Il Leviatano - anno II - n. 10 - 18 marzo 1980

'---- ....... r ...... _....... ~ ..... . ... ■ lliiiiii~ ... - ... ■ lliiiiii~ ... - vedere chi le cose le fa sul serio e chi no, chi paga per le sue idee e chi sta imboscato alla Camera o in qualche ufficio a scaldar poltrone. E noi non siamo certo tra questi. Si sostiene, specie nella sinistra, che non esiste differenza tra iJ fascismo tradizionale e le varie sigle politiche che agiscono alla destra del Movimento sociale. È vera quest'analisi? Chi sostiene questa tesi sono i comunisti, quelli del PCI, che pur di arrivare al potere ne inventano di tutti i colori. La verità è che a loro sta bene che il MSI sia sempre più imbambolato nei sonni dei suoi geronti, che a destra non emerga un'alternativa di sistema al sistema. Cos'è questa •alternativa• che sem• bra essere un vostro cavallo di battaglia in questi tempi? L'alternativa è totale, è tutto, è il modo di vivere stesso che non deve essere sul consumo, sulla merce, ma sui valori, sull'idea dell'uomo nuovo, quello che da solo riesce a risolvere se stesso, riesce a risolvere i problemi della sua vita e quelli degli altri. E come? Ci riesce perché è superiore, è una individualità diversa dalla massa, tutti siamo diversi tra noi stessi, c'è il più bravo e quello che non capisce niente. Allora perché devono comandare quelli che non sono capaci? «Terza posizione•, che si rifà a Rautl e sembra trovare consensi nell'area giovanile di destra, parla spesso di «autonomia di destra». Che significa? Significa che la lotta al sistema è unica e totale, che va portata avanti con tutti coloro che sono d'accordo con noi. Pensale di arrivare ad alltame politiche con l'estrema sinistra? A sentire loro, questa proposta da ridere. C'è poco da ghignare. Siamo ancora ad una fase iniziale, l'alternativa al sistema non è ancora sviluppata in tutto. Ne riparleremo quando nelle scuole, in piazza, la nostra parola d'ordine sarà gridata da migliaia di persone. Allora vorrei vedere i «rivoluzionari», «rossi», quello che faranno. Dovranno semplicemente accodarsi al movimento alternativo. IL LEVIATANO PAVOUNI Una lingua biforcuta «L POPOLO», ORGANO della DC, ha scoperto il 5 marzo 1980, che cosa è il concetto del- /' informazione libera e democratica, secondo i comunisti. Ha scoperto infatti, liii «saggio» di Luca Pavolini slllla «Novoje Vremja», pubblicato 1'8febbraio ll.S. Interessante la data perché in questi giorni i democristiani stavano letteralmente spaccandosi in due, per decidere se introdllrre sllbito i comunisti al governo, o rimandarli per 1111 po'. Corrado Be/ci, direttore del « Popolo» e fedele zaccagni11ia110,e per la «solidarietà nazionale». E quindi ben !(li sta, che debba lui, ora raccontare ai /e/lori democristiani che cosa effettivamente i comunisti dicono di loro, quando ne parlano ai mssi. I frammenti del 'articolo di Pavolini, come tradotti e riportati dal «Popolo,, sembrano fotocopiati, per la sostanza e per lo stile, da liii articolo di Secchia (neanche di Togliatti), di trenta anni fa, sull'organo del Cominform, «Per una pace stabile, per una democrazia popolare». La terminologia è incredibilmente identica. Il ritrai/o che ne esce della l)C non è quello del tempo di De Gasperi, è peggio. C'è la solita descrizione della DC come partito· dei ceti privilegiati e della classe dominante (ma come, non è diventato liii partito popolare e, almeno al 42%, di sinistra?). Ma c'è ben di più. Il terrorismo è attuato da questi ceti, e quindi dalla «gran parte• della DC, per impedire l'accesso al governo del PCI. Tant'è, racconta Pavolini ai sovietici, che le vittime del terrorismo, sono tutti uomini della sinistra, «operai, impiegati, professori, giudici, medici, poliziotti• (in fila secondo i canoni ortodossi, guai a scrivere impiegati o poliziotti prima che operai), o comunisti, o strelli amici. Mai che ci fosse, stando alla descrizione del Pavolini, un .... -.r.-._.■ ... ■ lliiiiii~ ... LUCA PAVOL/NI democristiano o qualcuno di destra. È a questo punto, che Be/ci e Cavedon hanno reagito. Infatti farsi ammazzare o azzoppare, passi; ma che duecento ammazzati democristiani, a cominciare da Moro, debbano essere iscritti alla memoria al PCI, è troppo anche per loro. La data della pubblicazione del saggio di Pavolini è di poco anteriore al convegno del PCI sulla RAI e l'informazione. Naturalmente, sul pluralismo, la libertà e il servizio sociale dell'informazione. Relatore: Luca Pavolini, era presente'il parterre des rois della stampa del regime e della Rai-Tv. Era. qllello, il Pavolini in edizione italiana e democratica; quello della «Novoje Vremja, è il Pavolini in edizione sovietica, e cioè quello vero. Venerio CaJtani Abbonatevi al «Leviatano» Abbonamento annuo: L. 20.000 Abbonamento semestrale: L. 11.000 Conto corrente postale n. 58761008 intestato a •Il Leviatano» via dell'Arco di Parma 13 00186 Roma 9

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