Il Leviatano - anno I - n. 5 - 4 dicembre 1979

I IL PRINCIPE IN REPUBBUCA I in cui ci insegnavano che non esiste Il •giusto prezzo• della Summa di San Tommaso o della Summula ranraniana, ma solo il prezzo del mercato. Le cui contrattazioni, beojnteso, non si svolgono in contesto anarchico, ma nel quadro di limiti legali e di convenienze economiche determinate dall'azione consapevole del potere pubblico. L'e• quo canone doveva portare una fase di ripresa all'attività edilizia; come tutti vedono. Quelli che l'indisponibilità di case in affitto costringe a rinunciare a promozioni amministrative, o a vantaggiose offerte private, in quanto im• plicano un trasferimento, anche a tempo. Le giovani coppie rimaste allo stato nuido: in obbedienza ad una •nuova concezione del rapporto•, come ci insegnano i nostri sociologi a un soldo dalle prime pagine dei grandi quotidiani, ma che sempre più spesso risuscitano l'entusiasmante istituto del matrimonio in casa dei suoceri, da prima in attesa di meglio e poi in atiesa della dipartita dei vecchi ingombranti. ~ radosso della lotta di classe, questi occupano di solito grandi appartamenti che non hanno più forza o domestici per curare, né possibilità economica di lasciare per altri più piccoli e adatti. Così nell'era del fet le nostre leggi ci murano vivi nelle case che occupiamo, mentre gli iotelleltuali del sindacato dissertano con condiscendenza sulla mobilità .del lavoro. di Paolo Ungari Leggie Terrore •Or, ks Lois soni impuis,antes """ la Te"eur•. C'è già chi ricorre alla grandiloquenza rivoluzionaria di fron• te alla prospeltiva che la riforma deUa sanità, sicuramente inapplicabile da chiunque, e in buona posizione di gara (non ci rosse stata queUa suUa Rai-Tv) per il titolo di pessima nel trentennio repubblicano, cominci a naufragare il I. gennaio '80, quando le regioni, lan• ciate verso il turno elettorale di fine primavera, riceveranno l'agognato ma ina quietante dono delle •unità sanitarie locali•. E' solo troppo facile rispondere che l'Iran nel suo insieme, e la vita italiana di oggi in talune sue pieghe, si prestano a provare la proposizion contraria: che il terrore riesce a sua volta impotente in difetto di •leggi•, senza cioè la determinata volontà di conseguire obiettivi realistici, chiaramente pensati, in un tempo assegnato. U triennio 1976-79 è stato la terra d'elezione del tipo di leggi non-leggi, al cui scacco inevitabile si sa rispondere solo con tumultuarie processioni ad petendam pluviam: salmodiando suUa •volontà politica• o invocando istericamente il «terrore,.. La riforma sanitaria è solo un esempio. Un altro è la legge sull'occupazione giovanile, ennesima invenzione clientelare della classe politica, che di questi giorni popola le piazze romane di un variopinto esercito di •cooperative• (persino negli archivi di Stato ... ) i cui MasanieUi reclamano, tanto per cambiare, la sistemazione universale in ruolo senza concorso, e la chiusura delle saracinesche contro i giovani che verranno poi. Regna invece il silenzio nel seltore privato, dove com'era prevedibile la legge non ha attecchito, mentre in Francia palron/UJI e sindacalisti disputano sul numero dei nuovi posti di lavoro indotti dalla legge analoga nell'ordine deUe centinaia di migliaia. Ancora un esempio? Ma sì: l'equo canone, spettro che ritorna dal tempo BLOCKNOTES Chi conserva e chi no L , . « UNITA• DEL 23 NOVEMBRE HA DEDICATO al • Leviatano» un lungo articolo, firmato da Duccio Trombadori. li giudizio che vi viene formulato sulla nostra rivista è completamente e incondizionatamente negativo. E ciò perché noi saremmo, in so· stanza, dei conservatori, dei paleo-liberali, decisamente rivolti al passato, nostalgici di ciò e/re non potrà tornare mai pitì. In breve, noi non accetteremmo, non vorremmo riconoscere «che l'età moderna - del totalitarismo, ma anche delle democrazie industriali, socialiste, di altro tipo ancora - è dominata dalla presenza, nelle articolazioni del potere politico, di grandi masse organizzate: in partiti, sindacati, associazioni autonome, e così via•. Sembra incredibile, ma l'articolista de «L'Unità» dice proprio così, e lascia intendere che noi vorremmo cancellare con un tratto di penna partiti, sindacati, ecc., attraverso i quali è giunta a compimento «la ribellione delle masse». L'articolista de «L'Uni• tà» osserva che fra i nostri collaboratori figurano personalità /aie/re, di formazione liberal-democratica, e personalità dell'area socialista. Possibile che tutti costoro siano improvvisamente impazziti e siano diventati, di punto in bianco, dei seguaci di ... Metternich? 6 Stia di buon animo Duccio Trombadori: noi ci siamo ampiamente riconosciuti nel saggio di Amendola e nella sua replica al Comitato Centrale comunista, cioè nel 'affermazione che la sinistra porta una responsabilità gravissima nella crisi e/re travaglia il paese, e che tale responsabilità è da individuare a vari livelli: nel/' avere assecondato e anzi incoraggiato un rivendicazionismo indiscriminato che ha gravemente inceppato il meccanismo economico, e nel 'avere tollerato inammissibili forme di violenza nella lolla sindacale. Se la sinistra 11011 pone rimedio a ciò, il crollo di questa democrazia è sicuro (altro che «superamento del capitalismo»!). Tulle queste cose ha detto Amendola, e noi le condividiamo. Conservatore, dunque, anche Amendola? Paleo-liberale, insofferente della «ribellione delle masse», anche lui? Suvvia, siamo seri. Del resto -a riprova di quanto sia complessa la situazione - lo stesso Duccio Trombadori ci ha spiegato nei giorni scorsi su « La Repubblica» e/re, nonostante la giusta e ferma posizione assunta dal PCI contro il terrori· smo, ci sono nelle sue file, persino fra i suoi deputati, dei tipi che hanno coperto e coprono le posizioni filoterroristiche del/' «autonomia». Questo ha scritto e documentato Duccio Trombadori. Conservatore, paleo-liberule anche lui? In realtà, il dissenso fra noi e «L'Unità» consiste semplicemente in questo: che noi riteniamo che per fare politica in modo serio, per potersi rivolgere alla gente in modo decente e pulito, occorra un minimo di coerenza, e che 11011 si possa ieri affermare (con Amendola) che il sindacato ha commesso un terribile errore quando ha considerato il salario una variabile indipendente, destabilizzando il sistema, e oggi affermare (contro Amendola), a soli due anni di distanza, che il problema è quello di «superare il capitalismo», cioè di sopprimere il sistema. Perché, delle 4 DICEMBRE1979

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