SOCIALISTI GIUSEPPE BEDESCHI Due anime, due culture UNO DEI PIÙ BRILLANTI ESPONENTI DELl'intellighenzia socialista, Giuliano Amato, ha pubblicato in questi giorni (su L'Espresso del 20 gennaio) una lunga ed elaborata analisi del PSI: del suo insediamento sociale, del suo apparato, dei rapporti fra l'uomo e l'altro, della composizione del gruppo parlamentare, ecc. Si capisce come le vicende drammatiche svoltesi in questi mesi in casa socialista spingano le sue menti migliori a interrogarsi sulla natura stessa del partito, sul suo funzionamento, sul suo ruolo nella società italiana. L'analisi di Amato è di grande interesse, e, per chi non l'avesse letta, si può riassumere brevemente così. Il PSI è un partito di opinione e al tempo stesso è un partito di apparato, ma in modo tale che fra questi due aspetti si istituisce un circolo perverso. Il PSI. infatti, partito nato grande ma divenuto medio, ha un limitato insediamento sociale, le cui spinte vengono risucchiate da un apparato burocratico di notevoli dimensioni che il partito ha voluto darsi a imitazione dei grandi partiti di massa (Morandi, in questa «tragica» scelta, ebbe presente soprattutto il modello del PCI). Ma mentre nei grandi partiti di massa l'apparato burocratico tende sì a preservare se stesso e le proprie posizioni di potere (come ogni apparato che si rispetti) e a far valere le logiche dettate dai propri equilibri interni, e tuttavia è condizionato e «controllato» da un insediamento sociale consistente, che pone i quadri dirigenti in permanente contatto con la realtà di base, con le sue esigenze e i suoi umori; nel PSI, invece, il cui insediamento sociale è fragile, si ha un rapporto inverso, e l'apparato burocratico non recepisce, oppure «smorza», attenua, stravolge ciò che proviene dalla base, e impone le proprie scelte politiche dettate unicamente dalla logica del proprio potere, dei propri equilibri interni, delle proprie faide, ecc. Di qui l'estrema mutevolezza delle linee politiche e degli slogan (gli equilibri più avanzati, l'alternativa, il contratto di governo), e la grande facilità con cui si passa in breve tempo dall'uno all'altro. Situazione, dice Amato, che è inimmaginabile sia in un partito d'apparato con consistente insediamento sociale, sia in un partito d'opinione che fra realtà di base e dirigenti non abbia il diaframma dell'apparato. 10 Al tempo stesso l'apparato burocratico socialista, come neutralizza e «decapita» le spinte provenienti dalla base, così impedisce a chi ne abbia le capacità di divenire dirigente, cioè l'apparato è chiuso in se stesso, e non permette l'ingresso ai non addetti ai lavori. Intellettuali, dirigenti d'impresa, organizzatori di categorie, ecc., non riescono a filtrare. Basti riflettere su questi dati: il 50% del Comitato Centrale del PSI è formato da parlamentari, mentre a sua volta la composizione del gruppo parlamentare mostra una preponderanni di titolari o di ex-titolari di cariche di partito nazionali. Quale il rimedio per una situazione così patologica? Si tratta, risponde Amato, da un lato di ridurre il corpo separato che il PSI ha al proprio interno, cioè l'apparato, diminuendo il numero delle persone stipendiate dal partito o per suo tramite; e dall'altro lato di immettere progressivamente nei ruoli dirigenti uomini non legati all'apparato e sensibili alla base sociale che il partito rappresenta. Questa analisi di Amato è senza dubbio acuta, e si può sottoscriverla integralmente. L'insensibilità mostrata in più occasioni dal gruppo dirigente socialista verso la propria pubblica opinione ha battuto ogni record; lo spettacolo di lacerazione e di lotte intestine fra gruppi contrapposti, in barba agli interessi del partito e del Paese, è stata in questi anni di fronte agli occhi di tutti. Difficile negare che ciò sia dovuto a una grave, cronica frattura fra il gruppo dirigente/apparato e la realtà di base. E tuttavia, a mio avviso, l'analisi di Amato ha anche un limite consistente, perché riduce tutta la questione socialista agli aspetti organizzativi e funzionali, prescidendo completamente dalle linee politiche in contrasto e dai loro contenuti. In definitiva, vedere in tutta la battaglia politica nel PSI e nelle sue lacerazioni solo faide di apparato, mi sembra fortemente riduttivo; si capirebbe così una parte della realtà, ma non tutta la realtà. Negli ultimi decenni (come del RUFFOLO, GIOL/ITI. AMATO. 8088/0 19 GENNAIO /980
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