MAZINGA La qualità del legno I V OCATUS ATQUE NON VOCAtus deus aderii, aveva scolpito sul frontone della sua casa sul lago Cari Gustav Jung. Il che, tradotto alla buona, potrebbe anche stare a significare che, lo vogliamo o no, c'è sempre un Dio che ci protegge. Ne ho fatto esperienza recentemente io, in un caso in qualche modo personale ma che può forse interessare ad altri. Figuratevi un poco. Dopo la recen- ~e presa di distanza del PCI dall'Unione Sovietica, e dopo certi atteggiamenti e del Partito Socialista e del Partito Radicale che mi avevano lasciato perplesso, di fronte alla necessità di un partito serio, deciso, non compromesso con scandali, tangenti, sottogoverni, pasticciacci belli e brutti, mi era saltato il ghiribizzo che avrei potuto anche votare per i comunisti nelle prossime amministrative. Intendiamoci: siamo seri. Non che fossi proprio deciso, ma, insomma, era un pensierino che turbinava nel mio piccolo e infantile cervello giocherellone e che pur non avendo ancora una precisa consistenza, da un pocodi tempo non se ne voleva andare. Per fortuna, come dicevo, c'è un Dio che protegge anche chi non lo merita o, comunque, non lo vuole. Così, ecco che salta fuori la faccenda di Goldrake, Mazinga e soci. Goldrake, Mazinga? Che cosa c'entrano con le regionali, con i voti, con i comunisti? C'entrano, c'entrano. E vi spiegherò anche perché. Purché voi siate disposti a seguire i miei contorcimenti irrazionali, ma non per questo meno degni di esser presi in considerazione. lo ho sempre camminato seguendo l'intuito, l'inconscio, la pancia, e, anche se ho commesso tanti sbagli mi son sempre trovato bene. Comunque cercherò di convincere anche voi, che preferite far ft.!nzionare le cellule grige (co11 CULTURA I me diceva il vecchio Poirot) del vostro cervello. Incominciamo dunque da capo e facciamo un passo indietro. Chi siano Goldrake e Mazinga, immagino lo sappiate tutti. Sono quegli strani uomini-robot, muniti di doppio maglio perforante, asce spaziali, raggi delta, raggi protonici e altri simili deliziosi «componenti• che le multinazionali giapponesi dei nuovissimi cartoni animati hanno mandato a invadere Stati Uniti ed Europa attraverso centinaia di canali televisivi pubblici e privati. Chiunque abbia un bambino in casa (o anche solo come coinquilino) non può fare a meno di saper tutto su loro. Le urla che provengono dai televisori oltrepassano anche le più massicce pareti, e, a esse, fanno eco quelle dei ragazzini che ne fanno l'imitazione. Questi cartoni animati hanno il pregio di essere tutti eguali, di essere particolarmente cretini, di essere popolati da personaggi particolarmente maldestri e rincoglioniti. Questi robot, eroici difensori dell'umanità contro i «mostri spaziali•, sono beceri rincitrulliti, che inciampano nella propria ombra, che vincono le loro-battaglie solo quando il regista ha deciso di dar loro una mano pietosa e che perfino i teleragazzi più fanatici stimano per quello che valgono. Certo, i negozi di giocattoli fanno affari d'oro vedendo esemplari in plastica di questi buffi mostricciattoli,certo non c'è bambino che non lanci contro il suo amico o rivale il suo «doppio maglio perforante» o la sua «ascia spaziale•, ma via! anche il più grullo dei nostri figli, non si sogna neppure di prendere tutto questo troppo sul serio. Ci volevano i comunisti (vedete che prima o poi la faccenda si spiegava?!) per farlo. Infatti proprio da una città comunista, una delle città più rosse d'Italia, Imola, è partita una lettera sottoscritta da ben seicento firme in cui si chiede al ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni (da cui dipende la RAI-TV), a quello della Pubblica Istruzione (che non si capisce bene che cosa potrebbe fare) e alla Commissione Parlamentare di vigilanza sull'Ente radiotelevisivo, in cui si chiede di intervenire per la difesa della saIute psichica e mentale dei nostri amati ragazzi. «Davanti a certi programmi per l'infanzia - cito direttamente dai giornali e, in particolare da Repubblica - colpisce un uso della scienza e della tecnica, della stessa fantascienza legata alla guerra; strumenti sempre più moderni al servizio di una società dominata da lotte feudali e nelle mani di un uomo che regredisce, dominato da bassi istinti di avidità e di dominio•. Simili amenità sono nate nel «consiglio di interclasse» delle elementari Sante Zennaro di Imola, ma hanno avuto l'approvazione incondizionata del sindaco comunista («sono perfettamente d'accordo come sindaco e come padre», ha dichiarato con rara assenza di senso dell'umorismo), di collettivi, di operai singoli e organizzati. La crociata è partita dai ceti popolari, dai lavoratori in lotta per un avvenire migliore. In particolare, appunto, dai comunisti. Ora a questo punto vorrei fare alcune modeste considerazioni. Primo. Quando ero bambino io non esisteva, ahimé, la televisione. Non dico ahimé perché ri;J 22 APRILE /98()
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