M. BOOKCHIN 3. Nel determinare questa trasformazione, la tecnologia ha giocato un ruolo ben più importante di quello che le si attribuisce. I processi di produzione artigianali delle società pre-capitalistiche hanno sempre garantito uno spazio materiale per lo sviluppo sommerso di un processo libertario, anche quando la centralizzazione politica dello stato era notevolmente sviluppata. Alla base delle istituzioni imperiali delle nazioni europee e asiatiche si trovavano sistemi di organizzazione sociale quali i clan, i villaggi e le confraternite, che né gli eserciti, né le pesanti imposte sulla produzione agricola poterono distruggere. Sia Marx che Kropotkin hanno descritto, nelle loro opere, questa struttura sociale arcaica - un mondo antico, praticamente immobile e apparentemente anonimo, immutabile e indistruttibile. La polis ellenica e la congregazione cristiana aggiunsero al quadro il tocco dell'individualità - dell'autonomia e dell'autocoscienza - finché il concetto di autodeterminazione non risplendette dei colori di un mondo nettamente caratterizzato in senso individualistico. Nelle democrazie urbane dell'Europa centrale e dell'Italia, come nelle poleis greche, l'autodeterminazione municipale delle città, dimensionata appropriatamente a misura d'uomo, fiorì, seppur per breve tempo, nel suo significato più pieno. Si erano così poste le basi di quell'individualismo socialmente impegnato che avrebbe caratterizzato, alcuni secoli più tardi, lo spirito delle rivoluzioni americana e francese e avrebbe definito, nella nostra epoca, le concezioni più avanzate di autonomia individuale, di socialità, di autogestione. Non è possibile, né socialmente, né tecnologicamente, far ritorno a quelle epoche del passato. I loro limiti ci sono ormai troppo chiari perché si possa giustificare la benché minima nostalgia del tempo che fu. Ma le forze sociali e tecnologiche che hanno causato la rovina di quei valori sono più transitorie di quanto generalmente pensiamo. Mi limiterò, qui, a prendere in considerazione la dimensione tecnologica del problema, tralasciandone gli aspetti istituzionali. Tra tutti gli elementi di trasformazione tecnologica che separano la nostra epoca da quelle ' passate, l'« invenzione» più importante è proprio quella con minori caratteristiche «meccaniche»: la fabbrica. A rischio di sembrare eccessivo, vorrei qui affermare che né la macchina a vapore di Watt, né il convertitore di Bessemer ebbero un significato e un peso pari al semplice processo di razionalizzazione del lavoro, della sua trasformazione in una macchina indu220
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