Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

E. COLOMBO dello stato, la seguente frase (di critica a Bakunin) dimostra che Engels non comprese proprio il problema: « In codesta società non esisterà nessuna autorità, giacché l'autorità - lo stato - è il gran male. (Ma non ci dice, naturalmente come si farebbe funzionare una fabbrica, una ferrovia o una linea di navigazione, senza una direzione unica») (17). Il progetto anarchico è differente, contiene la negazione dello stato. « Per fare una rivoluzione radicale, bisogna dunque attaccare i ruoli e le cose, la proprietà e lo stato» (18). E questa è una condizione presente sin dall'inizio della lotta rivoluzionaria. La distruzione dello stato è l'instaurazione di un tipo di relazioni sociali diverse da quelle esistenti, relazioni non centralistiche, non gerarchiche, non autoritarie. Il senso del Primo Articolo del Proclama di Lione ( « La macchina amministrativa e governativa dello stato, divenuta impotente, è abolita. Il popolo della Francia rientra in pieno possesso di sé medesimo ») bisogna vederlo in relazione ad un processo che, evidentemente, è solo agli inizi: lo stato è abolito come centro di decisione e di legittimazione dell'azione rivoluzionaria. Marx ironizza su Bakunin: « Il Municipio fu conquistato solo per un momento e vennero emessi dei ridicolissimi decreti sull'abolizione dello stato ed altre amenità» (19). Ma Marx non poteva capire che non era la rivoluzione per decreto ciò che voleva Bakunin, ma la creazione di uno spazio sociale senza centro né periferia, senza dirigenti nei posti di comando né esecutori alla base. Non è compito di questo lavoro discutere tutta la complessità di tale progetto rivoluzionario, non autoritario, anarchico; ciò che qui ci interessa è chiarire il più nettamente possibile la rottura che si stabilisce nella continuità dello spazio sociale o, se si preferisce, nella rappresentazione dello spazio, quando viene negato lo stato come principio strutturante della realtà sociale. In questo contesto, l'impiego del concetto di « scomparsa graduale dello stato» è un elemento chiave. Esso occulta la rottura rivoluzionaria e permette lo slittamento della totalità ( 17) lbid. p. 76. (18) Programme et objet de l'organisation révolutionnaire des freres internationaux, riportato da Guérin D. in Ni Dieu ni maitre. Ed. de Delphes, Paris, p. 229. (19) Citato in Rure F., De la guerre a la Comune. Ed. Anthopos. Paris, 1972, p. 19. · 72

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