Il Leviatano - anno I - n. 7 - 18 dicembre 1979

CARLOROSSELLIIN SPAGNA Rosselli condivideva l'idea di un accordo generale antifascista, era contro l'esistenza di un nucleo interno, che controllasse un nucleo più vasto e così via, in un gioco di scatole cinesi; inoltre Rosselli voleva porre al fronte un limite a destra. Comunisti e socialisti non vollero saperne. Per questo «Giustizia e libertà», nonostante si collaborasse, non aderì all'accordo di fronte popolare. E i rapporti con i cattolici? Dobbiamo dire francamente di avere sottovalutato del tutto i cattolici. C'era in noi anzi un'esasperazione anticlericale: poiché i cattolici erano alleati, erano anzi uno strumento del fascismo, noi pensavamo che, alla caduta del regime. essi non avrebbero avuto un ruolo politico di rilievo. Ciò non toglie che fossero buoni i rapporti con i pochi emigrati httolici: Donati, geniale ma un po' pazzo; Ferrari, forte intelligente colto; Sturzo, che prese posizioni coraggiose, per esempio, durante la guerra di Spagna. Non dimentichiamo inoltre che gli ultimi anni in cui si trovò ad agire Rosselli erano anche gli anni in cui, accanto al fascismo vero e proprio, c'era come un fascismo cattolico, bianco, come quello di Dollfuss, o di Salazar o anche di certi aspetti del franchismo. Poi i cattolici non erano presenti nell'antifascismo militante. In Spagna, per esempio, erano soprattutto dall'altra parte. Sì. Invece in Spagna noi volevamo batterci contro il fascismo. Ci furono tanti italiani che partirono per la Spagna, prima ancora che le organizzazioni antifasciste lanciassero questa parola d'ordine. «Giustizia e libertà», d'accordo con gli anarchici, costituì la prima colonna organizzata di italiani. Creammo così un fatto compiuto, che poi ebbe forse un peso addirittura nel detenninare lo stesso intervento staliniano. I comunisti, per isolare Rosselli, cercarono di mettergli contro gli anarchici; dall'altro lato fecero un accordo di fronte popolare con socialisti IL LEVIATANO e repubblicani, per fonnare una legione italiana agli ordini di Pacciardi, come fu fatto. Questo accordo durò per circa un anno. La linea di Rosselli era quella di portare la lotta in Italia. Tutto questo appare nel libro Oggi in Spagna, domani in Italia, che è una raccolta di lettere agli amici curata da Franco Venturi, con una prefazione di Salvemini. La collaborazione con i comunisti portò Rosselli a rompere con I trotskisti, gli anarchici, i poumisti spagnoli? No. Rosselli era ben consapevole della realtà staliniana. Andò perfino da Trotskij, al quale però del liberalismo di Rosselli non importava nulla. Ma con i trotskisti e con altri gruppi noi avemmo sempre contatti e fummo sempre solidali. Che cosa è ancora attuale di Rosselli? Molte delle idee di Rossetti sono passate onnai nei fatti compiuti e realizzati, anzitutto la libertà e la democrazia. Chi vuole ispirarsi a GAROSCIAIFUNERALIDEIROSSELLI 9

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