re/tifiche, conferme, marce indietro e fughe in avanti. Al centro di questi scaramucce di tipo giornalistico,figura quello che può ormai essere definito l'«oggelto misterioso», e cioè il Congressostraordinario del PST, che di volta in volta viene preannunciato come tale o ridimensionato a congresso anticipato o addiriltura declassatoa seminario di studi. Quello che è comunque certo è che Craxi sembra ormai intenzionato, pur tra contraddizioni e ripensamenti, a sbarazzarsi di Signorile e compagni, da lui accusati, tra l'altro, di essersi impadroniti delle principali leve di comando in seno al partito e anche di aver fallo la parte del leone nella suddivisione degli incarichi pubblici. Tra i seguaci di Craxi, chi più sta premendo perché si arrivi, in sede di Congresso straordinario, alla resa dei conti con la sinistra e alla definitiva messa in liquidazione dell'«Alternativa» è un gruppo di giovani neo-deputati capeggiali dal segretario regionale lombardo del PSI Giorgio Gangi. Si chiudono i battenti IL LICEO SCIENTIFICO PAOLO SARPI È NOIO alle cronache come un istituto «agitato», uno dei punti di forza dell'area dell'autonomia. Sembrerebbe quindi che uno dei principali centri di azione politica studentesca dovesse attirare a frolle i giovani in cerca di formazione rivoluzionaria. Si dà però il caso che all'apertura del corrento anno scolastico il liceo Sarpi si sia trovato con solo sedici, diconsi sedici, nuove iscrizioni e non abbia potuto formare neanche una prima classe. Se questa tendenza perdurerà, e nulla lascia prevedere una sua inversione, il Sarpi chiuderà i battenti. Tra l'altro, alcuni dei professori che vi avevano realizzato mete didattiche avanzatissimne si troveranno nella posizione di «soprannumerari», cioè nella necessità di trovarsi un nuovo posto. I NELMONDO I (segue da pag. 4) futura della Cambogia, quale che sia il partito che vinca le elezioni. Finora però la proposta di Sihanuk non sembra avere il gradimento dei comunisti di tutte le sfumature. Continua perciò la «soluzione finale», lo sterminio del popolo khmer. L'anno del fanciullo MoLTO si È PARLATO, QUALCHE MESE FA, del massacro di fanciulli avvenuto nell'Impero centroafricano da parte della guardia imperiale, direttamente agli ordini di Bokassa; tanto se ne parlò che l'imperatore, per questo, è diventato ex-imperatore. Non altrettanto rilievo ha invece avuto sulla stampa la pubblicazione di un rapporto di «Amnesty International», reso noto lo scorso 14 oltobre, sulla tortura dei fanciulli nel mondo, anticipazione di un rapporto più ampio previsto per lafine dell'anno. IL LEVIATANO In quel documento «Amnesty lnternational» afferma di aver conseguito le prove che, almeno in ventuno Paesi, con regimi di variacolorazione politica, fanciulli sono torturati, o separati dalla famiglia, o detenuti illegalmente e a lungo, o, semplicemente, massacrati. Tra i casi citati: /'Argentina, dove i bambini nati da diverse donne arrestate mentre erano incinte sono semplicemente «spariti», dove molti ragazzi sono stati arrestati all'uscita delle scuole senza che poi se ne avessepiù traccia, dove altri sono stati rapiti con tutta lafamiglia e sono definitivamente scomparsi. Tra i Paesi per i quali la prova è stata raggiunta in almeno un caso, «Amnesty Internalional» cita inoltre /'Uraguay, la Bolivia, il Cile, il Paraguay, /'Ecuador. In Africa del Sud, continua il rapporto, la legge consente di perseguire i fanciulli, per certi reati (politici) esattamente nelle stesse forme degli adulti, per cui un numero imprecisato di giovani sotto i sedici anni sono attualmente incarcerati in regime di isolamento. In Indonesia invece v'è un elevato numero di prigionieri, che oggi hanno da venti a trent'anni, arrestati al momento del colpo di Stato del 1965; al momento dell'arresto erano, evidentemente, tutti al di sotto dell'età di quindici anni. Ma non è da credereche la persecuzione dei fanciulli sia caratteristica solo delle dittature di destra. In Germania orientale, prosegue il rapporto, è normale che, quando alcuni cittadini sono autorizzati a emigrare nella Germania occidentale, i loro figli non abbiano il permesso di partire e vengano affidati a istituzioni pubbliche o illegamente adottati da altre famiglie. In URSS, invece, «Amnesty lnternational» segnala il caso di «numerosi battisti, pentecostali, avventisti i cui ragazzi sono stati sottratti ai genitori e ospitati in istituti pubblici»: per impedire che i genitori trasmettessero ai figli le proprie idee religiose. Ma il caso più grave, finora ben poco conosciuto, riguardal'Etiopia di Mengistu. Nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1977, riferisce «Amnesty lnternational», il regime decise un'azione punitiva contro gruppi di giovani, accusati di essere oppositori: «Si valuta che quella notte furono uccisi cinquecento giovani». Altre stime parlano invece di un migliaio. «Si potevano vedere i cadaveri accatastati lungo la strada all'uscita di Addis Abeba. Le vittime avevano, in genere, da undici a tredici anni». Una campagna dello stesso genere ebbe luogo successivamente, dal novembre al giugno 1978. «Ci furono allora arresti massicci di studenti e giovani, seguiti da torture sistematiche e da esecuzioni sommarie. Queste avvenivano spesso in pubblico, la sera, e i corpi delle vi/time erano lasciati sul posto con appesa la seri/la: «Era un controrivoluzionario». «I genitori delle vittime erano spesso obblil!ati a unirsi alla denuncia pubblica delle vittime». «Si valuta che cinquemila giovani all'incirca, dai dodici ai venticinque anni, siano stati uccisi durante il "terrore rosso", particolarmente tra il dicembre 1977 e il febbraio 1979, periodo durante il quale si arrivò ad ucciderefino a cento persone per notte». Dopo il massacro dei fanciulli di Bangui, sia pure con una procedura discutibile, il maggiore alleato si è e ci ha liberato di Bokassa. Quand'è che il maggiore alleato di Mengistu, l'Unione Sovietica, si e ci libererà di un regime non meno assassino? 23
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