Il Leviatano - anno II - n. 15 - 29 aprile 1980

f:omunista, ma di cui Vacca parla' ancora con così malcelata sufficienza. Quella concezione a cui George Orwell ha è'semplannente ispirato le proprie opere di scrittore e le proprie attività di mili-, tante dell'estrema sinistra, e dalla quale nel 1948, mentre rivedeva le bozze del suo capolavoro /984 dava la splendida definizione che qui riproduciamo. Domenico Sette_mbrini UBRI Rivisitando Stalin Cm FU REALMENTE owseppe Stalin? E quali sono state le conseguenze del totalitarismo nei paesi del «socialismo realizzato»? A questi interrogativi, negli ultimi tempi, molti studiosi hanno cercato di fornire una risposta. È il caso di Roy Medvedev che in Stalin sconosciuto (pp. 269, i. 5.000, appena pubblicato dagli Editori Riuniti nella nuova collana «Universale Scienze Sociali») torna a riflettere su «quel male così serio e prolungato della storia sovietica», ripercorrendo- /a, analizzandola ed arricche11do- /a di episodi nuovi e di testimonianze inedite, in un arco di tempo che va dagli inizi del secolo ai giorni nostri, al fine di scoprire, sullo sfondo della tormentata vicenda sovietica, tratti sconosciuti della vita e del personaggio Stalin. Avvalendosi anche delle più recenti ricerche condotte da storici occidentali, Medvedev contesta certe distorsioni di fatti e certe leggende create dall'agiografia ufficiale, ma anche da odierni rappresentanti del dissenso, cercando di ricostruire un terreno obiettivo su cui dibattere i 11odi più controversi: il ruolo svolto da Trotskij e Bucharin, il rapporto tra leninismo e stalinismo, le ripercussioni che le scelte staliniane e le grandi purghe ebbào sul partito, sulla Russia e sui paesi del blocco socialista. Quest'ultimo argomento viene affrontato, da diversa a11go/azione da Cornelius Castoriadis in La rivoluzione contro la burocrazia, Sugarco, pp. /59, i. 5.500). Parte11dodal /956-dal/'a11110, cioè, in cui le insurrezio11ipolacche e ungheresi segnalarono al mo11do la crisi del comu11ismostalinista e quella consegue/Ile del movimento operaio internazio11ale,lasciando, al contempo, i11travedere premesse e promesse di ri11ascita per l'autentico movimento di ema11cipazione delle classi proletarie - Castoriadis prosegue lo studio avviato sull'URSS co11 La società burocratica (pubblicato a11che questo da Sugarco). Ne viene fuori u11aanalisi, lucida e rigorosa, della realtà sociale dei paesi dell'Est - il «socialismo realizzato» - u11arealtà che la crisi rivela per quello che è (e che pochissimi fi110allora hanno voluto vedere): dispotismo e insieme anarchia, nella fabbrica come nella società. Ecco allora che le società «post-rivo/uzio11arie » cessa110di essere oggetti misteriosi, descritti per metafore, e vengono svelate 11eiloro mecca11ismi, 11ellaco11vi11zioncehe per poter dire «che cosa è il socialismo» sia necessario a11cheaver chiaro che cosa 110n è e che cosa non deve essere. In questa ottica - e 11ellastessa colla11a « 1984» - si colloca Ombre cinesi. il fenomeno totalitario in Cina di Simo11eLeys (preJazio11e di Jean-François Revel, Sugarco, pp. 271, i. /0.000), un bilancio schietto e disinca11tato della complessa realtà cinese degli a11niSettanta. U11aCina che è ben diversa da quella che è concesso conoscere ai visitatori stra11ierio da quella propaga11distica esaltata dagli intellettuali in servizio presso la Rivo/11zio11ceulturale. U11aCina in cui il regime, i suoi quadri, i suoi principi no11 sono la società civile, e nei co11fro11ti della quale sarebbe fin troppo facile essere faziosi. Al contrario, Leys, dando prova di profonda onestà intellettuale e problematicità, rende ragione dei motivi pitì profo11di, e più emergenii, del fenomeno totalitario, che -troscende i limiti della Repubblica Popolare Cinese. Un fenomeno che, in Cina come in Russia, pur 11ellesue aberra/lii deviazioni e nei suoi limiti, appare quale versio11edel nostro secolo de Lo Stato assoluto (Mondadori, pp. 511, i. 7.500) di cui ci parla Perry A11dersone che si defi11isce e prende forma in Europa tra il XV e il XVIII secolo. Tra le opposte tesi di coloro che vedo110nella mo11archiaassoluta l'espressio11edi 111e1quilibrio tra le classi, o addirittura di un' egemo11ia dei nuovi ceti borghesi e di quanti la interpretano i11vececome una nuova forma del domi11io nobiliare sulla società, A11derso11,analizzando a fondo l'orga11izzazione del potere e il rapporto tra istituzioni e società, 110nesita a schierarsi co11 i secondi; con la differe11zache nel/' Europa occidentale lo Stato assoluto gli appare «un compe11Soper la scomparsa del servaggio nel contesto di una eco11omiasempre più urba11ache esso non controllava completamente e a cui doveva adattarsi»; i11quella orie11tale, invece, «uno strume11toper il co11solidame11todel servaggio, in un paesaggio sociale sgombrato di ogni auto11omiae resiste11za cittadina». Alessandro Gebbia Registrazione presso il Tribunaledi Roma n. ITI37del 6 luglto 1979.Prezzo: lire 500. Arretrato: il doppio. AbboAamCntia:nnuo lif't20.000, semestrale lire 11.000. estero annuo lire 30.000. Versamcn1j sul conto corrente poslalc n. 58761008 in1estatoa •Il Leviatano• - via deU'Arco di Parma 13 - 00186 Roma. Stampa $0.GE.MA. srt. via di Santa Seconda 28 • 00166 Roma - Tel. 696074.5- Spcd. abb. post. gr. 2/7fl',f,- Collabonu.ionc fotografica di Beppe Forti - Progetto grafico di •FLONOO• - Edizioni coop. a r.l. •li Leviatano• - Presidente prof. Rosario Romeo - Anno Il, n. 15 16 29 APRILE /980

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