Il Leviatano - anno II - n. 3 - 29 gennaio 1980

mandano migliaia di studenti cinesi nei Paesi occidentali, negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale, si sviluppano i rapporti economici e culturali: questo non può rimanere senza conseguenze anche sulla vita politica. Oltre rhe esule di un Pat'Sf' sociafi~ta. tu wi ancht un parlamentare europeo. Hai avuto dei colloqui a proposito dei rapporti tra la Cina e l'Europa? Gli amici cinesi mi hanno chiesto molte informazioni sull'Europa, sul suo parlamento, sulla commissione CEE, sul Consiglio d'Europa: essi non conoscono tutti questi problemi, soprattutto non comprendono bene perché l'integrazione europea incontri tanti ostacoli. Per loro l'Europa occidentale è quasi un unico Paese. I cinesi vogliono avere una posizione indipendente verso l'Unione Sovietica e verso gli Stati Uniti e ritengono che l'Europa potrebbe essere un partner di questa politica, un'Europa unita come terza forza indipendente. I cinesi hanno una gran voglia di collaborare sul piano economico con la comunità europea perché non vogliono dipendere da nessuno. I rapporti che hanno sviluppato con una velocità fantastica con il Giappone derivano dalla vicinanza dei due Paesi, ma anche dal fatto che il Giappone ha dimostrato una grande comprensione per i loro problemi, offrendo condizioni favorevoli per lo scambio. La CEE invece pone ancora molti ostacoli allo sviluppo dei rapporti con la Cina. I cinesi hanno interesse a collaborare sul piano economico, ma anche sul piano politico e culturale. Essi pensano che l'Europa ha lo stesso loro interesse ad opporsi all'egemonismo sovietico, che per Pechino resta il nemico principale, in quanto essi considerano che gli USA siano ora sulla difensiva, mente l'URSS sia ora in espansione e quindi persegua una politica aggressiva. I LETTERE I Meno arroganza Caro direttore. sono uno che nelle ultime elezioni politiche ha votato per i radicali, non senza qualche perplessità. Ciò che mi attirava verso di loro era la loro capacità di contrastare l'arroganza e la prepotenza comunista. I comunisti consideravano acquisito per sempre il primo posto nella lista elettorale? I radicali glielo tojllievano. I comunisti si consideravano i soli capaci di atti• vizzare i propri iscritti? I radicali dimostravano di essere superiori. I comunisti impressionavano con la violenza verbale? I radicali li superavano in violenza. Oggi devo però riconoscere che questa tendenza dei radicali a contrastare l'arroganza e la prepotenza comunista li ha portati a diventare loro stessi arroganti e prepotenti. Lascio da parte la questione del boicottaggio parlamentare da parte di una minoranza, giusto quando questa minoranIL LEVIATANO Gli ultimi avvenimenti mi sembra confermino questa loro analisi e ribadiscono quindi la necessità che il rapporto di collaborazione tra Europa e Cina vada avanti e si approfondisca. za reagisce a un sopruso della maggioranza (ricordiamo la •legge truffa•?), ma assurdo quando è elevato a metodo politico. Di tale questione si sta occupando il Parlamento. Vorrei solo accennare ad episodi 4(minori». ma non meno significativi. Seguo spesso con interesse i dibattiti e le tribune politiche alla TV. In questa sede Pannella si è sempre distinto per la sua tendenza ad interrompere i suoi interlocutori. Pazienza. ho pensato, è il suo carattere! Poi ho visto, che anche Cicciomessere mostrava la stessa tendenza. Contagio? Tempo fa, in un incontro a due, Adelaide Aglietta non ha fatto che interrompere Gerardo Bianco, quando toccava a lui intervenire. Un altro caso di contagio? Venerdì 11 gennaio, nella rubrica Tam Tam, Marco Boato ha usato lo tesso •metodo• nel dibattito con il prof. Rosario Romeo. Allora mi sono reso conto che si tratta di una caratteristica di tutti i radicali, di un metodo, di un atteggiamento studiato e concordato. A questo punto ritiro il mio appoggio ai radicali. Credevo che fossero una forza che combattesse per i diritti civili, ma mi sono accorto che violano uno dei più elementari di questi diritti: il diritto ad esprimere liberamente le proprie opinioni. Da contestatori dell'arroganza e della prepotenza, i radicali sono quindi diventati arroganti e prepotenti. Cosa succederebbe, mi domando, se divenissero forza maggioritaria? Trasferirebbero a livello di struttura politica questa loro arroganza e prepotenza? Franco Alpicella, Trento Fuori dalle risse \ Egregio direttore, mitra e bombe da una parte, e opera di tenace demolizione dello Stato dall'altra, sono i concentrici e concordi assalti con cui, insieme, affossare •questa• repubblica democratica. La quale, per sopravvivere, deve mostrare i denti, combattendo su questi due fronti collegati, stroncare alle radici il terrorismo. e arrestare il processo di decomposizione dello Stato. Se sarà ancora possibile evitare la guerra civile, ciò si potrà fare unicamente col massiccio recupero del1'elettorato a un robusto blocco laico di larga apertura democratica, fuori dai miopi e rissosi schemi dei quattro partiti minori. Ma occorre far presto: dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur! Nicola Zanetti, Pescara 9

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