stia generale potrebbe avere, invece, di colpo, una singolare dignità: dire chiaramente e ad alta voce che Mosca sarà indegna di accogliere le Olimpiadi finché migliaia di prigionieri politici marciranno in fondo alle galere sovietiche. Non allineamento, sia pure: ma allineamento, allora, sulla linea dei diritti dell'uomo. Né in questo campo né nell'altro, sia pure: ma resta un campo di concentramento che non è ancora In realtà vi sarebbe stato un solo argomento serio che avrebbe potuto deciderci ad andare a Mosca: l'imperativo di non abbandonare alla loro sorte le migliaia di dissidenti che ci chiedono aiuto. Ma anche questo argomento ha perduto ogni valore. E non, come si afferma a volte un po' troppo affrettatamente, a causa dell'arresto di Sacharov, ma forse, più esattamente, per il messaggio che Sacharov ci ha appena indirizzato dalla sua residenza forzata di Gorkij. Che ci dice questo messaggio? Che ogni individuo che andrà a Mosca il 19luglio beneficerà di una libertà di parlare e di circolare che sarà rifiutata nello stesso momento al cittadino sovietico imbavagliato. Che ogni atleta, ogni spettatore, ogni giornalista che andranno ad ammirare gli dei dello stadio prenderanno il posto di un uomo, di una donna, di un adolescente russo deportato preventivamente. Che ogni volta che crederanno di stringere fraternamente la mano di un uomo libero avranno buone probabilità di trovarsi di fronte a un agente del KGB. In una capitale svuotata della sua popolazione non avremo in realtà che la scelta della forma del nostro collaborazionismo. Ma Sacharov, ancora. dice a coloro che vogliono comunque compiere un viaggio a Mosca, che la via può essere più lunga, ma non necessariamente impossibile. Che se si deve rinunciare ad utilizzare i canali ufficiali, altre BERLINO 1936 vie devono essere aperte. ostinatamente, metodicamente. Che andare a Mosca, in altre parole, può diventare l'avventura individuale di ogni coscienza che voglia confrontarsi con se stessa e che voglia specchiarsi nel viso di un russo imprigionato. Che il boicottaggio degli apparati totalizzanti non deve coinvolgere quello dei soggetti totalizzati. Gli artisti, gli scrittori, gli scienziati devono boicottare gli incontri di Stato, ma devono, invece, moltiplicare le relazioni bil~terali con i loro omologhi imprigionati. E in questa direzione, mi sembra, che debbono lavorare oggi tutti quelli per i quali la morale non si riduce a dei vuoti e vecchi comandamenti. Ed è in questa direzione che oggi pitiche mai dovranno agire coloro per i quali i diritti dell'uomo non sono leggi vane, ma vivi, concreti marchi impressi nell'anima e nel corpo. HITLER ALI.A CERIMONIA INAUGURALE DELLE OLIMPIADI IL LEVIATANO 5
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