RADICALI Combattenti e reduci MENTRE TELEVISIONE, RADIO E GIORNAU Cl davano quotidianamente notizie sul «gran fondo» radicale a Montecitorio, con emozionanti cambi di staffetta, concorrenti colti da malore e spettatori cinicamente pronti a scommettere sulla resistenza dei valorosi atleti. abbiamo più volte ripensato ad altre battaglie radicali, quelle serie; quelle che hanno mostrato agli italiani un modo diverso di fare politica. lontano dallo squallore delle burocrazie di partito, vicino al modo di sentire e di parlare della gente comune. Confessiamolo: siamo dei reduci radicali, dei guerrieri a riposo, e abbiamo tutte le patetiche e un po' ridicole nostalgie dei reduci, compresa quella di ripetere: io c'ero. Sì, c'eravamo anche noi, quando si trattò di tra,<·inare i grossi partiti della sinistra storica alla battaglia per il divorzio. cercando di far loro capire che la società era cambiata che si era sviluppata una nuova morale sociale. più pulita e libera di quella legata all'estenuante gioco delle tessere o dell'ideologia. Eravamo anche nelle case dei cuntadini a parlare di aborto e di contraccezione, nelle riunioni di quartiere ad affrontare i clericali nelle loro apocalittiche e grottesche assemblee a difendere i diritti delle minoGIANLUIGI MELEGA 6 ranze in una società (compresa quella di sinistra) che disprezza i perdenti e adora soltanto il successo e il potere. Siamo sempre stati accanto ai radicali, in tutti questi anni, quando essi hanno difeso le sacrosante libertà dell'individuo. il suo diritto a vivere e ad essere f~lice (o infelice) come meglio crede, quando ci hanno ncordato l'esistenza di gruppi sociali emarginati di cui i grandi partiti non si occupano, quando ha~n.o protestato contro l'arroganza delle oligarchie poht,che e contro le mistificazioni sfacciate dei'grandi organi di informazione. Queste battaglie qualcuno di noi le ha condotte non a piazza Navona o a piazza del Popolo, ma in località oscure e remote della provincia italiana, dove certe parole non erano mai penetrate e dove certe lotte erano sembrate fino a quel momento inconcepibili. L'arrivo dei radicali ha svegliato le coscienze, ha dato coraggio. ha iniettato una febbre di sano attivismo perfino in qualche incartapecorito hurocrate di partito. Anche per merito loro l'Italia è diventata un Paese non diciamo libertario (che è una parola gonfia di retorica) ma almeno liberale, come mai lo era stata nella sua storia precedente. Ora, invece, siamo ai gargarismi oratori di Montecitorio, con il Partito radicale impegnato in una prova di forza perduta in partenza contro una legge che la coscienza popolare esige perché sente che. nonostante alcuni difetti. non intacca le nostre libertà fondamentali. Ma quello che fa più rabbia. quello che non possiamo perdonare a Pannella e ai suoi amici, è vedere come essi, che credevamo amici sinceri delle istituzioni rappresentative, non abbiano provato nessuno scrupolo a paralizzare il parlamento, rendendosi così complici di quelle oligarchie partitiche che fanno di tutto per svilirlo e screditarlo agli occhi di un'opinione pubblica sempre più disorientata. Il male di vicende come questa lo misureremo solo nel futuro. Paolo Bonetti «REPUBBLICA» La logica nel cassetto « L REPUBBUCA. DEL 2 FEBBRAIO SCRIVE e/re, nell'area politico vicina a Zaccag11i11i,circolerebbe il giudizio secondo cui •non è esal/o e/re fa s(t11azio11ei111emazio11alerenda pùi difficile 1111 inserimento del PCI nel/' esecutivo. Anzi lofaciliterebbe. Un governo del genere servirebbe tall/o agli USA quanto all'URSS,. li ragionamemo e/re so//ende questa singola;e tesi politica sarebbe il seguente: «Gft Stai/ U~,11avrebbero una Alleanza atlantica più forte, pere/re non et sarebbero i comunisti a spararle colllro_; I' ~11io11eSov_ie1ica meno preoccupazioni, pere/re all 1111emodell Alleanza at/ontica vi sorebbe 1111 governo, quello itoliano, nel quo/e il PCI avrebbe 11110 funzione moderlllrice,. lnsommo, per rendere 11110schieramento pitì forte, basta inserire ,111 membro di fiducia dello sc/rierame1110avversorio. Ovvero. _la logico nel cosse/lo (di Sca/fori). L '. Uni1à 11oz1011ole•ne combino di scherzi. 12 FEBBRAIO /980
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