necessità. In questo senso, quindi, va compresa l'affermazione del professor Segré, secondo la quale «un vasto uso dell'energia nucleare sembra inevitabile». Va comunque affrontata la ricerca per lo sfruuamento di altre «desiderabili». risorse energetiche, rinnovabili e non esauribili, proprio in funzione della risposta futura a nuovi consumi. Il professor Bovet, invece, ha esaminato il problema nel «rapporto fra l'uomo e l'ambiente• secondo «l'approccio naturalistico del sempre maggior sfruuamento delle risorse energetiche a disposizione•. Le sue risposte, di conseguenza, non comprendono l'idea di scelta tra fonti energetiche diverse, bensì quella di uso razionale delle attuali «fino al rinvenimento di nuove forme rinnovabili di energia». «Il problema - ha affermato il professor Bovet - non è soltanto scientifico, ma politico ed etico. Noi dobbiamo mantenere un certo livello raggiunto nei consumi, senza però permellerne la crescita esponenziale•. I risultati di una crescita di questo tipo, condizionata dall'aumento della popolazione mondiale, sono stati commentati. nella relazione di un altro premio Nobel, il fisico Abdus Salam. Tra cinquant'anni. secondo i suoi dati. il fabbisogno energetico sarà più che triplicato e non sarà assolutamente possibile soddisfarlo con le risorse allualmente disponibili: «Una quantità enorme di energia dovrà essere fornita da quelle che oggi vengono definite fonti alternative•. Tra queste. la sorgente più importante, secondo il professor Salam, sembra essere costituita dal Sole, sfruuabile da un punto di vista termico, termoeleurico. fotovoltaico e fotochimico. L'ipotesi è stata confermata. ma definita in termini di sviluppo, anche dal professor Carlos Chagas. presidente della pontificia accademia delle scienze, il quale ha affermato che «solo nei prossimi decenni l'energia fornitaci dal sole potrà sostituire parte considerevole di quella proveniente dalla nucleare, anche perché rispello a quest'ultima, lo sviluppo dell'energia solare è ai suoi primi passi e occorreranno decine d'anni prima di raggiungere il kno~ JJ
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