Il Leviatano - anno I - n. 7 - 18 dicembre 1979

LIBERALSOCIALISMO Attualità di Rosse/li Intervista con ALDO GAROSCI Professor Ganiscl, com'era Carlo Rosselli? Rosselli è stato l'uomo che, più di tutti gli altri eh 'io ho conosciuto, ha saputo essere insieme compagno e capo. Aveva il naturale talento di comportarsi da pari e, nello stesso tempo, di emergere. E le sue Idee? Il Rosselli teorico, per quanto ebbe il tempo di produrre. è consegnato in Socialismo liherale, che è un tentativo di fondere insieme l'ispir.:12ione liberale e l'ispirazione socialista: un tentativo che gli valse molte critiche, tra cui quella di Benedetto Croce. Si sa quanto siadifficilefondere socialismo e libertà. Rosselli da un lato criticava il fatalismo massimalista, il determinismo, il classismo rigido. In questo il suo pensiero deriva da Bernstein: Socialismo liberale è forse l'unica storia, sommaria ma molto ben delineata, del revisionismo e dei suoi effetti sul socialismo italiano. D'altra parte però, appunto perché antideterminista, Rosselli criticava i riformisti in nome di una lotta al fascismo, che, secondo lui, doveva essere fatta su fondamenti etici. Si parla di volontarismo di Rosselli; io direi che c'è in lui dinamismo moderno e libertarismo. Rosselli mantenne sempre queste posizioni? Rosselli era un politico. Anzi, una delle sue qualità fondamentali è la congiunzione intima ' fra l'intransigenza più assoluta nei confronti del regime, con cui non accettò mai nessun compromesso, e nello stesso tempo la più grande larghezza di concezione quanto alle possibilità TRENTIN, MARIA ROSSELIJ, SALVEM!Nl. NELLO E CARLO ROSSELLI che la situazione offriva: era quindi pronto a modificare anche le sue posizioni. Come nacque dunque •Giustizia e libertà•? Nacque riempiendo, in un certo senso, .un vuoto d'iniziativa antifascista delle altre organizzazioni. Si espande rapidamente anche perché nasce in un momento di stanchezza del movimento comunista. Rosselli non ne è il solo artefice. Egli era l'uomo più capace, ma non il solo. E quali furono I rapporti con le altre organizzazioni dell'antifascismo? Rosselli accettava come alleati tutti quelli che si battevano contro il fascismo. Era semmai il Partito comunista che non era disposto ad allearsi con «Giustizia e libertà», perché, in epoca di «socialfascismo», la considerava il nemico più pericoloso. Rosselli fu trattato dai comunisti ancora più violentemente dei socialisti. Togliatti scrisse che le sue concezioni erano fasciste. L'atteggiamento comunista cambiò solo dopo il 1934, quando venne il fronte popolare. Comunisti e socialisti aprirono il fronte a «Giustizia e libertà». Ma, per loro, al centro del fronte doveva essere l'alleanza di classe. Ora, mentre NIITI, TARCHIANI, NENNI, FACCHINELLI, CARLO ROSSELLI 8 /8 DICEMBRE /979

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