Il Leviatano - anno II - n. 5 - 12 febbraio 1980

AMINTORE FANFANI torna i11 w1 volume su I socialisti e la questione cattolica, dodicesimo numero della nuova serie dei •Quaderni di "Mondoperaio" •· La tesi che circola nel volume è che i mutamenti avvenuti in questi ultimi venti anni nel mondo cauolico non sono opera della sinistra, ma del Concilio Vaticano Il e del po111ijìcatodi Giovanni XXIII: in realtà, se la prima parte di questa affermazione è senz'altro vera, la seconda risulta 1111po· troppo fiduciosa circa le capacità egemoniche della Chiesa cauo/ica sulla società contemporanea. Ha certamente ragione Federico Coen a sostenere che bisogna riconoscere ,l'autonomia della questione callolica rispello alla questione democristiana»: tuttavia, l'interrogativo di fondo che sorge spontaneo, difronte alla profonda trasformazione sociale e culturale del nostro Paese, è 1111 altro e riguarda la stessa persistenza di una «questione cauolica». Davvero si può parlare, oggi, di «masse calloliche»? Esiste ancora la possibilità di 111d1iscorso politico da fare ai <"alloli<i"ni quanto tali? È su que.wastrada che si debbono incamminare i partiti laici e di sinistra? La stessa esperienza democristiana sembrerebbe indicare il contrario: le persistenti fortune e/euorali della DC sono probabilmente legate al fallo che questo partito è oggi, per molti aspe/li 1101s1econdari della sua strategia politica, il partito più laico e meno ideologico, quindi più moderno, che si muova sulla scena politica italiana. Non per nulla gran parte della sua base sociale è sostanzialmente acattolica o addiriltura scristianizzata. Risulta, perciò, retrodatato e, in definitiva, velleitario, l'invito che Baget-Bozzo rivolge ai socialisti: quello di diventare gli alfieri di 111m1 odello di sviluppo politico, economico e culturale alllitetico al modello socia/democratico europeo. Per quanto possano apparire suggestivi i richiami ali' ,uomo nuovo• educato al «senso della responsabilità colle11iva•, sono discorsi che restano nel vago di astrazioni moralistiche e non si traducono in 111r1iconoscibile e praticabile proge110 politico. Non meno velleitari si sono dimostrati i sogni di Pietro Scoppola circa una presunta rifondazione democristiana. La DC ha raggiunto da un pezzo l'età della saggezza e si acce/la così com'è. Si comporta in questo modo, in barba a tu/li i suoi rifondatori, perché ha compreso che le sue radici sociali 11011 IL LEVIATANO FEDERICO COEN sono pitÌ, da molto tempo, di tipo etico-religioso. È dall'epoca della prima gestione Fanfani che la DC ha scelto una strada di penetrazione prevale111eme11te «laica, al/'intemo della società civile italiana, e questo anche quando ha continuato ad usare spregiudicatamente le stru//ure ecclesiastiche. In quanto alla presenza dei callolici nella vita 11011 solo politica, ma sociale e culturale del Paese, è ormai 1111paresenza minoritaria, anche se di nuovo abbastanza alliva e vivace, dopo l'inizio del pontificato di Giovanni Paolo Il. Si trai/a, tullavia, di gruppi radicali, in 111s1enso o nel 'altro, che poco hanno a che fare con le grandi masse del Paese che votano democristiano o comunista. L'ideologia (se vogliamo chiamarla così) di queste masse è un cristianesimo laicizzato e banalizzato, rido/lo a vaghe formule umanitarie e pacifiste, e pilÌ o meno amalgamato con tulle le suggestioni dell'edonismo tardo-capitalistico. Il successo comunista in alcuni seuori sociali già egemonizzati dalle forze moderate non è, quindi, dovuto a una particolare impostazione della «questione cattolica•, ma ad un abile mimetismo politico che ha consemito a questo partito di far propri i tradizionali temi dell'interclas.,'is1110democristiano. p.b. Abbonatevi al «Leviatano» Abbonamento annuo: L. 20.000 Abbonamento semestrale: L. I I.000 Sconto speciale per chi risiede nelle città e nei paesi dove «Il Leviatano» non arriva in edicola: abbonamento annuo a sole L. 14.000. Cunto corrente postale n. 58761008 intestato a «Il Leviatano» via dell'Arco di Parma 13 - 00186 Roma 15

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