RIFORMISMO PAOLO BONETTI L 'ispirazione del ''Mondo'' L '8 MARZO 1966, NEU'ULTJMO EDJTORJAle del .. Mondo", Mario Pannunzio osservava come, nel confonnismo dilagante, le opinioni dei gruppi e degli uomini disinteressati sembrassero, onnai. "una specie di inutile gioco di gente irrequieta''. A tanti anni di distanza, la situazione s'è fatta ancora più grave ed amara, mentre gli spazi liberi della cultura tendono a restringersi fino a diventare quasi inesistenti. Ma è nei momenti di crisi e di smarrimento, come fu per il "Mondo" dopo la travolgente vittoria democristiana del 18 aprile 1948, che certe iniziative trovano la forza di partire e il coraggio di durare contro ogni oggettiva difficoltà. Il gruppo di amici, giovani e meno giovani, che s'è radunato attorno al Leviatano, può forse raccogliere l'eredità politica e morale del vecchio "Mondo" e, in una situazione storica per tanti aspetti mutata, riprendere quel lavoro di analisi e di dibattito dei problemi italiani che resta l'eredità più valida ed attuale che il settimanale di Pannunzio ci abbia lasciato. Assieme alla concretezza e al pragmatismo della miglior tradizione liberaldemocratica e socialrifonnista, li Leviatano dovrebbe riprendere dal "Mondo" l'abito della chiarezza e il coraggio nel respingere le mode culturali e gli infiniti tabù della politica italiana: destra e sinistra sono onnai tennini privi di ogni preciso significato; ciò a cui bisogna badare, senza lasciarsi impressionare dalle polemiche dei finti progressisti, non è la facciata demagogica dei problemi e delle soluzioni proposte, ma la loro effettiva rispondenza agli interessi della collettività. "Il Mondo" di Pannunzio, prima di essere un giornale, fu un gruppo di pressione politicoculturale che, pur da posizioni di infima minoranza, seppe concretamente incidere sulle vicende della politica italiana. La sua chiarezza, a cui tanto deve un'intera generazione di intellettuali italiani, ha le sue radici nel rigore concettuale e nel coraggio morale della migliore cultura liberale italiana, nel cui filone rientra una notevole parte del socialismo rifonnista e ciò che di più valido ha prodotto l'esperienza del Partito d'azione. Luigi Einaudi, Gaetano Salvemini, Benedetto Croce sono gli ispiratori di un pensiero laico che nessuna moda culturale, nessun confonnismo di massa è riuscito ancora del tutto ad emarginare. Anche nella sua fase liberista, al tempo delle battaglie lamalfiane per portare l'Italia sui mercati europei, il liberalismo del "Mondo" ebbe una dimensione rifonnatrice che contrastava con le pavide chiusure di tanta parte della classe dirigente economica e politica dell'epoca. La polemica di un Ernesto Rossi colpiva tanto gli industriali parassiti e camorristi quanto il corporativismo miope dei partiti di sinistra e dei sindacati, che, per difendere i lavoratori organizzati, dimenticavano gli elementi più diseredati della società italiana, i contadini meridionali e il sottoproletariato. Più tardi, di fronte ai crescenti squilibri della nostra società, nonostante le prime avvisaglie del miracolo economico, gli uomini del "Mondo" abbandonarono le posizioni rigidamente liberiste e, sull'esempio del New Dea/ americano e del laburismo inglese, si fecero promotori di li.MONDO LAMACCHINA 1)1GUERRA IL LEVIATANO ~ '--'-• " . ·- :'\ I~"""- I" t~ l ~ ...• JJ
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