Il Leviatano - anno II - n. 12 - 1 aprile 1980

RONALDREAGAN I sovietici devono ricevere «chiari e inequivocabili segnali» che gli Stati Uniti sapranno e vorranno difendere i loro interessi vitali. Certo. Gli Stati Uniti devono reagire con forza e determinazione, altrimenti i russi continueranno nella loro politica espansionistica. Si possono mantenere legami, che però non compromettano la libertà di Taiwan. Non si dovrebbero esercitare pressioni su Israele. «In Medio Oriente le cose hanno bisogno di tempo». Gli Stati Uniti hanno bisogno di bombardieri B-1, sottomarini Trident, testate ai neutroni, missili MX e missili cruise. Il Salt Il, «fatalmente imperfetto», va accantonato e si deve iniziare a negoziare coi russi un trattato che realmente «riduca gli armamenti strategici in modo equilibrato». Gli alleati che hanno economie forti dovrebbero contribuire in misura maggiore, per reciproco accordo. IL LEVIATANO GEORGEBUSH «Si deve tracciare una linea» che convinca i dirigenti sovietici che la determinazione americana è vigorosa, prevedibile e coeren- _te Gli Stati Uniti devono proteggere il petrolio del Golfo persico e tener pronti forti contigenti di forze convenzionali pronte a intervenire dovunque con il minimo preavviso. Un'alleanza formale è prematura, ma i paralleli interessi strategici richiedono che le relazioni esistenti siano rafforzate. Gli Stati Uniti dovrebbero guardarsi dall'imporre termini di accordo, ma «dovrebbero assumersi il ruolo di un corretto mediatore». Gli incrementi proposti da Carter sono «troppo scarsi e troppo in ritardo». I difetti del trattato devono essere corretti. «Se ciò significa la sua rinegoziazione, così sia». Una leadership e un impegno più fermi da parte degli Stati Uniti saranno d'aiuto a persuadere il Giappone e gli altri a dare di più. JOHN ANDERSON Le sanzioni contro i sovietici in risposta alle loro azioni aggressive sono essenziali per mostrare che gli Stati Uniti, come sanno intrattenere rapporti di piena cooperazione, sanno anche punire. Un'occupazione sovietica dell'Iran o di altri Paesi che si affacciano sul Golfo persico esigerebbe una pronta reazione americana, dalla quale non è potenzialmente da escludersi l'uso della forza. Le relazioni con la Cina dovrebbero basarsi sui reciproci interessi; non essere usate in funzione punitiva contro l'Unione Sovietica. «Sarebbe sciocco minacciare un amico o punirlo». Gli Stati Uniti dovrebbero al contrario incrementare l'assistenza al Medio Oriente. li nocciolo del problema è quello che acquistiamo, non quanto ci costa. Dovrebbero essere favorite le ricerche su nuovi tipi di armi. Gli Stati Uniti dovrebbero dimostrare la loro propensione a perseguire la conclusione di accordi equi e suscettibili di controllo sulla limitazione degli armamenti al fine di evitare una guerra nucleare. «L'Europa e il Giappone possono dare di più di quanto abbiano fatto in passato», ma è compito degli Stati Uniti svolgere meglio il proprio ruolo di coordinamento. Jj

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==