Lospazioideologico dell'autogestione EDUARDO COLOMBO (*) Introduzione Ci sono delle parole che basta ricollocare nel contesto in cui sono nate per ripulirle immediatamente della polvere e delle beffe, della frivolezza e della meschinità. Landauer. La rivoluzione Certe mode ci rendono sospettosi. Vi sono parole che vengono immediatamente assimilate, come captate da un contesto che gli è affine e nel quale si assestano dolcemente, come il corpo nel letto. E' ciò che avviene con l'autogestione ed il progetto anarchico. Chiedete ad un anarchico che cos'è l'autogestione ed egli vi dirà spontaneamente: è la gestione diretta, è l'appropriazione dei mezzi di produzione, delle macchine e della terra, la libera disponibilità dei prodotti e la loro distribuzione da parte dei produttori stessi, federati a livello locale, regionale e internazionale. Ciò che la caratterizza è, per l'appunto, l'insieme di elementi autonomi che si coordinano, si interpenetrano e si mescolano, senza che ne risulti una piramide né alcun altro tipo di potere centrale. Essa è pertanto incompatibile con l'organizzazione statale della società e dunque non può che essere rivoluzionaria. E' essenzialmente azione diretta: cominciare ad applicarla è intraprendere il cammino della sovversione, fare i primi passi dell'insurrezione collettiva. E allora l'autogestione porta, incrostata nel cuore della rivolta, la società futura, la società anarchica. Ma ecco che la parola autogestione diventa di moda, si ge- (*) Psicanalista argentino. Membro della Federaci6n Obrera Regional Argentina e redattore de « La Protesta» negli anni 'SO e '60. Esule in Francia da un decennio, ha collaborato a « La lanterne noir » e collabora a « Les raisons de la colère ». 60
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==