Il Leviatano - anno I - n. 2 - 13 novembre 1979

so, inizialmente, all'interno di una troika della quale, oltre a Stalin, fanno parte Zinovev e Kamenev. Bisogna arrivare almeno al I929, passando attraverso la successiva eliminazione (per il momento solo politica) dei vari dirigenti bolscevichi per trovare un'effettiva e indiscussa concentrazione del potere nelle mani del segretario generale del partito. Il lungo periodo dello stalinismo consolida tutte le forme del sistema di potere sovietico, ma non precisa il meccanismo della successione al vertice (e non può evidentemente precisarlo, trattandosi di un passaggio di poteri tendenzialmente assoluti, che sancisce rapporti di forza reali e non giuridicamente disciplinati). Alla morte di Stalin, nel marzo del 1953, il potere appare per alcuni anni diviso tra Malenkov (primo ministro), Chruscev (primo segretario del CC del PCUS, essendo stata soppressa nel frattempo la carica di segretario generale) e Bulganin. La personalità prevalente sembra quella di Malenkov, ma è invece Chruséev che, dopo aver provocato le dimissioni di Malenkov e averlo sostituito con Bulganin, assume nel 1958 anche la carica di primo ministro, cumulando cosi le due cariche più importanti e consolidando definitivamente il suo potere. t Nell'ottobre del 1964 Chruséev viene destituito e per la prima volta un leader sovietico è costretto ad abbandonare il potere prima della morte. Non è Suslov (che pure era sembrato l'oppositore più duro e convinto di Chrus~v nel partito), a raccogliere il bastone del comando, ma un gruppo «di centro» agli effetti degli equilibri interni, formato da Breznev, Kosygin e Podgorny. Viene cosi ripristinata, inizialmente, quella che in linguaggio sovietico viene chiamata «direzione collegiale»; anche in questo caso però, con il passare degli anni, la «direzione collegiale» tende nuovamente a restringersi: Kosygin limita sempre più il suo ruolo a quello di semplice esecutore amministrativo, Podgorny viene destituito dalla presidenza nel I977, Breznev riassume il titolo di segretario generale del partito (XXIII congresso) e cumula, dopo la destituzione di Podgorny, anche la carica di presidente del presidium del soviet supremo, arrivando in questo modo a sancire anche formalmente una supremazia politica e gerarchica prima parzialmente ridotta. Arriviamo cosi al presente e ai problemi della successione di Breznev. Se volessimo trarre una conclusione (solo in parte scherzosa) dalle esperienze precedenti dovremmo dire che il nome emerso col tempo dalle varie successioni non è stato mai quello che ci si attendeva e che quindi qualsiasi previsione è destinata, con ogni probabilità, a rivelarsi sbagliata. Ma forse è possibile aggiungere qualcosa in più e in positivo a questa considerazione, ragionando sui precedenti passaggi di potere. Intanto le differenze. Lenin e Stalin sono morti (il primo di morte naturale, i~ secondo forse avvelenato), mentre Chruséev è stato destituito. ~ possibile che il passaggio al dopobreznev segni un 'ulteriore novità rispetto al passato in questo campo; non è escluso infatti che lo stesso Breznev, fortemente provato nel fisico, decida, al prossimo congresso, di abbandonare spontaneamente il potere e passare le consegne a uno o più dei suoi collaboratori che attualmente controllano i principali centri di potere. (I nomi sono quelli che si leggono, con alti e bassi, sui giornali: Kirilenko, Cernenko, Mazurov, Grisin, Ponomarcv, ma forse altri ancora). Ma è anche probabile che questo passaggio di poteri, diverso nell'occasione (abdicazione, senza morte o destituzione), ripercorra invece alcune tappe comuni che hanno caratterizzato i passaggi precedenti. Anzitutto un allargamento iniziale della direzione politica (con lo scatenamento _progressivo di tutte le lotte interne finora sopite). E probabile infatti che, almeno in una prima fase, non vi sia un passaggio diretto da un leader a un altro, ma da un leader a un gruppo dirigente, che tenderà poi, come è avvenuto sempre in passato, a restringersi fino a esprimere, in un secondo tempo, un vertic-. indiscusso. In secondo luogo questa prevalenza successiva, all'interno del gruppo dirigente iniziale, sarà probabilmente realizzata da parte di colui che controlla e dirige l'apparato del partito. Infatti, in tutti gli avvicendamenti al vertice, è stato sempre il capo del partito che, inizialmente condizionato dagli altri dirigenti (in particolare di governo), se ne è in seguito liberato recuperando progressivamente un primato completo e indiscusso. Questi <lue elementi ricorrono constantemente in tutti i cambi della guardia che abbiamo preso in esame, e credo che anche il prossimo non farà eccezione. Questo forse non è moltissimo, se paragonato alle previsioni che si leggono quotidianamente sui giornali, ma può comunque servire a leggere tra le righe delle notizie russe dei prossimi mesi. Aldo G. Rkcl Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 17737del 6 luglio 1979. Prezzo: lire 500. ,.\rre1rato: il doppio. Abbonamenti: annuo lire 20.000. semestrale lire 11.000. Versamenli sul conto corrente postale n. 58761008 intestato a •li Leviatano - via dell'Arco di Parma 13 • 00186 Roma•. 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