Il Leviatano - anno II - n. 1 - 15 gennaio 1980

r J terroristi tutti quei prigionieri che sono in relazione con organizzazioni internazionali per combattere Castro. Ma noi sappiamo bene che quelli designati come terroristi sono in realtà i prigionieri che hanno lottato durante la detenzione. non per essere dei litigiosi o dei duri. ma sempltcemente per comportarsi in modo fermo e coerente e per non aver ceduto ai colpi e alle minacce. Questa è la verità e la realtà dei prigionieri cubani. Per questo dobbiamo stare all"erta. È necessario che tutto il mondo sappia questo: coloro che Castro lascerà in prigione non sono terroristi. a meno che terrorista non voglia dire colui che non transige contro il comunismo. Come vede. ci sarebbe molto da dire sulle ingiustizie e le atrocità commesse da Castro e dai suoi uomini. Forse si crede che la denuncia di questi fatti provenga da un sentimento di rancore e di odio: il sentimento che io provo è invece il disp'rezzo: le meschinerie e la vigliaccheria di Castro. i suoi abusi d'ogni sorta hanno prodotto nel mio spirito e nel mio cuore nient'altro che disprezzo. (Traduzione di Francesca Cernia) COMUNISTI R vigile Eugenio segnala le svolte EuGEN/0 SCALFAR/ È CERTAMENTE UN G/ORnalista di grande valore. Il giornale da lui diretto. «La Repubblica». è indubbiamente ben fatto. pieno di notizie. ricco di commenti. al centro - in ogni caso - del dibattito politico. E ciò - sia detto a merito del giornalista Scalfari - sebbene il direttore abbia ben poco tempo per occuparsi del proprio giornale. Scalfari infatti è costretto. non per mestiere ma per vocazione. a passare gran parte del suo tempo. invece che a dirigere il suo giornale. a inventare «svolte storiche» del Partito comunista. «Svolte» sempre decisive e finali: e però. chissa perché. sempre ricorrenti. Fin dal 1977. Scalfari. seguendo le orme di una infelice intervista del compianto Ugo La Malfa. decise che il Partito comunista - dopo l'ultimo congresso del partito fratello dell" Unione sovietica - aveva ormai rotto quei vincoli che lo legavano a Mosca. ed era ormai maturo per entrare a far parte del governo di un Paese occidentale. Poi fu la volta dell"intervista di Berlinguer sul leninismo. Aveva voglia il segretario comunista a difendere il patrimonio leninista del suo partito: Scalfari aveva deciso che invece quel patrimonio era stato ormai definitivamente accantonato - se non abband.onato -: e ancora una volta ne traeva la conclusione che. ora. la partecipazione del PCI al governo era finalmente possibile. Poi ci fu il congresso dei comunisti italiani. Anche in questo caso la svolta fu «storica»: a Scalfari venne in aiuto. allora come oggi. il commentatore politico del suo giornale. Giorgio Rossi. ex-comunista. se non erriamo. ma non privo di sensi di colpa. il quale esultò per l"abbandono. finalmente. del «centralismo democratico•. La «svolta» fu puntualmente smentita dalla puntuale conclusione unanime del congresso comunista. - L"ultima «svolta storica» che Rossi. e soprattutto Scalfari. hanno riscontrato nel Partito comunista riguarda la posizione dei comunisti italiani sulla questione dcli"Afghanistan. «Il Partito comunista itali;rno - scrive Scalfari sulla «Repubblica» del 6 gennaio - ha colto con grande tempestività e chiarezza il nodo centrale della questione ed ha. al tempo stesso. compiuto un atto politico d"importanza storica». Questo si concreta nella «condanna dell"invasione russa dell"Afghanistan» che «non si presta ad alcun equivoco. La rottura tra Botteghe Oscure e Cremlino» - prosegue Scalfari - «è da oggi sotto gli occhi dell"opinione pubblica italiana e mondiale». Che la posizione dei comunisti italiani a proposito dell"invasione russa dell"Afghanistan meriti rispetto e attenzione. non saremo noi a negarlo. Se si pensa che l"eurocomunista Marchais - la rottura con il quale peraltro 11011 è sotto gli occhi dell"opinione pubblica italiana e mondiale - ha la faccia tosta di sostenere che i russi a Kaoul sono andati in ~eguito alla legittima richiesta del legittimo governo. le parole di condanna dell"invasione russa che il PCI ha pronunciato hanno effettivamente un loro peso: e sarebbe da ciechi. fingere che sia eguale condannare. sia pure a parole. quell"invasione o esaltarla. Ma un conto è condannare a parole quell"invasione - il che. ripetiamo. ha il suo peso. Un altro conto è invece passare dalle parole ai fatti. ciò che solo. in effetti. potrebbe rappresentare quella «svolta storica» nell'atteggiamento del PCI che tutti ci auguriamo .. ma che solo Scalfari. più berlingueriano di Berhnguer. vede ad ogni cantone. A leggere. anche distrattamente. il documento conclusivo della Direzione del PCI che affronta la questione. di svolta non c·è nemmeno l'odore. Infatti: I) i comunisti 11011 chiedono il ritiro delle truppe russe dcli"Afghanistan. esattamente come 11011 chiedono il ritiro delle truppe russe della Cecoslovacchia e delle truppe vietnamite dalla Cambogia: 2) alla condanna a parole non fanno seguire nessuna proposta coerente. Approfittando della debolezza contingente dell'Occidente. le cui cause non possiamo qui nemmeno sommariamente ricordare. la Russia è all'offensiva praticamente in tutto il mondo. Chi vuole la pace nella difesa dell"Occidente dovrebbe proporsi di rafforzare l"Occidente per rendere impossibili le avventure del Cremlino. I comunisti italiani invece propongono. sic et simpliciter. lo smantellamento dell"alleanza occidentale. prospettando un ·azione dell"Europa di mediazione tra i blocchi. cioè un i11debolime1110 dell"Occidente. un"incrinatura nell"alleanza tra Europa e America. E non a caso su questo terreno concordano con Marchais. nonostante le diversità di giudizio sull"invasione dell"Afghanistan. Ma dell"inconsistenza di questa «svolta» Eugenio Scalfari non ha motivo di trarre eccessivo motivo di preoccupazione. Alla prossima. Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 17737del 6 luglio 1979. Prezzo: lire 500. Arretrato: il doppio. Abbonamenti: annuo lire 20.000, semestrale lire 11.000. Versamenti sul conto corrente postale n. 58761008 in1cstato a •Il Leviatano· via dell'Arco di Parma 13 • 00186 Roma•. Stampa SO.GE.MA. srt.. via di Santa Seconda. 28 • 1H1l66Roma - Tct. 6960745• Spcd. abb. post. gr. 2/70%- Progetto arafico di Carla Volpato. Edizioni coop. a r.1. •IJ Leviatano• - Presidente prof. Rosario Romeo -Anno Il. n. 1 24 15 GENNAIO 1980

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==