Il Leviatano - anno II - n. 14 - 22 aprile 1980

~anga un'infanzia senza simili delizie, ma perché questo è indice della mia età, che comunque non rivelerò neppure sotto la minaccia delle armi. Esisteva un giornaletto .chiamato L'avventuroso con le avventure di Gordon, di Dale Arden, del perfido imperatore fyfing della principessa Aura e del principe Batin: c'erano gli uomini-falco cattivi e gli uomini-leone buoni e insomma, anche là c'era la società feudale. Ma, prima ancora leggevo i libri di Salgàri, con i perfidi thugs che strozzavano e uccidevano i loro nemici con i lazi muniti di robuste palle metalliche che sfondavano il cranio al malcapitato. C'erano i dayaki tagliatori di teste (quisiquilie) e i kriss malesi (di cui ero riuscito a farmi costruire un magnifico esemplare in legno che portavo trionfalmente infilato nella cintura). Per non parlare delle avventure nel selvaggio West con gli indiani che scotennavano i «cani visi pallidi» e le efferate sevizie che bianchi e pellerossa si riservavano reciproca!Jlente. D' accordo. La televisione è più persuasiva. «Rumori assordanti, colori accesissimi, gesti meccanici, psicologìa ripetitiva e insistente» cito sempre dal divertito articolo di Repubblica. «Tutto studiato apposta», dice una psicologa con l'aria scandalizzata di chi non sa che tutto in questo mondo è studiato apposta, dal concerto numero ventuno per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart al discorso beneaugurante di Papa Woytila o del presidente Cossiga. Ma non è che noi, allora, ci facessimo influenzare dai «nostri eroi meno di quanto i ragazzi di oggi si lasciano influenzare dai loro. Al contrario. Oggi c'è una maggiore ironìa, un certo distacco. Noi, invece, proprio perché leggevamo invece di vedere, ci immedesivamo sul serio, e se oggi si grida doppio maglio perforante, con ben maggior convinzione gridavamo il nostro «muori, fellone!». Ma lasciamo perdere il passato e la mia infanzia ormai lontana e torniamo al presente. Proprio all'inizio di questo anno scolastico, la figlia bellissima e assai perspicace (anni otto) di una mia carissima amica ha attraversato un periodo in cui aveva paura di tutto e di nulla. Non riusciva a stare sola in una stanza neppure l: pieno giorno. Questo periodo è IL LEVIATANO passato presto per fortuna, e, adesso, non se ne ricorda neppure più. Ma allora la mamma le chiese: «Come mai hai tanta paura? Saranno tutti quei filmacci che vedi in televisione!». Ricordo ancora con un misto di paura e di divertimento lo sguardo sbalordito con cui la ragazzina si volse a rispondere. «Ma nooo! - esclamò indignata e, vi assicuro, in piena buona fede -; non ~ono i film che mi mettono paura. E il telegiornale!». Dedico questa risposta ai comunisti (sindaco in testa) di Imola, al collettivo interclasse delle elementari Sante Zennaro e a tutti i firmatari della lettera. Amici miei. Non vi è venuto in mente che «l'uso della scienza e della tecnica» che si fa nella vita quotidiana è ben più grave, pericoloso, e deleterio anche per la psicologia dei nostri figli, che le pacchianate rutilanti di Goldrake e compagni? Perché non scrivete lettere per essere documentati. Sui pericoli reali delle centrali nucleari o sulla possibilità reale (e non fumettistica) di creare superuomini attraverso interventi di chirurgia genetica, cose già possibili oggi, qui e adesso? Perché non chiedete che cosa fanno quelli che preparano virus invincibili per la guerra (vera e non fantascientifica) batteriologica? Perché non chiedete come è finita l'inchiesta su Seveso e non vi informate sulla possibilità che av7 vengano, nel nostro Paese, Dio ci scampi, altri simili incidenti. Perché non vi occupate di quello che avviene negli stabilimenti di Porto Marghera dove le disgrazie sono sempre un pericolo costante? Perché non vi preoccupate di rendere in qualche modo ifnost:-\ mondo più vivibile, in modo che il telegiornale faccia da antidoto a Goldrake e non viceversa? E, infine, se proprio Goldrake vi dà tanto fastidio, perché non fate quello che avrebbero fatto i nostri genitori: non spegnete il televisore o non cambiate canale? Lasciate che il ministro delle Poste si occupi di fare arrivare in tempo le nostre lettere (cosa che è più fantascientifica di tutti i cartoni animati giapponesi), che il ministro della Pubblica Istruzione cerchi di far funzionare la nostra scuola (ammesso che tale denominazione possa ancora essere usata) e smettete di essere più stoltamente moralist1aei ·catiolici ortodossi. Se volete saperlo, è per questo, soprattutto per questo, che non vi voto. Ma come? - direte voi - con tanti così gravi problemi, tu ti attacchi proprio a Goldrake?! Appunto. Perché l'episodio, pur nella sua insignificanza, mostra in voi una mentalità contorta e, appunto, moralistica, che mi fa paura. Gente che scrive lettere ai ministri per Goldrake, è capacissima, domani, di scrivere al comitato di condominio per denunciare il fatto che ricevo ragazze sole dopo le dieci di sera. Si fa per dire, ma mica tanto... Mio padre buonanima, diceva sempre: «È la qualità del legno, quello che conta». Ed è proprio per la qualità del legno delle vostre capocce che non vi voterò neppure questa volta, amici e compagni comunisti. Con tutta la tristezza del caso. In attesa dei vostndoppi magli perforanti vi invio cordiali saluti. Vostro affezionatissimo Franco Valobra Abbonatevi al «Leviatano» Abbonamento annuo: L. 20.000 Abbonamento semestrale: L. 11.000 Sconto speciale per chi risiede nelle città e nei paesi dove «Il Leviatano» non arriva in edicola: abbonamento annuo a sole L. 14.000. :J 13

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