Il Leviatano - anno II - n. 5 - 12 febbraio 1980

C'è perfino il progetto di mandare fuori Mosca i bambini, anche loro, evidentemente, «indesiderabili». Le autorità temono che chiedano ai turisti e agli atleti chewing-gum, blue jeans: che diano, insomma, un'immagine del Paese contraria a quella che i governanti vogliono dare. E quali reazioni ci sono nella popolazione a questa recrudescenza della repressione? Ci sono state reazioni alla deportazione di Sacharov? C'è stata una reazione forte e positiva, quanto di meglio ci si potesse aspettare. Soprattutto la reazione della gente di Gorkij, la città dove Sacharov è stato trasferito. La popolazione locale, prevalentemente composta di operai che lavorano nelle fabbriche elettroniche di Gorkij, dimostra in vari modi la sua simpatia per Sacharov e, nonostante le misure intimidatorie delle autorità, centinaia di persone, quasi come in una dimostrazione, sono andati davanti alla casa di Sacharov per salutarlo e per confortarlo col loro sostegno. Quando Sacharov e sua moglie vanno a comprare qualcosa in un negozio, sono fatti oggetto di attenzione e simpatia. Queste manifestazioni di simpatia e l'isolamento dell'URSS nel campo Internazionale fanno pensare che sia possibile, più di quanto non lo ros.se n l pas.sato, esercitare una pressione sulle autorità sovietiche perché cambino strada. Lei condivide questa opinione? Le autorità sovietiche fingono indifferenza di fronte alle pressioni che vengono dall'Occidente, dalle manifestazioni di protesta per l'occupazione dell'Afghanistan a quelle per la deportazione di Sacharov. Ma il quasi totale isolamento nel quale si trovano, per i governanti è IL LEYIA.TANO ANDREI SACHAROV pericoloso ed essi lo sanno bene. Essi sono molto attenti a quello che succede in Occidente, sono molto sensibili a quello che si muove nell'opinione pubblica. La pressione deve essere continuata e accresciuta. Qualche risultato, anche per questa via, può essere ottenuto. Che cosa pensa della reazione del governo americano dopo l'invasione dell'Afghanistan? Aiuta o rende più difficile il compito dell'opposizione? È stata una reazione molto positiva. In realtà noi ci aspettavamo che un atteggiamento come quello attuale, l'amministrazione Carter lo prendesse prima dell'invasione dell' Afghanistan e della deportazione di Sacharov. Noi abbiamo suggerito due anni e mezzo fa che le Olimpiadi non avessero luogo a Mosca. Se l'atteggiamento attuale fosse stato preso prima, forse non ci sarebbe stato l'Afghanistan, forse Sacharov non sarebbe stato toccato. Comunque, sia pure con ritardo, la reazione americana ci sembra forte e appropriata. Che cosa possono fare, in Occidente, io sostegno al dlssidentl, coloro che non governano, coloro che possono solo parlare, scrivere, dimostrare in favore della Hhertà per U popolo sovietico? In certe circostanze la pubblica opinione può fare anche di più dei governi. Per esempio sulla qùestione del boicottaggio delle Olimpiadi, l'opinione pubblica può spingere molti governi indecisi a decidere di non andare a Mosca. Questo è un punto molto importante, cruciale direi: Se le Olimpiadi non si faranno, sarà un colpo tremendo per il sistema sovietico, un colossale incoraggiamento per tutti i critici del regime., Su questo l'opinione pubblica deve mobilitarsi ed esercitare sui propri governi una forte pressione. Il boicottaggio delle Olimpiadi di Berlino del 1936 fallì per l'insipienza dei regimi democratici. Il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca deve riuscire. 9

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