Francia. Mussolini, dopo il magro bottino albanese. manda le truppe italiane a tentare l'occupazione della Grecia. Ma non si creda che il Capo del comunismo russo e internazionale sia rimasto inoperoso: Stalin si è appropriato. spartendola amichevolmente con i nazisti. di metà della Polonia. delle intere Lettonia Estonia e Lituania. ha schiacciato la Finlandia e ha estorto la Bessarabia alla Romania. In quel periodo. e per un anno intero, a. battersi contro la dilagante potenza germanica. mentre gli Stati Uniti devono ancora scendere in campo, è rimasta solamente l'orgogliosa Gran Bretagna. che resiste nonostante la tremenda offensiva aerea portata dai nazisti sul suo territorio. Solo più tardi. dopo l'invasione tedesca della Russia del giugno 1941. si avrà una coalizione di stati contro il Terzo Reich. e Stalin per ironia della Storia, finirà per trovarsi schierato nello stesso campo delle democrazie occidentali. Questo è il motivo per cui, nell'agosto 1941, durante l'offensiva tedesca in Russia, forze militari russe e britanniche, ormai alleate. occupano l'Iran e. come già durante la prima guerra mondiale. lo dividono in due zone d'influen1a: a sud i britannici e a nord i russi. L'Armata rossa rimane nel Paese e, nel dicembre 1945, favorisce la creazione di due repubbliche democratiche popolari: la Repubbica Autonoma dell' Azerbaigian e la Repubblica del Popolo Curdo. Non appena, però, la Russia è costretta a richia111arele sue divisioni. a seguito delle intimazioni alleate, le repubbliche si dissolvono. Negli anni del dopoguerra, favorita dalla ritirata dell'Occidente. l'opera di penetrazione russa è stata lenta ma fattiva. Nel 1958. in Iraq viene distrutto un ramo della dinastia Hascemita. espellendo la Gran Bretagna dalla zona e mettendo conseguentemente in cri~i il Patto di Bagdad. ma l"URSS non riesce a rimpiazzarlo con un'analoga organizzazione militare filosovietica nonostante gli sforzi diplomatici e gli aiuti economici e militari. nemmeno quando nel 1971 la Gran Bretagna si ritira completamente dall'area. laIL LEVIATANO sciando che il vuoto di potenza venga colmato dall'asse Arabia Saudita-Iran. tramontato nel gennaio 1979con il collasso politico e militare iraniano. Non tutte le iniziative russe hanno avuto pieno successo. Dopo la disfatta nella guerra dei sei giorni, nel giugno 1967 l'esercito egiziano viene equipaggiato e ricostruito dai sovietici, che in tal modo, oltre che con i tecnici civili ad Assuan. si installano militarmente anche a Suez. Tuttavia con la morte di Nasser e. JOSIP STALIN l'avvento di Sadat nel settembre 1970. subentra in Egitto una politica di equidistanza tra Est e Ovest. Poi in sequenza rapida, Sadat compie tre notevoli imprese: espelle i 20 mila consiglieri militari sovietici (agosto 1972), vince o, per lo meno, dimostra di non perdere la sua guerra con Israele (ottobre 1973) e. sulla scorta del prestigio così acquistato, sviluppa una politica d• pacificazione con Israele che lo porta inevitabilmente su posizioni filo-occidentali e, recentemente, anti-russe. Nel 1975. viene tentato un colpo di stato nell'importantissimo, strategicamente. Oman. dove però il movimento filo-russo viene disperso. Il governo dell'Iraq. nonostante il patto di amicizia firmato nel 1972con l'URSS, continua la sua politica nazionalistica ali' interno con contenimento delle forze filo-russe e la sua politica internazionale di moderata apertura all'Occidente. La stessa Siria dal 1974 accetta aiuti economici dagli USA. con ciò rendendo la sua politica meno dipendente da Mo~ca. Non va sottovalutato, che, in un quadro strategico più generale, un'influenza sul Golfo Persico può essere acquisita indirettamente esercitando il controllo delle rotte marittime che dal Golfo medesimo portano in Occidente e in Oriente. Sotto questo profilo la marina da guerra russa è teoricamente capace di dominare le tre rotte fondamentali del petrolio: quella dell'Oceano Indiano, quella del Capo di Buona Speranza e quella di Suez. O con basi navali (Yemen e Mozambico) o con semplici facilitazioni logistico-operative. la presenza russa si fa sentire nei già citati Yemen del Sud e Etiopia, in Mozambico. nel Madagascar. nel1'Angola, nel Congo, nella Guinea, in Algeria e in Libia. Inoltre, in Africa è presente una taskforce di 70 mila uomini perfettamente addestrati ed equipaggiati (40 mila cubani e 30 mila tedeschi del l'Est. sotto comando russo) pronti a intervenire sia in una Rhodesia tutt'altro che stabilizzata dopo la lunga guerriglia e una campagna elettorale condotta a colpi di bombe, sia in Sud Africa la cui politica razziale ne fa bersaglio di riprovazione morale, e, anche, di strumentalizzazione, sia soprattutto nella Penisola Arabica. con partenza dalla base dello Yemen del Sud dove sono concentrate attrezzature militari e armi pesanti sicuramente sproporzionate alle attuali possibilità operative del minuscolo esercito locale. È presto per tentare conclusioni definitive dai recenti avvenimenti, ma alcuni punti fermi si possono tracciare: che l'URSS da tempo coltiva amhizioni sull'area del Golfo Persico: che l'erosione delle posizioni occidentali dal dopoguerra in poi è innegabile; che, pertanto. il controllo èlell'area appare sempre più problematico. È anche evidente che la caduta del Golfo in mano russa peserebbe con conseguenze incalcolabili su tutte le democrazie industrializzate dall'Occidente e dall'Oriente. Tuttavia. dovrebbe essere altrettanto evidente all'oligarchia russa che le vecchie direttive di Lenin di colpire sempre e comunque al «ventre molle» dell'Occidente potrebbe avviare un processo di ostilità e di ritorsioni tali da sfociare nella terza e ancora più tragica guerra mondiale. E. A. Bruu.o Il
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